43 results on '"SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI"'
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2. Equità, catasto e governo del territorio. Una proposta metodologica a supporto della Pubblica Amministrazione
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Rocco Curto and Elena Fregonara
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Analisi mercato immobiliare ,Sistemi Informativi Territoriali ,Riforma del catasto ,Equità fiscale ,Interoperabilità ,Governo del territorio ,Cadastral mapping ,GA109.5 - Abstract
Il saggio presenta un progetto di ricerca presentato al MIUR (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca), in risposta al Bando PRIN (Programmi di ricerca scientifica di Rilevante Interesse Nazionale) per l’anno 2012. Il progetto “Equità, catasto e governo del territorio” affronta il nodo della fiscalità immobiliare e, in particolare, di come l’equità possa essere garantita in Italia soltanto attraverso un processo di revisione degli estimi catastali. Nel nostro Paese, infatti, i valori catastali si presentano completamente sconnessi dai valori di mercato reali dei beni e, quindi, dalle loro caratteristiche e qualità. Il progetto ha l’obiettivo di definire le linee metodologiche per la revisione dei valori catastali dell’intero patrimonio nazionale, che rispondano a requisiti di scientificità e che siano nel contempo applicabili. Considera il momento della stima dei valori come uno specifico passo di una metodologia di più ampio respiro, che comprende anche il nodo delle infrastrutture tecnologiche e delle banche dati. Concepisce infatti il catasto, con le sue banche dati, come il cuore di Lis (Land Information System) e considera il processo di revisione degli estimi anche nella prospettiva di mettere le premesse per un’imposizione immobiliare più moderna, capace di riconoscere e circoscrivere territorialmente le dinamiche dei valori e, in particolare, quelle che si manifestano sotto forma di esternalità pecuniarie prodotte da interventi pubblici, siano essi grandi progetti e/o infrastrutture.
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- 2013
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3. La Rete GNSS del Veneto per l' agricoltura di precisione
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Caporali, Alessandro, Trivelloni, Umberto, and Bertocco, Mauro
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sistemi informativi territoriali ,agricoltura di precisione, sistemi informativi territoriali, veneto ,agricoltura di precisione ,veneto - Published
- 2021
4. Un GIS per il territorio litoraneo: la Sicilia sud orientale
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Brancato R, E. Felici, G. Buscemi Felici, L. Lanteri, and Brancato, R
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Topografia antica ,Archeologia del paesaggio ,Sistemi informativi territoriali ,Digital Humanitie ,Topografia litoranea ,GIS - Abstract
La costa è un ambiente complesso in cui interagiscono diversi argomenti, per la cui documentazione archeologica la gestione dei dati topografici e cartografici trova una sede naturale nelle piattaforme software dei sistemi informativi ‘geografici e territoriali’. Com’è noto, infatti, in molti ambiti archeologici, e negli studi su scala territoriale in particolare, i sistemi GIS possono essere non solo uno strumento atto ad acquisire, gestire e visualizzare dati topografici, ma anche ad integrare e analizzare dati alfanumerici e grafici, mediante un approccio multiscalare. L’acronimo GIS, ossia Geographic Information System, può considerarsi l’equivalente anglosassone dell’italiano SIT, vale a dire Sistema Informativo Territoriale. Con tale terminologia (GIS) si vuole indicare in questa sede un sistema digitale in grado di associare dei dati topografici e archeologici alla loro posizione geografica sulla superficie terrestre e di elaborarli per estrarne informazioni: la maggiore potenzialità della tecnologia GIS è, infatti, la capacità di integrazione in un unico ambiente digitale le operazioni legate all'uso di database con l'analisi geografica consentita dalle cartografie numeriche, sia raster che vettoriali, attraverso interrogazioni. Proprio per tale ragione si fa ricorso nella sua definizione al termine sistema, in quanto tale risorsa non va considerata come mero strumento o software specifico, ma come un insieme composto da varie entità, indipendenti ma tra loro interconnesse: la piattaforma di software cartografico e una la base informativa. Peraltro, il sistema è definito informativo proprio perché in grado di gestire, elaborare e implementare informazioni di vario genere, se ovviamente adeguatamente organizzate in archivi (dataset): attraverso