6 results on '"Caracciolo, Carlos Héctor"'
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2. Materiali per un catalogo dei terremoti italiani. Aggiornamento di studi speditivi
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Ercolani, Emanuela, Baranello, Sofia, Bernardini, Filippo, Camassi, Romano, Castelli, Viviana, and Caracciolo, Carlos Héctor
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Historical earthquakes ,Terremoti storici ,Catalogo Parametrico ,Banca dati macrosismica ,Parametric catalogue ,Macroseismic Database - Abstract
The latest version of the CPTI15 seismic catalogue (January 2022) includes more than two hundred earthquakes marked AMGNDT95. Their parameters are derived from expeditious studies produced as part of the GNDT/CNR ‘Hazard Project’ (1993-1995). Some of them simply parameterise data taken from bibliographic references in the PFG85 catalogue, i.e., mostly Mario Baratta’s seismological compilation “I terremoti d’Italia” [1901] or twentieth-century seismological bulletins. Others go back as far as the original sources of the references themselves. As part of the B2 Convention between INGV and DPC (2016-2021), a review of these earthquakes was initiated, starting with the most relevant ones, for which a good margin of improvement in knowledge can be assumed. At the same time, first-level research was also begun on a dozen or so earthquakes of low energy, but still above the damage threshold, which for various reasons had never been studied so far and whose parameters in the CPTI15 are still those of the POS85 catalogue. We present here the results of the study of about thirty earthquakes belonging to both categories. The overall result is generally a strong improvement of the available information, from which it will be possible to derive epicentral parameters more up-to-date and more robust than the previous ones., La versione più aggiornata del catalogo sismico CPTI15 (gennaio 2022) contiene più di duecento terremoti contrassegnati dalla sigla AMGNDT95. I loro parametri derivano da studi speditivi prodotti nell’ambito del “Progetto pericolosità” del GNDT/CNR (19931995). Alcuni di questi studi si limitano a parametrizzare i dati ricavati dai riferimenti bibliografici del catalogo PFG85, cioè per lo più la compilazione sismologica di Mario Baratta “I terremoti d’Italia” [1901] o i bollettini sismologici novecenteschi. Altri risalgono fino alle fonti originarie dei riferimenti stessi. Nell’ambito della Convenzione B2 tra INGV e DPC (20162021) è stata avviata la revisione di questi terremoti, a partire da quelli più rilevanti per i quali si può ipotizzare un buon margine di miglioramento delle conoscenze. Nello stesso tempo è stata avviata anche una ricerca di primo livello su una decina di terremoti minori ma comunque al di sopra della soglia di danno, che per motivi diversi non erano mai stati studiati finora e per cui il catalogo CPTI15 adotta ancora i parametri del catalogo POS85. Presentiamo qui i risultati dello studio di una trentina di terremoti appartenenti a queste due categorie. Il risultato complessivo è generalmente di un forte miglioramento delle informazioni disponibili, che consentirà di derivare parametri epicentrali aggiornati e più solidi dei precedenti.
- Published
- 2023
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3. Materiali per un catalogo dei terremoti italiani. Sismicità minore del Novecento: alcuni casi tra gli anni 1949-1971
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Bernardini, Filippo, Camassi, Romano, Castelli, Viviana, Caracciolo, Carlos Héctor, and Ercolani, Emanuela
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Catalogo sismico ,Earthquakes reappraisal ,Earthquake catalog ,Minor seismicity ,Revisione di terremoti ,Sismicità minore - Abstract
In Italy, historical research on earthquakes has a long and glorious tradition, which in recent decades has gone through very different phases. In the first half of the 1980s and up to the mid- 90s, two very demanding research ventures were developed: the research program financed by ENEL for the qualification of sites susceptible to nuclear plants in three areas of the country (Piedmont, Lombardy, Puglia), later merged into the “Catalog of Strong Italian Earthquakes” (CFTI) of the ING/INGV, and the “Hazard project” of the GNDT/CNR, aimed at preparing all the basic data necessary for a model of hazard updated. As part of these two ventures, for about a decade over a hundred researchers, mostly “professional” historians, have worked to update their knowledge of Italian historical earthquakes. Researches developed by the “Hazard Project” - complementary to those of the CFTI - aimed only at rapidly re-evaluating the knowledge on about 600 intermediate energy earthquakes. Some of these studies, after a couple of decades, are now largely obsolete. For this reason, a work plan was launched aimed at deepening the knowledge on several dozens of these studies, marked in the current Parametric Catalog of Italian Earthquakes (CPTI15) by the initials AMGNDT95, providing them with an updated and, hopefully, better database. This work presents the results of research carried out on 6 earthquakes included in the 1949– 1971 time span. Such researches have allowed a significant improvement of the epicentral parameters of these earthquakes and, at the same time, an enhancement of seismic histories of numerous localities., In Italia le ricerche storiche sui terremoti hanno una lunga e gloriosa tradizione, che negli ultimi decenni ha attraversato fasi molto diverse. Nella prima metà degli anni ‘80 del secolo scorso e fino a metà anni ‘90 sono state sviluppate due iniziative di ricerca molto impegnative: il programma di ricerca finanziato dall’ENEL per la qualificazione dei siti suscettibili di impianti nucleari in tre aree del Paese (Piemonte, Lombardia, Puglia), poi confluito nel progetto “Catalogo dei Forti Terremoti Italiani” (CFTI) dell’ING/INGV, e il “Progetto pericolosità” del GNDT/CNR, finalizzato a predisporre tutti i dati di base necessari per un modello di pericolosità aggiornato. Nell’ambito di queste due iniziative, per circa un decennio oltre un centinaio di ricercatori, in maggioranza storici “di professione”, hanno lavorato ad aggiornare le conoscenze sui terremoti storici italiani. Le ricerche sviluppate dal “Progetto pericolosità” complementari rispetto a quelle del CFTI miravano solo a rivalutare in modo speditivo le conoscenze su circa 600 terremoti di energia intermedia. Parte di questi studi, a distanza di un paio di decenni, sono ormai largamente obsoleti. Per questo è stato avviato un piano di lavoro finalizzato ad approfondire le conoscenze su diverse decine di questi studi, contrassegnati nell’attuale Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (CPTI15) dalla sigla AMGNDT95, dotandoli di una base di dati aggiornata e, auspicabilmente, migliore. Questo lavoro presenta i risultati delle ricerche svolte su 6 terremoti compresi nella finestra temporale 19491971. Le ricerche hanno permesso un sensibile miglioramento dei parametri epicentrali dei terremoti e, al contempo, un arricchimento delle storie sismiche di sito di numerose località.
