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In this paper we will analyse the origin and functionalities of the discovery tools and will reflect on their possible developments and improvements; finally, some considerations on the effects of these tools on the activities of legal information research will be highlighted.

Among SSH, legal studies create difficult challenges for the evaluation process. Legal scholarship is based on systematic analysis of legislation and jurisprudence, using a hermeneutic and logical approach that usually leads to a variety of formulations. Consequently the practices of citation have a different epistemic meaning than in STEM disciplines. Over time differences in interpretation consolidate in schools and research traditions. In light of the international literature on research assessment in Law, the chapter examines the main issues at stake. While bibliometrics are usually rejected, a number of criteria used in peer review are recommended.

The chapter presents an original survey carried out in 2015 on legal research monographs evaluation. The target respondents were the Italian legal community. The rate of answers was quite high (taking into account a low level of national responses to mail or web surveys), reaching 26% of all professors and researchers. The survey examines in detail the criteria of research quality adopted by legal scholars. It also delivers a number of recommendations with respect to peer review, journal classification, and other evaluation practice.

Traduzione italiana di M. Siems, Legal Originality, in Oxford Journal of Legal Studies, Vol. 28, No. 1 (2008), pp. 147-164. Sommario: 1. Introduzione. - 2. "Questioni micro-giuridiche". - 3. "Questioni macrogiuridiche". - 4. "La ricerca giuridica scientifica". - 5. "Temi non giuridici". - 6. Conclusioni. - 7. Riferimenti bibliografici.

Il saggio ripercorre la storia della banca dati DoGi-Dottrina Giuridica. Vengono poi presentate, con ampio dettaglio, le caratteristiche e funzionalità della banca dati DoGi, così come è attualmente pubblicata su www.ittig.cnr.it. Vengono quindi esposte le prospettive future e le potenzialità della Banca dati: applicazione delle tecnologie Linked Open Data e di data visualization. Infine si prospetta DoGi come punto di accesso aperto alla dottrina giuridica.

Traduzione italiana di M. Van Hoecke, Legal Doctrine: Which Method(s) for What Kind of Discipline?, in Id. (ed.), Methodology of Legal Research: Which Kind of Methods for What Kind of Discipline?, Hart, Oxford-Portland, 2011, pp. 1-18. Sommario: 1. Sviluppi storici - 2. Che tipo di disciplina è la scienza giuridica? - a. Una disciplina ermeneutica. - b. Una disciplina argomentativa. - c. Una disciplina empirica. - d. Una disciplina esplicativa. - e. Una disciplina assiomatica. - f. Una disciplina logica. - g. Una disciplina normativa. - 3. Quale metodologia per la ricerca giuridica? - 3.1. Dati empirici usati nella scienza giuridica. - 3.2. Formulazione e verifica delle ipotesi di ricerca. - 3.3. La costruzione di teorie nella scienza giuridica. - 4. Conclusioni. - 5. Riferimenti bibliografici.