l’aiuto di un calcolatore (il computer), il GIS è, infatti, in grado di gestire le relazioni che possono sussistere tra grandi quantità di dati e condurre analisi complesse (cartografiche, statistiche, etc.). Si tratta, quindi, di un sistema complesso, fatto di entità e relazioni, la cui struttura viene definita e calibrata in base alle caratteristiche del caso studio e che prescinde dal supporto informatico, il quale va inteso solamente come strumento che agevola una gestione più veloce e precisa. La base informativa del sistema informativo geografico (GIS) che si presenta consiste nella digitalizzazione di dati scaturiti da ricerche condotte nell’ultimo ventennio sulla costa sud orientale della Sicilia, i cui risultati sono raccolti in questo volume. Il catalogo delle unità topografiche (UT), in appendice, è costituito da 116 schede, che rappresentano altrettante aree o punti di produzione, antichi e moderni, censiti nel corso delle ricognizioni sul litorale e in indagini coordinate nell’ambito delle fonti cartografiche storiche: sono qui riportate in formato tabellare le relative schede topografiche, ordinate e numerate seguendo un ordine da Nord a Sud. Oltre al toponimo, al comune di pertinenza, alla posizione, di ogni UT è data una breve indicazione della categoria di pertinenza nell’ambito delle produzioni litoranee.
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- 2020
5. L'approccio multidisciplinare per la diagnostica di Hagia Sophia (Istanbul – Turchia)
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Taranto, Mirco, Miriello, Domenico, Pecci, Alessandra, and Cappa, Marco
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Archeologia ,Laterizi ,Sistemi informativi territoriali ,Ayasofya Muzesi - Abstract
Da circa 1500 anni l’edificio di Hagia Sophia domina sull’odierna città di Istanbul e la sua tormentata storia, fatta di incendi, crolli, ricostruzioni e occupazioni, è stata oggetto di numerosi studi. Lo studio di tesi in oggetto riprende, in parte, un precedente progetto avviato tra l’Università del Messico, il Museo di Hagia Sophia di Istanbul e il Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra (DiBEST) dell’Università della Calabria, nato nel 2010 con lo scopo di realizzare un database GIS3D utile alla diagnostica di Hagia Sophia. Gli obbiettivi che si prefigge questo lavoro sono i seguenti: 1) Implementare ulteriormente la piattaforma GIS precedentemente realizzata, integrandola con un nuovo guscio tridimensionale derivante dai disegni prodotti da Robert Van Nice tra il 1937 ed il 1965, da sovrapporre al sistema GIS 3D già esistente. 2) Costruire un modello numerico, esportabile nel sistema GIS 3D esistente, capace di far dialogare dati quantitativi nelle tre dimensioni. 3) Effettuare uno studio composizionale di 29 frammenti di laterizio provenienti da differenti aree da Hagia Sophia (Istanbul-Turchia), finalizzato a correlare i dati composizionali con le diverse epoche costruttive e a proporre un nuovo metodo di studio, basato sulla micro analisi SEM-EDS, capace di fornire informazioni preliminari su analogie e differenze delle materie prime utilizzate per realizzare i laterizi nei differenti periodi costruttivi. o Per la prima volta, partendo dai prospetti storici di Van Nice, è stato realizzato un modello tridimensionale di Hagia Sophia. Alcune parti del modello, mancanti nei prospetti storici, sono state integrate utilizzando dati fotografici ricavati da drone e da terra e dati lidar ricavati da acquisizioni mediante laser scanner. o Generalmente, i sistemi GIS, consentono di interpolare dati geolocalizzati per estrarre nuove informazioni che arricchiscono le informazioni preesistenti. Le interpolazioni in ambiente GIS rappresentano il processo con cui si utilizzano dati con valori noti per stimare ulteriori valori in punti sconosciuti, operazione che viene sempre effettuata nelle due dimensioni; invece, in questo lavoro, utilizzando differenti software (Bentley Pointools, Matlab, Terraexplorer Pro), è stato possibile ottenere un’interpolazione tridimensionale di variabili numeriche. o Per quanto concerne lo studio composizionale dei laterizi di Hagia Sophia, le indagini chimiche, mineralogiche e petrografiche eseguite sui campioni, hanno consentito di ottenere i seguenti risultati: I vari campioni, apparentemente molto omogenei tra di loro dal punto di vista mineropetrografico, hanno invece rivelato delle differenze composizionali significative per quanto riguarda la componente più fine correlata con le argille utilizzate per la loro produzione; infatti, un protocollo analitico basato sulla microanalisi SEM-EDS di aree omogenee e prive di scheletro, implementato appositamente per questo lavoro, ha consentito di stabilire