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The purpose of this contribution is to put together the information available on the flows and situation of migrants in Italy. In particular, we will take into consideration the regulatory framework, the trend of the flows, characteristics and effects of the regularization measure implemented this year.

The article discusses the following topics: a) Local integration of immigrants in Italy froma a "macro" perspective: the decade-long research experience of the Cnel; b) Local aspects of integration: account of a "micro" experience; c) The contribution of local councils on immigration for the purposes of assessing levels of integration.

The article discusses the following topics: a) Italian legislation on citizenship and long-term residents; b) Acquisition of citizenship and naturalisation: from the regulation on migration statistics to the Zaragoza Declaration; c) Other indicators of active citizenship: situation and prospects in the case of Italy.

La Conservazione del Patrimonio Culturale necessita di un approccio multidisciplinare che permetta un'efficace comprensione dei materiali costitutivi e delle problematiche di degrado del bene che sia funzionale alla sua conservazione. Caratteristica peculiare dell'istituto è la sua multidisciplinarietà, che si concretizza nelle competenze del personale distribuito sul territorio nelle tre sedi di Firenze, Roma e Milano, e dalla rete di collaborazioni nazionali e internazionali con università, enti di ricerca. pubblici e privati preposti alla tutela e alla conservazione del patrimonio. Nell'ambito della valorizzazione del patrimonio culturale, ICVBC persegue approcci di promozione integrata dei siti e monumenti nel loro contesto, promuove lo sviluppo sostenibile del turismo tramite soluzioni nel rispetto della qualità della vita e della identità dei luoghi, migliorando così la fruizione del patrimonio tangibile che intangibile.

Questo è il primo dei capitoli del volume che si basa sui dati dell’indagine campionaria sugli immigrati maggiorenni provenienti da Filippine, Marocco, Perù e Romania che vivono nella capitale (in totale 1.297 interviste con il metodo dei centri e ambienti di aggregazione). Per questa ragione, il primo paragrafo è dedicato a descrivere gli obiettivi perseguiti con l'indagine e gli aspetti tecnico-metodologici della rilevazione. Obiettivo specifico del capitolo è poi tracciare un profilo delle quattro collettività, attraverso l’analisi delle caratteristiche demografiche e familiari, del capitale umano e dei progetti e modelli migratori degli intervistati. In tal modo, si intende offrire una prima panoramica sull’universo allo studio, integrando le informazioni relative alle differenti collettività tratte dalle fonti ufficiali e proposte nei capitoli precedenti, con quanto emerso dall’indagine campionaria. Si vuole inoltre cominciare a verificare attraverso i dati sulle condizioni socio-demografiche e sui progetti migratori l’ipotesi dell’esistenza di modelli migratori diversificati e specifici per le distinte collettività straniere.

Nell’ambito dell’osservatorio permanente sull’accesso alla scuola degli alunni di cittadinanza non italiana istituito dal comune di Napoli con la collaborazione dell’Istituto Nazionale di Statistica, sono state realizzate due indagini volte ad analizzare il processo di inserimento dei ragazzi stranieri nel mondo della scuola e nel tessuto urbano e sociale di Napoli. Le indagini hanno coinvolto le scuole secondarie di primo e secondo grado. La prima era rivolta direttamente alle scuole e mirava ad acquisire informazioni in termini di presenza straniera e di azioni eventualmente poste in essere per facilitare i percorsi di integrazione dei ragazzi con background migratorio. Lo scopo, inoltre, era anche quello di calibrare meglio la seconda indagine diretta sugli alunni stranieri, soprattutto riguardo all’operazione di selezione delle scuole in base alla consistenza della presenza di alunni con cittadinanza non italiana. Entrambe le indagini sono state realizzate con la tecnica CAWI (Computer-Assisted Web Interwiev), con un questionario realizzato mediante il software open source LimeSurvey. Il contributo presenta i primi risultati delle due indagini (sulle scuole e sugli studenti di tali scuole) con riguardo all’importanza e alle caratteristiche degli alunni stranieri, alle pratiche messe in campo dalle scuole per favorire la loro integrazione, al possibile legame tra azioni adottate e benessere e performance degli allievi con background migratorio.

Un caso esemplare di specificità dei flussi migratori in base al paese d'origine e di come essi siano difficilmente prevedibili e in continua evoluzione è quello riportato in questo capitolo che analizza le caratteristiche demografiche (stato civile ed età), migratorie (anno di arrivo in Italia, iscrizione anagrafica, motivo di richiesta del permesso di soggiorno), lavorative (versamento contributi INPS), e d'insediamento (area di insediamento all'arrivo e al 1° gennaio 2013, mobilità) delle migranti ucraine in Italia. L'immigrazione e la presenza ucraina in Italia si caratterizzano ancora per una netta prevalenza femminile e, nella maggior parte dei casi, per un impiego nel settore dei servizi alle famiglie. Nonostante questo, gli autori evidenziano, attraverso un'analisi quantitativa approfondita, elementi di differenza con il passato e anche alcuni sintomi di cambiamento, che fanno pensare a strategie migratorie differenti e all'emergere di nuovi bisogni connessi all'arrivo dei figli e a un possibile radicamento sul territorio (ad es. maggiore autonomia abitativa, maggiori servizi alle famiglie).