Il 21 maggio 2015 si è svolto a Roma presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche il seminario "La banca dati DoGi - Dottrina Giuridica infrastruttura documentaria del CNR per il diritto". Scopo dell'incontro, organizzato dall'Istituto di Teoria e Tecniche dell'Informazione Giuridica (ITTIG-CNR) che produce e gestisce la banca dati DoGi, è stato quello di presentare la situazione attuale e le prospettive future di questa impresa documentaria, che dall'inizio degli anni Settanta del secolo scorso testimonia l'evoluzione della dottrina giuridica italiana (in particolare degli scritti pubblicati nelle riviste giuridiche) e che ha ricevuto un nuovo impulso dal suo riconoscimento quale infrastruttura del CNR. Il Seminario ha rappresentato anche l'occasione per discutere sulle nuove modalità di accesso alla dottrina giuridica e sulle prospettive di sviluppo per la valorizzazione del patrimonio bibliografico giuridico. Dall'interesse emerso nel corso del Seminario per questi temi è originata l'idea del volume, che raccoglie sia le relazioni tenute a Roma (capp. I, VII, XI-XV) sia ulteriori approfondimenti, anche in lingua inglese, elaborati da altri autorevoli esperti italiani e stranieri che hanno accettato l'invito a dare il loro contributo (capp. IV-IX). Sono inoltre incluse le traduzioni italiane di due interessanti lavori pubblicati in anni recenti (capp. II e III) con le quali abbiamo pensato di arricchire il volume di contesti e prospettive diversi, che confluiscono in un unitario percorso di riflessione. Ci è sembrato, infine, opportuno ripubblicare un articolo del 1976 che descrive le fasi iniziali della banca dati DoGi (cap. X). Il risultato è un'opera suddivisa in tre sezioni. La prima sezione, intitolata "Giuristi e dottrina giuridica", è dedicata a esplorare il ruolo e i confini della dottrina giuridica e la posizione che essa ricopre nell'accademia e nel sistema giuridico. La seconda sezione, "L'accesso alla dottrina giuridica: esperienze e prospettive", è rivolta al presente e al futuro dell'accesso alla dottrina giuridica, con particolare riferimento alle nuove prospettive di sviluppo delle forme e dei mezzi di diffusione di un patrimonio documentario che risulta sempre più ricco e variegato. La terza sezione, "Un caso di studio: la banca dati DoGi - Dottrina Giuridica", analizza il servizio DoGi e le sue potenzialità anche in funzione delle diverse tipologie di utenza della letteratura giuridica (accademia, mondo professionale, istituzioni, cittadini. . . ). Questo lavoro nasce dunque dall'idea di meditare sul significato e valore della dottrina giuridica oggi e di mettere a confronto questioni e temi legati al contributo che essa offre alla formazione del diritto e ai modi in cui essa è diffusa e viene resa accessibile. È nostra speranza, inoltre, in ragione dei nostri interessi di ricerca, che i lavori qui raccolti dimostrino l'importanza del confronto tra studiosi del diritto, da un lato, e studiosi dell'informatica giuridica dall'altro. La condivisione, da prospettive diverse, dell'interesse per la natura e il ruolo della dottrina giuridica e per la diffusione e l'accesso ad essa non può che contribuire positivamente al dibattito attuale su questi temi.

Legal Informatics has recently witnessed a growing interest towards the insights offered by the intersection among Network Analysis (NA), visualization techniques and legal science research questions. Also thanks to several seminal works, the field is ready to tackle new challenges at a theoretical and application level. The first is to bring the network approach into "genuinely legal" research questions. The second is to create tools allowing legal scholars without technical skills to exploit NA with two goals: (i) make experiments with NA and push new ideas both in legal and NA science; (ii) use NA and visualization in their daily activities (e.g., legal analysis and information retrieval). Against this backdrop, a truly interdisciplinary approach deeply involving legal experts/scholars is needed. The paper presents an ongoing research project - EUCaseNet - dealing with these challenges and aiming to explore the potentialities of NA in supporting the study of EU case law.

«Big Data» è l'espressione usata per indicare, nel complesso, l'accumulo di enormi moli di dati e il loro utilizzo per analisi orientate a estrarre nuova conoscenza da esse a scopi tanto scientifici quanto applicativi. I Big Data sono impiegati in un numero crescente di aree che spaziano dal management e dal marketing alle attività delle pubbliche amministrazioni e dei governi fino ad arrivare alla ricerca scientifica. Considerato nel suo complesso, il fenomeno dei Big Data si presta a letture diverse a seconda dell'aspetto preso in considerazione: l'impatto sulla società, la tecnologia e l'economia; le ricadute sull'indagine scientifica o, ancora, il problema della loro regolazione giuridica, tema, questo, proprio del Diritto dell'informatica . Questo saggio mette a fuoco la prospettiva dell'Informatica giuridica articolando alcune riflessioni sulle possibili applicazioni dei Big Data alla pratica e allo studio del diritto. Il lavoro è organizzato in due parti: la prima è dedicata a tratteggiare le caratteristiche del fenomeno Big Data che appaiono essere più interessanti ai nostri fini; la seconda contestualizza l'uso dei Big Data nel dominio informatico-giuridico operando, tra l'altro, un richiamo a specifiche esperienze di ricerca.

