Search

Report finale del progetto "Controllo ed eradicazione della specie vegetale esotica invasiva Ailanthus altissima nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia" relativo alle attività del periodo dal 01/10/2013 al 31/12/2019. Al Report sono stati allegati numerosi Deliverable qui non inclusi.

Report intermedio del progetto "Controllo ed eradicazione della specie vegetale esotica invasiva Ailanthus altissima nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia" relativo alle attività del periodo dal 01/03/2018 al 28/02/2019. Il Report è corredato di allegati tra cui il Deliverable "Project Management Plan" (qui annesso).

Il presente opuscolo divulgativo ha l'obiettivo di informare e sensibilizzare il lettore sulla tematica delle specie aliene invasive e sulle buone pratiche da mettere in atto per il loro controllo sostenibile. Dopo una introduzione dedicata alla definizione delle funzioni delle aree naturali, vengono brevemente descritti il fenomeno delle invasione biologiche di specie aliene vegetali, l'impatto negativo da esse generato nelle aree naturali, ed alcune linee guida sulle possibili modalità di gestione del problema. Dopo aver citato le specie più diffuse nei nostri territori, con particolare riferimento alle specie arboree e ad una delle più temibili e dannose a livello nazionale, l'ailanto, vengono fornite indicazioni riguardanti le possibili tecniche di controllo di tali specie, che possano al contempo essere efficaci e adatte all'impiego nelle aree naturali.

Risultati del progetto LIFE Alta Murgia relativi al controllo di Ailanthus altissima con tecniche ecocompatibili nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia.

Effetti di Ailanthus altissima sulla biodiversità delle praterie del Parco Nazionale dell'Alta Murgia

Il volume ha la funzione di illustrare le principali specie vegetali presenti nei diversi habitat del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, evidenziando la differenza tra quelle autoctone ed alloctone. Tra queste ultime sono segnalate le principali specie invasive, che costituiscono una minaccia per la biodiversità del Parco, e le principali specie naturalizzate non invasive. L'obiettivo della pubblicazione è quello di informare e sensibilizzare un ampio pubblico sulle tematiche delle specie aliene invasive e della salvaguardia della biodiversità.

La presentazione illustra i risultati degli interventi di controllo dell'ailanto nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia nell'ambito del Progetto Europeo Life Alta Murgia e le tecniche eco-compatibili impiegate.

Ailanthus altissima (Mill.) Swingle (commonly named tree of haven, family: Simaroubaceae) is a very dangerous invasive plant species. The invasiveness of this dioecious species is due to its ability to reproduce, equally well, both by seed (one plant can produce thousands of "flying" samaras) and asexually (its extended and vigorous root system generates numerous suckers and progeny plants). The species is able to adapt to any type of soil and water regime. It spreads everywhere in urban and sub-urban areas, on roadsides, railways and ruins, in uncultivated or abandoned areas, gardens and green spaces. A. altissima plants reach the heart of natural areas causing severe ecological effects. Plants form highly dense stands outcompeting native species and reducing their growth. Thus this species represents a serious threat both in natural and anthropic areas. The management of A. altissima is very difficult. The most common methods include manual, mechanical and chemical control. Hand pulling can be carried out only on very young seedlings before the root system has developed. Mechanical removal (cut) is the most used technique in public areas but proved to be costly and quite ineffective, as it induces a faster development of suckers and resprouting shoots. Moreover, in urban and archeological areas the use of mechanical equipment can be very dangerous or even not practicable. Spray treatments of herbicides are frequently not allowed in urban and natural areas due to health and environmental risks. The Alta Murgia National Park is a very wide Park (over 68,000 ha) located in the Apulia Region (Southern Italy). It is a Site of Community Importance (SCI) and a Special Protection Area (SPA) within the EU Natura 2000 network. Within the Park, A. altissima is the most spread invasive plant species, and it is considered one of the most serious threat for the biodiversity. A project named "LIFE Alta Murgia" was funded in 2013 by the European Commission within the LIFE+ Framework, aimed at eradicating A. altissima from the Alta Murgia National Park by using innovative and eco-friendly control techniques, based on a minimized use of effective herbicides with environmentally friendly stem applications (e.g. stem injection, cut stump, spaced cut). In order to accurately take a census, map and quantify the infestation in the whole park, plan the interventions, manage the control program and check the progresses of the management practices, a ad hoc software was initially developed. In the present communication the procedures used and the results obtained in the weed mapping will be shown. Moreover, the first results regarding the control treatments and their effectiveness will be presented.

Rapporto intermedio relativo al primo anno di attività svolte nell'ambito del progetto LIFE Alta Murgia (LIFE12 BIO/IT/000213)

Per avere il massimo della biodiversità nelle aree naturali carsiche è di fondamentale importanza il recupero della pastoralità nella landa carsica. Questo abbatterebbe inoltre il grave rischio di incendi che interessano l'area carsica, realizzando così un enorme risparmio sugli interventi di emergenza. Il recupero del pascolamento dovrebbe inoltre prevenire e contenere anche la diffusione delle zecche dei boschi (Ixodes ricinus) e il rischio di contrarre malattie da parte delle persone. Un altro grave problema ecologico che affligge l'attuale paesaggio vegetale del Carso è il declino biologico progressivo del manto forestale carsico a causa del venir meno delle cure selvicolturali.

