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L'articolo affronta il tema dei doveri degli amministratori alla luce della legislazione emergenziale emanata in occasione della pandemia, valorizzando l'apporto che le clausole generali (standards) possono offrire, in concorso con le regole (rules), in particolare in ordine alla precoce rilevazione della crisi d'impresa, anche sistemica, ed all'individuazione degli strumenti più opportuni per affrontarla, anche a tutela degli interessi esterni.

Il lavoro analizza il recente fenomeno dell'ammissione dell'offerta al pubblico delle quote di s.r.l. PMI in espressa deroga all'art. 2468, comma 1, c.c., nel quadro delle interrelazioni sistematiche ed applicative tra il diritto societario ed il diritto dei mercati finanziari. Esso viene identificato quale una delle risposte del legislatore, in parallelo con le esperienze straniere, al problema della eccessiva dipendenza delle piccole e medie imprese italiane dal canale di finanziamento bancario. A partire dall'esatta individuazione dei confini dell'indagine, si ricostruiscono dapprima i connnotati tipologici della s.r.l. PMI, riconoscendone la natura di "società di diritto speciale" unitamente all'identificazione della PMI come "categoria normativa". Tali approdi costituiscono le due chiavi di lettura del fenomeno, anche in considerazione dell'ulteriore distinzione tra s.r.l. PMI "chiuse" e s.r.l. PMI "effettivamente aperte". L'indagine si concentra poi sui lineamenti dell'offerta al pubblico delle quote, giungendo a riconoscere a queste ultime natura di valori mobiliari, con relative implicazioni, in termini di conseguimento da parte della s.r.l. PMI dello status di emittente che ricorre al mercato del capitale di rischio e di ammissibilità dell'accesso ai sistemi multilaterali di negoziazione. Ci si concentra poi sul regime di circolazione delle quote e sulla configurabililtà di un mercato secondario delle medesime, anche attraverso le nuove tecnologie, il tutto in prospettiva non solo de jure condito, ma anche de jure condendo. Infine, sono analizzati i meccanismi di tutela del socio investitore, indagando l'incidenza della qualifica "aperta" della s.r.l. PMI sulla disciplina del bilancio di esercizio in forma semplificata, nonché affrontando il problema della compatibilità dei diritti di controllo e dei poteri decisionali dei soci con la strutttura partecipativa serializzata ed aperta al mercato, e riceercando le condizioni di derogabilità statutaria riguardo agli strumenti di tutela degli interessi dei soci. Vengono poi esaminate le conseguenze delle soluzioni accolte sull'applicazione della disciplina della postergazione dei finanziamenti dei soci, dei titoli di debito e della responsabilità gestoria del socio. Infine, viene studiata la riconducibilità dell'apertura ai mercati della s.r.l. PMI alle ipotesi di diritto di recesso del socio ex art. 2473 c.c.

Traendo spunto dalla pronuncia della Suprema Corte, l’articolo esamina i percorsi utilizzabili per l’individuazione del regime normativo dell’invalidità delle deliberazioni assembleari di società di persone, stante l’assenza di una specifica normativa, nella scelta tra la disciplina dell’invalidità dei contratti e quella dell’invalidità delle deliberazioni dei gruppi collettivi, riconosciuti o meno come persone giuridiche. La soluzione preferita è nel senso dell’applicabilità in via analogica della disciplina di cui all’art. 2479 ter in tema di S.r.l., piuttosto che di quella prevista agli artt. 2377 ss. c.c. in tema di S.p.a.: il che lascia aperta la via per l’applicazione di tale regime anche alle decisioni assunte al di fuori del metodo collegiale strettamente inteso, purché si rinvenga anche nelle società di persone, ed indipendentemente da un’apposita previsione statutaria, il diritto di ciascun socio a prendere parte alle decisioni, da intendersi quale espressione di un principio generale degli enti di diritto societario, ed una procedimentalizzazione dell’agire della società che renda effettivo l’esercizio di quel diritto, secondo un’accezione almeno attenuata della collegialità.

