Questo contributo propone una riflessione intorno agli accordi di Saretto redatti e firmati nel maggio 1944 da resistenti italiani e maquisards francesi. Tra le montagne, alla frontiera franco-italiana, sono due filoni politico-intellettuali affini d’ispirazione socialista, laica e democratica che, in piena Seconda Guerra mondiale, si ritrovano per porre le basi di una comune ricostruzione europea in nome di valori condivisi e ancora attuali quali le libertà democratiche e la giustizia sociale. La prima parte del saggio definisce anzitutto il contesto internazionale dei primi anni Quaranta, con riferimento particolare alla Francia e all’Italia, soffermandosi sulla concezione ideale, e internazionale, della battaglia antifascista. L’interesse si sposta poi sulle correnti europeiste in seno alla Resistenza francese e italiana (soprattutto piemontese), mettendo in risalto personaggi di primo piano come Henri Frenay, Silvio Trentin, Albert Camus. La seconda parte si concentra, invece, sui protagonisti degli incontri franco-italiani, tra cui Detto Dalmastro, Dante Livio Bianco e Duccio Galmimberti per la Resistenza italiana e Jacques Lécuyer, Jean Lippmannn e Max Juvénal per quella francese. Dopo aver esposto i contenuti elaborati a Saretto, l’articolo s’interroga su alcune ragioni che ne hanno impedito la realizzazione concreta. Lo scopo è di contribuire a una storia transnazionale della Resistenza attraverso l’analisi di un evento tuttora poco studiato. Nonostante il processo di costruzione europea cominci nel secondo dopoguerra muovendo da ispirazioni funzionaliste, simili documenti storici sono di fondamentale importanza per comprendere la pluralità del pensiero europeista. Keywords Accordi di Saretto – Europeismo – Diplomazia partigiana – Resistenza francese e italiana – Seconda Guerra mondiale Abstract This paper proposes a study of the Saretto agreements drafted and signed in May 1944 by Italian resistance fighters and French maquisards. In the mountains, on the French-Italian border, there are two similar political-intellectual strands of socialist, secular and democratic inspiration which, in the middle of the Second World War, came together to lay the foundations for a common European reconstruction in the name of shared and still current values such as democratic freedoms and social justice. The first part of the essay primarily defines the international context of the early 1940s, with particular reference to France and Italy, dwelling on the ideal, and international, conception of the anti-fascist battle. The interest then turns to the Europeanist currents within the French and Italian Resistance (especially Piedmontese), highlighting leading figures such as Henri Frenay, Silvio Trentin, Albert Camus. The second part focuses, instead, on the protagonists of the Franco-Italian meetings, including Detto Dalmastro, Dante Livio Bianco and Duccio Galmimberti for the Italian Resistance and Jacques Lécuyer, Jean Lippmannn and Max Juvénal for the French one. After having exposed the contents elaborated in Saretto, the article questions some of the reasons that prevented its concrete realization. The aim is to contribute to a transnational history of the Resistance through the analysis of an event that is still little studied. Although the process of European construction began after the Second World War, moving from functionalist inspirations, such historical documents are of fundamental importance to understand the plurality of Europeanist thought. Keywords Saretto Agreements - Europeism - Partisan Diplomacy - French and Italian Resistance - Second World War