This paper gives a brief overview of the state of the art relating to the right to oblivion in Italy. Three major issues on the way this right is perceived, recognized and protected are presented. First, the strict link between the right to oblivion and the right to information is discussed. Then, the role of the internet revolution in enlarging the protection to different situations related to the right to oblivion is analyzed. Finally, a reflection on the distinction between the right to oblivion and the right to data protection and specifically from the right to erasure, anonymization or blocking of data that have been processed unlawfully is drafted.

Il saggio si sofferma su su due prospettive di ricerca interdisciplinare in relazione alle «decisioni individuali automatizzate», che chiamano in causa il tema della distribuzione del potere decisionale fra uomo e computer, sottolineando il ruolo delle scienze cognitive e delle neuroscienze nell'illuminare i caratteri del processo decisionale dell'essere umano.

In the past decade the concept of network has acquired a growingly relevant role in the way we conceptualize, study and measure the world. The computational study of networks in all its declensions has been entering in a variety of fields including social sciences. This volume brings together researchers from computational social science, law and computational legal theory, network science and related disciplines to discuss the actual and potential applications of network analysis in the legal domain. Law is made by people, about and for people and institutions. These people or institutions can be seen as networks, moreover law itself forms networks, sources of law refer to other sources of law and together constitute (part of) the core of the legal system. All these phenomena can be detected, mapped and analysed in order to get deeper insights about their structure, their function and their evolution. The nine contributions collected in the volume deal with these topics offering an up to date overview of the most relevant research strands in this field.

L'informatica giuridica è nata e si è sviluppata sulla base dell'idea che il mondo del diritto non potesse restare estraneo alle profonde trasformazioni indotte nella società dallo sviluppo dell'informatica e, in termini più generali, delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione; da questa convinzione è nato l'interesse per l'informatica e le nuove tecnologie come supporto alle attività del giurista ma anche come complesso di strumenti, tecniche, metodologie e approcci in grado di proporre un nuovo modo di intendere e affrontare i fenomeni giuridici. Fra le linee di evoluzione che si prospettano nel futuro per l'informatica giuridica si vuole sottolineare in questo contributo come essa, grazie al metodo interdisciplinare e al programma di ricerca che la caratterizzano, possa giocare un ruolo determinante per mediare l'incontro fra il diritto e un'area di ricerca in fase di forte sviluppo, quella delle c.d. "scienze sociali computazionali", che si presentano come un'intersezione tra scienze sociali, scienze dell'informazione e scienze della complessità, con cui sembra inevitabile che il diritto stesso debba confrontarsi.

This is a Special issue of the European Journal of Law and Technology collecting a selected number of papers given at the Workshop 'Surveilling Surveillance' held in Florence on 25 and 26 September 2012, hosted by the National Research Council of Italy (CNR). The Workshop was organized within the SMART Project (Scalable Measures for Automated Recognition), co-funded by the European Commission under the Seventh Framework Programme (http://www.smartsurveillance.eu/). The issue is edited by the Workshop Program Chairs, Joseph A. Cannataci, who is also the SMART Project Coordinator, Sebastiano Faro and Maria Angela Biasiotti. During the Workshop, SMART Project members together with academics and stakeholders met to discuss the present status of smart surveillance systems as well as the risks and opportunities inherent to the use of these technologies from a multidisciplinary approach. Smart surveillance systems use technology to collect raw data via interlinked multisensory receptors to allow automated data processing, assessment and analysis as well as (semi-)automated decision-making with the gathered data. Such systems are increasingly becoming common and more widely used by police and security forces around the world raising concerns of individuals regarding privacy and protection of personal data. Despite the rapid increase in their use, there is a question regarding the adequacy of the legal framework for regulating such technologies. Which laws are applicable in this context? What safeguards are envisioned? Can the laws be technology-neutral but sector specific, thus permitting a measured approach to the appropriateness of smart surveillance technologies in key security applications? Can the laws and policies be extended to all security applications of smart surveillance? The SMART project addresses these and other related questions and issues through a comprehensive and multidisciplinary approach well represented here by the variety of the ten selected papers, which deal with the surveillance issue from different perspectives within various contexts. In addition to these papers, a commentary by professor Stefano Rodotà, former president of the Italian Data Protection Authority (1997-2005) and of Article 29 Data Protection Working Party (1998-2002), drafts the legal scenario where surveillance technologies are implemented and utilized, with a view to the current situation and future prospects.

