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2. Differences in Rehabilitation Needs after Stroke: A Similarity Analysis on the ICF Core Set for Stroke
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Perin, C, Bolis, M, Limonta, M, Meroni, R, Ostasiewicz, K, Cornaggia, C, Alouche, S, da Silva Matuti, G, Cerri, C, Piscitelli, D, Perin, Cecilia, Bolis, Marta, Limonta, Marco, Meroni, Roberto, Ostasiewicz, Katarzyna, Cornaggia, Cesare Maria, Alouche, Sandra Regina, da Silva Matuti, Gabriela, Cerri, Cesare Giuseppe, Piscitelli, Daniele, Perin, C, Bolis, M, Limonta, M, Meroni, R, Ostasiewicz, K, Cornaggia, C, Alouche, S, da Silva Matuti, G, Cerri, C, Piscitelli, D, Perin, Cecilia, Bolis, Marta, Limonta, Marco, Meroni, Roberto, Ostasiewicz, Katarzyna, Cornaggia, Cesare Maria, Alouche, Sandra Regina, da Silva Matuti, Gabriela, Cerri, Cesare Giuseppe, and Piscitelli, Daniele
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Background: Successful rehabilitation is associated with physical, psychological, environmental, social, and personal factors based on the International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF) framework. The influence of age has been suggested as crucial personal factors that may affect rehabilitation needs in post-stroke survivors. The aim of this study was to investigate the qualifiers of the ICF core set for stroke to detect differences in rehabilitation needs and goals between older (O, >65 years old) and younger (Y, ≤65 years old,) post-stroke individuals. Materials and methods: In this observational study, the comprehensive core set for stroke was filled during the rehabilitation period. Patient information was obtained using disability scales was translated into certain ICF categories using linking rules. Frequency, similarity, and linear regression analyses were performed for ICF qualifier profiles among Y and O patients. Results: Forty-eight ICF variables were significantly different between Y (n = 35, 46.17 ± 11.27 years old) and O (n = 35, 76.43 ± 6.77 years old) patients. Frequency analysis showed that activity of daily living and basic needs were more prevalent in O patients, whereas regaining of social role and social life were more prevalent in Y patients. The average Jaccard Index result (similarity analysis) was more homogeneous in O than in Y patients. Conclusions: ICF qualifiers are useful to design patient-centered care. Y patients have more heterogeneous needs and require more personalized program than O patients.
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- 2020
3. Differences in Rehabilitation Needs after Stroke: A Similarity Analysis on the ICF Core Set for Stroke
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Perin, Cecilia, primary, Bolis, Marta, additional, Limonta, Marco, additional, Meroni, Roberto, additional, Ostasiewicz, Katarzyna, additional, Cornaggia, Cesare Maria, additional, Alouche, Sandra Regina, additional, da Silva Matuti, Gabriela, additional, Cerri, Cesare Giuseppe, additional, and Piscitelli, Daniele, additional
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- 2020
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4. Web-database 'remielolesione': un utile strumento per la gestione della riabilitazione del paziente con lesione del midollo spinale
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BOLIS, MARTA, MERONI, ROBERTO, CERRI, CESARE GIUSEPPE, Maiandi, M, Severgnini, R, Molinero, G, Bolis, M, Meroni, R, Maiandi, M, Severgnini, R, Molinero, G, and Cerri, C
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Database ,MED/34 - MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA ,Lesione al midollo spinale, SCI, ICF - Abstract
Premessa È necessario raccogliere un numero maggiore di dati che possano essere utili al monitoraggio degli outcome nel tempo e all’implementazione di sistemi di classificazione moderni ed internazionali come il core set ICF per il paziente con lesione midollare (SCI). Questo report descrive lo sviluppo di un database web interattivo denominato “remielolesione”, ideato per facilitare e standardizzare la raccolta di dati nella pratica clinica quotidiana a supporto dello sviluppo organizzativo, della ricerca e dell’implementazione di audit nell’ambito specifico del paziente con SCI. Obiettivo Presentare il percorso di sviluppo di un utile strumento che, tramite la raccolta di dati relativi ad outcome funzionali ed al core set ICF per il paziente con SCI, trova la sua finalità nell’apportare miglioramenti alla pratica clinica. Risultati Il database web “remielolesione” è composto da 6 differenti parti: gestione del ricovero, gestione ICF, reportistica, gestione del progetto, gestione delle login e benchmarking. Queste ultime due sezioni sono attualmente in fase di sviluppo attivo. La gestione ricovero è composta da 7 diversi moduli di valutazione: modulo ingresso, modulo clinico, modulo anamnestico, modulo infermieristico, modulo fisioterapico, modulo terapia occupazione, modulo sociale e modulo dimissione. La sezione dedicate alla gestione ICF si compone di due parti: la prima presenta il core set ICF per il paziente con lesione midollare in fase post-acuta, la seconda presenta il core set ICF per il paziente con SCI in un contesto a lungo termine. Ogni core set ICF è diviso in 4 moduli di valutazione: funzione, struttura, attività e partecipazione e ambiente. Ogni membro del team multidisciplinare completa quanto di competenza nella sezione gestione ricovero e della sezione gestione ICF. Conclusioni Per rendere questo semplice database quanto più utile in ambito clinico, sono stati inseriti gli item di valutazione che coprono gli aspetti clinici più rilevanti del paziente con SCI. In particolare il benchmarking è un utile strumento per paragonare gli outcome di diverse realtà sanitarie. L’implementazione del database in altre strutture richiede sforzi nella direzione della promozione del progetto e della formazione/supporto dei professionisti nell’ambito dell’accesso e utilizzo delle informazioni digitali. Durante lo sviluppo del database sono emersi alcuni elementi chiave per l’implementazione di soluzioni di information technology in ambiente clinico:il tempo, la reperibilità di strumenti adeguati nelle aree cliniche e lo sviluppo della capacità dei professionisti che operano sul sistema. Il database web “remielolesione” può rappresentare un sistema di monitoraggio sensibile ai cambiamenti degli outcome nel tempo e può fornire dati interpretabili, potenzialmente utili per un miglioramento di efficienza e costi alla luce di un miglioramento dell’organizzazione del processo di cura/riabilitazione del paziente.
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- 2014
5. Descrizione epidemiologica di un campione di pazienti con lesione al midollo spinale : 5 anni di esperienza di un singolo centro
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Bertacco, A, Negroni, A, Danelli, A, Molinero, G., BOLIS, MARTA, LIMONTA, MARCO, MERONI, ROBERTO, Bertacco, A, Negroni, A, Bolis, M, Limonta, M, Meroni, R, Danelli, A, and Molinero, G
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MED/34 - MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA ,SCI ,Unità Spinale ,Epidemiologia ,Lesione al midollo spinale ,Bergamo - Abstract
Premessa Le lesioni al midollo spinale (SCI) sono associate a conseguenze devastanti dal punti di vista fisico e economico. Studi epidemiologici e demografici sono importanti per identificare i gruppi a rischio e i fattori che possono causare la lesioni. Inoltre, i dati epidemiologici sui pazienti con lesione al midollo spinale in Italia sono vecchi e poveri. Obiettivo Descrivere i dati demografici e epidemiologici dei pazienti che sono stati riabilitati nell’Unità Spinale dell’Ospedale Papa Giovanni XXII, al fine di identificare i gruppi ad alto rischio, i fattori eziologici e valutare i fattori che influenzano la lunghezza del ricovero e l’ outcome, confrontando i dati con quelli presenti in letteratura. Risultati 99 pazienti con SCI, 77% uomini, età media 47,02 anni (range 18-84), la maggior parte ASIA A (39%) e D (36%), paraplegici (63,08%), traumatici (55,70%). La FIM (t0 67,47;t1 103,88) e la SCIM (t0 25,05,t1 65,39) medie sono migliorate (Sig.0,000). L’89,7% dei pazienti ASIA A a t0 è stato dimesso con ASIA A. L’84,7% degli ASIA B a t0 è stato dimesso con ASIA B. Il 44,4% degli ASIA C al t0 è stato dimesso con ASIA C e il 50% con ASIA D. Il 91,7% degli ASIA D è stato dimesso con ASIA D. I non traumatici hanno FIM medie t0(79,80 vs 61,93) (Sig 0,000) e t1(112,57 vs 103,89) (Sig 0,028) maggiori rispetto ai traumatici. I miglioramenti durante il ricovero alla FIM, maggiori per i traumatici, e alla SCIM, maggiori per i non traumatici, sono significativi per entrambi (Sig 0,000). I traumatici sono prevalentemente ASIA A (t0 52,3%;t1 50 %), mentre i non traumatici ASIA D (t0 54,3%; t1 62,9%) (Sig t0 0,001 – t1 0,004). Sia i traumatici (62,1% vs 37,9%) che i non traumatici (72,7% vs 27,3%) sono prevalentemente paraplegici (no significativo). Sia paraplegici, in misura maggiore, che tetraplegici migliorano in modo significativo alla FIM e alla SCIM (Sig 0.000). La durata media della degenza è di 103 gg. Le ASIA A (143 gg) e B (156 gg) hanno ricoveri in media più a lunghi rispetto a C (93 gg) e D (55 gg) (Sig 0,000). Pazienti con FIM (R2 0,274) e SCIM (R2 0,238) più alte a t0 hanno un ricovero più breve (Sig 0,000). Conclusioni I pazienti migliorano alle scale funzionali indipendentemente da eziologia e livello di lesione. Il passaggio ad un’ASIA migliore è più frequente per le ASIA C, mentre la maggior parte delle ASIA A, B e D rimangono tali. La maggior parte dei tetraplegici hanno lesioni traumatiche e incomplete, mentre i paraplegici traumatiche e complete . La maggior parte dei traumatici hanno lesioni complete, mentre i non traumatici incomplete. È importante considerare causa della lesione, completezza, eziologia e livello funzionale all’ingresso per predirre l’outcome e migliorare il percorso riabilitativo dei pazienti con SCI. Vi è la tendenza, come in altri studi, all’aumento dei tetraplegici, con lesioni incomplete e di origine non traumatica. È quindi necessario implementare il percorso riabilitativo rivolto a tali pazienti.
