2002/2003 Con il presente lavoro si affronta innanzitutto la definizione di uno strumento di valutazione delle abilità prassico-simboliche in età evolutiva, che analizza con particolare attenzione i gesti intransitivi, ovvero la capacità di compiere una sequenza di azioni senza avere l'oggetto reale su cui implementare l'azione. Le prove di rappresentazione di gesti, infatti, sono prove che prevedono sia una componente di organizzazione e programmazione motoria, sia una componente di tipo rappresentativo-simbolico. Nello specifico si è pensato di analizzare un possibile legame tra l'abilità prassico-gestuale e l'abilità linguistica. Da qui è sorta l'idea di inserire un gruppo di bambini con disturbo specifico di linguaggio e/ o d'apprendimento per il fatto che i sistemi di lettura e scrittura altro non sono che rappresentazioni del linguaggio orale e prevedono, quindi, un passaggio obbligato per il sistema rappresentativo-simbolico. Lo sviluppo della funzione simbolica è già stata considerata da alcuni studiosi sia in relazione allo sviluppo del linguaggio espressivo (Thai e Bates, 1988; Rescola e Goossens, 1992), sia nel rapporto tra comprensione linguistica e produzione di gesti simbolici (Thai, Tobias e Morrison, 1991; Thai e Tobias, 1994), sia in relazione stretta con l'apprendimento del linguaggio scritto, considerato come un sistema ordinato di simboli convenzionali, il cui uso corretto presuppone il possesso di una consolidata attitudine generale a rappresentare una cosa per mezzo di un'altra (Brotini, 2000), abilità richiesta anche nella rappresentazione di gesti. Spesso infatti è stato assunto che bambini con difficoltà di linguaggio orale e/o scritto avessero anche difficoltà di sequenziamento seriale e che ciò si manifestasse in modo più marcato attraverso l'utilizzo di materiali simbolici o linguistici (Bakker, 1970; Corkin, 1974; Kinsbourne eWarrington, 1963). Nello specifico obiettivi della seguente ricerca sono stati innanzitutto, la raccolta di informazioni e dati con un campione di bambini in età scolare, in un'ottica di adattamento di un protocollo precedentemente predisposto per bambini in età prescolare (Zanon, Bortolotti, Czerwinsky Domenis, 1999). Successivamente si è passati ad indagare la produzione di gesti intransitivi ed i relativi errori compiuti, in un confronto tra bambini con curriculum scolastico nella norma e bambini con disturbo specifico del linguaggio (DSL) e/o disturbo specifico dell'apprendimento (DSA). Infine si è ragionato sulla possibile utilizzazione della prova di "rappresentazione di gesti" come strumento di analisi e studio delle abilità di pianificazione coinvolte in atti considerati di routine. Il protocollo nel suo insieme prevede vari blocchi diversificati di prove: i primi due blocchi sono costituiti da prove motorie, il terzo da prove di rappresentazione di gesti intransitivi e l'ultimo blocco è costituito da varie prove di prassia (ideomotoria, visivo-gestuale, verbale-gestuale e di prassia costruttiva). Le prove sono state proposte a 328 bambini del primo e secondo ciclo elementare. Si trattavano di due gruppi distinti: 1) un primo gruppo sperimentale di bambini con diagnosi di disturbo specifico di linguaggio e/o dell'apprendimento, composto da 68 soggetti di età compresa tra i 6,6 anni e gli 11 anni. 2) un secondo gruppo di bambini, che funge da gruppo di controllo, formato da 230 soggetti con curriculum scolastico nella norma di età compresa tra i 6,6 anni ed gli 11,4 anni. Per quanto riguarda i dati ottenuti è stato possibile portare delle osservazioni rispetto alle diverse prestazioni fornite dai due gruppi di soggetti; ragionare sulla natura dei gesti e sulle loro rappresentazioni scorrette e, soprattutto attraverso il lavoro di analisi degli errori compiuti dai due gruppi di soggetti .esaminati, ottenere un ordine di difficoltà delle prove rispetto al tipo di gesto richiesto al bambino. I risultati ottenuti si trovono in accordo con il lavoro di Hill et al. (1998), che sostiene come sulle prestazioni dei bambini si rifletta l'influenza di item specifici problematici, motivo per cui si rivela di particolare importanza lo studio nel campo dello sviluppo della normalità XVI Ciclo 1966 Versione digitalizzata della tesi di dottorato cartacea.