che per ogni epoca costruttiva è molto probabile che siano state utilizzate argille di composizione diversa, raggruppando i campioni in quattro insiemi composizionalmente simili (campioni del IV sec., campioni del V sec., campioni del VI+XIV sec., campioni del X sec.). Grazie agli studi composizionali, si è fatta strada l’ipotesi di similitudini tra i gruppi di laterizi attribuiti a differenti fasi costruttive che hanno interessato la struttura tra il VI ed il XIV secolo. I laterizi, preliminarmente ritenuti appartenenti ad una muratura costruita sicuramente intorno al XIV sec., si è visto essere in realtà laterizi prodotti nel VI secolo e riutilizzati durante il restauro del XIV secolo; infatti, differenti studi bibliografici riportano che le murature di Hagia Sophia del XIV secolo risultano prossime alle murature del VI secolo; appare quantomeno plausibile che durante la ricostruzione del XIV secolo possano essere stati riutilizzati laterizi ancora integri del VI secolo, venuti giù durante un evento sismico. Per quel che riguarda la provenienza delle materie prime utilizzate per la produzione dei laterizi di Hagia Sophia, l’ipotesi di una probabile provenienza da Rodi, avanzata dallo studio di Moropoulou et al. (2002b) e dimostrata dalla Moropoulou stessa per alcuni laterizi campionati nella parte interna di Hagia Sophia, non ha trovato riscontro con i laterizi studiati nel presente lavoro. Gli unici dati composizionali, che è possibile utilizzare per confrontare i laterizi del presente lavoro con le probabili aree di approvvigionamento delle materie prime, riguardano la media di dati chimici degli elementi in tracce relativa ad alcuni laterizi provenienti da Rodi e i dati derivanti dalle analisi termogravimetriche dei laterizi di Rodi. Le medie dei dati chimici non sono utilizzabili, mentre è possibile usare i dati termogravimetrici presenti per ogni campione di Rodi. In bibliografia, inoltre, non sono presenti dati composizionali derivanti dallo studio di argille nei dintorni di Istanbul o di Rodi. Il confronto tra i valori ottenuti dalle analisi termogravimetriche (acqua strutturale vs CO2) per i campioni studiati in questo lavoro e quelli pubblicati sui laterizi di Rodi (Moropoulou et al., 2002b), ha mostrato una elevata variabilità composizionale di questi ultimi che, in linea di massima, si discosta da quella dei laterizi studiati. Statisticamente si evidenzia una maggiore affinità tra i campioni di Hagia Sophia e quelli di Rodi solo per 5 dei 29 campioni studiati (BAS6 – BAS17 – BAS18 – BAS20 – BAS29); tale affinità è comunque apparente, poiché è da attribuire alla presenza di calcite secondaria nei laterizi di Hagia Sophia. Quindi, in prima analisi, è possibile escludere che i laterizi studiati siano stati prodotti con materie prime di Rodi; mentre è più plausibile una provenienza locale delle materie prime; tale ipotesi, tuttavia, resta da confermare, attraverso un approfondito studio composizionale delle argille presenti nei dintorni di Istanbul. Dottorato di Ricerca in Scienze e Ingegneria dell’Ambiente, delle Costruzioni e dell’Energia. Ciclo XXXI Università della Calabria
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- 2016
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6. Informazione geografica digitale e risorse per il governo del territorio
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OMBUEN, SIMONE and Ombuen, Simone
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interoperabilità ,valore degli immobili ,Sistemi Informativi Territoriali ,sistemi informativi geografici ,valorizzazione e tutela ,lcsh:GA109.5 ,fiscalità ,governo del territorio ,Direttiva europea INSPIRE ,lcsh:Cadastral mapping - Abstract
il contributo pone in luce alcune caratteristiche dei sistemi informativi geografici necessari alla gestione integrata delle funzioni di pianificazione del territorio, di valutazione immobiliare e di manutenzione della base imponibile immobiliare, ed in particolare le caratteristiche di interoperabilità fra le diverse basi dati gestite dai settori della PA variamente competenti in materia di governo del territorio, che alla luce della Direttiva europea INSPIRE dovranno conseguire elevati standard di accessibilità e di condivisione dell’informazione. the paper enlights some characters of GIS needed for an integrated management of the functions of territory planning, as well as of cadastral assessment and of maintenance of the property tax base, and particularly the characters of interoperability between different databases held by the PA areas variously responsible for territorial government. In the light of the European Directive INSPIRE these areas will achieve high standards of accessibility and information sharing.