- Published
- 2022
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4. Revisione della sismicità italiana degli anni ’30 del XX secolo. I parte. Casi particolari e una incursione negli anni precedenti
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Caracciolo, Carlos Héctor
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Sismicità italiana ,Fascist period ,Macroseismicity ,Macrosismicità ,Periodo fascista ,Italian seismicity - Abstract
Usually seismicity is intended as a natural phenomenon; yet the recording and interpretation of data are a human undertaking, historically conditioned. This research starts from the hypothesis that the decrease in Italian seismicity observed in the historical catalog [Rovida et al., 2021] for the central years of the twentieth century is due to the social and political conditioning that hindered its registration. This work, which focuses on the 1930s, with a brief excursion into previous years, presents part of the results obtained. In particular, the article deals with three earthquakes of which the data are substantially updated (Calabria, 7.03.1928; Alpi Noriche, 14.05.1930; Valli Giudicarie, 14.04.1931); then it presents an important replica of the strong Maiella earthquake, without macroseismic data in the catalog [Rovida et al., 2021], (Maiella, 23.11.1933); finally it considers a “forgotten” fifth earthquake (Southern Italy, 13.04.1938)., Di solito, la sismicità è un fatto naturale; ma la registrazione e l’interpretazione dei dati sono attività umane, storicamente condizionate. Questa ricerca parte dall’ipotesi che la diminuzione della sismicità italiana osservata nel catalogo storico CPTI15 [Rovida et al., 2021], per gli anni centrali del XX secolo sia dovuta a condizionamenti sociali e politici che ne hanno ostacolato la registrazione. Questo lavoro, che si concentra negli anni ’30, con una breve incursione negli anni precedenti, presenta una parte dei risultati ottenuti. Si tratta in particolare di tre terremoti di cui si aggiornano sostanzialmente i dati (Calabria, 7.03.1928; Alpi Noriche, 14.05.1930; Valli Giudicarie, 14.04.1931); di una importante replica del forte terremoto della Maiella, senza dati macrosismici nel catalogo CPTI15 [Rovida et al., 2021] (Maiella, 23.11.1933); e di un quinto evento “dimenticato” (Italia Meridionale, 13.04.1938).
- Published
- 2021
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5. Bicicleta, circulacion vial y espacio publico en la Italia Fascista
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Caracciolo, Carlos Héctor
- Published
- 2009
6. Brevi studi di Sismologia Storica. Tre casi di Terremoti 'minori' tra la Pianura Padana e le colline romagnole (sec. XVII-XIX)
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Caracciolo, Carlos Héctor
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Historical seismology ,Sismicità storica ,Colli romagnoli ,Pianura Padana ,Po Valley ,Romagna hills - Abstract
This work illustrates the research on three “moderate” seismic events occurred between the seventeenth and the nineteenth century. The first one had most of its effects at the foot of the Euganean Hills, a zone of lowintensity rate. The second one was felt in a large zone, from Veneto to Marche with slight damage in some hamlets of Romagna. Both can be considered as “new entries” in the seismic Italian history. Also the last earthquake was felt in a wide area and struck particularly Romagna’s hills and Imola. This event is also reported in the CPTI15 catalogue but the new documents allowed us to improve its macroseismic scenario., Questo lavoro illustra la ricerca svolta su tre eventi sismici di energia moderata accaduti tra il XVII e il XIX secolo. Il primo di essi ha avuto gli effetti più rilevanti ai piedi dei Colli Euganei. Il secondo fu percepito in un’ampia area, dal Veneto alle Marche, e provocò almeno leggeri danni in alcuni paesi della pianura romagnola. Il terzo terremoto, anch’esso avvertito in una zona assai estesa, colpì particolarmente la zona collinare imolese e faentina. Il primo terremoto era del tutto sconosciuto, mentre del secondo esisteva qualche traccia del suo risentimento fuori dall’area epicentrale. Il terzo è incluso nel Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (CPTI15), tuttavia la nuova documentazione individuata da questo studio permette di arricchire notevolmente il suo quadro macrosismico.
- Published
- 2020
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