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Architect professional figure and skills have undergone innumerable evolutions throughout human history, and although the architect's task is always substantially to design buildings and spaces, the use of digital tools has undoubtedly marked the greatest change in architectural design since the Renaissance, if not since the time of Vitruvius (Sacchi 2018). However, when we talk about the relationship between architecture and digital tools, we immediately think about projects of some contemporary architects and researches of some important academics come to mind. Digital tools are now everywhere within the fragmented world of architecture: from multinationals firm with offices in the major cities of the world to small provincial studios, it is difficult if not impossible to find a “non-digital” designer. The massive diffusion of digital technology has radically changed the architectural process in the last 30 years: from concept to representation, 3D modeling through CAD software up to the production of BIM models. For each of these purposes, there are now tools, made by international software houses, or by architects through programming languages, with the aim of facilitating and speeding up their work. The knowledge of certain software has become a fundamental requirement for professional practice so that it seems in place a further differentiation of roles within architectural firms (Peters 2018). With this article we aim to understand trends in the dissemination of software among architects, not only inside the major Architectural firms but from the whole fragmented world of architecture, exploiting the records of Google searches, analyzed through the Google Trends platform.

L'articolo propone un ragionamento sul rapporto tra progetto di architettura e città contemporanea, indicando la necessità di ricercare i principi insediativi originari e un equilibrio nuovo tra storia e contemporaneità. Rimettere “Le mani sulla città”, con uno sguardo colto e sapiente, conduce a un rapporto più vero con la sua struttura fisica, tornando a favorire quell’appartenenza che può ancora produrre l’armonia dell’abitare e ridestare tutta la bellezza nascosta.

Uno degli obiettivi della ricerca architettonica consiste nel comprendere i processi attraverso i quali il progetto costruisce nuove identità per la città contemporanea esprimendo una compiuta modificazione dello spazio fisico. Si tratta di restituire rinnovata coerenza ai luoghi dell’accumulazione, che hanno smarrito il senso e la misura o ai luoghi antichi, sommersi come sono da incessanti ed eterogenee stratificazioni. Ogni volta che ci si volge ad Agrigento con sguardo autentico, finalmente interessati all’interpretazione radicale della sua forma e alle ragioni molteplici del suo sviluppo, s’individua per questa città una prospettiva di modernità. Essa consiste essenzialmente nella riappropriazione dei principi insediativi originari e nella ricerca di un equilibrio nuovo tra storia e contemporaneità. Per questo è necessario rimettere Le mani sulla città, per arrivare a un rapporto più vero con la sua struttura fisica, tornando a favorire quell’appartenenza che può ancora produrre l’armonia dell’abitare. Frequentare questo patrimonio di senso, che l’uomo ha soffocato e frainteso, voglia dire ridestare tutta la bellezza nascosta. Un des objectifs de la recherche architectonique consiste en la compréhension des processus à travers lesquels le projet construit de nouvelles identités pour la ville contemporaine en exprimant une modification complète de l’espace physique. Il s’agit de restituer une cohérence renouvelée aux lieux de l’accumulation qui ont perdu le sens et la mesure ou bien, aux lieux anciens, submergés par les stratifications incessantes et hétérogènes. Chaque fois que l’on se penche sur Agrigente avec un regard authentique, finalement intéressé par l’interprétation radicale de sa forme et par les multiples raisons de son développement, je pense que l’on identifie pour cette ville une perspective de modernité potentielle. Elle consiste essentiellement en la réappropriation des principes d’urbanisation originaire et en la recherche d’un nouvel équilibre entre l’histoire et la contemporanéité. C’est pour ce motif que j’ai toujours pensé qu’il était opportun de faire “main basse sur la ville”, pour arriver à un rapport plus véritable avec sa structure physique, en favorisant l’appartenance qui peut encore produire l’harmonie de l’habitat. Fréquenter ce grand patrimoine, que l’homme a suffoqué et mal compris, veuille dire réveiller toute la beauté cachée.

