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Salivary biomarkers and proteomics: future diagnostic and clinical utilities

Authors :
M. Castagnola
E. Scarano
G.C. Passali
I. Messana
T. Cabras
F. Iavarone
G. Di Cintio
A. Fiorita
E. De Corso
G. Paludetti
Source :
Acta Otorhinolaryngologica Italica, Vol 37, Iss 2, Pp 94-101 (2017)
Publication Year :
2017
Publisher :
Pacini Editore Srl, 2017.

Abstract

Lo studio della proteomica salivare, test economico e non invasivo, rappresenta una fonte di numerose informazioni, ed è utile per la diagnosi di svariate malattie. Da quando siamo entrati nellera della tecnologia genomica e delle scienze omiche, la raccolta di campioni salivari è aumentata esponenzialmente. Recenti piattaforme proteomiche hanno analizzato il proteoma salivare umano, caratterizzando circa 3000 peptidi e proteine, espressi in maniera differente: più del 90% in peso deriva dalla secrezione delle tre ghiandole salivari maggiori, mentre la restante parte proviene dalle ghiandole salivari minori, dal fluido crevicolare gengivale, da essudati mucosi e dalla microflora orale. Lobiettivo principale dellanalisi proteomica è discriminare tra condizioni fisiologiche e patologiche. Ad oggi, tuttavia, non esiste un preciso protocollo che permetta di analizzare lintero proteoma salivare, pertanto sono state realizzate svariate strategie. Innanzitutto, è possibile distinguere due tipologie di piattaforme proteomiche: lapproccio top-down prevede lanalisi delle proteine sotto esame come entità intatte; nellapproccio bottom-up la caratterizzazione della proteina avviene mediante lo studio dei peptidi ottenuti dopo digestione enzimatica (con tripsina tipicamente). A causa di questa eterogeneità, per una stessa patologia sono stati proposti differenti biomarkers. Il proteoma salivare è stato caratterizzato in numerose malattie: carcinoma squamoso e leucoplachie orali, malattia del trapianto contro lospite (GVHD) cronica, sindrome di Sjögren e altri disordini autoimmuni come la sindrome SAPHO (sinovite, acne, pustolosi, iperostosi e osteite), schizofrenia e disordine bipolare, malattie genetiche come la sindrome di Down o la malattia di Wilson. In conclusione, i risultati delle ricerche riportate in questa review suggeriscono che nel prossimo futuro la saliva diverrà un fluido di indubbia rilevanza diagnostica utile per fini clinici, sia diagnostici, sia prognostici.

Subjects

Subjects :
Otorhinolaryngology
RF1-547

Details

Language :
English
ISSN :
0392100X, 1827675X, and 76547124
Volume :
37
Issue :
2
Database :
Directory of Open Access Journals
Journal :
Acta Otorhinolaryngologica Italica
Publication Type :
Academic Journal
Accession number :
edsdoj.76547124d2f44d5c92bbb427810d1a86
Document Type :
article
Full Text :
https://doi.org/10.14639/0392-100X-1598