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Tempo di reshoring manifatturiero. Direttrici geografiche e motivazioni

Authors :
Fratocchi, L
Ancarani, Alessandro
Barbieri, P
DI MAURO, Carmela
Nassimbeni, G
Orzes, G
Sartor, M
Vignoli, M
Zanoni, A.
FRATOCCHI, LUCIANO
ANCARANI, ALESSANDRO
BARBIERI, PAOLO
DI MAURO, CARMELA
NASSIMBENI, GUIDO
ORZES, GUIDO
SARTOR, MARCO
VIGNOLI, MATTEO
ZANONI, ANDREA
Publication Year :
2017

Abstract

Da alcuni anni si sta assistendo a un diffuso ripensamento delle scelte di localizzazione delle attività produttive, con un numero crescente di aziende che decidono di “rimpatriare” le produzioni precedentemente trasferite all’estero. Tale fenomeno è stato indicato con una varietà di termini, tra cui merita ricordare: “reshoring”, “back-shoring”, “backreshoring”, “in-shoring”, “on-shoring”, “reverse globalization”. A tale molteplicità di denominazioni, si è associata un’elevata varietà di definizioni, spesso uguali per termini diversi e diverse per termini uguali. In questo contributo, si preferisce utilizzare il più diffuso termine “reshoring”, identificandolo con la decisione di riportare nel Paese di origine dell’azienda attività produttive precedentemente delocalizzate in Paesi esteri, indipendentemente dal fatto che esse siano realizzate in regime di in-sourcing o out-sourcing. Tali attività produttive possono essere ricollocate in patria anche solo parzialmente, come nel caso in cui si mantiene la produzione delocalizzata per rifornire il mercato estero e quelli a esso limitrofi. Nel presente contributo si intendono approfondire le principali direttrici geografiche, in termini di Paesi in cui avviene il rientro e di Paesi “abbandonati”, nonché le principali motivazioni che spiegano questo tipo di decisioni.

Details

Language :
Italian
Database :
OpenAIRE
Accession number :
edsair.dedup.wf.001..dd25ed670cc8c7410807143b031c5853