Il "Teatro Belvedere" di G.F. Tuzzolino e A. Margagliotta si inserisce nel più ampio intervento di riqualificazione del Centro storico di Cammarata (2003-06), in prossimità dell'antico castello e di alcuni frammenti delle mura urbane. Si tratta di un'architettura che connette la logica dei percorsi urbani a una rilevante centralità storica della città, trasformandola in un articolato spazio destinato ad attività culturali. L'opera, pubblicata sulle più importanti riviste italiane di architettura ha ricevuto il "Premio Gubbio 2006", il "Premio Pasquale Culotta 2007" ed è stata riconosciuta quale "Migliore opera internazionale" al “Premio Biennale Internazionale di Architettura Barbara Cappochin 2007".

Alcuni luoghi possiedono una ricchezza specifica, una sorta di privilegio. Contengono, infatti, fessure impreviste, varchi nascosti che si celano dentro episodi di riconosciuta bellezza, preziose soglie d’accesso ai significati metafisici e metastorici della forma. Così il deserto di Giordania è metafora dell’attraversamento che può farci distinguere le condizioni estetiche più radicali dell’abitare. Le città, disperse e lentamente germogliate nel deserto, sono baluardi di malinconica speranza posti a rimarcare la supremazia dell’artificio sul destino naturale dei luoghi. Le architetture, soprattutto quelle inscritte nelle strutture archeologiche di Petra e di Jerash, permettono ancora oggi un discorso sul confine tra il tempo e lo spazio, poiché archetipi di una forma immutabile che include e sprigiona valori eterni ai quali è possibile orientare ancora il pensiero sulla trasformazione dei luoghi. Some places in the world possess a specific luxuriance, a sort of privilege. They enshroud unexpected cracks, interstices, hidden openings which are concealed behind episodes of admitted beauty, precious thresholds leading to metaphysical and metahistorical meanings of the form. Thus, the desert in Jordan is a metaphor for that crossing which can make us distinguish the most radical aesthetic conditions of living. Cities, slowly germinated and scattered in the desert, are bulwarks of melancholic hope, pointing out at the supremacy of artifice on the natural destiny of places. The architectures, above all those in the archaeological structures of Petra and Jerash, still allow to carry on a debate on the border between time and space, for they are archetypes of an immutable form which includes and emanates eternal values which can still guide the discourse on the transformation of places.

La strada che irrompe nelle campagne tra arse dal sole tra il Tirreno al Mare africano è un’architettura estesa, una stratificazione di segni. Rappresenta un attraversamento fisico ma anche umano, che ha sfidato tempo e distanze, corrodendo e disegnando la superficie complessa di un territorio trasversale. In passato ha aperto il locus conclusus dei piccolissimi recinti urbani a un’inedita dimensione geografica. È stata promessa di sviluppo e il progetto sospeso d’intere generazioni. Da esso sono nate nuove città invisibili, sistemi di relazioni sovrapposte che hanno coinvolto campagna e infrastrutture, natura e artificio. Sulla strada, ancora oggi, si esprime la forza violenta di una trasformazione sempre più sorda e indifferente, alimentata com’è da un’atopia globalizzante. In un paesaggio della deriva in perenne trasformazione, nella definitiva ammissione dell’effimero e del precario, in uno spazio che vuol dimenticare il tempo, che si annida la chiave ermeneutica del progetto. si annida l’ermeneutica del progetto. E l’architettura, come Fantaisie impromptu, dovrà ridare Bellezza ai luoghi in continuo divenire, nello slittamento continuo delle possibilità. The route which breaks into the sunburnt countryside stretching between the Tyrrhenian Sea and the African Sea is a form of extended architecture characterized by a stratification of signs. It represents not only a physical but also a human crossing path which has defied time and distance by eroding and designing the complex surface of a transversal territory. In the past times, this route disclosed a new geographic dimension to the locus conclusus (Latin for “enclosed space”) of the very small urban enclosures. For entire generations it has represented a pledge for development as well as a suspended project. New invisible cities did arise from it, systems made of overlapping relations which involved countryside and infrastructures, nature and artifice. Nowadays, the violent forces of an increasingly indifferent and insensitive transformation process still find their expression in such route system which takes its nourishment from a globalizing atopy. The adrift landscape subject to continuous transformation, where the ephemeral and precarious forms have been definitely admitted within a space that neglects time, is the hermeneutical key that unlocks the project. As a result, architecture, like Fantaisie impromptu, should give Beauty back to the ever changing places which progressively shift towards new possibilities.