L'articolo mostra come ormai i figli degli immigrati costituiscano una componente importante del fenomeno migratorio e della società italiani e meritino un'attenzione da parte dei ricercatori sociali e dei decisori politici che finora non è stata adeguata. A tal fine, si affrontano le preliminari questioni della definizione e rilevazione del collettivo d'interesse puntando quindi l'attenzione sul tema cruciale dell'integrazione scolastica.

Da tempo l’Istat ha avviato sull’archivio dei permessi di soggiorno uno studio per la valorizzazione delle informazioni raccolte in chiave “longitudinale” attraverso l’applicazione di tecniche di record-linkage. In questo contributo vengono presentati alcuni primi risultati per mettere in luce alcune peculiari potenzialità di analisi sottese all’utilizzo di dati che consentono di seguire nel tempo gli individui, cioè le unità statistiche oggetto della rilevazione. In particolare, l’attenzione si è focalizzata sul fenomeno della mobilità interna degli stranieri non comunitari, argomento che è stato già approfondito in letteratura, ma solitamente attraverso l’utilizzo di dati aggregati e con indicatori tradizionali di tipo trasversale.

We observe self-localization of light beams via second harmonic generation in a quasi-phase-matched proton-exchanged Lithium Tantalate slab waveguide in the presence of a random component of the periodically-poled grating.

In questo lavoro presentiamo uno studio teorico di strutture topologiche fotoniche unidimensionali. I sistemi considerati sono catene periodiche di strati risonanti a due livelli separati da strati dielettrici di spessore modulato secondo la relazione: bn=b0[1+?cos(2pan+d]. Sono caratterizzati dalla presenza di stati localizzati sugli strati di bordo della struttura con frequenze nella gap e topologicamente protetti in quanto dovuti alle proprietà di bulk. Dall'analisi nel dominio delle frequenze determiniamo la loro dispersione e gli indici topologici della struttura dalla conoscenza della fase che il coefficiente di riflessione acquista al variare del parametro d. Infine attraverso la soluzione delle equazioni Maxwell-Bloch e simulazioni FDTD (finite difference time domain) dimostriamo la possibilità di una diretta osservazione degli stati topologici in catene unidimensionali di sistemi a due livelli e studiamo l'inversione di popolazione in funzione dei parametri caratteristici della struttura.

The rationale of a multidisciplinary approach in the treatment of the diabetic foot. Diabetic foot is a major health problem, constantly increasing with the raising prevalence of diabetic disease in world population. The issue concerning diabetic foot is involving more and more public administrations, because of high costs for health and social care. Aggressive treatment is needed for different organ complications connected with advanced diabetic disease. Major amputations and deaths may be reduced or delayed only by multi-specialistic treatment addressed to the main pathofisiological causes involved. The “diabetic foot” is therefore better defined as an invaluable “alarm-bell”, which allows on time treatment of this complex disease via a multidisciplinary coordinated approach, with likelihood of therapeutic success.

Aim. The importance of vaginal pH and vaginal flora in maintaining a well-balanced vaginal ecosystem is well known and has been widely described. However, no systematic nationwide studies have been carried out concerning the correlation between vaginal pH, life style and different physiopathological conditions in women of different ages. Methods. SOPHY (Study on pH and Hygiene) collected data concerning the lifestyle, vaginal pH, and the presence of symptoms, stratified into different subgroups (prepuberal, fertile, pregnancy, postpartum, premenopause and menopause) in a representative sample of the Italian gynecological population (264 gynaecologists for a total of 2 641 women) with the aid of a specific Internet site for data entry. Results. A more acid vaginal pH was related to a better satisfactory sexual activity and to more healthy genital condition. A positive relationship was detected between education level and good perception of sexuality. Certain clothing habits and a higher frequency of candidiasis and bacterial vaginosis was shown. Conclusion. SOPHY revealed some interesting correlations between clothing and the frequency of candidiasis and bacterial vaginosis, between vaginal pH and satisfactory sexual activity, and between education and sexuality. SOPHY had a considerable educational impact, leading the physicians and women to consider vaginal pH as an important aspect of everyday life.

Questo che è il secondo capitolo del volume cerca di rispondere ad alcuni quesiti relativamente alla "grande regolarizzazione" del 2002. La domanda generale può essere così formulata: chi sono e quali attività lavorative svolgono gli extracomunitari che hanno fatto domanda di regolarizzazione nelle diverse aree del territorio italiano? Più nello specifico, le domande poste sono le seguenti: sono differenti, rispetto a quanto osservato nelle ripartizioni del Centro-Nord, le aree di provenienza e i connotati anagrafici dei lavoratori che hanno fatto richiesta nelle regioni del Mezzogiorno? Quanto rilevante è il loro impatto sulla dimensione e le caratteristiche della presenza straniera legale? Cambiano tra le diverse aree del Paese e all’interno della ripartizione meridionale le occupazioni emerse con la sanatoria? E, infine, qual è l’identikit demografico dei lavoratori per tipo di regolarizzazione e mansioni svolte?

