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Lo studio muove dallo scorcio trentennale di sperimentazione dell’applicazione concordata della pena, investigandone l’evoluzione – normativa e giurisprudenziale – e interrogandosi sulle molteplici contraddizioni che vi si registrano. Constatato come l’instabilità dell’istituto derivi, almeno in parte, da una congenita ambiguità della sua fisionomia, collocata a cavallo tra le esigenze di deflazione processuale e l’area della punibilità, l’indagine ricostruisce, alla luce della sedimentazione normativa e giurisprudenziale, i frequenti fenomeni di attrito tra le due dimensioni in parola: l’una più portata a interventi di ampliamento del ricorso al rito; l’altra più esposta a pulsioni restrittive, ispirate a logiche di difesa sociale. L’analisi non manca di verificare le ricadute sulla materia dei progressivi processi di armonizzazione europea in ambito penale: sia dal punto di vista della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, sia per ciò che concerne la produzione normativa eurounitaria.

Si tratta di un saggio che illustra al lettore straniero i punti salienti del sistema processuale penale italiano. In particolare, si sofferma sulle riforme operate negli ultimi anni dal legislatore e dalla Corte costituzionale.

Il lavoro analizza, alla luce delle modifiche legislative introdotte, le apparenti incongruenze in tema di riti alternativi