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The paper presents a reflection on the training needs of teachers who attend the specialization course for support activities. As adults in training, these teachers need to acquire theoretical and practical competences through teaching methods that cannot be compared to those generally used with university students. Starting from the data extrapolated from research conducted in the University of Genoa (a.y. 2013/2014) and in the University of Macerata (a.y. 2016/2017) the paper provides an overview of emerging needs and teaching methods that can be used in university training practices aimed at professional adults., Ricerche di Pedagogia e Didattica. Journal of Theories and Research in Education, V. 16 N. 1 (2021)

Il contributo propone una riflessione sulle principali difficoltà che la famiglia migrante con un bambino con disabilità si trova ad affrontare. A partire dall’analisi critica della letteratura esistente sull’argomento, e recuperando gli esiti di colloqui avvenuti con alcune famiglie migranti, il contributo intende riflettere sulle strategie relazionali e progettuali utili per promuovere, all’interno dei servizi educativi per la prima infanzia, processi educativi realmente inclusivi capaci di incentivare la partecipazione attiva delle famiglie e dei bambini che sperimentano la doppia appartenenza: quella della cultura di origine e quella della disabilità. L’obiettivo è quello di sensibilizzare e guidare educatori e insegnanti nella predisposizione di pratiche inclusive che sappiano considerare in maniera congiunta la doppia appartenenza., Educazione interculturale, V. 18 N. 2 (2020)

Starting from the results of a research conducted in Liguria with families of children with disabilities and with nursery educators, the contribution intends to reflect on the importance of developing good interpersonal and communicative skills in educators of early childhood services. The results of the research in fact highlight how the choice of families to allow their child with disabilities to attend the nursery depends, rather than on specific knowledge on disability, on the ways in which educators know how to welcome parents, support them and involve them in the realization of the educational experience. The importance of developing soft skills raises some questions around which we try to reason in the contribution. In particular, we want to understand if the current university courses manage to encourage the development of these skills and which teaching methodologies should be incentivized to achieve this goal., Rivista Italiana di Educazione Familiare, Vol. 17 No. 2 (2020): n° 2 luglio-dicembre 2020

Il saggio discute delle differenze, dal punto di vista didattico-pedagogico, tra i risultati e le ricadute della formazione, dal punto di vista spazio temporale relativamente all'aspetto strategico-metodologico, ed inoltre riflette sulle attese plurali degli attori sociali riguardo alla qualità delle azioni formative. Lo studio prospetta itineri inediti di riflessione, delineando spunti per migliorare la qualità delle prassi formative.

In questo studio il gusto è interpretato come una particolare esperienza umana, che in presenza di specifiche condizioni, rappresentate dal trinomio continuità, crescita e interazione, può qualificarsi educativa. Un’esperienza che attraverso l’atto del gustare mobilita uno tra gli strumenti conoscitivi di cui l’uomo dispone e di cui si serve per conoscere la natura delle cose. Nell’attraversare matrici soggettive di natura estetica, cognitiva e corporeo-sensoriale e altre di natura sociale, il gusto assume configurazioni inedite nella riflessione pedagogica. Traiettorie che aprono la strada a promettenti sviluppi per la ricerca pedagogica e per le pratiche educative.

Il saggio descrive il metodo didattico dell'autoformazione, declinando i costrutti pedagogici e argomentando come questa metodologia può essere didatticamente progettata e realizzata nelle attività di formazione degli adulti

Il saggio designa le principali transizioni che hanno segnato le pratiche didattiche nel campo della formazione degli adulti, delineando le differenze sul piano delle categorie concettuali tra formazione organizzativa e formazione organizzata, anche rispetto alle fasi del processo di formazione. A partire da questo trova legittimazione la presenza di nuovi ruoli professionali, che si aggiungono a quelli più tradizionali, in quanto attori del processo di formazione, e le nuove istanze che oggi provengono dalle Facoltà di Scienze della Formazione.

Soltanto intorno agli anni '80 il termine formazione tende a riconquistare una connotazione pedagogica più piena e più ricca. Quali sono i motivi alla base di questo cambiamento di paradigma? Il saggio traccia la "storia" della formazione nelle organizzazioni in Italia, dal dopoguerra ad oggi, tentando di mettere in luce le principali tappe che ne hanno scandito il percorso, i mutamenti del linguaggio e i "salti" di paradigma che spiegano il cambiamento delle pratiche dal punto di vista della teoria e della didattica.

L'oggetto del saggio riguarda la competenza e le pratiche professionali degli insegnanti, dove ho delineato forme e direzioni che alla luce degli attuali bisogni devono orientare i loro processi di aggiornamento permanente

Lo studio si interroga, in modo originale, sui nessi tra il costrutto di gusto e di postmodernità, da cui emergono originali significati che in una prospettiva pedagogica delineano scenari e traiettorie per l'educabilità di bambini, adolescenti e adulti nei contesti educativi non formali e informali

Lo studio si interroga sui criteri didattici attraverso i quali è possibile riconoscere l'educare al buon gusto come progetto identitario della persona, delineando un originale modelli operativo aperto a sperimentazioni empiriche nel mondo della scuola e dell'educazione informale

Il saggio si focalizza sui rapporti tra formazione e valori, in riferimento alle pratiche realizzate nelle organizzazioni destinate a soggetti adulti, evidenziando come tale rapporto è mutato nel tempo, e prospettando nuove piste alla luce dei bisogni umani nell'attuale condizione postmoderna

Il saggio argomenta le attese mancate della formazione, descrivendo le ragioni che giustificano l'esigenza di restituire nel progetto educativo centralità alla "persona". Un nuovo inizio, pertanto, sul piano sia epistemologico sia pratico, che nella postmodernità spetta soprattutto alla didattica guidare e portare a compimento.

Il volume documenta un progetto di ricerca sull'analisi dei bisogni e sulla programmazione della formazione continua, che ha preso in esame una popolazione formata da circa 2.000 adulti, in servizio presso una organizzazione di grandi dimensioni

L'interesse verso i bisogni di formazione intreccia questioni di importanza cruciale per la formazione dell'uomo, che nella postmodernità si accentuano fortemente, facendo emergere istanze non più dilazionabili. In quanto categoria pedagogica, il bisogno di formazione riguarda l'identità della persona, mentre l'analisi dei bisogni, come pratica di ricerca correlata, è un compito educativo. Sono queste le strutture portanti di uno studio che si snoda intorno a fondamentali questioni didattico-pedagogiche, senza tuttavia trascurare gli apporti che vengono dalle scienze della formazione.

Nelle organizzazioni la formazione è uno strumento per affrontare efficacemente i cambiamenti, ma anche luogo di confronto e di mediazione tra differenti bisogni e aspettative, dove la logica della partecipazione è un aspetto fondamentale delle pratiche educativo-formative.

Questo capitolo introduttivo all'opera collettanea, definisce le coordinate epistemologiche dell'argomento al quale hanno fatto riferimento implicito gli studi degli autori ospitati.