La natura della propria realtà. Her di Spike Jonze (The Nature of one’s own Reality. Her by Spike Jonze)

Sunto L’obiettivo di questo studio è di riflettere su alcune questioni che ruotano intorno alla rappresentazione dell’Intelligenza artificiale, e che riguardano l’impatto della tecnologia sulla sfera esistenziale e sulla condizione umana. In questo quadro mi soffermerò, attraverso un close reading, sul film Her di Spike Jonze, analizzandone in particolare i dialoghi, con l’intento di evidenziare anche la presenza di quei fili che tracciano una continuità con le questioni poste da Alan Turing nel celebre articolo “Computing Machinery and Intelligence” pubblicato sulla rivista Mind nel 1950. Se la domanda al centro dello studio di Turing è Can Machines Think?, e viene ripresa in seguito da Asimov e Dick con la variante Can Machines Lie? , nel film di Spike Jonze la declinazione più stringente dell’interrogativo è Can Machines Feel? Parole chiave: Intelligenza artificiale; solitudine; emozioni; reale/virtuale; modi di amare; trascendenza. Abstract The purpose of this study is to tackle some of the issues that revolve around the representation of Artificial Intelligence and that concern the impact of technology on the existential sphere and the human condition. Within this framework, I will focus on Spike Jonze’s film Her, in particular through a close reading of its dialogues. The aim is also to highlight the presence of threads tracing a continuity with the issues raised by Alan Turing in the famous article “Computing Machinery and Intelligence” published in the journal Mind in 1950. If the question at the heart of Turing’s study is ‘Can Machines Think?’ – later turned into ‘Can Machines Lie?’ in Asimov and Dick’s variant – in Spike Jonze’s film the point at issue becomes ‘Can Machines Feel?’.