A particular permanence of the myth of Arachne can be found in apulian tarantismo, a ritual of dance and music used to cure the bite of a mythical spider, the taranta. In the tarantata’s dance we can see the main elements of the myth of Arachne: the transformation of the woman in a spider, the challenge to the divine and the higher value of art. In addition to this, the tarantismo shows itself like an incarnation of a myth of the Female to the Female because it’s a representation of eros foreclosed and the liberation of the woman from the constraints of a rigid, patriarchal society. Our guide in this analysis is the first movie about the tarantismo, La Taranta by Gianfranco Mingozzi, realized in 1961, with the commentary written by the poet Salvatore Quasimodo. With some influences of the Magna Mater’s cult, some dual elements taken from the Dionysian and the symbolic value of the wire the metamorphic myth of the spider-woman becomes also the representation of femme fatale, who sews life and death in a continuous intertwinement (see also Tolkien and Strauss’s cases)., Una particolare forma di permanenza del mito di Aracne si può trovare nel fenomeno pugliese del tarantismo, un rituale coreutico-musicale preposto alla guarigione dagli effetti del morso di un ragno mitico, la taranta. Nella danza della tarantata si ritrovano infatti gli elementi caratteristici della la trasformazione della donna in ragno, la sfida nei confronti del divino e il valore superiore e quasi soprannaturale dell’arte. Il tarantismo inoltre si rivela l’incarnazione di un mito del Femminile per il Femminile, essendo manifestazione di una forma di eros precluso e sfogo dai condizionamenti di una società rigidamente patriarcale. Farà da guida in questo viaggio nel tarantismo il primo filmato sul fenomeno, La Taranta di Gianfranco Mingozzi, realizzato nel 1961, con il commento del poeta Salvatore Quasimodo. Tra influssi del culto della Magna Mater, elementi duali di valenza dionisiaca e il valore costante del simbolismo del filo, il mito metamorfico della donna-ragno giunge alla rappresentazione della donna come femme fatale, che cuce vita e morte in un intreccio continuo (cfr. anche i casi di Tolkien e Strauss)., Una particolare forma di permanenza del mito di Aracne si può trovare nel fenomeno pugliese del tarantismo, un rituale coreutico-musicale preposto alla guarigione dagli effetti del morso di un ragno mitico, la taranta. Nella danza della tarantata si ritrovano infatti gli elementi caratteristici della la trasformazione della donna in ragno, la sfida nei confronti del divino e il valore superiore e quasi soprannaturale dell’arte. Il tarantismo inoltre si rivela l’incarnazione di un mito del Femminile per il Femminile, essendo manifestazione di una forma di eros precluso e sfogo dai condizionamenti di una società rigidamente patriarcale. Farà da guida in questo viaggio nel tarantismo il primo filmato sul fenomeno, La Taranta di Gianfranco Mingozzi, realizzato nel 1961, con il commento del poeta Salvatore Quasimodo. Tra influssi del culto della Magna Mater, elementi duali di valenza dionisiaca e il valore costante del simbolismo del filo, il mito metamorfico della donna-ragno giunge alla rappresentazione della donna come femme fatale, che cuce vita e morte in un intreccio continuo (cfr. anche i casi di Tolkien e Strauss).