E' necessario entrare nel merito dei percorsi e dei contenuti formativi dell'architetto al fine di comprenderne meglio i valori più attuali da trasmettere alle nuove generazioni di professionisti. Il progetto assume un ruolo centrale, quale strumento che deve farsi carico, da una parte di coltivare la leggerezza del pensiero, dall’altra di tendere alla concretezza fisica della modificazione del mondo. All’interno del progetto si deve ricercare la capacità di governare le permanenze disciplinari, ma anche le potenzialità tecnologiche e scientifiche, la capacità di definire una traiettoria unitaria e significativa in cui far convergere tutte le opportune articolazioni specialistiche, intese come parti specifiche di un medesimo atto di trasformazione della realtà fisica.

La pubblicazione, nell'ambito di un ragionamento su spazi pubblici, architettura e concorsi di progettazione, illustra il progetto di riqualificazione del Centro storico di Cammarata.

Il libro raccoglie gli esiti della ricerca e della didattica dei Laboratori di Progettazione architettonica del terzo anno, svolti presso il corso di Laurea Magistrale in Architettura LM4 della Scuola Politecnica dell’Università degli Studi di Palermo, sul tema dell’accoglienza a Lampedusa e a Palermo. L’obiettivo è quello di presentare la composita esperienza di progetto e di ricerca prodotta intorno all’argomento e nello stesso tempo attivare un confronto sul paesaggio e sugli spazi urbani della città. Il libro cerca di sviluppare un percorso di ricognizione e di conoscenza attraverso l’elaborazione di progetti didattici in grado di produrre idee per la città e il territorio. The book contains the results of research and teaching laboratories of the architectural design of the third year, held at the Master of Science in Architecture LM4 of the Polytechnic School of the University of Palermo, on the theme of hospitality in Lampedusa and Palermo. The goal is to present the composite project experience and research produced around the subject and at the same time enable a comparison of the landscape and urban spaces of the city. The book seeks to develop a route reconnaissance and knowledge through the elaboration of educational projects that can produce ideas for the city and the territory.

Il capitolo illustra l'esperienza didattica relativa al Laboratorio di Progettazione architettonica del terzo anno, tenuto dall'autore presso il Corso di Laurea in Architettura dell'Università di Palermo. Il corso ha indagato le architetture e gli spazi per l'accoglienza a Lampedusa. Il testo e le immagini entrano nel merito del tema, degli obiettivi didattici, delle procedure e dei contenuti formativi. I materiali del corso hanno consentito di sviluppare le opportune riflessioni sui significati dei temi proposti e sui caratteri etici del progetto.

Agrigento e Jerash sono due contesti archeologici che esprimono entrambi il difficile tentativo di conciliare, nel presente fisico, modernità e memoria, espansione urbana e consapevolezza di un paesaggio il cui senso complessivo resta ancora da comprendere sino in fondo. L’opportunità di leggere, verificare e interpretare lo stato attuale di un rapporto tra archeologia e progetto si inscrive in un tema di ricerca quanto mai suggestivo ed attuale: la costruzione del paesaggio attraverso il racconto del luogo (denso di valori geografici e naturalistici, di storia e di modificazioni) che solo il progetto di architettura può predisporre. Agrigento and Jerash are two archeological contexts both expressing the hard attempt to conciliate, in the physical present, modernity and memory, the urban expansion and the awareness of a landscape whose overall sense is not completely understood yet. The opportunity to read, verify and understand the present condition of a relation between archeology and project is part of a striking and current research topic: the construction of the landscape through the story of the place (rich of geographical and naturalistic values, history and changes) that only the architectural project can predispose.