Negli ultimi decenni, le scienze sociali si sono progressivamente avvicinate all'uso di metodi quantitativi e strumenti computazionali. Secondo il paradigma emergente delle cosiddette "scienze sociali computazionali" (SSC), lo studio dei fenomeni sociali è sempre più spesso identificato con l'uso di approcci statistici e matematici, con tecniche di trattamento automatico dell'informazione e con la costruzione di modelli di simulazione. Il diritto ha accumulato nel complesso un significativo ritardo nell'entrare in contatto con le acquisizioni scientifiche e metodologiche maturate nell'area delle SSC. Eppure, il cambiamento in atto dovrebbe interessare la cultura giuridica per almeno due ragioni. In primo luogo, la produzione, l'interpretazione e l'applicazione delle norme giuridiche destinate a regolare la realtà sociale non possono rimanere indifferenti ad acquisizioni scientifiche e metodologiche in grado di illuminare le dinamiche sociali e i processi individuali e collettivi a esse sottesi. In secondo luogo, le SSC mettono a disposizione dei giuristi un complesso di metodi e strumenti che sembrano in grado di offrire una nuova base scientifica alla loro attività di interpretazione e applicazione del diritto. Questo articolo esamina le possibili intersezioni tra SSC e diritto, da un lato, richiamando esperienze applicative già maturate, dall'altro, evidenziando un settore in cui l'incontro fra diritto e SSC sembra poter essere particolarmente proficuo: lo studio di metodologie e strumenti di supporto per l'elaborazione delle politiche pubbliche. I risultati delle analisi condotte con metodi riconducibili al paradigma delle SSC sembrano infatti poter dare un contributo significativo ai processi di rule e norm making ai quali la scienza e la pratica giuridica rivolgono la loro attenzione.

L'apporto delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione all'ampliamento degli orizzonti conoscitivi e metodologici della scienza giuridica si arricchisce del confronto dialettico fra applicazioni consolidate e nuove prospettive, in un promettente laboratorio di idee, studi, dialoghi e ricerche applicate verso le frontiere delle scienze sociali computazionali. Il volume è articolato in quattro sezioni: I) scienze e tecnologie dell'informazione e della comunicazione a supporto della produzione normativa; II) nuove tecnologie e formazione giuridica; III) tecnologie dell'informazione e della comunicazione per l'accesso all'informazione giuridica; IV) diritto e scienze sociali computazionali, con uno specifico approfondimento dedicato alla simulazione sociale basata su agente quale modello scientifico e metodologico di potenziale interesse per il diritto. L'obiettivo del volume - come quello della collana che esso inaugura - è promuovere un dibattito interdisciplinare di livello internazionale, combinando le riflessioni sul metodo con una specifica attenzione alle ricadute delle acquisizioni scientifiche e tecnologiche sull'attività del giurista e sui processi che interessano la regola giuridica (dalla progettazione alla comunicazione e applicazione).

