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Linee guida sul Taglio Cesareo (revisione Linee guida del 1999)

Authors :
Laziosanità - Agenzia di Sanità Pubblica
Castellano, A
Dell'Aquila, C
Di Lallo, D
Ferrazzani, Sergio
Proietti, P
Scotto Di Palumbo, V
Spinelli, A
Torcia, F
Tempesta, F.
Ferrazzani, Sergio (ORCID:0000-0001-7382-2951)
Laziosanità - Agenzia di Sanità Pubblica
Castellano, A
Dell'Aquila, C
Di Lallo, D
Ferrazzani, Sergio
Proietti, P
Scotto Di Palumbo, V
Spinelli, A
Torcia, F
Tempesta, F.
Ferrazzani, Sergio (ORCID:0000-0001-7382-2951)
Publication Year :
2006

Abstract

In molti paesi europei ed extra-europei si osserva un aumento dei parti che vengono assistiti con il taglio cesareo (TC), con frequenze che si collocano intorno al 25-30%. Anche nel Lazio si osserva un andamento simile: in un periodo di vent’anni, dal 1985 al 2005, i TC sono aumentati dal 23% al 42,7% con un incremento pari all’85,7%. Confrontando questi valori con quelli di altre regioni italiane, il Lazio insieme alla Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Molise e Calabria si colloca ai primi posti, mentre altre regioni come la Lombardia, il Veneto e la Toscana presentano una frequenza di TC notevolmente inferiore (al di sotto del 30%); il Friuli Venezia Giulia ha la frequenza di TC più bassa (22%). Valori così elevati non sembrano giustificati da una maggiore frequenza di quelle condizioni cliniche (ad esempio ritardo di crescita intrauterino o patologie della placenta) che, correttamente, possono rappresentare un’indicazione ad assistere il parto con taglio cesareo. Anche escludendo dalla valutazione del fenomeno i cesarei ripetuti, che nel 2005 rappresentavano nella regione il 27,2% del totale dei cesarei, il tasso osservato di primi cesarei (35,3%) risulta ancora molto più elevato di quello di altri paesi e regioni italiane. C’è inoltre da sottolineare che sia il Piano Sanitario Nazionale del 2006-2008 che quello precedente hanno indicato tra gli obiettivi da raggiungere la riduzione del ricorso al taglio cesareo. E’ quindi opportuno valutare anche il contributo svolto da fattori “non clinici”. Un’analisi delle schede di nascita di tutti i parti effettuati nella regione ha evidenziato che, a parità di condizioni cliniche della donna e del feto, la probabilità di ricorso al TC è più alta del 35% nelle maternità private convenzionate e del 64% in quelle completamente private rispetto a quella osservata nelle maternità pubbliche. L’effetto del punto nascita, che a sua volta è determinato da fattori organizzativi della struttura ed individuali dei sing

Details

Database :
OAIster
Notes :
Italian
Publication Type :
Electronic Resource
Accession number :
edsoai.on1104984631
Document Type :
Electronic Resource