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La transizione all’età adulta è da sempre caratterizzata dalla presenza di sfide e opportunità. Per i Millennials questa transizione è diventata ancora più complessa che in passato. Nel drammatico 2020, quali configurazioni ha assunto il benessere dei giovani? Giovani donne e giovani uomini mostrano livelli uguali o diversi di benessere? Già prima della pandemia erano le giovani donne a riscontrare maggiori fatiche: minor livelli di autostima, necessità di conciliazione famiglia-lavoro, e presenza dei due noti fenomeni come glass celiling (soffitto di cristallo) e sticky floor (pavimento di pece). I risultati emersi dalle analisi dei dati mostrano un quadro sorprendentemente chiaro: sulla gran parte delle variabili considerate come indicatori di benessere i giovani uomini riportano punteggi significativamente maggiori rispetto alle loro coetanee. Inoltre, sembra che la variabile genere riesca a sovrastare tutte le altre variabili strutturali, quali la collocazione geografica, la condizione lavorativa e il titolo di studio., The transition to adulthood has always been characterized by challenges and opportunities. For Millennials, this transition has become even more complex than in the past. In the dramatic 2020s, what configurations has the well-being of young people taken? What level of wellbeing do young women and young men have? Does it differ between the two? Young women were experiencing the greatest struggles even before of the pandemic, reporting less self-esteem, the need for family-work balance along with the two well-known phenomena of the glass ceiling and the sticky floor. The results that emerged from the analysis of the data show a surprisingly clear picture: on most of the variables considered as indicators of wellbeing, young men report significantly higher scores than young women. Moreover, it seems that the gender variable overcome all the other structural variables, such as geographical location, employment status and educational level.

Il compito evolutivo della transizione all’età adulta è quello di passare da una condizione di dipendenza dai genitori, nella quale le relazioni tra genitori e figli sono caratterizzate da verticalità e asimmetria, a una condizione in cui le relazioni familiari diventano maggiormente simmetriche, favorendo l’indipendenza del giovane. Nel lungo percorso di transizione all’età adulta, la famiglia si trova a dover assumere una prospettiva generativa che promuova nel giovane la progettazione di una propria famiglia insieme ad un sempre maggior protagonismo nella sfera lavorativa e/o di impegno sociale. L’obiettivo del presente contributo è, a partire da dati di ricerca italiani e internazionali, di evidenziare come la famiglia costituisca risorsa considerando sia il sistema familiare nel suo complesso, in termini di processi familiari, sia considerando lo scambio relazionale, in termini di sostegno emotivo o finanziario.

Il presente lavoro si propone di indagare se le diverse condizioni abitative che possono sperimentare i giovani comportano dei cambiamenti in merito ai loro valori. In altri termini, ci si propone di rispondere alla domanda: chi è sempre stato in famiglia ha gli stessi valori di chi ha sperimentato una condizione abitativa di indipendenza oppure no? E chi vi ritorna? Il modello dei valori utilizzato come framework teorico è quello proposto dallo psicologo sociale Shalom H. Schwartz [1992], il quale concettualizza un sistema integrato in cui pone in relazione i valori, superando i limiti presenti nei precedenti approcci allo studio di essi. Vengono presentati alcuni dati longitudinali del Rapporto Giovani con l’obiettivo, da un lato, di comprendere le diverse condizioni abitative scelte dai ragazzi in un arco di tre anni (dal 2015 al 2017) e, dall’altro lato, di verificare similarità o differenze valoriali tra i ragazzi in quattro diverse condizioni abitative. Il campione, rappresentativo nazionale, è composto da 3034 giovani italiani tra i 20 e i 35 anni. Il capitolo si chiude con alcune considerazioni conclusive e rilanci futuri.

I contributi presenti nel volume delineano un’interessante prospettiva di ripensamento di una pedagogia dell’adolescenza all'altezza del difficile esercizio di suggerire nuovi sguardi e nuovi compiti per gli adulti – siano educatori, insegnanti, volontari nel sociale o genitori – che hanno, a vario titolo, responsabilità educative nei confronti dei ragazzi e delle ragazze immersi nel flusso esistenziale della cosiddetta “seconda nascita”.

Il contributo presenta le ricerche condotte dai ricercatori del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia sul tema della transizione all'età adulta cercando di declinare in variabili misurabili i costrutti del modello relazionale-simbolico.

Diventare adulti significa anche imparare ad essere economicamente indipendenti. Una piena indipendenza nella gestione delle risorse finanziarie si può raggiungere solo con il sostegno degli strumenti offerti dalla socializzazione economica. Purtroppo, la comunicazione tra generazioni in tema di reddito, uso dei soldi e forme di investimento è spesso insufficiente. È invece cruciale che i genitori discutano in modo appropriato − con pazienza e costanza − di denaro, economia, finanza con i loro figli. Gli insegnamenti che concernono l’utilizzo del denaro andrebbero introdotti in maniera progressiva. E, prima si comincia, meglio è

L'articolo analizza le problematiche delle giovani coppie nella transizione all'età adulta, in particolare alla decisione di realizzare una famiglia propria.