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- 2014
6. IL REINSERIMENTO FAMIGLIARE, SOCIALE, SCOLASTICO E LAVORATIVO DOPO LESIONE AL MIDOLLO SPINALE
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Bianco, M, Pirola, L, Danelli, A, Molinero, G., BOLIS, MARTA, Bianco, M, Pirola, L, Bolis, M, Danelli, A, and Molinero, G
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MED/34 - MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA ,Lavoro ,SCI ,Famiglia ,Reinserimento ,Sociale ,Istruzione ,Scuola ,Lesione al midollo spinale - Abstract
Premessa La riabilitazione dei pazienti con lesione al midollo spinale (SCI) richiede una cura per tutta la vita e un’ approccio multidisciplinare volto alle problematiche associate di tipo cliniche, funzionali, psicologiche, sociali e economiche. Obiettivo Descrivere i dati relativi alla valutazione sociale dei pazienti che sono stati riabilitati nell’Unità Spinale dell’Ospedale Papa Giovanni XXII, al fine di implementare il percorso di reinserimento famigliare, sociale, scolastico e lavorativo di tale tipologia di pazienti. Risultati 63 pazienti con SCI, 79,4% uomini, età media 43,57 anni (range 18-75), la maggior parte ASIA A (41,3%) e D (41,3%), 63,16% paraplegici, 57,69% traumatici,sottoposti, previo consenso, a questionario per l’indagine sociale. L’aiuto è dato prevalentemente dal coniuge (28,6%) o da nessuno (27,0%). Solo 7 pazienti (11,1%) usufruiscono dei servizi sociali: assistenza domiciliare (3,2%) e aiuto nelle pratiche burocratiche (1,6%). Il 12,7% ha preso la patente durante la degenza e il 25,4% dopo la degenza. Il 23,8% usufruisce di rimborsi ASL e il 6,3% di quelli INAIL. Solo 5 pazienti (7,9%) utilizza i mezzi pubblici: pulmann (6,3%) e treno (3,2%). Il 61,9% ha cambiato abitazione, il 49,2% ha modificato la propria casa, il 33,3% ha usufruito della Legge 13, mentre solo 2 pazienti (3,2%) della Legge 23. Solo 2 pazienti (3,2%) hanno proseguito gli studi, mentre 1 (1,6%) ha avviato gli studi; tutte le scuole sono accessibili. Prima della lesione la maggior parte erano lavoratori dipendenti (55,6%), autonomi (14,3%), pensionati (14,3%) e disoccupati (9,5%). Il 33,3% lavora dopo la lesione e il 28,6% ha mantenuto lo stesso lavoro: la maggior parte sono lavoratori dipendenti (23,8%) e autonomi (9,5%). Solo 3 pazienti hanno effettuato modifiche sul luogo di lavoro (4,8%), il 17,5% ha usufruito della Legge 104 e solo 4 pazienti (6,3%) della Legge 68. Prima della lesione la maggior parte non faceva attività sportiva (44,4%),mentre dopo la lesione il 55,6% non pratica sport, 7 pazienti (11,1%) nuotano e 6 pazienti (9,5%) giocano a basket. La maggior parte almeno una volta a settimana (11,1%), 5 (7,9%) a livello agonistico. Conclusioni I servizi sociali sono poco utilizzati, così come pochissimi usano mezzi pubblici. Più della metà dei pazienti ha cambiato casa e circa la metà ha modificato l’abitazione, anche se pochi hanno usufruito delle Leggi 13 e 23. Circa 1/3 dei pazienti lavora dopo la lesione; la maggior parte di questi ha mantenuto il proprio lavoro. Pochi pazienti hanno usufruito della Legge 104 e 68. Le modifiche effettuate sul posto di lavoro sono rarissime. Emerge la necessità di migliorare i servizi sociali sul territorio rivolti ai pazienti con SCI e implementare il sistema informativo riguardante la possibilità di usufruire di agevolazioni per le modifiche alla propria abitazione e il ritorno al lavoro, al fine di migliorare il reinserimento famigliare, sociale, lavorativo e la qualità di vita di tali pazienti.
- Published
- 2014
7. Analisi epidemiologica dei casi di riammissioni in un campione di pazienti con lesione al midollo spinale: 5 anni di osservazione di una US
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Candela, I, Rota, C, Molinero, G, D.a.n.e.l.l.i. A., BOLIS, MARTA, Candela, I, Rota, C, Molinero, G, Bolis, M, and D. a. n. e. l. l. i., A
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Ricoveri ,MED/34 - MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA ,SCI ,Riammissioni ,Lesione al midollo spinale ,Epidemiologia - Abstract
Premessa I ricoveri ripetuti (riammissioni) dopo lesione al midollo spinale sono un evento clinico rilevante con ripercussioni importanti dal punto di vista sociale, fisico ed economico. Lo studio G.I.S.E.M. del 1995 riporta una percentuale di riammissioni del 49,6% di cui il 69,7% Traumatici e il 30,3% di non traumatici Obiettivo Descrivere i dati demografici ed epidemiologici, confrontandoli con quelli presenti in letteratura, e analizzare le principali cause di riammissioni nell’Unità Spinale dell’Ospedale Papa Giovanni XXII, durante un periodo di osservazione di 5 anni dal 2009 al 2013. Risultati Sono stati osservati 99 casi di pazienti con SCI, 77% uomini, età media 47,02 anni (range 18-84), la maggior parte ASIA A (39%) e D (36%), paraplegici (63,08%), traumatici (55,70%). Di questi 99 pazienti (primo ricovero) 12 soggetti (12,12%) sono stati riammessi all’Unità spinale e 3 hanno avuto più di un ricovero per un totale di 15 rientri pari al 15,15% e con una LOS di 43,4 giorni per un totale giornate di ricovero di 652 giorni pari al 5,7% delle giornate di ricovero complessive L’intervallo di tempo che intercorre dalla dimissione al rientro in Unità Spinale è in media di 336,7 giorni con un range compreso tra un valore minimo di 32 giorni e un massimo di 946 giorni. Dei soggetti riammessi 9 sono traumatici, pari al 75 % e 3 sono non traumatici (25 %) . La maggior parte di questi soggetti ha una ASIA A (8 casi pari al 66,6%); 1 caso presenta una ASIA C e i restanti 3 casi una ASIA D (25 %) Le cause più frequenti dei rientri sono la formazione di ulcere da pressione per 6 ricoveri pari al 40% . Altre cause significative sono esiti di traumatismi (2 casi), insorgenza di dolore neuropatico (2 casi), variazioni importanti del quadro clinico (2 casi) e interventi di chirurgia funzionale (2 casi) Conclusioni Nel campione studiato di 99 primi ricoveri, durante un periodo di osservazione di 5 anni, sono stati registrati 15 rientri. Questo dato è inferiore a quello rilevato nello studio G.I.S.E.M. Il miglioramento dei percorsi clinici terapeutici dal 1989 anno di inizio dello studio G.I.S.EM e la diversità del disegno sperimentale possono spiegare queste differenze. La frequenza dei soggetti con eziologia di tipo traumatica tra i riammessi è superiore a quella del campione di primi ricoveri. La causa più frequente di rientri sono la formazione di ulcere da pressione che nel campione osservato corrisponde al 66% di tutti i rientri. Questi soggetti hanno tutti una eziologia di tipo traumatico e in 5 casi su 6 una ASIA A.