The Report presents the legislation and practice of the 27 EU Member States as to the consular (and diplomatic) protection of their own citizens, of other Union citizens and their non-EU family members, resident foreign citizens, stateless persons, refugees and persons benefiting by secondary international protection. It also proposes a comparative analysis of the legal framework and practice of the 27 Member States, highlighting, where it is the case, any discrepancies found between the legal frameworks of EU Member States. A chapter of the Report presents conclusions and recommendations as final results of the analysis carried out during the CARE project. It deals with (i) the EU law framework, focusing on the content of the right enshrined in Arts. 20(2)(c) and 23 TFEU and on the EU competences; (ii) legislation and practice on consular protection of the EU countries, presenting an unsatisfactory scenario regarding the full implementation and judicial guarantees of Art. 23 TFEU; (iii) actions that can be taken by the Member States independently of the adoption of Union legislative measures and, finally, (iv) the initiatives that can be carried out by the EU institutions for harmonising the field of consular and diplomatic protection of Union citizens. The comparative analysis proposed by this Report emphasises the need to adopt a Union legal measure, collecting the norms regulating the field of consular and diplomatic protection in one instrument, an instrument that, in addition to the legal certainty and transparency, will provide for the necessary judicial guarantees of the Union citizens’ right to consular and diplomatic protection. This measure is finally possible on the basis of Art. 23(2) TFEU, probably being the only measure able to clarify the confusion surrounding the EU norms on consular protection. In a similar vein, the Chapter also specifically highlights some actions strongly recommended for inclusion in the future Council Directive.

Starting from the description of the reasons why the transnational access to case law is important especially in the context of European legal systems, some major information systems providing access to this type of data are presented. Then, Caselex (Case Law Exchange), a project financed by the EU Commission aiming at deploying a service equipped with a variety of semantic tools facilitating the transnational and multilingual access to national case law, is highlighted. It has been developed by a strong public-private partnership and has as major targets legal professional categories as well as citizens.

The paper summaries goals, activities carried out and final results achieved by the Caselex project within the framework aiming at disseminating and exploiting the public sector information (PSI) throughout Europe. The Caselex Consortium received EU funds specifically for making EU countries national case law directed linked with the implementation of EU legislation available to the legal community at large. Methodology followed by Caselex for realizing a European service able to guarantee access and conversion of the comprehensive base of case law into easy obtainable and usable knowledge is herewith briefly described.

International audience; Acknowledging the importance of intertextuality in legal source analysis and the network structure of legal document collections, this paper proposes a new semantic information retrieval approach that allows for the mining of legal documents on intertextual and relational criteria. This approach is based on Formal Concept Analysis (FCA) extended with Relational Concept Analysis (RCA). It models the collection as a lattice of document classes, in which documents are clustered on the basis of their types as well as the semantic descriptors and the relations they share. This document structure allows for answering relational queries with graphs of interconnected documents and document classes, for navigating through the document lattice and for browsing the semantic and relational context of the retrieved documents. The whole approach is illustrated on a use case related to French laws and local administration acts.

The article points out the reasons for which lawyers should be particularly attentive of how the world of Big Data is changing traditional epistemological bearing, conferring upon data analitics and algorithms deontic decisions which were and should be the realm of the law, and not of technology.

Quale impatto hanno sul mondo del diritto la sempre maggiore disponibilità di enormi quantità di dati e gli algoritmi utilizzati per la loro elaborazione? Come regolare l’uso delle tecnologie emergenti nel settore dell’intelligenza artificiale per tutelare i diritti dell’individuo? Quale contributo può offrire la riflessione dei giuristi all’elaborazione di strumenti di gestione e analisi dei big data? Queste sono alcune delle questioni affrontate negli scritti raccolti in questo volume, che trae origine dalla XVIII conferenza «Law via the Internet» svoltasi a Firenze. L’intento è non solo di presentare lo stato attuale del dibattito, ma anche di offrire nuove prospettive di riflessione su temi – quali big data, machine learning, intelligenza artificiale, data analytics, protezione dei dati personali – oggi centrali nel dibattito sul rapporto tra diritto e tecnologie.