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- 2011
7. Applicazione GIS per la gestione dei dati di monitoraggio ambientale Integrazione tra Tecnologie Gis ESRI e Tecnologie Microsoft
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Salluzzo, Antonio, De Rosa, Luigi, Salluzzo, Antonio, and De Rosa, Luigi
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Monitoraggio Ambientale ,Ambiente ,Sistemi Informativi Territoriali ,Regi Lagni ,Portale WebGis ,Gis ,Piana Campana ,Portale WebGi ,Gi - Abstract
Obiettivo del seguente lavoro è stato quello di fornire uno strumento per la consultazione e l’elaborazione dei dati provenienti da campagne di monitoraggio ambientale. Il “data sample” utilizzato per l’applicazione è costituito da valori chimici, chimico-fisici, ecotossicologici e microbiologici ottenuti da campagne di monitoraggio delle acque sotterranee, superficiali e marino costiere del vasto territorio del bacino dei Regi Lagni, tristemente noto per il persistente degrado ambientale, che presenta un’estensione di circa 1200 km2 e interessa una buona parte del territorio nord-accidentale della Campania (Piana Campana). I dati sono estratti da schede di campionamento contenenti dati anagrafici, risultati analitici e immagini per ogni singolo campione prelevato. Il lavoro si articola su tre fasi distinte, non predeterminate, stabilite di volta in volta sulla base delle esigenze di dover disporre dei dati in uno specifico formato: nella prima fase è stata realizzata un’applicazione software per la raccolta e le gestione dei dati sotto forma di un database, nella seconda fase è stato realizzata un’applicazione Gis che ha consentito la progettazione di un GeoDatabase popolato tramite la migrazione dei dati dal database relazionale e consente, tramite un’interfaccia sviluppata ad hoc, la consultazione ed alcune semplici elaborazioni dei dati analitici georeferenziati, infine la terza fase, in corso di attuazione, prevede la realizzazione di un’applicazione webgis per la condivisione pubblica dei dati al cittadino., Objective of this work was to provide a tool for viewing and processing of data from environmental monitoring campaigns. The "date samples" used for the application consists of chemical values, physical-chemical, microbiological and ecotoxicological obtained from monitoring campaigns of groundwater, surface and marine coastal basin of the vast territory of the Regi Lagni, notorious for persistent environmental degradation, which has an area of approximately 1200 km2 and covers a good part of the area north-west of Campania (Campania Plain). Data is extracted from sample cards containing personal data, test results and images for each sample. The work is divided into three distinct phases , not predetermined , established from time to time, based on the demands of having to have data in a specific format: the first phase was carried out a software application for the collection and management of data in the form of a database, in the second phase it was made Gis application that has enabled the design of a GeoDatabase populated by migrating data from the relational database and allows, through an interface developed ad hoc consultation and some simple processing of analytical data geo-referenced, and finally the third phase, currently being implemented, involves the construction of an application for webgis sharing public data to citizens.
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- 2015
8. Strumenti e procedure a supporto di un informato governo del territorio. Esperienze a confronto
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Pizzolitto, Elisa
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Settore ICAR/20 - Tecnica E Pianificazione Urbanistica ,Governo del territorio ,Area vasta ,Partecipazione ,Sistemi Informativi Territoriali - Published
- 2014
9. Quali prospettive nell'utilizzo di sistemi informativi territoriali sulla qualità dell'aria e sulle emissioni industriali in Italia?
