Con la dicitura “revisionismo cognitivo”, intendo un processo di rilettura della storia culturale alla luce delle recenti acquisizioni degli studi cognitivi, sia metodologiche che conoscitive. Una carica revisionistica è presente nella maggior parte degli orientamenti cognitivi, soprattutto quelli connessi con gli studi narrativi o più specificamente letterari, tesa sia a integrare le conoscenze pregresse mostrando lati nuovi della storia culturale e del potenziale comunicativo della letteratura, sia a smascherare atteggiamenti della critica ritenuti fallaci alla luce delle nuove conoscenze. Nel presente lavoro metto a confronto il revisionismo storico e quello cognitivo rispetto allo studio del neorealismo novecentesco dell’Italia meridionale. Nella prima parte illustro il caso studio: la critica agli intellettuali che orbitavano intorno alla rivista «Sud» nel capitolo finale di Il mare non bagna Napoli. Nella seconda parte, descrivo l’operazione di revisionismo storico realizzata con la pubblicazione delle lettere di Anna Maria Ortese a Pasquale Prunas, direttore della rivista, e descrivo la stretta relazione tra la poetica di Ortese e quella di «Sud» alla luce di in confronto col realismo socialista proposto dal PCI. Nella terza parte, propongo un approccio revisionistico di tipo cognitivo, utilizzando come premessa generale l’ipotesi secondo la quale la lettura di narrativa incrementa la ToM (Hutto, Zunshine, Kidd-Castano), e analizzando il realismo visionario di Ortese sulla base degli indici di coinvolgimento fisico del narratore nell’ambiente, sulla scorta della teoria conosciuta come embodied mind. Lo studio condotto mette in evidenza alcuni limiti del revisionismo storico, e della literary politics, nella valutazione del realismo come pratica politica, ed enfatizza il ruolo che le metodologie cognitive possono svolgere nel processo revisionistico dei materiali letterari, grazie alla loro capacità di analizzare la poetica indipendentemente dalle intenzioni comunicative dichiarate o apparenti. With the term "cognitive revisionism", I mean a process of re-reading cultural history in light of recent acquisitions of cognitive studies. A revisionist approach is present in most cognitive schools, especially those related to narrative or more specifically literary studies, aimed to integrating past knowledge by showing new sides in cultural history, as well as by exposing critical attitudes considered fallacious in the light of new knowledge. In this paper, I compare historical and cognitive revisionism in the study of the neorealism in the twentieth century of southern Italy. In the first part I illustrate the case study: criticism of intellectuals who orbited around the magazine "South" by Anna Maria Ortese. In the second part, I describe the operation of historic revisionism made with the publication of the letters by Anna Maria Ortese to Pasquale Prunas, editor of the magazine, and describe the close relationship between Ortese's poetry and that of "South", in the light of comparison With the socialist realism proposed by the PCI. In the third part, I propose a cognitive revisionistic approach, using hypothesis of relation between reading and increasing of ToM (Hutto, Zunshine, Kidd-Castano) as a premise, and analyzing the visionary realism of Ortese on the basis of the physical involvement of the narrator in the environment (embodied mind). The study underlined some limitations of historical revisionism and literary politics in evaluating realism as a political practice, and emphasizes the role that cognitive methodologies can play in the revisionist process of literary materials, thanks to their ability to analyze poetics without taking into account the declared or apparent communication intentions.