Uno degli obiettivi più urgenti della ricerca architettonica consiste nella comprensione dei luoghi della contemporaneità. La molteplicità e la complessità che caratterizzano il paesaggio attuale impongono nuove chiavi di lettura e nuove strategie capaci di orientare lo sguardo dell’architetto. Bisogna cogliere la modernità del racconto che i luoghi suggeriscono e concepire i contenuti della narrazione all’interno della dialettica intessuta tra descrizione e progetto. Così come la composizione a scala architettonica si sostanzia e si qualifica dalla intersezione di figure e forme e dal sincretismo dei significati dello spazio, allo stesso modo, i contenuti di una composizione a scala territoriale devono scaturire dalla molteplicità e dalla paritetica e legittima potenzialità dei sistemi spaziali.

The reserch has been carried out in the degree laboratory in architectural design by professor G.F. Tuzzolino at the Faculty of Architecture of Palermo. It intends to study the relationship between place and artifice in the historical, landscape, and architectural point of view Naro is a very important city that today appears seriously compromised by incoherent mutations and where you can see the serious problems of hidrogeological disorder.

Saggio sul paesaggio contemporaneo e sul ruolo del progetto di architettura nella costruzione della identità e della bellezza dei luoghi

Il testo conduce una riflessione sull'abitare e sulle problematiche relative ai luoghi interessati del fenomeno migratorio. Viene illustrato il caso di Lampedusa attraverso gli esiti della ricerca e dei progetti sviluppati (nella Facoltà di Architettura di Palermo) all'interno dei Laboratori di progettazione e di laurea del Prof. G.F. Tuzzolino. Il volume raccoglie contributi sui tre luoghi del Mediterraneo (Siracusa, Malta, Lampedusa) da cui partire per promuovere un dibattito ed un confronto internazionale.

The experience, carried on in the architectonical design laboratories, in the faculty of Architecture in Palermo, has had the aim to qualify the teaching of the project with the introduction of important ethic and social contents. If, on the one hand, hospitality is one of the most important value for architecture, on the other hand, it asks us about anthropological and social meaning of the project, its inescapable role to converge in form and space all living inquietudes. The way illustrated in these pages get a sense of how the forms of cohabitation among different ethnic groups are necessary and above all they are a resource. Indeed, traditions of immigrants, but they also offer useful solutions to the unresolved spatial conditions of the city. finally, the city is able to provide itself new centralities, places, functions and spaces which are necessary for now. In this way, the hospitality current necessities create the opportunity to offer quality to the urban space, across the theory of coherence and beauty.

Pubblicazione all’interno del volume "La misura e lo sguardo" di lavori di architettura realizzati in Sicilia da Giovanni Francesco Tuzzolino e Antonino Margagliotta.

L'articolo illustra due case progettate dall'autore in contsti storici. La strategia progettuale con cui si interseca il linguaggio contemporaneo con la storia delle fabbriche, i significati contestuali e i riferimenti culturali sono esplicitati per tentare una ricostruzione del processo progettuale e l'identificazione dei caratteri dello spazio domestico.

The book is the result of some thoughts that I have gained during my stay in Jordan, where, for a few years, I have been teaching and researching, following an intense exchange activities developed productively thanks to the cooperation agreements between the University of Palermo, the University of Jordan in Amman and Al al-Bayt University of Mafraq.

Illustrazione con immagini del progetto che ha avuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui: menzione d’onore al premio Gubbio 2006; 3° classificato al “Premio Internazionale di Architettura Pasquale Culotta” 2008; selezionato tra le “migliori opere internazionali” al Premio Biennale Internazionale di Architettura Barbara Cappochin” 2007; segnalato per le candidature 2007 del “Premio nazionale INARCH/ANCE”.

