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The articole is a close analysis of episode 11 of the first season of the Sky Italia TV series Gomorra. In particular, in this article, I take into consideration the following tropes present in the episode: the relevance of the setting, the dialectic between loyalty and betrayal, and the role of Donna Imma, all of which reach their climax in the penultimate episode of Season 1. In particular, I argue that the organization of the space in the episode (often structured through juxtapositions such as inside/out; rich/poor; sacred/ profane) is tied to the conflicts that in 1.11 emerge and explode among the members of the Savastano clan. The men face an important decision: to accept or refuse Genny’s leadership after the period of uncertainty caused by his controversial actions. The episode is saturated with religious symbolism and the loyalty/betrayal binary applies to several characters including Donna Imma. Indeed, I argue that she is aware that she might be murdered and thus takes steps to preserve the empire created by her husband and to save Genny who is threatened by Ciro.

Per la loro natura intrinsecamente durevole ed ergonomica, le serie tv costituiscono degli ecosistemi narrativi esemplari, in grado di rispondere alle mutevoli esigenze delle imprese che li producono e dei pubblici che li fruiscono. Sono ecosistemi che riflettono le condizioni ambientali circostanti, sia nella fase progettuale iniziale, sia nelle loro successive evoluzioni. In questo saggio descriviamo gli assetti industriali e le policies che regolano la vita degli ecosistemi narrativi, riconoscendo innanzitutto che il settore televisivo non è un ambiente unitario e omogeneo. Piuttosto, si tratta di un insieme di piccoli ambienti (i tipi di televisione: broadcast, basic cable, premium cable e ott) a loro volta definiti da tecnologia, istituzioni e imprese. In una visione sistemica e processuale, dunque, l’industria televisiva e i suoi prodotti sono frutto dell’interazione fra elementi costituenti e ambiente di riferimento, in un processo evolutivo dinamico in cui la chiave è l’interdipendenza fra organizzazioni di varia natura.

I cambiamenti sul piano delle tecnologie e dei dispositivi stimolati dalla digitalizzazione sono affiancati da una ridefinizione dei formati mediali, che devono andare incontro a esigenze spettatoriali sempre più peculiari, da riconfigurare in termini di spazialità e di temporalità. I formati seriali, in particolare, hanno subito un processo di trasformazione profondo, che li ha resi sempre più permeabili alle nuove esigenze di chi produce, di chi distribuisce e infine di chi consuma, nonché delle reti economiche e sociali che le attività di tutti questi attori vanno poi a costituire. E poiché le modalità di produzione, distribuzione e fruizione del prodotto seriale sono profondamente cambiate negli ultimi anni, le dinamiche tra progetto della produzione e uso dei pubblici si sono fatte particolarmente variegate. In questo capitolo, prendiamo spunto da queste considerazioni per indagare alcuni processi di convergenza e divergenza fra progetti industriali e pratiche di consumo all'interno di ambienti ecosistemici: da una parte, dal punto di vista tecnologico con gli ecosistemi digitali. Dall'altra, dal punto di vista dei contenuti con gli ecosistemi narrativi. Così facendo, intendiamo mostrare l'utilità del paradigma ecosistemico nell'analisi di ambienti d'uso eterogenei, inter-organizzativi e cross-mediali.

Il capitolo è dedicato allo studio delle forme di storytelling audiovisivo contemporaneo. A partire dalla nozione di transmedia storytelling coniata da Henry Jenkins, il capitolo si focalizza sulla complessità delle forme di storytelling contemporaneo e sulla necessità di aggiornare la strumentazione analitica. La proposta è dunque quella di indagare le forme di narrazione transmediale a partire da un paradigma di analisi che abbiamo chiamato ecosistema narrativo. Inoltre, il capitolo presenta alcuni case studies che provengono dall'ambito dell'adattamento di un prodotto letterario o di un fumetto in forma audiovisiva, e di serie televisiva in particolare.

Il saggio si propone di individuare nella nozione di ecosistema uno strumento euristico adeguato per studiare le principali caratteristiche del mediascape contemporaneo. Degli ecosistemi si isolano alcuni tratti pertinenti: apertura, interconnessione, equilibrio, resilienza, non proceduralità, copresenza di elementi biotici e abiotici. Attraverso tali tratti, l'approccio a ecosistema consente di mettere in luce gli aspetti più rilevanti dell'attuale produzione mediale. Vengono infine studiati gli aspetti dinamici, cioè le manifestazioni che caratterizzano l'esistenza e le funzionalità degli ecosistemi mediali, nonché la loro capacità di evoluzione.

The purpose of this paper is to apply some of the principles of IA to a disciplinary sector that is adjacent but has not traditionally considered this kind of approach. Basically, what we suggest in the paper, is the need to adopt a wider vision of IA, considering it as the design of every shared information environment. Therefore, in our paper, we propose to apply IA principles to the media field, also trying a synthesis with principles and topics that come from other study fields (such as semiotics, media studies etc.) and that are traditionally associated to TV series, demonstrating relevant intersections point. Thus, our ultimate purpose is offering a cross-disciplinary approach capable of taking advantage from all those fields together. In order to do so, we will focus our paper on some relevant changes that affected the TV series production in recent years, suggesting that we cannot consider a TV series as just “a text” anymore, but instead we need to study and analyze TV series as narrative ecosystems, that is to say as a composite environment, able to integrate the energy flows originated by users, technologies and media items