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«Quel desiderio ardentissimo di tradurre» Lo Streben della traduzione tra Leopardi e Bonnefoy

Authors :
Novella Primo
Source :
Between, Vol 3, Iss 5 (2013)
Publication Year :
2013
Publisher :
UNICApress, 2013.

Abstract

Molti sono gli investimenti che entrano in gioco nella traduzione letteraria. Tenendo presente alcuni importanti studi traduttologici sull’argomento, lo studio trae le mosse da Giacomo Leopardi che si sofferma a livello teorico e pratico sulla traduzione secondo una prospettiva ‘desiderante’: nello Zibaldone, nei paratesti delle sue opere e soprattutto nei giovanili Scherzi epigrammatici. Da Leopardi traduttore si proverà poi a passare a Leopardi tradotto. Tra i tanti esempi possibili, quello di Yves Bonnefoy è particolarmente significativo in quanto il letterato francese inscrive la traduzione da Leopardi entro una precisa dinamica del Desiderio («per quanto insufficiente sia la traduzione, […] essa ha dato forma a un desiderio, rivelato un affetto») che diviene la chiave, nei testi critici, per la comprensione della stessa poesia del Recanatese come avviene nella sua singolare traduzione-interpretazione del Canto notturno in cui la luna, vicina al pastore, accetta di «boir de son désir, de son espérance», accompagnandolo «riante». Bonnefoy riflette, anche a proposito di altri autori tradotti come Shakespeare, sui «fantasmes» del testo che il poeta-traduttore, animato da un forte «désir conceptuel», deve sapere individuare affinché possa leggere l’opera da tradurre in rapporto al senso enigmatico della poesia e della lettura poetica, al senso cioè del suo Desiderio.

Details

Language :
English, French, Italian
ISSN :
20396597
Volume :
3
Issue :
5
Database :
Directory of Open Access Journals
Journal :
Between
Publication Type :
Academic Journal
Accession number :
edsdoj.3e7db20f84264022aace18b15e294de0
Document Type :
article
Full Text :
https://doi.org/10.13125/2039-6597/931