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This paper presents the findings of a survey of the funerary monuments and burial vault of an exiled community of Gaelic Irish who were interred (1608–23) at San Pietro in Montorio, Rome. The site of their burial and commemoration had an eventful history that resulted in loss, fragmentation and alteration of the ledgers of élite members of the group, including those of the respective chiefs and earls of the Ulster lordships of Tyrone and Tyrconnell in Ireland. The original form and layout of the ledgers and their inscriptions is proposed and they are examined in the context of their setting in a Franciscan church patronized by Philip III of Spain. The ledger inscriptions commemorate both the suffering and Counter-Reformation confessional identity of the Gaelic Irish as Catholic exiles. They indicate tension between the complex political circumstances of the exiles’ lives in Rome and a concern to provide an appropriate burial site publicly reflecting their status and piety.

Il tema della ricerca sono “Le antiche origini della moderna idea di restauro” nel mondo occidentale e, in particolare, di quella sua specifica inclinazione attenta alla conservazione non solo delle forme ma anche della stessa materia autentica che le sostanzia. La tesi di fondo è che le origini del moderno approccio al restauro nella cultura occidentale siano il risultato dell’eredità dell’antico sistema normativo greco-romano associata ai valori propri della religione cristiana. Su tali premesse si è svolta la ricerca argomentando, alternativamente, fra queste due polarità. Volendo esprimere il contenuto della tesi per sommi capi e riassumere lo svolgersi dei vari capitoli, si può affermare che: - nelle premesse si individua un’idea di restauro contemporanea strumentale alla ricerca; - il primo capitolo è dedicato a quelle idee attinenti la perpetuazione presenti nella Bibbia, analizzate nel loro rapporto con la moderna teoria del restauro; - il secondo alle antiche riparazioni, con particolare attenzione al mondo greco–romano. Sono stati analizzati molti esempi relativi a interventi di restauro su antiche ceramiche e su pavimentazioni musive, evidenziando i differenti modi di operare e le possibili motivazioni alla base dei diversi interventi; - il terzo capitolo è dedicato al sistema di tutela dei monumenti e delle proprietà pubbliche previsto dall’antico diritto romano, seguendone lo sviluppo dalla Repubblica sino alla decadenza dell’Impero; a latere si tratta del tema delle reliquie e del diritto funerario antico; - il quarto capitolo è riservato alla dimostrazione dell’importanza delle normative antiche in un caso esemplare: la costruzione della basilica costantiniana di San Pietro in Vaticano (a Roma); - il quinto e il sesto capitolo trattano dell’opera di papa Gregorio Magno e di Cassiodoro relativamente al tema della conservazione e del restauro delle antiche vestigia, analizzato in rapporto con la cultura della loro epoca; - un ultimo capitolo è dedicato alle conclusioni e alle ipotesi di collegamento con la moderna teoria del restauro. La ricerca, inizialmente aperta a ricostruire le vicende della nascita dell’idea di restauro dai tempi remoti alle prime codificazioni ufficiali, seguendo i preziosi consigli ricevuti dal collegio dei docenti durante i tre anni del corso di dottorato, s’è invece concentrata in un particolare periodo storico, quello relativo al mondo greco-romano e alla sua decadenza, sino al termine del regno ostrogoto in Italia (VI sec. d.C.). S’è preferito, infatti, approfondire, con una lunga serie di mirate traduzioni dei testi antichi, un ambito particolarmente interessante e ancora poco indagato dalla cultura del restauro

The burial place of the exiled Irish at San Pietro in Montorio, Rome (Pl. 1), is perhaps the most iconic Irish diaspora funerary site in Europe, not least because the community interred there (1608–23) are found in the company of Bramante’s Tempietto (1502) and Bernini’s chapel to the Raymondi family (1640) with his Ecstasy of St Francis Baratta on the reredos. For all that, the Irish past at the site has received remarkably little scholarly attention since the last record made of the memorials at San Pietro in Montorio by Gasparo Alveri in 1664.1 The historiography of the Irish burials is slight, commencing with Tadhg Ó Cianáin’s chronicle reference to the funerary rites of Rory O’Donnell in 1608, 2 continuing with a seventeenth-century registry of the parish church of San Pietro in Montorio which records some of the Irish burials up to 1613, 3 with the most detailed and accurate record of the inscriptions on the memorials in the church floor made by Alveri during his great project to record the modern inscriptions from the churches of Rome in the 1660s. It was the nineteenth century before any further attention was directed to the seventeenth-century exiles buried on Gianicolo.

Tijekom talijanske okupacije otoka Lastova u uvali Uble je, uz 1931. godine osnovanu tvornicu sardina, 1933.-1936. izgrađeno planirano industrijsko naselje prvotno nazvano San Pietro, a potom Luigi Razza. Od pravilnoga četverokutnog trga s novom crkvom i javnim zgradama oblikovanim u duhu talijanskoga racionalizma i novocenta, protežu se dvije ulice s jednokatnim tipskim stambenim kućama, svaka s vlastitim vrtom. Tehničke je projekte potpisao inženjer Ettore Vacchi, no nije sigurno da je on i autor idejnog rješenja naselja ili zgrada. Uble su realizirane u sklopu Mussolinijeva urbanizacijskog projekta "provincija" kao prvi naš primjer maloga "industrijskog grada", koji je prethodio Raši i Podlabinu.

L'articolo prende in esame in maniera approfondita due testi attribuiti rispettivamente l'uno al diacono lateranense di nome Giovanni e l'altro al canonico di San Pietro che si firma Pietro di Mallio. Si tratta di due accurate descrizioni di San Pietro e di San Giovanni in Laterano, dedicate soprattutto alle reliquie e alle sepolture che si trovavano in queste chiese. Di questi testi si analizza la struttura compositiva, il contenuto utile a una restituzione storico-artistica dei siti, le finalità comunicative, giungendo a formulare una nuova ipotesi sulla loro ricezione.

L'introduzione offre una sintesi dei diversi interventi che hanno caratterizzato la giornata di studi. In particolare si sofferma sulle caratteristiche della fabbriceria di San Pietro e sulla gestione delle chiese di proprietà delle ASL della Regione Emilia Romagna. Particolare spazio è dedicato alla gestione di edifici di culto di proprietà pubblica.

Indagine sul monastero Benedettino di San Pietro e sulla chiesa relativa ricca delle testimonianze scultoree di Antonio Begarelli.

Si passano in rassegna le istituzioni assistenziali attive nel Borgo di S.Pietro fino all'alto Medioevo.