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L'analisi affronta la problematica dei diritti umani delle donne il cui riconoscimento risulta imprescindibile per una loro tutela anche da parte delle donne straniere migranti.

La figura di Marta Fiascaris che ha sconvolto il Friuli del '600 mette in luce quelle caratteristiche che sono intrinseche al Femminile inteso in una prospettiva simbolica. Al pari del simbolo, il Femminile, racchiude in sè delle caratteristiche apparentemente contraddittorie e contrastanti tra loro che in Marta appaiono nel suo essere considerata, contemporaneamente, una strega e/o una santa e che testimoniano il fascino che la figura di questa donna suscita ancora ai nostri giorni.

l'analisi si concentra sulla figura della donna e sul suo "possibile" ruolo all'interno della politica verificando come le risposte dei pensatori politici moderni, con le loro varie motivazioni, dimostrano come la donna debba essere relegata nella dimensione del privato escludendola in tal modo dalla dimensione pubblica.

L'analisi evidenzia come il Potere sia un’essenza che può essere colta nel modo più perspicuo non nella fenomenologia dei rapporti di potere così come si presentano nel mondo empirico, ma nei simboli in cui, in quanto realtà archetipica, esso si manifesta e prende sostanza. Il ricco tessuto mitologico dell’opera di Tolkien apre la via a un’interpretazione simbolica complessa ed evocativa delle vicende che si svolgono nella Terra di Mezzo: interpretazione che si biforca nella ricostruzione degli aspetti demoniaci del Potere (l’Ombra, nel senso junghiano, rappresentati dal potere dell’Anello e dal mondo atroce creato da Sauron e da Saruman); e nell’analisi del simbolo luminoso della regalità, axis mundi, che si incarna nella figura di Aragorn.

l'analisi si concentra su come la figura femminile venga concepita dai filosofi politici dell'antichità e quale sia il suo ruolo all'interno della dimensione politica.

La democrazia costituisce un ideale, un modello a cui la modernità come là post modernità tende per la realizzazione di un mondo di uguali in cui ognuno risulti libero. Un mondo che deve tenere conto della sua origine e di un potere che si fonda sul popolo, sulla sovranità popolare. L idea di democrazia contiene in se una dimensione di irrealizzabilità poiché produce la sua degenerazione nel momento in cui si traduce nella realtà: democrazia totalitaria, tirannia della maggioranza Se pensiamo che il contrario della democrazia non è la dittatura ma l aristocrazia, allora è possibile leggere la democrazia come identità in cui non esiste dualismo tra il popolo e la sua figura rappresentativa: capo e popolo evocano così la leadership populista la quale però potrebbe rappresentare un ulteriore deriva democratica

I simboli dell'Apocalisse rivelano il significato attribuito a questo termine che non coincide soltanto con il senso della fine e della catastrofe, ma preclude ad un ricominciamento: di questa possibilità di salvezza ne è testimonianza non solo la filosofia e la religione ma anche il cinema che con l' Apocalisse di Giovanni condivide la dimensione della visione.

partendo dal presupposto che è impossibile delegare la leviatano-statp la nostra sicurezza e, di conseguenza, la sopravvivenza, la necessità di "resistere" ad un mondo omologante dipende da ognuno che si deve prendere la propria responsabilità e la propria volontà di essere libero.

di fronte ad un mondo secolarizzato che ha comportato un annichilimento anche dell'essere dell'uomo, il Femminile, simbolicamente parlando, è in grado di riportare, attraverso un percorso iniziatico, ognuno alla sua vera dimensione.

l'eguaglianza rivendicata già dalla Rivoluzione francese si è sempre coniugata con la differenza sebbene solamente nella contemporaneità sembra poter trovare un suo riconoscimento attraverso le azioni positive adottate anche a livello comunitario. ma questa è una sfida che impone il riconoscimento del soggetto che va oltre una parità.

Varie sono le rappresentazioni dell'aldilà(degli aldilà) che sono presenti nell'immaginario collettivo e che testimoniano la speranza di una vita oltre la morte: una di esse è il monte Canin nel microcosmo popolare firulano.

in momenti di crisi, l'immaginario politico ha prodotto e continua a produrre delle soluzioni per creare un mondo migliore o un altro mondo in cui poter vivere: un mondo che sia sotto il profilo individuale che collettivo attraversa il Femminile come luogo di nascita e di rinascita

La saga di Indiana Jones viene presentata come una vera e propria visione del mondo

La funzione salvifica del Femminile si evidenzia, nel pensiero gnostico, nella figura di Maria Maddalena, in ciò opponendosi a quella tradizionalmente tramandata dalla visione cristiana. La sua immagine, indubbiamente misteriosa, seguendo un percorso simbolico, ri-vela la necessità di raggiungere, da parte di ognuno, la totalità, la prefezione ontologica.

