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Il patrimonio industriale in Francia: i territori del post-industrialismo tra memoria e valorizzazione

Authors :
Bocquet, Denis
Réseaux, Institutions, Territoires (RIT)
Laboratoire Techniques, Territoires et Sociétés (LATTS)
Université Paris-Est Marne-la-Vallée (UPEM)-École des Ponts ParisTech (ENPC)-Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS)-Université Paris-Est Marne-la-Vallée (UPEM)-École des Ponts ParisTech (ENPC)-Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS)
Ronchetta (Chiara)
Source :
Progettare per il Patrimonio Industriale, 2006, Turin, Celid, Ronchetta (Chiara). Progettare per il Patrimonio Industriale, 2006, Turin, Celid, Celid, p.94-106, 2007
Publication Year :
2007
Publisher :
HAL CCSD, 2007.

Abstract

Une analyse de l'évolution de la notion de patrimoine industriel en France; (...) La coscienza moderna dell'esistenza di un patrimonio industriale da preservare è nata nella Gran Bretagna degli anni 1950. Si parla per primo di archeologia industriale, come Michael Rix, insegnante all'università di Birmingham, nel 1955, in occasione di vari convegni, corsi e pubblicazioni. Nel 1959 viene organizzato il primo convegno di archeologia industriale in Gran Bretagna. Si trattta di salvare le testimonianze architettoniche della prima rivoluzione industriale e ben presto una prima generazione di studiosi elabora strumenti analitici a proposito. K. Hudson è di questi, che tenta una tra le prime sintesi su quel che si chiama ancora archeologia industriale . Con i primi libri di Buchanan, nel decennio successivo, si entra in una fase di elaborazione in Gran Bretagna di un vero e proprio corpus di monumenti industriali . Il lavoro degli archeologi dell'industria ha nei primi anni un'aspetto conservativo: salvare le tracce del passato prima della loro programmata scomparsa. Di cui l'importanza dei censimenti. Con il lavoro di Q. Hugues, si compie inoltre in questo primo decennio la fusione concettuale tra studi sull'archeologia industriale e quella portuale . La Gran Bretagna, inclusa la Scozia di J. Butt, si afferma come terreno privilegiato d'applicazione di una nuova visione del passato industriale . Se da una parte questa posizione può sembrare logica, vista l'importanza del paese nella storia economica del continente, si deve anche notare lo sforzo precoce di tutta una generazione di studiosi e attori del settore verso la conservazione del patrimonio, in un periodo in cui la crisi di riconversione che si prepara ad attraversare l'industria europea, anche se ne se sentono i primi effetti, non puo' ancora di certo essere considerata l'unico motore di una mutata coscienza dell'eredità archittetonica del passato (...)

Details

Language :
Italian
Database :
OpenAIRE
Journal :
Progettare per il Patrimonio Industriale, 2006, Turin, Celid, Ronchetta (Chiara). Progettare per il Patrimonio Industriale, 2006, Turin, Celid, Celid, p.94-106, 2007
Accession number :
edsair.dedup.wf.001..88fe179d8854b400261327a99bef6811