- Published
- 2014
8. Applicazione dell’ICF core set for SCI dopo chirurgia funzionale: case report
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Zambelli, S, Grisa, C, Molinero, G., BOLIS, MARTA, Zambelli, S, Grisa, C, Bolis, M, and Molinero, G
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Tetraplegia ,MED/34 - MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA ,SCI ,ICF ,Chirurgia funzionale ,Lesione al midollo spinale - Abstract
Premessa Dalla letteratura emerge la descrizione della condizione di salute del paziente con lesione al midollo spinale (SCI) secondo il modello biopsicosociale dell’ICF, mancanza di strumenti di valutazione che prendano in considerazione gli aspetti dell’attività e partecipazione, dell’ambiente, sociali, necessari per un programma riabilitativo multidisciplinare per il paziente con SCI. Obiettivo Individuare le categorie ICF all’interno del core set che sono più efficaci nella descrizione della condizione del paziente ed utili nell’impostazione del pri. Valutare e monitorare mediante l’uso del core set ICF for SCI il percorso riabilitativo del paziente sottoposto ad intervento di chirurgia funzionale e restituito all’attività lavorativa. Correlazione tra modificazione icf, in particolare attività e partecipazione e carico assistenziale caregiver Risultati Paziente maschio di 38 anni, lesione vertebro-midollare C6-C7 traumatica (2009) , tetraplegico completo (ASIA A), livello neurologico C6, con CIRS 23 e presenza di retrazioni. Il core set ICF mostra discontinuità (5) del midollo cervicale, completa (4), bilaterale (3) e cambiamenti (7) delle strutture dell’arto superiore, gravi (3), bilaterali (3). Il paziente ha effettuato interventi di chirurgia funzionale in più tempi consistenti in trasferimenti tendinei multipli all’arto superiore sia sinistro che destro in data 14.3.2013 e 13.6.2013, presso Unità Spinale di Firenze. Prima degli interventi di chirurgia funzionale: FIM=52 (FIM motoria 17), SCIM=17 (SCIM cura persona 0, respirazione e controllo sfinteri 14,mobilità 3), livello neurologico=6 (livello sensitivo 6 dx e sin, livello motorio 6dx e sin). Al termine del percorso riabilitativo: FIM=72 (FIM motoria 37, cognitiva 35), SCIM 28/100 (SCIM mobilità 3), livello neurologico=6 (livello sensitivo 6 dx e sin, livello motori 7 dx e 6 sin) Il core set ICF mostra miglioramento delle funzioni dell’arto superiore, in particolare nelle performance e attività dell’attività manuali (raccogliere, afferrare, manipolare). Conclusioni Le scale funzionali (FIM e SCIM) e il core set ICF mostrano che il paziente , in seguito all’intervento di chirurgia funzionale e dopo un adeguato percorso riabilitativo è migliorato in relazione alle funzioni motorie. La FIM mostra in particolare miglioramenti relativi alla cura della persona e alla mobilità, la SCIM, l’ICF alle funzioni dell’arto superiore e nelle attività manuali.
- Published
- 2014
9. Valutazione dei bisogni del caregiver dei pazienti con lesione al midollo spinale
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Cifizzari, R, Danelli, A, Molinero, G., BOLIS, MARTA, Cifizzari, R, Bolis, M, Danelli, A, and Molinero, G
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MED/34 - MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA ,Caregiver, Lesione al midollo spinale, SCI - Abstract
Premessa Evidenze in letteratura riportano che non solo i pazienti, ma anche i loro caregives mostrano bisogni dopo la lesione al midollo spinale, e se questi non sono adeguatamente tenuti in considerazione, possono aumentare il carico assistenziale del caregiver e influenzarne qualità di vita. Obiettivo Analizzare i bisogni assistenziali dei caregiver dei pazienti con lesione al midollo spinale. Indagare l’influenza delle caratteristiche demografiche, cliniche, funzionali e di autonomia e degli outcome riabilitativi e sociali dei pazienti con lesioni al midollo spinale e delle caratteristiche demografiche e socio-lavorative dei propri caregivers sui bisogni di questi ultimi. Risultati 41 caregiver di pazienti con lesione al midollo spinale di età media 47,98 anni (range 19-74), 61% donne, la maggior parte lavoratori dipendenti (34,1%) e casalinghe (24,4%), coniugi (48,8%) e figli (29,3%), sottoposti, previo consenso, a questionario Caregiver Need Assessment. I rispettivi 41 pazienti presentano età media di 43,24 anni (range 18-75), 75,6% uomini e 24,4% donne, 63% paraplegici e 37% tetraplegici, 66,66% con eziologia traumatica e 33,33% non traumatica, ASIA A (43,9%) e D (41,5%), FIM media 108,24 (range 48-125) e SCIM media 69,97 (range 16-100). La maggior parte dei caregivers prestano assistenza diurna di 3h (39%), continua di 24h (29,3%), o diurna di 4-6 h (22%). La maggior parte dei caregivers manifesta bisogni informativi riguardanti le cure (65,9%), i comportamenti problematici (39,0%), i problemi insorti durante la malattia (53,7%) e il bisogno di collaborare ed essere coinvolti nelle decisioni riguardanti il proprio famigliare (53,7%). Mentre la maggior parte dei caregivers ritiene di non aver bisogno di aiuto nell’assistenza (58,5%), di essere capito e sostenuto dalle persone vicine (39,0%), di supporto psicologico (43,9%) e di supporto spirituale (68,3%). Non ci sono relazioni tra i bisogni informativi/comunicativi e quelli di supporto emotivo e sociale del caregiver e le caratteristiche demografiche, cliniche, funzionali e di autonomia del paziente, ASIA, CIRS, FIM, SCIM, livello neurologico, causa della lesione, caratteristiche demografiche, socio-lavorative e ore di assistenza del caregiver e servizi sociali. Conclusioni I bisogni informativi/comunicativi da parte dei caregivers sono maggiori rispetto ai bisogni di supporto emotivo e sociale. Ci si propone quindi di eseguire una corretta e continua informazione al caregiver per la gestione del proprio famigliare e di migliorare la comunicazione con l’equipe riabilitativa al fine di implementare sia l’outcome riabilitativo dei pazienti con lesione al midollo spinale che il carico assistenziale e la qualità di vita dei propri caregivers.
- Published
- 2014
10. Valutazione dei bisogni del caregiver dei pazienti con lesione al midollo spinale
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-
BOLIS, MARTA, MERONI, ROBERTO, PERIN, CECILIA, CERRI, CESARE GIUSEPPE, Molinero, G, Bolis, M, Meroni, R, Molinero, G, Perin, C, and Cerri, C
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MED/34 - MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA ,SCI ,Caregiver ,Lesione al midollo spinale - Abstract
Introduzione Diversi autori evidenziano che i caregiver, soprattutto nell’ambito dell’assistenza al paziente con lesione al midollo spinale, mostrano bisogni che sovente non sono adeguatamente tenuti in considerazione. Sottovalutare questo aspetto può portare ad un aumento del carico assistenziale da parte del caregiver ed influenzarne la qualità di vita. Obiettivo Analizzare i bisogni assistenziali dei caregiver dei pazienti con lesione al midollo spinale. Valutare l’influenza (1) delle caratteristiche pazienti con lesioni al midollo spinale (demografiche, cliniche, funzionali e di autonomia e degli outcome riabilitativi e sociali) e (2) delle caratteristiche dei caregiver (demografiche e socio-lavorative) sui bisogni di questi ultimi. Materiali e metodi Studio osservazionale retrospettivo basato sulla raccolta di dati di tutti i pazienti con lesione al midollo spinale con primo ricovero nel quinquennio 2009-2013 presso il Centro Spinale dell’A.O. Papa Giovanni XXIII di Bergamo. I dati sono stati raccolti da cartella clinica e inseriti in un database (Web-database Remielolesione). I dati raccolti riguardano: caratteristiche demografiche dei pazienti, caratterisitiche cliniche, outcome riabilitativi (ASIA, FIM e SCIM), outcome sociali, bisogni dei caregiver (Caregiver Need Assessment CNA). Risultati 50 caregiver di pazienti con lesione al midollo spinale di età dai 20 ai 75 anni, 64% donne, la maggior parte lavoratori dipendenti e casalinghe, coniugi e figli, sottoposti, previo consenso, a questionario CNA. I rispettivi 50 pazienti presentano età dai 18 ai 77 anni, 76% uomini, 63% paraplegici, 67% con eziologia traumatica, ASIA A (39%) e D (50%), FIM mediana 115 (range 111-120) e SCIM mediana 70 (range 67-87). La maggior parte dei caregiver prestano assistenza diurna di 3h (36%) e continua di 24h (36%). La maggior parte dei caregiver manifesta bisogni informativi riguardanti le cure (65,9%), i comportamenti problematici (39,0%), i problemi insorti durante la malattia (53,7%) e il bisogno di collaborare ed essere coinvolti nelle decisioni riguardanti il proprio famigliare (53,7%). Mentre la maggior parte dei caregiver ritiene di non aver bisogno di aiuto nell’assistenza (58,5%), di essere capito e sostenuto dalle persone vicine (39,0%), di supporto psicologico (43,9%) e di supporto spirituale (68,3%). Non ci sono relazioni tra i bisogni informativi/comunicativi e quelli di supporto emotivo e sociale del caregiver e le caratteristiche demografiche, cliniche, funzionali e di autonomia del paziente, ASIA, CIRS, FIM, SCIM, livello neurologico, causa della lesione, caratteristiche demografiche, socio-lavorative e ore di assistenza del caregiver e servizi sociali. Conclusioni I bisogni informativi/comunicativi da parte dei caregiver sono maggiori rispetto ai bisogni di supporto emotivo e sociale. Ci si propone quindi di eseguire una corretta e continua informazione al caregiver per la gestione del proprio famigliare e di migliorare la comunicazione con l’equipe riabilitativa al fine di implementare sia l’outcome riabilitativo dei pazienti con lesione al midollo spinale che il carico assistenziale e la qualità di vita dei propri caregiver.