Il testo entra nello spessore denso del progetto di architettura, indagando la natura e le ragioni de presente fisico, inteso come un campo estetico-esperienziale ad estensione continua, insieme eterogeneo e incoerente. Entra nel merito di temi quali "memoria dei luoghi","dialogo con la terra", "continuità e discontinuità", "composizione delle differenze", attraverso i quali si aprono nuove sollecitazioni culturali e nuove prospettive di bellezza. La nuova edizione, nel capitolo "La prospettiva di una città" propone un ragionamento sulle questioni che riguardano il progetto di architettura nel tempo attuale, sul senso del luogo e sul destino del paesaggio urbano.

Pubblicazione di progetto che ha avuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui: menzione d’onore al premio Gubbio 2006; 3° classificato al “Premio Internazionale di Architettura Pasquale Culotta” 2008; selezionato tra le “migliori opere internazionali” al Premio Biennale Internazionale di Architettura Barbara Cappochin” 2007; segnalato per le candidature 2007 del “Premio nazionale INARCH/ANCE”.

This paper represent a reflection on the meaning and on the sense of "connection", as constituting one of the fundamental procedures of architectural composition. Actually, to connect means to put together, to link two or more things, allowing them to participat in the same concept or destiny; it also means to connect in accordance with one principle and it implies an aesthetic finality that is expressed in ways in whitch the connections are maintained and disclosed.

Il saggio presenta criticamente obiettivi e risultati di un workshop internazionale di progettazione architettonica, che avuto come ambito di ricerca il complesso universitario di Palermo, una città dentro la città, al margine di quella storica, ed è come una enclave rispetto alla moderna città diffusa. L’attività di progettazione si è avvalsa dei giovani sia come attori del processo che come ipotetici fruitori dello spazio: il progetto ha affrontato, infatti, la ricerca di luoghi di aggregazione, l’esigenza di spazi “esperienziali” in grado di supportare, all’interno della città universitaria, l’organizzazione e la vita relazionale, la costruzione di architetture che definiscano l’identità della città dei giovani. The paper reports the results of an International Design Workshop that every year is organized by E-D’ARC+ (a university students Association) in collaboration with some professors of the Courses of Building Engi¬neering and Architecture of the University of Palermo. This year the workshop was on the design of a small temporary architecture useful for young people -especially students- and its construction inside the campus of Palermo. Actually, the title of the Workshop was: "from Design to Construction". The students have designed small architectures by taking into account their experience inside the campus, in order to improve and to qualify it: a "urban environment" in which they spend most of their daily time and that it is lacking of places in which the students can meet each other for studying, for relaxing themselves, for having a good time and so on. The paper summarize the activity of the Workshop by under¬lining the methodology that has been adopted in order to allow students to redesign the campus by taking into account that architecture can change the quality of the space and the life.

L'articolo (editoriale) tratta della cultura del luogo e dell'abitare nella contemporaneità. In particolare, la riflessione verte sul rapporto ambiente-costruzione e sulla messa in questione dei concetti di "conservazione" e di "modificazione" dei luoghi, alla luce del degrado dello spazio urbano e del progressivo abbandono dei centri storici.

The paper reports the results of an International Design Workshop that every year is organized by E-D’ARC+ (a university students Association) in collaboration with some professors of the Courses of Building Engi¬neering and Architecture of the University of Palermo. This year the workshop was on the design of a small temporary architecture useful for young people -especially students- and its construction inside the campus of Palermo. Actually, the title of the Workshop was: "from Design to Construction". The students have designed small architectures by taking into account their experience inside the campus, in order to improve and to qualify it: a "urban environment" in which they spend most of their daily time and that it is lacking of places in which the students can meet each other for studying, for relaxing themselves, for having a good time and so on. The paper summarize the activity of the Workshop by under¬lining the methodology that has been adopted in order to allow students to redesign the campus by taking into account that architecture can change the quality of the space and the life.

