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Città storica e trascendentale nel bel mezzo dell’altopiano castigliano, Valladolid fu la protagonista fin dai primi mesi dall’inizio della guerra civile spagnola, di un peculiare esperimento. Quello che potrebbe definirsi come un caso di “amministrazione nazionale”, convertì la città in un esempio politico-istituzionale per le altre città controllate dal bando ribelle. Durante gli anni del conflitto, a causa della sua posizione nella retroguardia, divenne un importante ‘feudo’ nazionalista; non solo come base per l’organizzazione bellico-logistica, ma anche come centro di propaganda dottrinale. Falangisti, militari, cedisti e tutto l’insieme della destra tradizionale, rivaleggiarono nella formazione di un particolare però altrettanto funzionale blocco politico. Nonostante ciò, non tardarono a prodursi le prime divergenze, essendo la classe politica locale un chiaro riflesso dell’eterogeneo “Movimiento Nacional”. Eppure, durante il corso del conflitto (ed incluso dopo la sua fine), la sistematica unanimità del consiglio cumunale incaricato di esaminare i casi e le epurazioni quotidiane, riuscì a eliminare qualsiasi residuo della resistenza “roja”, indirizzando la città verso il «glorioso» futuro della “Nueva España”. The historic city of Valladolid, in the plateau of Castile, carried out a particular experiment on the local administration, from the first months of the Spanish Civil War. This “nationalistic experiment” became a political and institutional example for many other cities controlled by the rebels. During the years of the war, due to its position in the rearguard, Valladolid will become an important nationalistic stronghold; not only as a base for military and logistical organization, but also as a place from which spreading the doctrine. Phalangists, militaries, CEDA party supporters, and many other traditional right-wing groups joined this unusual, but at the same time workable political force. However, the first confrontations would soon emerge, becoming the local politicians an unquestionable reflection of the big diversity there was in the National Movement. Nevertheless, during the war (and even after it finished) there was unanimity within the local council responsible for disciplinary actions and daily purges, which would put an end to any last republican resistance guiding the city to the “glorious” future of the New Spain. Valladolid, histórica y trascendental ciudad de la meseta castellana, protagonizó desde los primeros meses de la Guerra Civil Española un singular experimento de “administración nacional”, convirtiéndose en ejemplo político-institucional para muchas ciudades del bando sublevado. Durante los años del conflicto, a causa de su posición en la retaguardia, acabaría por constituirse en un importante ‘feudo’ nacional; no sólo como base para la organización bélico-logística, sino también como centro de irradiación doctrinal. Falangistas, militares, cedistas y todo tipo de exponentes de la derecha tradicional concurrieron en la formación de un peculiar pero a la vez funcional conjunto político. Sin embargo no tardarían en manifestarse los primeros enfrentamientos, siendo la clase política local un incuestionable reflejo de la heterogeneidad del Movimiento Nacional. No obstante, durante todo el curso del conflicto (e incluso después de su conclusión) la rigurosa unanimidad del pleno frente a los expedientes y las depuraciones cotidianas acabaría con cualquier residuo de resistencia ‘roja’, encarrilando la ciudad hacia el «glorioso» porvenir de la Nueva España.

Il Saggio introduce la ricerca della giovane studiosa che, tutorata da Bianca Petrella, "riordina" la miriade di strumenti urbanistici e paraurbanistici che, a partire dal 1942, sono stati introdotti nel nostro Paese dalla legislazione nazionale e regionale

Il presente contributo contiene i risultati di un'indagine condotta su di un campione di comuni italiani al fine di effettuare una comparazione della performance amministrativa di due specifici entità organizzative: l'ufficio tributi e l'ufficio dei servizi sociali. L'analisi svolta riassume i risultati raggiunti attraverso una serie di focus group defniti laboratori di benchmarking. Questi ultimi sono stati progettati e realizzati, sia pur nella diversità di contenuti propria delle due aree di approfondimento, con l'obiettivo di condividere con i funzionari e i dirigenti delle diverse realtà amministrative coinvolte la logica e la metodologia di analisi e misurazione delle performance elaborate nell'ambito del progetto - effettuandone contestualmente la verifica e la revisione - e di favorire lo sviluppo di competenze inerenti l'adozione del benchmarking come criterio sistematico di apprendimento e di miglioramento delle proprie prassi organizzative e gestionali. Per tali ragioni i laboratori si sono caratterizzati come percorso didattico e di condivisione al tempo stesso, alternando a moduli formativi di carattere specialistico momenti di follow-up rispetto alla sperimentazione delle metodologie proposte nell'ambito delle rispettive realtà lavorative. I laboratori sono stati realizzati presso le sedi del Formez di Roma (Servizi Sociali) e di Napoli (Tributi) ed hanno previsto oltre all'attività di docenza, codocenza e animazione del percorso di benchmarking, l'attività di assistenza didattica effettuata dalla segreteria tecnica di progetto. I percorsi hanno consentito la condivisione dei risultati osservati nella fase di indagine ed hanno rappresentato un importante momento di confronto sulle prassi gestionali. Ai partecipanti è stato richiesto di ricostruire, in funzione delle performance registrate, gli elementi caratteristici (punti di forza e criticità) e di enucleare i fattori chiave di successo (organizzativi, strategici, operativi ed infrastrutturali) delle proprie realtà. Tali contenuti sono stati discussi in aula (con modalità differenti attagliate alla specifica area di policy di riferimento) con le integrazioni tecnico-scientifiche effettuate dai conduttori dei moduli formativi. Per quanto riguarda il laboratorio in tema di servizi sociali, i contenuti privilegiati sono stati gli strumenti di controllo operativo, direzionale e strategico in uso presso le amministrazioni comunali nell'area di riferimento. Per il settore tributi, sono stati privilegiati temi inerenti ai sistemi di interconnessione con i differenti soggetti (pubblici e privati) che intervengono nella gestione di una determinata imposta comunale. È stata altresì studiata a fondo e ricostruita tutta la filiera gestionale del sistema tributario comunale. Particolare rilievo e spazio hanno avuto le testimonianze concrete di amministrazioni che hanno sperimentato con successo miglioramenti organizzativi ed elevati livelli di performance. Questo supporto è stato finalizzato alla definizione di piani di miglioramento per le amministrazioni meno avanzate. I partecipanti ai laboratori hanno avuto dunque l'occasione per valutare l'applicabilità delle buone pratiche illustrate dai colleghi di altre amministrazioni comunali presso le proprie sedi di lavoro e di mutuare così comportamenti, logiche e strumenti tecnici di gestione utili al potenziamento del proprio ruolo dirigenziale.