- Published
- 2014
11. Abuso di alcool e sostanze, pre e post lesione, in pazienti con lesione al midollo spinale
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BOLIS, MARTA, Riglietta, M, Noventa, A, Danelli, A, Cattaneo, C, Rota C, Dolci S, Beato, E, Molinero, G., Bolis, M, Riglietta, M, Noventa, A, Danelli, A, Cattaneo, C, Rota, C, Dolci, S, Beato, E, and Molinero, G
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MED/34 - MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA ,Abuso sostanze, Droghe, Fumo, Alcool, Cocaina, Cannabis, Lesione al midollo spinale, SCI - Abstract
Premessa Dalla letteratura emerge che le problematiche di abuso di alcool e di sostanze sono frequenti nei pazienti con lesione al midollo spinale. Il setting riabilitativo acuto rappresenta un’importante opportunità per identificare e intervenire sulle persone che hanno una storia di abuso di sostanze. È inoltre raccomandato uno screening dei problemi di alcool e droghe in tali pazienti durante il ricovero riabilitativo. Obiettivo Ricercare la prevalenza dei problemi di abuso di alcool e sostanze durante il ricovero in riabilitazione di pazienti con lesione al midollo spinale. Valutare l’influenza delle caratteristiche demografiche e cliniche e degli outcome riabilitativi e sociali e della qualità di vita dei pazienti con lesioni al midollo spinale sull’abuso di alcool e di droghe. Risultati 49 pazienti con lesione al midollo spinale di età media 43,15 anni, 77,6% uomini e 20,4% donne, sottoposti, previo consenso, a questionario per le dipendenze (WHO-ASSIST V3.) e per la qualità di vita (WHOQOL-BREF Questionnaire). La maggior parte vive con altri (83,7%), coniugato (46,9%) o celibe/nubile (30,6%), con istruzione di scuola media inferiore (40,8%) o superiore (44,9%), con lavoro retribuito (16,3%), pensionato (18,4%) o disoccupato (16,3%). Nel corso della vita il 92,2% ha fatto uso di bevande alcoliche, il 64,7% di tabacco, il 33,3% ha fatto uso di cannabis, il 19,6% di cocaina, il 19,6% di allucinogeni, il 7,8% di anfetamine, il 5,9% di oppioidi e il 5,9% di inalanti. Nei 3 mesi precedenti la valutazione 28 hanno fatto uso di bevande alcoliche, 16 di tabacco, 7 di cannabis, 1 di cocaina e 1 di sedativi. 11 persone hanno iniziato a fare uso di bevande alcoliche dopo l’evento, 17 di tabacco, 11 di cannabis, 6 di cocaina, 2 di anfetamine, 1 di oppioidi, 1 di inalanti e 1 di ketamina. Il livello di rischio di assunzione di sostanze d’abuso dopo l’evento è risultato di tipo medio-basso. Il rischio di fumo è inversamente proporzionale all’età. La percezione della qualità di vita (fattore fisico, psicologico, sociale e ambientale) non è associata alla completezza della lesione (ASIA). Non si evidenzia una associazione tra completezza della lesione (ASIA) e l’assunzione di sostanze d’abuso Chi ha una percezione fisica di se più buona ha un rischio di assunzione di sostanze d’abuso maggiore. L’assunzione di cocaina ha un effetto negativo sulla qualità di vita. Conclusioni Il rischio di assunzione di sostanze d’abuso in seguito alla lesione al midollo spinale è risultato medio-basso e non risulta essere associato alla completezza della lesione o a una percezione della qualità di vita peggiore. L’uso di bevande alcoliche, tabacco e sostanze d’abuso prima della lesione è un importante fattore di rischio di abuso successivo alla lesione, che deve essere perciò indagato in unità spinale, al fine di migliorare il percorso riabilitativo, la qualità di vita, l’inserimento famigliare, sociale e lavorativo di tali pazienti.
- Published
- 2014
12. Utilizzo dei servizi sociali, modifiche abitative e sport dopo lesione al midollo spinale
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Predari, P, Castelli, A, Danelli, A, Molinero, G., BOLIS, MARTA, Predari, P, Castelli, A, Bolis, M, Danelli, A, and Molinero, G
- Subjects
MED/34 - MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA ,SCI ,Casa ,Sociale ,Abitazione ,Servizi sociali ,Lesione al midollo spinale ,Sport - Abstract
Premessa La riabilitazione dei pazienti con lesione al midollo spinale (SCI) richiede una cura per tutta la vita e un’ approccio multidisciplinare volto alle problematiche associate di tipo cliniche, funzionali, psicologiche, sociali e economiche. Obiettivo Descrivere i dati relativi alla valutazione sociale dei pazienti con lesione al midollo spinale che sono stati riabilitati nell’Unità Spinale dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, con particolare attenzione all’accesso ai servizi sociali, alle modifiche abitative e allo sport, al fine di implementare il percorso di reinserimento famigliare, sociale, scolastico e lavorativo di tale tipologia di pazienti. Risultati 63 pazienti con SCI, 79,4% uomini, età media 43,57 anni (range 18-75), la maggior parte ASIA A (41,3%) e D (41,3%), 63,16% paraplegici, 57,69% traumatici, sottoposti, previo consenso, ad questionario per l’indagine sociale. I pazienti che hanno utilizzato i servizi sociali hanno tendenzialmente un età minore (media 33,57 anni) rispetto a quelli che non vi accedono (44,82 anni), sono tutti uomini, e hanno FIM (97,29 vs 109,27) e SCIM medie (64,71 vs 71,57) minori (no significativo). Hanno utilizzato i servizi sociali il 23% degli ASIA A, mentre solo il 3,8% degli ASIA D. FIM e SCIM non sembrano influenzare il cambio di abitazione. I pazienti più anziani tendono a cambiare abitazione (media 47,59 vs 37,30 aa) (Sig 0,014). Cambiano abitazione il 43,3% degli ASIA A e il 69,2% degli ASIA D. I pazienti che effettuano modifiche alla propria abitazione hanno FIM (98,45 vs 55,00) (Sig 0,000) e SCIM medie (55,00 vs 86,95) (Sig 0,000) minori. Effettuano modifiche all’abitazione l’84,6% degli ASIA A e l’ 11,3% degli ASIA D. Praticano sport dopo la lesione i pazienti più giovani (media 34,28 vs 44,86 aa) (Sig 0,016), con FIM (101,11 vs 115,31) (Sig 0,035) e SCIM medie (60,94 vs 78,67) (Sig 0,019) minori. Praticano sport il 53,8% degli ASIA A e l’11,5% degli ASIA D. La presenza di comorbidità (CIRS) non influenza l’accesso ai servizi sociali, nè le modifiche all’abitazione, né lo sport. Conclusioni Dei pochi pazienti che hanno usufruito dei servizi sociali la maggior parte sembrano essere tendenzialmente più giovani, ASIA A, con funzionalità e autonomia minore. I pazienti che hanno effettuato modifiche alla propria abitazione sono per la maggior parte ASIA A, con funzionalità e autonomia minore . I pazienti che fanno sport dopo la lesione sono prevalentemente più giovani, ASIA A, con funzionalità e autonomia minore. I pazienti con maggior grado di disabilità hanno maggior bisogno di supporto da parte dei servizi sociali e di modifiche all’abitazione. Inoltre sono probabilmente più stimolati, anche dal punto di vista terapeutico, ad intraprendere sport. Emerge la necessità di implementare i servizi sociali rivolti ai pazienti più autonomi e il loro coinvolgimento in attività sportive, al fine di migliorare il reinserimento famigliare, sociale, lavorativo, ma anche gli outcome riabilitativi, funzionali e la qualità di vita di tale tipologia di pazienti.