Nel presente studio oltre a ripercorrere brevemente le tappe delle inchieste di campo sugli stranieri realizzare nell’area romana (par. 2), ci si sofferma sui diversi aspetti dell’integrazione tentando di fornire elementi utili ad individuare il modello migratorio seguito dalle diverse collettività considerate. Sulla base dei dati di indagini recenti si cerca di tracciare le principali caratteristiche demografiche, sociali e migratorie degli intervistati (par. 3) e, soprattutto, di fornire indicazioni sulla vita quotidiana di alcune collettività immigrate, considerando alcuni aspetti essenziali dell’integrazione sia di tipo “materiale”, come il lavoro (par. 4) e la sistemazione abitativa (par. 5), sia “immateriali”, quali le relazioni sociali e la partecipazione (par. 6).

In questo capitolo, che è il quinto e ultimo del volume, sono proposte alcune istantanee, flash capaci di sintetizzare la situazione conservandone il più possibile la complessità. Il percorso seguito è di mettere prima in risalto similitudini e differenze tra le province italiane per quanto concerne le caratteristiche socio-demografiche ed economico-occupazionali degli attori della regolarizzazione del 2002, poi di evidenziare le specificità per nazionalità dei lavoratori che hanno fatto richiesta di sanatoria nelle aree del Mezzogiorno. In altri termini, sono stati utilizzati i dati sulle caratteristiche delle regolarizzazioni distintamente per provincia di richiesta per fare emergere gli elementi in comune e quelli che distinguono le diverse aree del paese. In tal modo è risultato possibile capire quanto le regolarizzazioni del 2002 abbiano disegnato una geografia specifica dell’Italia. In particolare, ci si è chiesti se davvero emerga un modello mediterraneo delle migrazioni che distingua le province del Sud da quelle del resto del territorio nazionale. Nei diversi contesti locali del Mezzogiorno è stata constatata, in base alle domande presentate, una varietà di condizioni di irregolarità nell’inserimento lavorativo degli immigrati. Infine, si è cercato di valutare quanto il peso della componente regolarizzata dell’occupazione extracomunitaria risulti in qualche modo connessa a specifiche caratteristiche dei mercati del lavoro e dei sistemi produttivi locali. Per affrontare tali tematiche è risultato necessario fare ricorso a strumenti e tecniche specifiche. Le rappresentazioni cartografiche hanno permesso, infatti, di avere una visione d’insieme, conservando nello stesso tempo il dettaglio territoriale. L’analisi fattoriale e la cluster analysis hanno consentito rispettivamente di sintetizzare le informazioni (da un numero elevato di indicatori elementari a pochi assi fattoriali) e di individuare raggruppamenti omogenei (a seconda dei casi, di province o di cittadinanze). Infine, la regressione lineare multipla ha permesso di individuare legami significativi tra una variabile dipendente e una serie di variabili esplicative.

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Analisi diacronica delle problematiche probatorie più rilevanti nei procedimenti per "fatti di mafia" con proiezioni sul convincimento del giudice e sul contraddittorio probatorio. Il preteso ruolo normante della giurisprudenza viene posto a raffronto con frizioni dogmatiche e ricadute operative dimostrando la fragilità degli accertamenti in tema di indicatori della partecipazione alla associazione, della base indiziaria e della "messa a disposizione".

A 34 anni dall’entrata in vigore del codice sembra essere ampiamente prevalsa l’idea di una specificità nell’accertamento processuale dei fatti di “criminalità organizzata ”, consacrata espressamente nel paradigma del “contraddittorio inquinato”, oggetto della riforma costituzionale n. 2 del 1999. Il comma 5 dell’art. 111 ha cristallizzato una deroga permanente alle regole di formazione della prova in relazione ai fenomeni criminali mostratisi capaci di «inquinare» e svilire il contraddittorio . Nella modifica costituzionale e nella successiva attuazione da parte della l. 1° marzo 2001, n. 63 si è registrata la legislativa presa d’atto della necessità di tutelare la genuinità delle fonti di prova recependo la massima di esperienza in base alla quale il silenzio dibattimentale dei dichiaranti in determinati contesti criminali può essere espressione di intimidazione, minaccia o violenza . La progressiva visione strumentale del rito penale improntata ad anomale finalità di lotta contro il terrorismo e la mafia, a dispetto del garantismo di matrice liberale , il controllo sociale che si è assegnato al processo, chiamato ad assolvere compiti di prevenzione generale in sede applicativa, hanno condotto la procedura a intaccare i monopoli definitori dell’«area del penalmente rilevante in funzione sostitutiva o integrativa del diritto penale sostanziale» . Attraverso un'analisi aggiornata di tutti i contributi giurisprudenziali più rilevanti si fornisce una visione attualizzata del doppio binario processuale in sede di valutazione della prova.