STI and HIV surveillance and monitoring information was analysed to explain when the fall in HIV in MSM in England began and why. The HIV incidence fall began in 2013 much earlier than for HIV diagnoses. The strongest explanation is intensification of HIV testing and large time to treatment reduction.Background: A fall in new HIV infection diagnoses in MSM occurred in England between 2012 and 2016 when prevention policies were introduced or strengthened; HIV test frequency increased; time to treatment initiation reduced; HIV PrEP began. Important implementation lessons may be learnt by evaluating the contribution of each policy. Early results (Eurosurveillance June 2017) have been strengthened with additional information. Methods: Descriptive analyses of surveillance and monitoring information on MSM clinic attendances, HIV diagnoses, HIV tests, and STI diagnoses were conducted, including stratification by clinic throughput volume. Back-calculation analyses of underlying HIV incidence was updated with data through 2016 and after exclusion of HIV diagnoses made abroad. Results: After peaking at 2,946 in 2014, new HIV infection diagnoses fell to 2,102 in 2016. Estimated underlying HIV incidence peaked earlier at an estimated 2,670 infections in 2012 and fell thereafter beginning at 2,500 in 2013, accelerating down to 2,150 in 2014, 1,755 in 2015, and 1,470 in 2016. During the period 2012 through 2015 when the fall began, the following happened: diagnoses of gonorrhoea and syphilis increased steadily; MSM clinic attendances and HIV testing increased markedly; the time to treatment initiation of 90% of MSM with CD4 over 350 at diagnosis decreased from 43 to 21 months in London and from 45 to 31 months elsewhere; the estimated number taking PrEP increased to 200 by end 2013 and 500 by end 2014. Conclusions: The strongest explanation for the fall in HIV incidence is an intensification of HIV testing coupled with a large shortening of the time to treatment initiation. During the initial period the PrEP effect was probably small though will have increased through 2015 and 2016. Treatment as prevention can control HIV transmission in communities that are densely networked sexually, provided testing is very frequent and treatment initiation is immediate.

L’articolo esamina le disposizioni recentemente introdotte in tema di crediti prededucibili nella disciplina fallimentare (art. 161, comma 7, l. fall.; 182-quater e 182-quinquies l. fall.), scorporate dai rispettivi involucri legislativi ed inserite, secondo una prospettiva operativa, in un’ideale sequenza temporale, a partire dalla fase precedente alla presentazione delle domande di concordato preventivo e degli accordi di ristrutturazione sino a quella della loro esecuzione. Ciò in rispondenza non solo ad una finalità espositiva, ma anche a quella di superare alcune criticità esegetiche, in specie per quel che concerne la corretta delimitazione dei confini di ciascuna fattispecie, consentendo al contempo di individuare un’unitaria chiave di lettura. Un’analisi specifica, è rivolta, inoltre, alla disciplina dei finanziamenti dei soci, la quale, per la peculiarità della relativa fattispecie, è esaminata al di fuori della predetta sequenza temporale. L’articolo affronta, inoltre, il rapporto tra la suddetta disciplina e quella generale della prededuzione ex art. 111 l. fall., aderendo alla soluzione interpretativa di considerare quelle esaminate ipotesi di crediti prededucibili perché così qualificate da una norma di legge (arg. ex art. 111, comma 2, l. fall.). Oltre a ciò, sono indagati una serie di risvolti processuali, in specie inerenti al trattamento dei crediti prededucibili in seno al fallimento (art. 111-bis l. fall.), in prospettiva sia de jure condito che de jure condendo, nel tentativo di superare gli ostacoli che si frappongono ad una soddisfazione celere e tempestiva degli stessi crediti.