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- 2014
13. Tactile acuity of the trunk in chronic low back pain
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MERONI, ROBERTO, BOLIS, MARTA, CERRI, CESARE GIUSEPPE, DE VITO, GIOVANNI, Valagussa, G, Marinelli, M, Sormani, M, Meroni, R, Bolis, M, Valagussa, G, Cerri, C, Marinelli, M, Sormani, M, and DE VITO, G
- Subjects
Low back pain, two point discrimination, treatment ,MED/48 - SCIENZE INFERMIERISTICHE E TECNICHE NEURO-PSICHIATRICHE E RIABILITATIVE - Abstract
Introduction Chronic non-specific low back pain is a common problem with high costs. Many factors can contribute to motor dysfunction after an initial episode of pain and many people are not aware that they are moving differently. The loss of proprioceptive acuity is an element that can contribute to motor dysfunction. Recent literature suggests that two point discrimination (TPD) threshold at the back is greater in patients with back pain than in healthy controls, and greater TPD threshold at the back relates to decreased voluntary lumbopelvic control. These findings raise the possibility that decreased tactile acuity may contribute to poor motor control, which has implications for back pain rehabilitation in particular and for movement retraining in general. Purpose/Aim to study TPD threshold in a sample of CLBP patients, to verify if a 6 week sensory discrimination training improved TDP threshold, low back pain, function, movement patterns Materials and Methods A blinded randomized clinical study involving a sample of 77 patients with chronic non-specific low back pain. Subjects aged between 18 and 65 years, with low back pain more than 12 months, for at least 90 days within the past year were enrolled in the study. While patients with red flags or yellow flags, structural pathologies, spine surgery, pain below the knee were excluded. Patients underwent an interview and physical assessment with a physiotherapist and completed a body chart, the Baecke scale, the SF 36 questionnaire, the Oswestry disability index, the Roland–Morris Disability questionnaire and two 100-mm VAS to describe both back pain at the moment of evaluation and average back pain. The TPD was assessed bilaterally in the back. FIGURE 1 TPD assessment grid on the subject’s back, a plastic caliper was used to test the TPD threshold in the different areas. The movement impairment evaluation was based on Sahrmann examination.The sample was divided into two groups (experimental and control group) by randomization: 40 patients were submitted to the sensory discrimination training, while 37 patients took part in the control group. The treatment group underwent 3 session per week lasting 6 weeks (grand total of 18 sessions). All the enrolled subjects were evaluated at baseline (t0), at 6 weeks (t1) and after another 6 weeks follow up (t2). FIGURE 2 TPD treatment grid example on subject’s back (subject with unilateral pain). The subjects, while looking at a picture of their back with the points represented, were asked to recognize which point the therapist was touching and which kind of pointer was used (thin or thick). Results Treated patients and controls were homogeneous showing no differences in sex, age, weight, height, body mass index, pain, Baecke scale , SF 36 questionnaire, Oswestry disability index and Roland–Morris Disability questionnaire and TDP threshold. Also the movement impairment evaluation was similar between patients and controls. Movement impairment evaluation at t1 demonstrated an improvement in treated subjects on rotation signs, extension signs and total symptoms. Patients had a significant improvement of pain intensity (VAS mean t0= 4,8mm and VAS mean t1=2,9mm, p=0,015). Also the Oswestry disability index and the Roland–Morris Disability questionnaire disability scales showed a significant decrease after the period of training. Improvement at t1 were kept at t2. Figure 3 TPD changes (cm) over time, levels are reported on the horizontal axis with 10 representing the most caudal level (Fig.1). Red circles represent significant changes (p
- Published
- 2013
14. Web-database 'remilelolesione': a useful tool for sci patients rehabilitation management
- Author
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BOLIS, MARTA, MERONI, ROBERTO, PERIN, CECILIA, CERRI, CESARE GIUSEPPE, Maiandi, M, Molinero, G, Bolis, M, Maiandi, M, Meroni, R, Molinero, G, Perin, C, and Cerri, C
- Subjects
Database ,MED/34 - MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA ,SCI ,ICF ,Rehabilitation management ,Spinal Cord Injury - Abstract
Introduction: The current and future climates in health care require increased accountability of the health care organizations for the quality of the care they provide. There is a need for collecting more health care data, for monitoring outcomes over time and for the implementation of modern international classification systems such as the ICF core set for SCI. This report describe the development of a web-based interactive database, called “remielolesione” that was designed to facilitate and to standardize data collection in daily practice as a support for practice development, research and audit projects specifically in the SCI field. This work represents the development of an appropriate, usable tool for data collection on functional outcomes and on ICF Core set for SCI to improve clinical practice. This report will review the planning and funding of the initial start-up as well as the data elements being used in the database. Materials and methods: A multidisciplinary team worked collaboratively to design the database in order to ensure that it incorporated features which made it easy for the end user. The key steps to realize this database were: 1. A systematic literature review about the validated outcome measures in SCI patients. 2. A review of the most important International Spinal Cord Data Sets. 3. A review of Italian and International guidelines for SCI. 4. A review of the studies about ICF Core Set for SCI. 5. A discussion with the components of the multidisciplinary team about the best outcome measures and the evaluation items that describe at best the SCI patients rehabilitation process. Results: The web-database “remielolesione” is made up of 6 different sessions: recovery menagement, ICF management, report, project management, login management and benchmarking. Project management and benchmarking sessions have not yet been realized at the present. Recovery management session is made up of 7 different evaluation form: admittance form, clinical form, anamnestic form, nurse’s form, physiotherapist’s form, occupational therapist’s form, social form and discharge form. ICF management session is made up of 2 other different sub-sessions: the first about ICF Core set for SCI in early post-acute contest, and the second about ICF Core set for SCI in long-term contest. Each ICF core set is divided into 4 evaluation forms: function, structure, activity and participation and environment. Each member of the multidisciplinary team complete the evaluation form of the recovery management session and of ICF management session relatively to his own specific competences. Discussion: To make this basic data set as useful as possible in a clinical setting, the working group kept the items that cover the most clinically relevant information regarding individuals with SCI. At the present time the web-database “remielolesione” is used by two Spinal Unit (one in Bergamo and one in Milan), we hope to extend soon the use of this tool to other Spinal Unit in order to improve data collection, ICF using, benchmarking and, above all, SCI rehabilitation process. Benchmarking is a useful way to compare outcomes among health care institutions. Future potential for benchmarking outcomes by expansion of the web-database “remielolesione” beyond the current participating sites to the others Spinal Units. The subsequent implementation across the organization involved promoting database, helping practitioners in developing skills to access information and evaluate its use. The development of the database has highlighted that time, the availability of computers in clinical areas and skills development are important consideration when taking forward information technology (IT) initiatives. Conclusions: Web-database “remielolesione” could represent a monitoring system that is sensitive to changes over time in outcomes, provide interpretable data and could result in cost benefits and patient care improvements in organizations.
- Published
- 2013
15. Problematiche respiratorie nelle persone con lesione midollare cervicale medio-alte
- Author
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Chiusa, IS, Poma, S, Redaelli, T., BOLIS, MARTA, Chiusa, I, Bolis, M, Poma, S, and Redaelli, T
- Subjects
MED/34 - MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA ,Respiratoria ,Tracheostomia ,SCI ,Ventilazione meccanica non invasiva ,Stimolatore diaframmatico ,Lesione al midollo spinale ,Lesione cervicale alta - Published
- 2013
16. Alterazioni posturali e rischio di caduta nei pazienti con malattia di parkinson: confronto tra percezione della stabilità soggettiva e oggettiva
- Author
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GUALANDRIS, ELISA, BOLIS, MARTA, PERIN, CECILIA, MERONI, ROBERTO, CERRI, CESARE GIUSEPPE, Melchionda, R, Gualandris, E, Bolis, M, Perin, C, Melchionda, R, Meroni, R, and Cerri, C
- Subjects
MED/34 - MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA ,Postura ,Riabilitazione ,Equilibrio ,Parkinson ,Stabilità ,Rischio cadute - Published
- 2012
17. ICF CORE SET PER LO STROKE: ANALISI DELLE CATEGORIE MAGGIORMENTE RILEVANTI IN UN SETTING RIABILITATIVO
- Author
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LIMONTA, MARCO, BOLIS, MARTA, MERONI, ROBERTO, PERIN, CECILIA, CERRI, CESARE GIUSEPPE, REGA,V, MOLINERO,G, Limonta, M, Bolis, M, Rega, V, Molinero, G, Meroni, R, Perin, C, and Cerri, C
- Subjects
MED/34 - MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA ,classificazione internazionale del funzionamento, esiti cerebrolesione - Published
- 2012
18. SVP AND MSC MISCLASSIFICATION IN LONGTERM RECOVERY PATIENTS
- Author
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TAIOCCHI,N, BOLIS, MARTA, PERIN, CECILIA, MERONI, ROBERTO, CERRI, CESARE GIUSEPPE, Taiocchi, N, Bolis, M, Perin, C, Meroni, R, and Cerri, C
- Subjects
MED/34 - MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA ,vegetative state, coma, evaluation - Published
- 2012
19. Parkinson disease: comparison between subjective and objective stability perception
- Author
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PERIN, CECILIA, BOLIS, MARTA, MERONI, ROBERTO, CERRI, CESARE GIUSEPPE, Melchionda, R, Perin, C, Bolis, M, Melchionda, R, Meroni, R, and Cerri, C
- Subjects
MED/34 - MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA ,postural stability, extrapyramidal disease - Published
- 2012
20. ATTIVAZIONE COGNITIVA NELLO STATO VEGETATIVO E NELLO STATO DI MINIMA COSCIENZA: PROGETTO PILOTA
- Author
-
TERRAGNI, ERICA, BOLIS, MARTA, CORNAGGIA, CESARE MARIA, CERRI, CESARE GIUSEPPE, PERIN, CECILIA, ROMAN,C, BAGNI,I, RUIU,D, Terragni, E, Roman, C, Bagni, I, Bolis, M, Cornaggia, C, Ruiu, D, Cerri, C, and Perin, C
- Subjects
MED/34 - MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA ,esiti di grave cerebrolesione, riabilitazione neuropsicologica, scale valutazione - Published
- 2012
21. Postural disordes and falls risk in patients with parkinson disease: comparison between subjective and objective stability perception
- Author
-
PERIN, CECILIA, BOLIS, MARTA, MERONI, ROBERTO, CERRI, CESARE GIUSEPPE, Melchionda, R, Perin, C, Bolis, M, Melchionda, R, Meroni, R, and Cerri, C
- Subjects
MED/34 - MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA ,Fall Risk ,Parkinson ,Stability ,Postural Disorde - Abstract
Introduction Parkinson disease increases considerably falls risk due to postural changes, global motility, deambulation and balance. Purpose To correlate self-awareness of falls risk (Falls Risk Assessment System) to the objective risk measured by a validated objective scale (ABC) in patients with Parkinson disease. Material 16 cognitively unimpaired patients with Parkinson disease, able to stand up and walk through a few metres. Setting: Zucchi Clinical Institute, Carate Brianza Italy Methods UPDRS, ABC scale, FOG scale and PPD were administered. Falls risk was evaluated by Falls Risk Assessment System; patients were divided in two groups: high falls risk and very high falls risk based on PPA scale results. Patient falls were monitored during the 2 months prior to the assessment. Results The greater deficit in patients with Parkinson disease were reduced sight acuity, foot reaction time, balance over soft surfaces, low arms strength and freezing of gait. An incresed falls risk was associated with FOG scale and UDPRS scores. The increased falls risk was not associated with PPD and ABC scale scores. Conclusions ABC scale may not be used alone as a reliable scale to assess instability in patients with Parkinson disease, it should always be associated with an objective examination. Falls Risk Assessment is an excellent and innovative tool for an objective evaluation of falls risk. Assessing stability parameters and deficits in patients with Parkinson disease with an objective tool is important for the rehabilitation program. Modified testing exercise might be used for treatment which aims to improve deficits and making patients aware of their own stability.
