Back to Search Start Over

La funzione degli interstizi tra spazi pubblici e privati

Authors :
Nuvolati, Giampaolo
Source :
Between; Vol 11 No 22 (2021): Enclosed spaces. Prisons, asylums, seclusions; 155-170, Between; V. 11 N. 22 (2021): Spazi chiusi. Prigioni, manicomi, confinamenti; 155-170
Publication Year :
2021
Publisher :
Università degli Studi di Cagliari, 2021.

Abstract

In this essay, interstices will undergo a theoretical analysis as space-time elements between two distinct worlds. The first world is that of work declined on various types of activities. It can be a factory for workers, an office for white-collars, a university for students, but it also contemplates the places of cure and detention: hospitals, prisons, and all the Foucaultian heterotopias that host various types of people with different levels of control. The second world corresponds to the house we live in: it is the world of private affections, of intimacy. Conversely, examples of interstices are public spaces and establishments such as cinemas, theatres, museums, bars, shops, supermarkets, hairdressers, newsstands, streets and squares, sidewalks, urban parks, railway and underground stations, empty spaces. The interstices can correspond to places of transit or consumption, they can constitute confidential places, but also places of improvisation linked to adventures, or they can represent privileged contexts of resistance to the globalization processes. Today as yesterday, it is above all the flâneur who is allowed to explore them and reflect on interstices, interpreting and narrating them. The interstice, however, is not just a rediscovery of the walking city. The interstice is also an excavation in the most disparate private places, even those of detention, where we can hide our secrets. In the end, interstices are a search for ourselves, therefore becoming a fundamental perspective for confirming or rebuilding our identity.<br />In questo saggio verrà affrontato in chiave teorica il tema degli interstizi, cioè degli elementi spazio-temporali che si collocano tra due mondi distinti. Il primo mondo è quello del lavoro declinato su varie tipologie di attività: può essere la fabbrica per gli operai, l’ufficio per gli impiegati, l’università per gli studenti, ma contempla anche i luoghi della cura e della detenzione: l’ospedale, il carcere e tutte le eterotopie foucaultiane che ospitano varie tipologie di persone con diversi livelli di controllo. Il secondo mondo corrisponde alla casa in cui abitiamo: è il mondo degli affetti privati, dell’intimità. Sono viceversa esempi di interstizi: gli spazi e gli esercizi pubblici come cinema, teatri, musei, bar, negozi, supermercati, parrucchieri, edicole, marciapiedi di strade e piazze, parchi urbani, stazioni ferroviarie e della metropolitana, ma anche i vuoti urbani. Gli interstizi possono corrispondere a luoghi di transito o consumo, possono costituire luoghi confidenziali, ma anche dell’improvvisazione legata all’avventura, oppure possono rappresentare contesti privilegiati di resistenza ai processi di globalizzazione. È soprattutto al flâneur che viene data la possibilità, oggi come ieri, di esplorarli e riflettere su di loro, interpretandoli e raccontandoli. Ma l’interstizio non è solo una riscoperta della città camminata, è altresì uno scavo nei luoghi privati più disparati, anche quelli della detenzione, dove nascondere i nostri segreti. L’interstizio è alla fine una ricerca su noi stessi, diviene dunque uno spaccato fondamentale per confermare o ricostruire la nostra identità. &nbsp

Details

Language :
Italian
ISSN :
20396597
Database :
OpenAIRE
Journal :
Between
Accession number :
edsair.unicaopenjou..5b8611c1d8bd0ec53d5de02b07f62126