Obiettivo di questo lavoro è valutare il comportamento di alcune specie di poriferi fotofili nei confronti della specie algale invasiva Caulerpa cylindracea in due siti dell'Area Marina Protetta "Capo Caccia-Isola Piana". I campionamenti visuali e fotografici sono stati effettuati lungo transetti a bassa profondità. Sono stati valutati: a) la ricchezza in specie, l'abbondanza e distribuzione topografica delle popolazioni di poriferi; b) le modalità di colonizzazione e i valori di ricoprimento dell'alga sulla superficie di spugne bersaglio. I risultati rappresentano un contributo alla conoscenza del fenomeno invasivo da parte della specie aliena e la capacità di difesa dei poriferi presenti nell'A.M.P.

Tra le specie infestanti arboree ed arbustive che colonizzano gli ambienti extra-agricoli Ailanthus altissima, specie esotica invasiva, è tra le più dannose e diffuse a causa del veloce accrescimento e della spiccata attitudine pollonifera. Raggiunge il cuore delle aree naturali protette e si diffonde ovunque nelle aree urbane e peri-urbane creando densi popolamenti. Data la mancanza di un metodo ufficiale di mappatura delle infestanti, al fine di valutare la diffusione, distribuzione e dannosità della specie nelle vaste aree urbane del comune di Bari e del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, è stato adottato un sistema di monitoraggio e mappatura supportato da GPS e mappe satellitari. Tutte le piante o le aree di rinvenimento delle stesse sono state mappate in tempo reale, riportando le dimensioni e la densità delle piante. Nell'area urbana e peri-urbana, su un percorso complessivo di circa 76 km, sono state censite 170 piante molto grandi (diametro > 18 cm), 231 grandi (diametro 8-18 cm), 130 medie (diametro 3-8 cm), 53 piccole (diametro < 3 cm), 70 aree ad alta densità di piante, 63 aree mediamente dense e 13 aree con piante sparse. Nel Parco, su una distanza percorsa di circa 126 km sono state censite 18 piante grandi, 76 medie, 33 piccole, 60 aree di piante ad alta densità e 30 aree a media densità. Inoltre, 34 tipi di danni diretti ed indiretti sono stati determinati e classificati.

Nonostante la diffusa presenza dell’ailanto in Sicilia, mancavano sino ad oggi studi specifici a carattere regionale su questa specie arborea esotica invasiva. Allo scopo di colmare alcune di queste lacune, il presente lavoro si è posto cinque obiettivi: 1) ripercorrere la storia della diffusione globale dell’ailanto, prestando particolare attenzione all’Italia ed alla Sicilia; 2) analizzare le cause (antropiche e biologiche) della sua spiccata invasività a livello globale e locale; 3) fornire un primo quadro della sua distribuzione e della sua auto- e sinecologia sul territorio regionale; 4) stabilire i metodi più idonei ed efficaci per contenerne la diffusione e ridurne l’impatto ecologico sulla flora e sulle comunità vegetali locali di maggior valore; 5) evidenziare i possibili usi di questa xenofita. Giacché appare impossibile una sua completa eradicazione – quantomeno a livello regionale – il suo sfruttamento economico potrebbe costituire una soluzione ottimale per tenerne sotto controllo i processi d’espansione.

Lake Saint-Augustin, located near Québec City (Quebec, Canada), was subjected for years to high anthropic pressures due to agricultural and urban activities (Galvez- Cloutier et al., 2003). The lake is eutrophic and its sediments are contaminated by metals. Cipangopaludina chinensis (Reeve, 1863) or Chinese mystery snail is a freshwater gastropod native to southeast Asia, Japan, China, Korea and eastern Russia. This species imported have invaded freshwater bodies across North America, forming isolated but dense populations in about 27 states of the Unites States and in Canada, originally in Ontario (Benson, 2008), but also recently reported in Québec The aims of this study were to estimate concentrations of heavy metals in C. chinensis, describing the possible relations of these values with the sediment concentrations in the Saint Augustin Lake (Québec, Canada), and to evaluate the possibility to use gastropods as a bioindicator of heavy metal accumulations reflecting the level of heavy metals in the sediments.

Il Comune di Livorno ha da sempre perseguito l'obiettivo della valorizzazione del patrimonio storico culturale della città anche attraverso l'edizione di volumi, che negli anni sono andati a costituire delle vere e proprie collane. Tra questi i Quaderni dell'acquario di Livorno, su cui ho presentato questo breve lavoro focalizzato sull'introduzione in Mediterraneo di specie algali alloctone

The Asian tiger mosquito, Aedes albopictus, is capable of transmitting a broad range of viruses to humans. Since its introduction at the end of the 20th century, it has become well established in large parts of southern Europe. As future expansion as a result of climate change can be expected, determining the current and projected future climatic suitability of this invasive mosquito in Europe is of interest. Several studies have tried to detect the potential habitats for this species, but differing data sources and modelling approaches must be considered when interpreting the findings. Here, various modelling methodologies are compared with special emphasis on model set-up and study design. Basic approaches and model algorithms for the projection of spatio-temporal trends within the 21st century differ substantially. Applied methods range from mechanistic models (e.g. overlay of climatic constraints based on geographic information systems or rather process-based approaches) to correlative niche models. We conclude that spatial characteristics such as introduction gateways and dispersal pathways need to be considered. Laboratory experiments addressing the climatic constraints of the mosquito are required for improved modelling results. However, the main source of uncertainty remains the insufficient knowledge about the species' ability to adapt to novel environments.