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- 2012
22. Correlazione tra decadimento cognitivo post-operatorio (pocd) e il programma di riabilitazione motoria nel paziente anziano
- Author
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BOLIS, MARTA, PERIN, CECILIA, CORNAGGIA, CESARE MARIA, MERONI, ROBERTO, CERRI, CESARE GIUSEPPE, Puricelli, R, Bolis, M, Perin, C, Puricelli, R, Cornaggia, C, Meroni, R, and Cerri, C
- Subjects
Decadimento cognitivo ,MED/34 - MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA ,Post-operatorio ,Anziani ,Riabilitazione ,Delirio ,Protesi anca ,POCD - Abstract
Introduzione È noto che soggetti ricoverati per riabilitazione ortopedica in ambiente geriatrico risultano affetti da decadimento intellettivo, da episodi di agitazione e confusionali tanto che si è coniato il termine di postoperative cognitive decline (POCD). Questo stato a volte è destinato a non regredire con conseguenti pesanti ricadute in termini di disabilità , disagio sul contesto familiare e maggior carico sociale. Mentre sono descritte le possibili cause della POCS, meno dati sono stati analizzati circa il rapporto tra aspetto cognitivo/comportamentale e riabilitazione. Scopo di questo studio è stato analizzare: - prevalenza di disturbi comportamentali/cognitivi in fase post-operatioria ortopedica - percentuale di soggetti che dopo l’intervento evidenzia un declino cognitivo - andamento dei deficit comportamentali e cognitivi - rapporti tra 2 sistemi di misurazione: motorio (FIM) e cognitivo (Blessed) Materiali e metodi Sono stati reclutati consecutivamente pazienti ricoverati in IDR presso la Fondazione Raimondi per riabilitazione in esiti di frattura di femore o di sostituzione di protesi d’anca. Tutti i soggetti sono stati sottoposti alla valutazione basale (T0) alla scala Blessed-part-B(cognitiva) e FIM; la Blessed-part-A(comportamentale) è stata somministrata ai caregiver con riferimento alle condizioni preoperatorie (preT0) e all’ingresso (T0) o solo T0 da parte dell’operatore se non disponibili caregiver; Blessed-part-A e part-B e FIM sono state somministrate al termine dei 2 mesi di riabilitazione. Sono stati reclutati 99 soggetti. I dati sono stati analizzati mediante tabelle di contingenza e calcolo dei relativi rapporti di prevalenza, tramite studi di correlazione e t-test per dati appaiati per analisi pre-post trattamento alla scala FIM stratificata per punteggi Blessed-B. Risultati 17 soggetti non hanno completato l’osservazione a causa di interruzione del trattamento o per precoce istituzionalizzazione o necessità di ricovero in ambienti per acuti. L’analisi dei dati è stata effettuata su un totale di 82 pazienti di cui 20 donne, età media 83 (ds 6). Blessed-A al preT0 e T0 è stata compilata da 65 caregiver, 17 soggetti sono stati valutati dall’operatore direttamente al T0. Blessed-A ha mostrato un trend negativo con punteggi pari a =0 (no modificazioni) al T0 dell’89% e al T1 del 53%. Il peggioramento tra preT0 -T0 e tra T0 -T1 è stato rispettivamente del 33 e 30%. La Blessed-Part-B mostra un peggioramento principalmente del subtest memoria (19%). Per la FIM-motoria si ha un guadagno nel 86% dei soggetti mentre la FIM-cognitiva migliora solo nel 22%. Blessed presentava un numero di peggiorati doppi di quelli FIM-motori (p30 ( p
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- 2012
23. Web-database “remielolesione”: un utile strumento per la gestione della riabilitazione del paziente con lesione del midollo spinale
- Author
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Bolis, M, Meroni, R, Maiandi, M, Severgnini, R, Molinero, G, Cerri, C, BOLIS, MARTA, MERONI, ROBERTO, CERRI, CESARE GIUSEPPE, Bolis, M, Meroni, R, Maiandi, M, Severgnini, R, Molinero, G, Cerri, C, BOLIS, MARTA, MERONI, ROBERTO, and CERRI, CESARE GIUSEPPE
- Abstract
Premessa È necessario raccogliere un numero maggiore di dati che possano essere utili al monitoraggio degli outcome nel tempo e all’implementazione di sistemi di classificazione moderni ed internazionali come il core set ICF per il paziente con lesione midollare (SCI). Questo report descrive lo sviluppo di un database web interattivo denominato “remielolesione”, ideato per facilitare e standardizzare la raccolta di dati nella pratica clinica quotidiana a supporto dello sviluppo organizzativo, della ricerca e dell’implementazione di audit nell’ambito specifico del paziente con SCI. Obiettivo Presentare il percorso di sviluppo di un utile strumento che, tramite la raccolta di dati relativi ad outcome funzionali ed al core set ICF per il paziente con SCI, trova la sua finalità nell’apportare miglioramenti alla pratica clinica. Risultati Il database web “remielolesione” è composto da 6 differenti parti: gestione del ricovero, gestione ICF, reportistica, gestione del progetto, gestione delle login e benchmarking. Queste ultime due sezioni sono attualmente in fase di sviluppo attivo. La gestione ricovero è composta da 7 diversi moduli di valutazione: modulo ingresso, modulo clinico, modulo anamnestico, modulo infermieristico, modulo fisioterapico, modulo terapia occupazione, modulo sociale e modulo dimissione. La sezione dedicate alla gestione ICF si compone di due parti: la prima presenta il core set ICF per il paziente con lesione midollare in fase post-acuta, la seconda presenta il core set ICF per il paziente con SCI in un contesto a lungo termine. Ogni core set ICF è diviso in 4 moduli di valutazione: funzione, struttura, attività e partecipazione e ambiente. Ogni membro del team multidisciplinare completa quanto di competenza nella sezione gestione ricovero e della sezione gestione ICF. Conclusioni Per rendere questo semplice database quanto più utile in ambito clinico, sono stati inseriti gli item di valutazione che coprono gli aspetti clinici più rilevanti
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- 2014
24. Valutazione dei bisogni del caregiver dei pazienti con lesione al midollo spinale
- Author
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Bolis, M, Meroni, R, Molinero, G, Perin, C, Cerri, C, BOLIS, MARTA, MERONI, ROBERTO, PERIN, CECILIA, CERRI, CESARE GIUSEPPE, Bolis, M, Meroni, R, Molinero, G, Perin, C, Cerri, C, BOLIS, MARTA, MERONI, ROBERTO, PERIN, CECILIA, and CERRI, CESARE GIUSEPPE
- Abstract
Introduzione Diversi autori evidenziano che i caregiver, soprattutto nell’ambito dell’assistenza al paziente con lesione al midollo spinale, mostrano bisogni che sovente non sono adeguatamente tenuti in considerazione. Sottovalutare questo aspetto può portare ad un aumento del carico assistenziale da parte del caregiver ed influenzarne la qualità di vita. Obiettivo Analizzare i bisogni assistenziali dei caregiver dei pazienti con lesione al midollo spinale. Valutare l’influenza (1) delle caratteristiche pazienti con lesioni al midollo spinale (demografiche, cliniche, funzionali e di autonomia e degli outcome riabilitativi e sociali) e (2) delle caratteristiche dei caregiver (demografiche e socio-lavorative) sui bisogni di questi ultimi. Materiali e metodi Studio osservazionale retrospettivo basato sulla raccolta di dati di tutti i pazienti con lesione al midollo spinale con primo ricovero nel quinquennio 2009-2013 presso il Centro Spinale dell’A.O. Papa Giovanni XXIII di Bergamo. I dati sono stati raccolti da cartella clinica e inseriti in un database (Web-database Remielolesione). I dati raccolti riguardano: caratteristiche demografiche dei pazienti, caratterisitiche cliniche, outcome riabilitativi (ASIA, FIM e SCIM), outcome sociali, bisogni dei caregiver (Caregiver Need Assessment CNA). Risultati 50 caregiver di pazienti con lesione al midollo spinale di età dai 20 ai 75 anni, 64% donne, la maggior parte lavoratori dipendenti e casalinghe, coniugi e figli, sottoposti, previo consenso, a questionario CNA. I rispettivi 50 pazienti presentano età dai 18 ai 77 anni, 76% uomini, 63% paraplegici, 67% con eziologia traumatica, ASIA A (39%) e D (50%), FIM mediana 115 (range 111-120) e SCIM mediana 70 (range 67-87). La maggior parte dei caregiver prestano assistenza diurna di 3h (36%) e continua di 24h (36%). La maggior parte dei caregiver manifesta bisogni informativi riguardanti le cure (65,9%), i comportamenti problematici (39,0%), i problemi insorti durante la mal
- Published
- 2014
25. Abuso di alcool e sostanze, pre e post lesione, in pazienti con lesione al midollo spinale
- Author
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Bolis, M, Riglietta, M, Noventa, A, Danelli, A, Cattaneo, C, Rota, C, Dolci, S, Beato, E, Molinero, G, BOLIS, MARTA, Rota C, Dolci S, Molinero, G., Bolis, M, Riglietta, M, Noventa, A, Danelli, A, Cattaneo, C, Rota, C, Dolci, S, Beato, E, Molinero, G, BOLIS, MARTA, Rota C, Dolci S, and Molinero, G.