Traendo spunto da una pronuncia arbitrale, l’articolo affronta le seguenti questioni: a) la compromettibilità in arbitri dell’impugnativa di bilancio di esercizio; b) il conflitto di interessi nella delibera di reintegrazione del capitale sociale; c) l’abuso di maggioranza. Sub a): dopo avere dato conto dell’annoso dibattito sul tema, l’attenzione si concentra sulla modifica della disciplina arbitrale consistente nel riferimento diretto alla disponibilità dei diritti in luogo della transigibilità, quale requisito della compromettibilità. Al riguardo si aderisce all’orientamento che assegna una valenza sistematica a tale modifica, con due possibili soluzioni: (i) riferire la disponibilità ad ogni rapporto patrimoniale, estendendo la compromettibilità a tutte le controversie societarie; (ii) ricostruire una nozione di disponibilità in materia arbitrale autonoma da quella sostanziale, ciò che porta ad escludere l’arbitrabilità delle controversie definibili mediante un accertamento giudiziale ultra partes. Il favor verso l’ultima soluzione non esclude la deferibilità in arbitri delle impugnative di deliberazioni assembleari relative alle società c.d. «chiuse», in ragione delle specificità dell’arbitrato societario, solo alle quali si applica, rispetto a quello di diritto comune. Sub b): l’articolo nega la possibilità del conflitto di interessi nelle delibere di reintegrazione del capitale sociale, data l’impossibilità di scorgere il pericolo di danno nei confronti dell’interesse sociale, pure inteso in termini relativi. Sub c): l’articolo si inserisce nel filone di pensiero che individua nei principi della buona fede e della correttezza gli strumenti per sanzionare l’abuso di maggioranza; prospetta l’eventualità di subordinare l’impiego delle clausole generali nelle società c.d. «aperte» alla verifica in concreto di un «contatto sociale». Segue un’analisi circa gli elementi di prova da fornire in giudizio e la tipologia del controllo dell’autorità giudiziaria, quest’ultimo sfociante, per le deliberazioni di reintegrazione del capitale sociale, nella verifica della ragionevolezza in senso lato della decisione. L’articolo si chiude con una breve disamina dei profili rimediali, offrendo lo spunto per individuare nella tutela risarcitoria, invece che in quella invalidatoria, il rimedio più congruo a sanzionare ogni abuso del diritto di voto, sia di maggioranza che di minoranza, trattandosi di violazione di obblighi di comportamento.

[English]:This book belongs to a new Series promoted by the School of Humanities and Social Sciences at Federico II University of Naples, in order to facilitate dialogue among scholars from different disciplines and to encourage interdisciplinary and cross-sectoral approaches on topics, both contemporary and historical. The studies collected in this volume offer a graceful synthesis of past and present, as is typical of the humanities, that study human culture in all its form. / [Italiano]: Gli studi raccolti in questo volume costituiscono il primo ‘Quaderno’ della nuova Collana di pubblicazioni della Scuola di Scienze Umane e Sociali dell’Ateneo fridericiano, promossa con l’intendimento di facilitare il confronto e il dialogo tra studiosi di varia provenienza, di sollecitare indagini trasversali e interdisciplinari sia su argomenti lontani nel tempo sia su temi di grande attualità che sono parte del nostro vissuto quotidiano. Il volume rappresenta una felice sintesi tra passato e presente, come è prerogativa delle ricerche appartenenti alla cultura umanistica, che ha a oggetto lo studio dell’esperienza umana considerata nella sua globalità.

CD4-based multi-state back-calculation methods are key for monitoring the HIV epidemic, providing estimates of HIV incidence and diagnosis rates by disentangling their inter-related contribution to the observed surveillance data. This paper, extends existing approaches to age-specific settings, permitting the joint estimation of age- and time-specific incidence and diagnosis rates and the derivation of other epidemiological quantities of interest. This allows the identification of specific age-groups at higher risk of infection, which is crucial in directing public health interventions. We investigate, through simulation studies, the suitability of various bivariate splines for the non-parametric modelling of the latent age- and time-specific incidence and illustrate our method on routinely collected data from the HIV epidemic among gay and bisexual men in England and Wales.