Accompagnati da descrizioni e interpretazioni, il testo fornisce una documentazione critica delle architetture di Margagliotta+Tuzzolino Associati, legati al tema del progetto dello spazio aperto, nell’ambito di una ricerca condotta sul paesaggio della modernità. I lavori inseriti nel libro riguardano il progetto della Piazza Kennedy a Porto Empedocle, la sistemazione della via Biancorosso a Cammarata, la piazza-belvedere adiacente gli spazi del Castello a Cammarata.

Il saggio opera una riflessione sul tema della trasparenza, all'interno della questione più generale che riguarda la continuità (interno-esterno) dello spazio architettonico. Il ragionamento entra nel merito del "recinto", quale dispositivo estetico capace di costruire l'immagine dell'architettura.

Il volume presenta i risultati di una ricerca condotta nell’ambito dei seminari “Ambiente Natura Architettura”. Nel riappropriarsi di temi riguardanti il rapporto tra architettura e natura si offre una lettura inedita dei caratteri estetici del luogo, operata attraverso il progetto del centro visitatori: differenziate soluzioni individuano diversi e significativi luoghi della Riserva naturale orientata “Monte Cammarata”, attraverso logiche che vedono l’insediamento di nuove strutture in luoghi strategici o il riuso di architetture esistenti nel paesaggio agricolo-forestale.

Il saggio si interroga sullo stato attuale dei luoghi e sulla loro prospettiva di bellezza. Attraverso lo scambio e l'intersezione disciplinare di fotografia e architettura, trasformando la visione in sguardo, suggerisce un approccio coerente sia nella lettura che nella costruzione dell'immagine.

Recensione dell'omonimo progetto realizzato tra il 1996 e il 1997. Pubblicazione del Progetto realizzato tra il 1996 e il 1997

Il saggio opera una riflessione sul progetto di architettura, entrando nel merito della sua capacità di leggere e costruire relazioni all'interno di un paesaggio composito. La ricerca di una nuova identità urbana è possibile grazie alla composizione dei valori estetici (molteplici e discordanti) posti in campo.

Il saggio conduce una riflessione sul progetto di architettura e sulle condizioni necessarie per ricostruire l'identità della modernità urbana. Ridestando la memoria del luogo, interpreta le tensioni derivanti dalle contraddizioni linguistiche all'interno di un nuovo e complesso sistema di significati.

L'articolo spiega le premesse e gli obiettivi del seminario "L'architettura e l'immagine dei luoghi", tenuto nell'ambito della ricerca "Ambiente-Natura-Architettura". Contemporaneamente, introduce ai materiali di studio e ai testi critici raccolti nel volume.

Pubblicazione del Progetto realizzato tra il 1997 e il 1998

Pubblicazione del Progetto realizzato tra il 2003 e il 2004

Il testo conduce una riflessione sui luoghi del presente fisico, inteso come un campo estetico-esperienziale ad estensione continua, insieme eterogeneo e incoerente. Sui concetti di "memoria dei luoghi", di "dialogo con la terra", di "continuità e discontinuità" e di "composizione delle differenze", si fondano nuove sollecitazioni culturali e nuove prospettive di bellezza per il progetto di architettura.

Il testo conduce una riflessione sull'identità dei luoghi a partire dall'archeologia, dalla storia e attraverso una compiuta indagine sul paesaggio. Agrigento è la città posta a base del ragionamento che intende affermare il ruolo fondamentale della Memoria e del Progetto nel processo della conoscenza e della Modificazione del Presente.

L’articolo illustra le finalità e I risultati della ricerca condotta nell’ambito del Seminario “L’architettura e l’immagine di luoghi. Esplorazioni dello spazio attraverso la fotografia” che ha coinvolto docenti e studenti delle Facoltà di Architettura e di Ingegneria di Palermo, oltre a studiosi e noti fotografi del panorama nazionale.