- Abstract
Premessa Dalla letteratura emerge che le problematiche di abuso di alcool e di sostanze sono frequenti nei pazienti con lesione al midollo spinale. Il setting riabilitativo acuto rappresenta un’importante opportunità per identificare e intervenire sulle persone che hanno una storia di abuso di sostanze. È inoltre raccomandato uno screening dei problemi di alcool e droghe in tali pazienti durante il ricovero riabilitativo. Obiettivo Ricercare la prevalenza dei problemi di abuso di alcool e sostanze durante il ricovero in riabilitazione di pazienti con lesione al midollo spinale. Valutare l’influenza delle caratteristiche demografiche e cliniche e degli outcome riabilitativi e sociali e della qualità di vita dei pazienti con lesioni al midollo spinale sull’abuso di alcool e di droghe. Risultati 49 pazienti con lesione al midollo spinale di età media 43,15 anni, 77,6% uomini e 20,4% donne, sottoposti, previo consenso, a questionario per le dipendenze (WHO-ASSIST V3.) e per la qualità di vita (WHOQOL-BREF Questionnaire). La maggior parte vive con altri (83,7%), coniugato (46,9%) o celibe/nubile (30,6%), con istruzione di scuola media inferiore (40,8%) o superiore (44,9%), con lavoro retribuito (16,3%), pensionato (18,4%) o disoccupato (16,3%). Nel corso della vita il 92,2% ha fatto uso di bevande alcoliche, il 64,7% di tabacco, il 33,3% ha fatto uso di cannabis, il 19,6% di cocaina, il 19,6% di allucinogeni, il 7,8% di anfetamine, il 5,9% di oppioidi e il 5,9% di inalanti. Nei 3 mesi precedenti la valutazione 28 hanno fatto uso di bevande alcoliche, 16 di tabacco, 7 di cannabis, 1 di cocaina e 1 di sedativi. 11 persone hanno iniziato a fare uso di bevande alcoliche dopo l’evento, 17 di tabacco, 11 di cannabis, 6 di cocaina, 2 di anfetamine, 1 di oppioidi, 1 di inalanti e 1 di ketamina. Il livello di rischio di assunzione di sostanze d’abuso dopo l’evento è risultato di tipo medio-basso. Il rischio di fumo è inversamente proporzionale all’età. La percezione della
- Published
- 2014
26. Tactile acuity of the trunk in chronic low back pain
- Author
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Meroni, R, Bolis, M, Valagussa, G, Cerri, C, Marinelli, M, Sormani, M, DE VITO, G, MERONI, ROBERTO, BOLIS, MARTA, CERRI, CESARE GIUSEPPE, DE VITO, GIOVANNI, Meroni, R, Bolis, M, Valagussa, G, Cerri, C, Marinelli, M, Sormani, M, DE VITO, G, MERONI, ROBERTO, BOLIS, MARTA, CERRI, CESARE GIUSEPPE, and DE VITO, GIOVANNI
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Introduction Chronic non-specific low back pain is a common problem with high costs. Many factors can contribute to motor dysfunction after an initial episode of pain and many people are not aware that they are moving differently. The loss of proprioceptive acuity is an element that can contribute to motor dysfunction. Recent literature suggests that two point discrimination (TPD) threshold at the back is greater in patients with back pain than in healthy controls, and greater TPD threshold at the back relates to decreased voluntary lumbopelvic control. These findings raise the possibility that decreased tactile acuity may contribute to poor motor control, which has implications for back pain rehabilitation in particular and for movement retraining in general. Purpose/Aim to study TPD threshold in a sample of CLBP patients, to verify if a 6 week sensory discrimination training improved TDP threshold, low back pain, function, movement patterns Materials and Methods A blinded randomized clinical study involving a sample of 77 patients with chronic non-specific low back pain. Subjects aged between 18 and 65 years, with low back pain more than 12 months, for at least 90 days within the past year were enrolled in the study. While patients with red flags or yellow flags, structural pathologies, spine surgery, pain below the knee were excluded. Patients underwent an interview and physical assessment with a physiotherapist and completed a body chart, the Baecke scale, the SF 36 questionnaire, the Oswestry disability index, the Roland–Morris Disability questionnaire and two 100-mm VAS to describe both back pain at the moment of evaluation and average back pain. The TPD was assessed bilaterally in the back. FIGURE 1 TPD assessment grid on the subject’s back, a plastic caliper was used to test the TPD threshold in the different areas. The movement impairment evaluation was based on Sahrmann examination.The sample was divided into two groups (experimental and control group) by ra
- Published
- 2013
27. Problematiche respiratorie nelle persone con lesione midollare cervicale medio-alte
- Author
-
Chiusa, I, Bolis, M, Poma, S, Redaelli, T, Chiusa, IS, Redaelli, T., BOLIS, MARTA, Chiusa, I, Bolis, M, Poma, S, Redaelli, T, Chiusa, IS, Redaelli, T., and BOLIS, MARTA
- Published
- 2013
28. Web-database “remilelolesione”: a useful tool for sci patients rehabilitation management
- Author
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Bolis, M, Maiandi, M, Meroni, R, Molinero, G, Perin, C, Cerri, C, BOLIS, MARTA, MERONI, ROBERTO, PERIN, CECILIA, CERRI, CESARE GIUSEPPE, Bolis, M, Maiandi, M, Meroni, R, Molinero, G, Perin, C, Cerri, C, BOLIS, MARTA, MERONI, ROBERTO, PERIN, CECILIA, and CERRI, CESARE GIUSEPPE
- Abstract
Introduction: The current and future climates in health care require increased accountability of the health care organizations for the quality of the care they provide. There is a need for collecting more health care data, for monitoring outcomes over time and for the implementation of modern international classification systems such as the ICF core set for SCI. This report describe the development of a web-based interactive database, called “remielolesione” that was designed to facilitate and to standardize data collection in daily practice as a support for practice development, research and audit projects specifically in the SCI field. This work represents the development of an appropriate, usable tool for data collection on functional outcomes and on ICF Core set for SCI to improve clinical practice. This report will review the planning and funding of the initial start-up as well as the data elements being used in the database. Materials and methods: A multidisciplinary team worked collaboratively to design the database in order to ensure that it incorporated features which made it easy for the end user. The key steps to realize this database were: 1. A systematic literature review about the validated outcome measures in SCI patients. 2. A review of the most important International Spinal Cord Data Sets. 3. A review of Italian and International guidelines for SCI. 4. A review of the studies about ICF Core Set for SCI. 5. A discussion with the components of the multidisciplinary team about the best outcome measures and the evaluation items that describe at best the SCI patients rehabilitation process. Results: The web-database “remielolesione” is made up of 6 different sessions: recovery menagement, ICF management, report, project management, login management and benchmarking. Project management and benchmarking sessions have not yet been realized at the present. Recovery management session is made up of 7 different evaluation form: admittance form, clinical form
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- 2013
29. L’applicazione Clinica dell’ICF Core Set per lo Stroke in Ambiente Riabilitativo
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Bolis, M, Perin, C, Limonta, M, DE VITO, G, Cerri, C, BOLIS, MARTA, PERIN, CECILIA, LIMONTA, MARCO, DE VITO, GIOVANNI, CERRI, CESARE GIUSEPPE, Bolis, M, Perin, C, Limonta, M, DE VITO, G, Cerri, C, BOLIS, MARTA, PERIN, CECILIA, LIMONTA, MARCO, DE VITO, GIOVANNI, and CERRI, CESARE GIUSEPPE
