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documenta 1955-1964. From the origins to the institutionalization of the 'museum of hundred days': the staging, the theoretical models and the presentation of Italian art
- Publication Year :
- 2015
- Publisher :
- Università degli Studi di Parma. Dipartimento di Lettere, Arti, Storia e Società, 2015.
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Abstract
- La tesi si propone di analizzare le prime tre edizioni di documenta (1955, 1959, 1964) e il modo in cui l’arte italiana è stata proposta, interpretata e recepita all’interno di esse. L’analisi è stata condotta sui fondi d’archivio conservati presso il documenta Archiv di Kassel - a cui si sono affiancate ricerche presso l’Archivio Giuseppe Marchiori di Lendinara, l’Archivio Storico della Fondazione La Triennale di Milano, l’archivio del Kunsthistorisches Institut di Firenze - con l’obiettivo di ricostruire le specificità delle tre edizioni prese e in esame e in particolare il modo in cui esse hanno messo in mostra l’arte italiana del Novecento. Sorta in una città distrutta dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale e marginalizzata nel nuovo assetto geopolitico della Germania divisa, documenta si pone come un luogo di codificazione di una precisa visione del modernismo, a partire dal recupero dell’arte bandita negli anni della dittatura, ma anche come luogo di esaltazione dell’astrattismo in chiave anti-sovietica. La ricerca ha quindi permesso di indagare il ruolo dell’esposizione nel contesto tedesco e nel processo di rinnovamento dei sistemi espositivi - considerando i progetti realizzati e irrealizzati, il rapporto tra gli allestimenti progettati da Arnold Bode e la linea teorica proposta da Werner Haftmann, il modo in cui le singole esposizioni si sono inserite nel dibattito - concentrandosi soprattutto sulla questione del sistema di scambi tra l’Italia e la Germania del periodo preso in esame, muovendo quindi da una prospettiva “esterna” al territorio per considerare le modalità di diffusione dell’arte italiana su un piano internazionale e il modo in cui documenta si è fatta promotrice di determinati modelli interpretativi. This thesis aims at investigating the first three editions of documenta (1955, 1959, 1964) and how Italian art was proposed, interpreted and recognized inside these exhibitions. The work has been developed starting from the archival collections of documenta Archiv in Kassel, which have been studied also through researches in the Giuseppe Marchiori Archiv in Lendinara, the historical archive of Fondazione la Triennale in Milan and the archiv of Kunsthistorisches Institut in Florence, with the goal to reconstruct the specificity of the three editions and in particular to analyse how they exhibited the Italian art of the twenty-century. Founded in a city destroyed by the bombing of the Second World War and marginalized in the new geopolitical order of the divided Germany, documenta codified a specific point of view on Modernism, by reassessing the value of the art censored by the dictatorship during the previous years, but also glorifying abstract art in opposition to Soviet Socialist Realism. This research allowed us to investigate the role of documenta in the German context and in the process of renovation of the exhibition system - considering the realized and unrealized projects, the relationship between the exhibition design projected by Arnold Bode and the theoretical plan of Werner Haftmann, the connection of each exhibition with the coeval debate - with a central focus on the question of the relations between Italy and Germany in the chosen period, moving from an “external” perspective to consider the way Italian art spread internationally and how documenta promoted specific interpretative models.
Details
- Database :
- OpenAIRE
- Accession number :
- edsair.od.......341..f0d05831eac35dcb5f4ecfe338767d78