Nel mondo fantastico di J.R.R.Tolkien, sembra che il femminile svolga un ruolo marginale e subalterno rispetto a quello maschile. Eppure le figure presenti nella narrazione rispecchiano quall'aspetto sapienziale, trasformativo e salvifico, proprio dell'archetipo del Femminile che richiama l'eterno femminino.

I diritti umani delle donne è un concetto rivoluzionario, ma soprattutto paradossale poiché sembrerebbe evidenziare come alle donne non possa essere riconosciuto il carattere di essere umano. Il soggetto dei diritti dell'uomo a cui la Dichiarazioni fanno riferimento è un individuo astratto che però si incarna in un corpo maschile: un modello che non vede le donne se non includendole e omologandole all'uomo. per questo il riconoscimento e la conseguente tutela dei diritti umani nei confronti delle donne è stato lungo e tortuoso

La difficoltà di riconoscersi come cittadino europeo può essere rintracciata nell'impossibilità di rintracciare i confini: abitare un luogo e l'identità di chi vi abita sono strettamente connessi tra di loro. Di conseguenza essere europeo non significa condividere una comune moneta diventando un ingranaggio della "macchina economica", bensì implica condividere determinati valori, determinati fondamenti spirituali e culturali, realizzando il motto "uniti nella diversità"

sebbene la musica appartenga all'universo femminile, da esso sembra essersi distaccata. eppure le figure femminili che appaiono all'interno delle opere liriche che attraverso il legame tra musica e parola mettono in scena la società , rivelano quella complessità dell'universo del femminile che la realtà sembra ridurre a stereotipi.

Dal mito alla storia, le vergini guerriere non devono essere identificate con una presunta androginia fisiologica o psicologica, bensì come donne che, in quanto una in se stessa, non dipendono dalll'uomo né si adeguano ai modelli maschili. In quanto tali queste figure rivendicano il riconoscimento della diversità in un mondo ancora patriarcale.

Nel mondo moderno la morte viene rimossa in quanto evoca la finis vitae. Eppure adottando una prospettiva simbolica, l'incontro con la morte, la nera Signora, costituisce un momento che conduce alla trasformazione e al rinnovamento nella dinamica vita-morte-rinascita.

Il volume ha come punto di partenza l’analisi del Potere nella sua totalità. Numerosi sono gli approcci possibili e le strade percorribili, ma ognuna di esse coglie solo una sfaccettatura del Potere. L’argomento è trattato secondo un’ermeneutica mitico-simbolica in cui la dicotomia razionale e a-razionale svanisce. In tale prospettiva è possibile rinvenire una struttura elementare del Potere che si evidenzia nella sua metafisicità. Tale “nocciolo” permane in ogni epoca come dimostra l’analisi di Schmitt, il cui pensiero costituisce una lente d’ingrandimento di ciò che il simbolo, per la sua natura trans-storica, può esprimere. Le riflessioni di Schmitt sono utili per dimostrare e riconoscere come il Potere al pari del ‘politico’, non si esaurisce nella contingenza storico-fattuale, ma attinge a una dimensione “altra”, trascendente anche quando viene risolto lo scambio economico, nei rapporti sociali o in strutture formali. Il tendere verso ri-produce, nella dimensione del tempo storico, la relazione verticale, salvifica tra la sfera della trascendenza e quella dell’immanenza. Così il pensiero di Schmitt squarcia il velo di Maya che nasconde l’essenza del Potere.

'Non est potestas super terram quae comparetur ei'. E' questa l'iscrizione che compare sul fontespizio della prima edizione inglese del 'Leviathan' di Thomas Hobbes tratta dal libro di Giobbe e che descrive il Leviatano: colui che è in grado di reggere, di dare ordine al mondo. L'immagine evocata da Hobbes si incarna nella figura del sovrano, colui che detiene il potere e l'autorità nel mondo. Un mondo di pace e di ordine sorto dalla cessazione dei conflitti: è la conclusione di quel 'bellum omnium contra omnes' proprio dello stato di natura che rappresenta una realtà pre-razionale, in quanto, appunto, sede del disordine. Eppure, come dice Giobbe, 'non c'è nulla sulla terra ( ... ) che non possa essere paragonato a lui' per cui il fine sembra quello di recuperare la forza evocativa delle immagini mitiche per dare legittimità e autorità alla rappresentazione della potenza mondana, cioè al nuovo Stato che deve confrontarsi con la Chiesa e la nobiltà cetuale. In questo senso, nota è l' interpretazione diventata fondamentale in Schmitt sulla parziale 'marginalità' del Leviatano ove considerato solo come specifica immagine: 'Le espressioni e le parole con cui Hobbes introduce il Leviatano non lasciano alcun dubbio sul fatto che egli stesso non ha preso sul serio quell'immagine, né da un punto di vista concettuale né da un qualsivoglia punto di vista mitico o demonologico'.

