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Costruire una nuova legalità: il diritto delle obbligazioni nel dibattito degli anni Trenta
- Publication Year :
- 2020
-
Abstract
- Il saggio è incentrato sulla costruzione di una nuova legalità fascista nel campo del diritto privato e in particolare nel diritto delle obbligazioni e dei contratti. Gli anni Trenta, nella prospettiva del passaggio dal liberalismo al totalitarismo, sono un tornante decisivo,, segnato da almeno due eventi fondamentali: la graduale perdita di consenso non solo politica ma anche scientifica del progetto italo-francese (1927), terza via tra liberalismo e comunismo, e l’affermazione dell’ordinamento corporativo. La tesi sostenuta nel saggio è che nel corso degli anni Trenta avviene un ripensamento politico sia del ruolo del codice nel sistema delle fonti del diritto, sia del ruolo del giudice e dell’autonomia privata, come conseguenza dei nuovi principi costituzionali del fascismo. Nell’elaborazione di questa trasformazione totalitaria che investe il campo economico e incide anche sul diritto privato, si distinguono i giuristi, il cui contributo viene esaminato sia nella produzione scientifica sia nella collaborazione alla riforma dei codici. Si studia in particolare l’impatto dell’ideologia fascista sulla soluzione del problema dell’abuso della libertà contrattuale mettendo a confronto i convegni internazionali di Parigi (1937) e soprattutto di Roma (1938) e Vienna (1939), nelle quali si progetta un secondo esperimento internazionale: la transizione dal codice unico italo-francese all’unificazione italo-germanica del diritto delle obbligazioni.<br />The essay is focused on the construction of a new fascist legality in the field of private law and in particular in the law of obligations and contracts. The Thirties, in the perspective of the transition from liberalism to totalitarism, are a decisive turning point, marked by at least two fundamental events: the gradual loss of not only political but also scientific consensus of the French-Italian Draft Code (1927), third way between liberalism and communism, and the affirmation of the corporatism. The thesis supported in the essay is that during the 1930s a political rethinking of both the role of the code in the system of sources of law and the role of the judge and private autonomy took place, as a consequence of the new constitutional policy of fascism. In the elaboration of this totalitarian transformation, which affects both the economy and private law, jurists stand out. Their contribution is examined both in their scientific thought and collaboration in the reform of the codes. In particular, the impact of the Fascist ideology on the solution of the problem of the abuse of contractual freedom is studied, comparing the international conferences in Paris (1937) and especially in Rome (1938) and Vienna (1939), in which a second international experiment is planned: the transition from the Italian-French Code to the Italian-Germanic unification of the law of obligations.
Details
- Database :
- OAIster
- Notes :
- ELETTRONICO, Italian
- Publication Type :
- Electronic Resource
- Accession number :
- edsoai.on1311377370
- Document Type :
- Electronic Resource