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Introduzione - La classificazione internazionale del funzionamento disabilità e salute (ICF) Core Set per lo stroke è una delle applicazioni del sistema ICF creato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con lo scopo di rappresentare il tipico spettro di funzionamento del paziente con stroke. Lo scopo di questo studio è stato quello di verificare se il Core Set per lo stroke contenesse le categorie dell’ICF più adeguate a coprire gli ambiti propri del paziente in corso di riabilitazione. Ci si è inoltre proposti di chiarire il suo ruolo in relazione alle altre scale di valutazione individuando gli eventuali elementi complementari o ridondanti. Infine si è verificato se il Core Set per lo stroke fosse capace di rilevare differenze di età, di appartenza a diversi servizi territoriali e di regime assistenziale. Materiali e Metodi - Sono stati reclutati pazienti inseriti in un percorso riabilitativo a seguito di un evento cerebrovascolare acuto, di tipo ischemico o emorragico, afferenti al DH e all’U.O. di Riabilitazione Specialistica degli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza e al DH e all’U.O. di Medicina Fisica e Riabilitazione degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Sono stati esclusi i pazienti affetti da emorragia subaracnoidea o intracranica ad eziologia traumatica, da afasia globale o da grave deterioramento cognitivo. Per ciascun paziente sono state somministrate oltre all’ICF Core Setper lo stroke (nella versione ‘comprehensive’ del 2004 con l’aggiunta dei codici rivisti nel 2009), l’ICD-10 CM, la Classificazione di Bamford, la CIRS, la FIM, la NIH Stroke Scale, la scala di Ashworth e il questionario SF-36. Per la raccolta dati ci si è avvalsi del software EpiInfo. È stata eseguita l’analisi descrittiva dei dati generali della popolazione, l’analisi fattoriale delle componenti principali per ricercare fattori che accorpassero le variabili più rilevanti e, basandosi su tali variabili, si è stratificato il campione per età, regime assistenz
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- 2012
30. Alterazioni posturali e rischio di caduta nei pazienti con malattia di parkinson: confronto tra percezione della stabilità soggettiva e oggettiva
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Gualandris, E, Bolis, M, Perin, C, Melchionda, R, Meroni, R, Cerri, C, GUALANDRIS, ELISA, BOLIS, MARTA, PERIN, CECILIA, MERONI, ROBERTO, CERRI, CESARE GIUSEPPE, Gualandris, E, Bolis, M, Perin, C, Melchionda, R, Meroni, R, Cerri, C, GUALANDRIS, ELISA, BOLIS, MARTA, PERIN, CECILIA, MERONI, ROBERTO, and CERRI, CESARE GIUSEPPE
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- 2012
31. Postural disordes and falls risk in patients with parkinson disease: comparison between subjective and objective stability perception
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Perin, C, Bolis, M, Melchionda, R, Meroni, R, Cerri, C, PERIN, CECILIA, BOLIS, MARTA, MERONI, ROBERTO, CERRI, CESARE GIUSEPPE, Perin, C, Bolis, M, Melchionda, R, Meroni, R, Cerri, C, PERIN, CECILIA, BOLIS, MARTA, MERONI, ROBERTO, and CERRI, CESARE GIUSEPPE
- Abstract
Introduction Parkinson disease increases considerably falls risk due to postural changes, global motility, deambulation and balance. Purpose To correlate self-awareness of falls risk (Falls Risk Assessment System) to the objective risk measured by a validated objective scale (ABC) in patients with Parkinson disease. Material 16 cognitively unimpaired patients with Parkinson disease, able to stand up and walk through a few metres. Setting: Zucchi Clinical Institute, Carate Brianza Italy Methods UPDRS, ABC scale, FOG scale and PPD were administered. Falls risk was evaluated by Falls Risk Assessment System; patients were divided in two groups: high falls risk and very high falls risk based on PPA scale results. Patient falls were monitored during the 2 months prior to the assessment. Results The greater deficit in patients with Parkinson disease were reduced sight acuity, foot reaction time, balance over soft surfaces, low arms strength and freezing of gait. An incresed falls risk was associated with FOG scale and UDPRS scores. The increased falls risk was not associated with PPD and ABC scale scores. Conclusions ABC scale may not be used alone as a reliable scale to assess instability in patients with Parkinson disease, it should always be associated with an objective examination. Falls Risk Assessment is an excellent and innovative tool for an objective evaluation of falls risk. Assessing stability parameters and deficits in patients with Parkinson disease with an objective tool is important for the rehabilitation program. Modified testing exercise might be used for treatment which aims to improve deficits and making patients aware of their own stability.
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- 2012
32. Correlazione tra decadimento cognitivo post-operatorio (pocd) e il programma di riabilitazione motoria nel paziente anziano
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Bolis, M, Perin, C, Puricelli, R, Cornaggia, C, Meroni, R, Cerri, C, BOLIS, MARTA, PERIN, CECILIA, CORNAGGIA, CESARE MARIA, MERONI, ROBERTO, CERRI, CESARE GIUSEPPE, Bolis, M, Perin, C, Puricelli, R, Cornaggia, C, Meroni, R, Cerri, C, BOLIS, MARTA, PERIN, CECILIA, CORNAGGIA, CESARE MARIA, MERONI, ROBERTO, and CERRI, CESARE GIUSEPPE
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Introduzione È noto che soggetti ricoverati per riabilitazione ortopedica in ambiente geriatrico risultano affetti da decadimento intellettivo, da episodi di agitazione e confusionali tanto che si è coniato il termine di postoperative cognitive decline (POCD). Questo stato a volte è destinato a non regredire con conseguenti pesanti ricadute in termini di disabilità , disagio sul contesto familiare e maggior carico sociale. Mentre sono descritte le possibili cause della POCS, meno dati sono stati analizzati circa il rapporto tra aspetto cognitivo/comportamentale e riabilitazione. Scopo di questo studio è stato analizzare: - prevalenza di disturbi comportamentali/cognitivi in fase post-operatioria ortopedica - percentuale di soggetti che dopo l’intervento evidenzia un declino cognitivo - andamento dei deficit comportamentali e cognitivi - rapporti tra 2 sistemi di misurazione: motorio (FIM) e cognitivo (Blessed) Materiali e metodi Sono stati reclutati consecutivamente pazienti ricoverati in IDR presso la Fondazione Raimondi per riabilitazione in esiti di frattura di femore o di sostituzione di protesi d’anca. Tutti i soggetti sono stati sottoposti alla valutazione basale (T0) alla scala Blessed-part-B(cognitiva) e FIM; la Blessed-part-A(comportamentale) è stata somministrata ai caregiver con riferimento alle condizioni preoperatorie (preT0) e all’ingresso (T0) o solo T0 da parte dell’operatore se non disponibili caregiver; Blessed-part-A e part-B e FIM sono state somministrate al termine dei 2 mesi di riabilitazione. Sono stati reclutati 99 soggetti. I dati sono stati analizzati mediante tabelle di contingenza e calcolo dei relativi rapporti di prevalenza, tramite studi di correlazione e t-test per dati appaiati per analisi pre-post trattamento alla scala FIM stratificata per punteggi Blessed-B. Risultati 17 soggetti non hanno completato l’osservazione a causa di interruzione del trattamento o per precoce istituzionalizzazione o necessità di ricovero in ambient
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- 2012
33. Parkinson disease: comparison between subjective and objective stability perception
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Perin, C, Bolis, M, Melchionda, R, Meroni, R, Cerri, C, PERIN, CECILIA, BOLIS, MARTA, MERONI, ROBERTO, CERRI, CESARE GIUSEPPE, Perin, C, Bolis, M, Melchionda, R, Meroni, R, Cerri, C, PERIN, CECILIA, BOLIS, MARTA, MERONI, ROBERTO, and CERRI, CESARE GIUSEPPE
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- 2012
34. SVP AND MSC MISCLASSIFICATION IN LONGTERM RECOVERY PATIENTS
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Taiocchi, N, Bolis, M, Perin, C, Meroni, R, Cerri, C, TAIOCCHI,N, BOLIS, MARTA, PERIN, CECILIA, MERONI, ROBERTO, CERRI, CESARE GIUSEPPE, Taiocchi, N, Bolis, M, Perin, C, Meroni, R, Cerri, C, TAIOCCHI,N, BOLIS, MARTA, PERIN, CECILIA, MERONI, ROBERTO, and CERRI, CESARE GIUSEPPE
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- 2012
35. ATTIVAZIONE COGNITIVA NELLO STATO VEGETATIVO E NELLO STATO DI MINIMA COSCIENZA: PROGETTO PILOTA
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Terragni, E, Roman, C, Bagni, I, Bolis, M, Cornaggia, C, Ruiu, D, Cerri, C, Perin, C, TERRAGNI, ERICA, BOLIS, MARTA, CORNAGGIA, CESARE MARIA, CERRI, CESARE GIUSEPPE, PERIN, CECILIA, ROMAN,C, BAGNI,I, RUIU,D, Terragni, E, Roman, C, Bagni, I, Bolis, M, Cornaggia, C, Ruiu, D, Cerri, C, Perin, C, TERRAGNI, ERICA, BOLIS, MARTA, CORNAGGIA, CESARE MARIA, CERRI, CESARE GIUSEPPE, PERIN, CECILIA, ROMAN,C, BAGNI,I, and RUIU,D
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- 2012
36. ICF CORE SET PER LO STROKE: ANALISI DELLE CATEGORIE MAGGIORMENTE RILEVANTI IN UN SETTING RIABILITATIVO
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Limonta, M, Bolis, M, Rega, V, Molinero, G, Meroni, R, Perin, C, Cerri, C, LIMONTA, MARCO, BOLIS, MARTA, MERONI, ROBERTO, PERIN, CECILIA, CERRI, CESARE GIUSEPPE, REGA,V, MOLINERO,G, Limonta, M, Bolis, M, Rega, V, Molinero, G, Meroni, R, Perin, C, Cerri, C, LIMONTA, MARCO, BOLIS, MARTA, MERONI, ROBERTO, PERIN, CECILIA, CERRI, CESARE GIUSEPPE, REGA,V, and MOLINERO,G
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- 2012
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