L’attenzione contesa, il tempo schermo e il potenziale di apprendimento umano

La ricerca ha esaminato la letteratura critica disponibile sugli effetti cognitivi che l’esposizione agli schermi può avere nei primi dieci anni di vita. Ha l’obiettivo non solo di comprendere se ci sono effetti cognitivi in particolare sullo sviluppo di attenzione e linguaggio, ma esplorarne i motivi. Ha esaminato l’uso che viene effettivamente fatto e come l’educazione si esercita nel tempo schermo, come esperienza vissuta da bambini/e. Attraverso l’approccio della pedagogia sociale, questa ricerca ha raccolto i principali studi provenienti da quattro aeree: I. Dati empirici che mettono in correlazione un uso precoce e prolungato del tempo schermo in età infantile con l’insorgenza di vari disturbi cognitivi dell’attenzione e del linguaggio. II. Risultati di studi sperimentali in sette capacità cardinali dello sviluppo umano, che spiegano il deficit da schermo rispetto all’apprendimento mediato da umani. III. Elementi di teorie dello sviluppo psicologico che descrivono i momenti di sviluppo psicomotorio (evoluzione ontogenetica). IV. Opinioni di importanti testimoni privilegiati sull’argomento “I giovani e l'utilizzo delle tecnologie”, una ricerca conclusa sulle posizioni degli opinion leader sugli effetti del digitale nelle nuove generazioni. Un insieme di studi consolidato sull’età prescolare ha evidenziato l’esistenza di quello che è stato definito effetto di video deficit: secondo questi studi, l’apprendimento è migliore e perdura maggiormente nel tempo se avviene con la mediazione umana anziché tramite schermo. Medesimi constatazioni si possono riscontrare negli studi specifici sull’apprendimento del linguaggio orale, sulla lettura e sulla scrittura. Alla luce degli studi correlazionali, dei risultati degli studi sperimentali, delle teorie psicologiche, e considerando in generale le opinioni degli esperti, la ricerca ipotizza un deficit di apprendimento dovuto agli schermi rispetto all’apprendimento con mediazione umana. Il deficit è maggiore nella fas
The research examined the available critical literature on the cognitive effects that screen or Media exposure may have in the first ten years of life. It aims not only to understand whether there are cognitive effects in particular on attention and language development, but also to explore the reasons. It examined the way how screen time educates young generation. Through the social pedagogy approach, this research collected the main studies in four main areas: I. Empirical data that correlate early and prolonged use of screen time in childhood with teffects on various cognitive disorders, in particular on attention and language. II. Results of experimental studies in seven cardinal abilities of human development, on the video deficit effect, wchich compares screen based with human-mediated learning. III. Elements of theories of psychological development that describe moments of psychomotor development (ontogenetic evolution). IV. Opinions of important privileged witnesses on the topic "Young people and the use of technologies", a research concluded on the positions of opinion leaders on the effects of digital on the new generations. A consolidated set of studies on pre-school age has highlighted the existence of what has been defined as the video deficit effect: according to these studies, learning is better and lasts longer over time if it occurs with human mediation rather than via the screen. The same findings can be found in specific studies on the learning of oral language, reading and writing. In light of correlational studies, the results of experimental studies, psychological theories, and generally considering the opinions of experts, the research hypothesizes a learning deficit due to screens compared to learning with human mediation. The deficit is greater in the initial phase of capacity development, when it is internalized and there is a greater need for human mediation. In fact, for human learning, elements that are absent in screen learning are impo