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Le analisi chimico fisiche del processo di carbonizzazione di una carbonaia tradizionale, iniziate nell'autunno del 2016, sono inserite all'interno del progetto di ricerca interdisciplinare AIAL Archeologia carbonaie Alpi Ledrensi , volto a conoscere le conseguenze che questa pratica ha avuto nella comunità, nell'ambiente e nel paesaggio che li ha coinvolti. Il carbone di legno è stato un prodotto energetico importantissimo per il territorio delle Alpi Ledrensi fino all'immediato secondo dopo guerra. Attualmente è un'attività residuale che ci può fornire molte informazioni su questa lavorazione del recente passato che ha coinvolto per secoli questa e altre zone delle Alpi. Questo lavoro analizza i dati raccolti durante due campagne di misurazioni sulla evoluzione delle temperature e dei gas incombusti all'interno della carbonaia. Inoltre fornisce dati quantitativi sui gas e sul particolato emesso durante le fasi di lavorazione. Queste informazioni risultano molto importanti in quanto la letteratura scientifica ha poco indagato questi aspetti che sono alla base per la comprensione degli impatti sull'ambiente.

Dopo aver sintetizzato alcune considerazioni generali, il contributo fornisce alcuni criteri utili per raggiungere l’obiettivo della sostenibilità ambientale nella regolamentazione degli interventi sul centro storico, a scala edilizia e di comparto urbano. Simile obiettivo, assieme ad altri fondamentali che riguardano il costruito (tra cui sicurezza, accessibilità, gestione e mantenimento) riguarda l’intero territorio comunale e non solo il centro storico. Pertanto, è auspicato un approccio unitario alla questione, coerentemente al quale le indicazioni si possano relativizzare alle specificità delle parti di impianto storico. I criteri individuati e sinteticamente descritti sono rivolti a molteplici portatori di interesse: l’amministrazione comunale, in quanto mezzo di indirizzo programmatico e di verifica degli interventi; i progettisti, in quanto imprescindibile riferimento delle trasformazioni sull’ambiente costruito; gli utenti (cittadinanza e visitatori, in forma individuale e collettiva) in quanto guida per comportamenti consapevoli. Partendo dalla conoscenza del sito come presupposto di costruzioni e di interventi edilizi sostenibili, sono trattate le relazioni tra ambiente costruito e elementi naturali, con riferimento alla specificità del centro storico di Modica. Infine, nell'ultima parte redatta da Starlight Vattano, viene illustrato un esempio di analisi multi-scalare dei dati ambientali, che si pone come premessa dell’intervento di recupero di un singolo edificio scelto come caso di studio.

Il sistema di gestione dei dati ambientali (EDMS), consente di riprodurre eventi idrologici estremi a partire dai piani informativi e dai dati meteo-idrologici raccolti dalle reti di monitoraggio presenti sul territorio della Regione Toscana, allo scopo di: a) consentire una valutazione del ruolo giocato da una potenziale rete di rilevamento WSN; b) permettere una verifica della funzionalità e dell'efficienza del dimostratore WiLIFE. Il presente documento raccoglie le procedure di gestione e analisi dei dati ambientali utilizzate per la ricostruzione degli eventi, assieme alle specifiche tecniche delle diverse componenti operative (moduli e applicazioni software) e ai criteri seguiti per l'adattamento e l'integrazione di tutti gli elementi. Come indicato in fase progettuale e descritto nei precedenti rapporti, al sistema EDMS è affidato il compito di simulare l'evoluzione della condizione meteo-idrologica del bacino del Magra, in particolare nel corso degli eventi meteo-idrologici verificatisi nell'area tra settembre e ottobre del 2011. A tale scopo il sistema ha utilizzato alcuni piani informativi ufficiali della Regione Toscana e i dati reali raccolti dalle diverse reti regionali (SIR ed ex ARSIA). Nell'ambito del progetto sono state, inoltre, effettuate alcune analisi, basate su simulazioni ottenute a partire da dati generati, finalizzate alla verifica dell'influenza della densità dei punti di rilevamento spaziale sulla validità delle simulazioni e delle indicazioni ottenute dal modello meteo-idrologico. Pur basandosi su metodologie e criteri operativi, il sistema descritto integra componenti software e metodologie che trovano una loro validità in ambiti di studio o ricerca, ritenute idonee per le esigenze del dimostratore WiLIFE, ma che non devono necessariamente essere rappresentativi degli strumenti operativi utilizzati degli enti regionali e locali preposti alla sicurezza idrogeologica. in vista di una auspicabile integrazione dell'EDMS nel sistema WiLIFE, si è provveduto ad una prima validazione delle uscite del modello, tramite il confronto diretto tra queste e dati idrologici indipendenti.

Nell'ambito del progetto WiLIFE, la realizzazione del sistema di gestione dei dati ambientali (EDMS) si è resa necessaria per la simulazione del flusso di dati di eventi ambientali estremi per la verifica dei possibili contributi informativi provenienti da una rete di sensori basata su tecnologia Wireless Sensor Network (WSN), posta sul territorio ad integrazione delle reti regionali di monitoraggio ambientale, e la valutazione delle prestazioni del sistema WiLIFE, relativamente alla gestione dei dati ambientali. Seguendo i piani e la tempistica prevista dal progetto, dopo aver definito lo scenario principale di riferimento, individuato nelle condizioni meteo-idrologiche che hanno interessato il bacino del fiume Magra nell'ottobre del 2011 (Deliv. D1_020), questo documento introduce alcuni elementi sull'architettura e le specifiche funzionali delle reti WSN e del sistema EDMS, chiamato in primo luogo a fornire, tramite il WSN server, i dati ambientali elaborati e le informazioni richieste per la validazione del sistema WiLIFE in condizioni di emergenza. Pur basandosi su metodologie e criteri il più possibile "standard", il sistema integra componenti software e metodologie che trovano una loro validità soprattutto in ambiti di studio e di ricerca, che non rappresentano né tentano di imitare gli strumenti operativi a disposizione degli enti regionali e locali che operano sul territorio, pur basandosi cu criteri e principi del tutto simili. Al fine di consentire una piena valutazione dei vantaggi potenzialmente offerti da questo tipo di sistema, ma anche del lavoro richiesto per giungere alla realizzazione di uno strumento che possa avere valenza operativa, sono brevemente discusse le procedure attualmente utilizzate e che potrebbero essere interessanti anche per ambiti diversi da quelli in esame.

Il testo descrive i risultati di una esperienza proposta nell'ambito del corso di "Analisi ambientale" tenuto dall'autore presso la Facoltà di Architettura della Università "E. Mondlane" di Maputo (Mozambico).