Traendo spunto da una pronuncia della Suprema Corte di Cassazione, lo scritto affronta le problematiche in essa affrontate, in tema di amministratore di fatto e di liquidazione del danno risarcibile. Quanto alla prima tematica, dopo un breve excursus del formante giurisprudenziale, sia civile che penale, l’attenzione si concentra sulla questione se ed in che termini questa figura possa riconoscersi, ad onta del fatto che i caratteri della sistematicità e completezza dell’ingerenza siano riscontrabili solo in alcuni settori dell’attività di impresa. È tuttavia posta in evidenza la sussistenza di una possibile contraddizione tra l’affermazione di tale principio e quello che vuole gli amministratori di fatto responsabili in solido con quelli di diritto per fatti non solo commissivi, ma anche omissivi, in punto di mancato assolvimento di doveri che richiedono l’assunzione di una carica formale. Quanto alla seconda, nel prestare adesione alla decisione della Suprema Corte, si analizzano alcune questioni suscitate dall’introduzione del criterio del deficit fallimentare in seno all’art. 2486 c.c. ad opera del codice della crisi (d.lgs. n. 14/2019).

L’articolo esamina alcune disposizioni emergenziali contenute nel d.l. n. 23/2020 (c.d. Decreto liquidità, conv. con modificazioni dalla l. n. 40/2020) in materia di riduzione del capitale, di principi di redazione del bilancio e di finanziamenti dei soci alle società, che paiono incidere su quel particolare settore del diritto denominato “diritto societario della crisi”; non mancando di accennare alle novità del decreto che appaiono ad esse strettamente correlate, altresì prefigurando quali siano, tra le soluzioni in esso accolte, quelle suscettibili di influenzare il corso del futuro legislatore.

CD4-based multi-state back-calculation methods are key for monitoring the HIV epidemic, providing estimates of HIV incidence and diagnosis rates by disentangling their inter-related contribution to the observed surveillance data. This paper, extends existing approaches to age-specific settings, permitting the joint estimation of age- and time-specific incidence and diagnosis rates and the derivation of other epidemiological quantities of interest. This allows the identification of specific age-groups at higher risk of infection, which is crucial in directing public health interventions. We investigate, through simulation studies, the suitability of various bivariate splines for the non-parametric modelling of the latent age- and time-specific incidence and illustrate our method on routinely collected data from the HIV epidemic among gay and bisexual men in England and Wales. Electronic supplementary material The online version of this article (10.1007/s10985-019-09465-1) contains supplementary material, which is available to authorized users.

L’articolo cerca di dare risposta ad alcuni interrogativi suscitati dalla recente introduzione delle procedure di allerta, di cui al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (d. lgs. n. 145/2019), offrendo una chiave di lettura che, di là dal carattere premiale ed incentivante delle disposizioni previste in caso di loro osservanza, ne sottolinea il carattere di doverosità, tentando di individuare il punto di raccordo tra le suddette procedure ed i doveri degli organi di gestione e controllo destinati a sorgere o ad intensificarsi in prossimità della crisi o dell’insolvenza.

Prendendo le mosse da un recente libro spagnolo, l'articolo ricostruisce il dibattito presente nella letteratura interna in tema di doveri degli amministratori e crisi d'impresa, evidenziando la comunanza dei risultati conseguiti, pur nella diversità delle premesse teoriche, e prefigurandone gli sviluppi futuri anche alla luce delle novità introdotte dal codice della crisi di impresa e dell'insolvenza.

Nel ripercorrere criticamente il percorso motivazionale contenuto in una recente ordinanza cautelare, l’Autore prende posizione su alcune questioni interpretative ed applicative riguardanti la clausola statutaria simul stabunt, simul cadent, quali, in particolare, l’ammissibilità della sostituzione parziale degli amministratori venuti meno in conseguenza del dispiegarsi dell’efficacia della clausola, il concorso di plurime cause di cessazione, il regime di efficacia, immediata o differita, delle dimissioni degli amministratori, l’eventuale suo utilizzo abusivo, affrontando in finale il profilo, particolarmente innovativo, dell’assoggettamento delle deliberazioni del collegio sindacale al regime di impugnabilità ricavabile dagli artt. 2377 e 2388 c.c., e quello della relativa legittimazione attiva, con la ricerca di soluzioni in linea con i meccanismi che presiedono alla formazione dell’atto collegiale.