La conoscenza di sè, intesa in senso interiore, e non soltanto esteriormente scientifico, è un tema di costante attualità. L’analisi semantica del concetto di conoscenza rivela come la modernità ne rifiuti gli aspetti irrazionali. Da un punto di vista gnostico tale rifiuto ricade nel dualismo fra razionalità e irrazionalità, e come tale è da superare. La conoscenza gnostica di sé, come percorso intrapreso dall’uomo per trovare sé stesso, può quindi offrire una risposta alle domande di fondo, anche in chiave escatologica.

l'articolo si propone di analizzare il rapporto tra potere e libertà evidenziando come la società contemporanea contenga in sè il germe della distopia. il controllo di ogni aspetto della vita umana diventa il modo attraverso cui la libertà e la felicità sembrano potersi realizzare mentre rappresenta, invece, la loro negazione.

La domanda "chi sono?" solleva il problema della soggettività/identità legata alla differenza sessuale. Maschile e femminile diventano forme di identificazione in un mondo dove entrambi rivendicano il loro essere nel mondo. Senza cadere in universalismi astratti, ripensare il femminile si presenta come il modo per concepire il soggetto a partire dalla differenza del corpo sessuato dove maschile e femminile diventano entrambi l'uno rispetto all'altro.

Aristotele ha inventato le categorie centrali della poliitica. Il contributo analizza il rapporto tra politica e morale alla luce del concetto aristotelico di virtù e alla differenza tra scienze pratiche e scienze speculative. Si analizza, in fine, l'attualità di Aristotele, considerando le interpretazioni di Hanna Arendt, Martin Riedel e Joachim Ritter

Rousseai é l'inventore della sovranità popolare ed anche l'iniziatore del totalitarismo democratico. Centrale é l'idea di libertà come obbedienza a se stessi, le cui implicazioni vengon oprese in esame

Agostino segna la separazione tra sfera politica e religiosa. amor Dei e amor sui differenziano le due città. L'autonomia della sfera politica trova un fondamento non sulla verità o sulla giustizia,, come pretendono varrone e Cicerone,ma sulle cose che il popolo ama

Quello israelo-palestinese è un confine complesso, indefinito, conteso e conflittuale. Sebbene condannata a livello internazionale, la costruzione della barriera di sicurezza da parte del governo israeliano ha reso più difficile la quotidianità dei palestinesi, accentuando le tensioni tra i due popoli. Il confine così delineato ha acuito le differenze reali e percepite tra arabi e israeliani e accentuato le funzioni ideologiche e di controllo dei flussi in entrata e in uscita rispetto a quelle relazionali. Il cinema regionale e internazionale ha sempre raccontato le differenze, le difficoltà, i dubbi, le paure, le collaborazioni lungo le aree di confine e i territori circostanti. Questo contributo, grazie all'apporto filmico e documentaristico di registi appartenenti ai due universi culturali, offre una riflessione sui rapporti frontalieri attraverso gli apporti teorici classici degli studi sul confine.

John Locke é considerato il padre del liberalismo. Si analizza l'antropologia di Locke e ,in particolare, il concetto di coscienza. La sfera dei diritti e l'antropologia sono aspetti che stanno alla base della concezione politica di Locke che ha ispirato la rivoluzione americana e che ancora oggi é fondamentale.

Hobbes é considerato il pensatore che inaugura l'approccio moderno alla politica. Si analizzano, nel contributo, l'antropologia hobbesiana e il rapporto con il soggettivismo etico, la riduzione della verità alla coerenza logica. La distinzione tra diritto e legge, l'idea dello Stato come Leviatano, il rapporto tra sudditi e sovrano sono gli aspetti che maggiormente emergono.

Il pensiero di Machiavelli gioca un ruolo fondamentale nella teoria politica. Ancora oggi, gli scienziati politici, considerano Machiavelli un avanguardia della moderna metodologia scientifica. L'analisi mette a fuoco gli elementi che fano considerare machiavelli un realista politico

Karl Marx é una delle figure politiche più significative del pensiero politico occidentale. L'articolo analizza la formazione dlle categorie di Marx e i suoi debiti teorici con Hegel, Feuerbach e l'economia politica.

La filosofia di Platone é espressione di un rapporto critico nei cnfronti del mito. Allo stesso modo la paideia platonica si differenzia dal modello educativo religioso espresso dalla polis. Il problema centrale introdotto da Platone é quello del rapporto tra politica e verità.

Il saggio si propone di analizzare quella raffigurazione del potere che è il corpo politico sia nel linguaggio politico che in quello simbolico. È un corpo che, nonostante le trasformazioni subite nel tempo, continua a coincidere con un corpo maschile o ad esso omologato.