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C. Mazziotti Gomez de Teran, D. Fiore, L. De Giorgi, and A. Fardelli
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Informazione del pubblico ,sistemi informativi territoriali ,autorizzazioni integrate ambientali ,emissioni in atmosfera ,qualità dell'aria - Abstract
Negli ultimi anni, le Direttive in materia di valutazione e gestione della qualità dell'aria, ed in particolare la più recente, che le codifica in un unico testo, la direttiva 2008/50/CE [1], recepita in ambito nazionale con il D.Lgs. 13 agosto 2010, n. 155 [2], hanno previsto il monitoraggio della qualità dell'aria secondo criteri condivisi a livello di Unione Europea e la tempestiva informazione del pubblico, con una particolare attenzione per le fasce di popolazione considerate più sensibili, tra cui i bambini. Al contempo la Convenzione di Aarhus del 1998 [3] riconosce il diritto del pubblico i) all'accesso alle informazioni ambientali detenute dalle autorità pubbliche; ii) alla partecipazione ai processi decisionali, come l'adozione di piani, programmi, politiche e atti legislativi, contribuendo con osservazioni dei quali i decisori devono tenere conto; iii) all'accesso alla giustizia in materia ambientale per garantire a ciascun cittadino il diritto di vivere in un ambiente in cui è garantito il benessere e la salute. Pertanto in ambito nazionale, le autorità competenti, ovvero le Regioni e le Province autonome, si sono dotate di apposite reti di monitoraggio e hanno implementato modelli matematici per assicurare la piena copertura della valutazione della qualità dell'aria nel territorio nazionale, in modo da consentire la tempestiva divulgazione al pubblico interessato non solo sui livelli effettivamente rilevati dalle centraline, ma anche delle stime realistiche con un'ottica predittiva. Sono inoltre efficacemente utilizzati specifici indicatori, tra cui il cosiddetto "air quality index", che forniscono un quadro dello stato della qualità dell'aria ambiente di facile comprensione anche per i non addetti ai lavori. Su scala locale, infatti, la valutazione dell'esposizione umana agli inquinanti atmosferici costituisce parte integrante del processo decisionale per l'adozione delle strategie mirate al conseguimento degli standard e degli obiettivi previsti dalla citata normativa sulla qualità dell'aria.
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- 2014
10. Progetto e Conoscenza
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DI LUDOVICO, Donato
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Sistemi Informativi Territoriali ,Carta dei Luoghi e dei Paesaggi ,Sistemi delle Conoscenze ,Quadri conoscitivi - Published
- 2014
11. Solai di gesso piemontesi. Catalogo dei motivi decorativi e loro distribuzione territoriale
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Spano', Antonia Teresa
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Analisi spaziali ,solai di gesso ,beni culturali ,Sistemi informativi territoriali ,GIS ,Cartografia tematica ,digital archives - Published
- 2013
12. La raccolta ragionata dei dati e delle informazioni per la gestione , l a manutenzione ed il monitoraggio dei beni culturali architettonici
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Esposito, Salvatore
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GIS ,Beni Culturali ,ICT ,Sistemi informativi territoriali ,Restauro ,Conoscenza ,Valorizzazione ,Settore ICAR/18 - Storia dell'Architettura - Published
- 2013
13. Seminari CILEA
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Tecnica, Segreteria
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Sistemi informativi territoriali ,Elaborazione di immagini digitali per la comunicazione ,Corsi ,formazione ,Sistemi Informativi Territoriali ,Sistemi GIS ,Statistica - Abstract
Primavera 2000 - Sessioni intensive di studio su settori applicativi specialistici rivolte a funzionari di enti pubblici e professionisti di società private: SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI, SISETMI GIS per i BENI CULTURALI, STATISTICA.
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- 2012
14. Built environment and geospatial technologies: experiences in Sardinia
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Campagna, Michele, Università Di Cagliari, and Iannuzzi, Yuri
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Pianificazione Urbana e Territoriale ,Patrimonio insediativo ,Sistemi Informativi Territoriali ,Spatial planning ,Built Environment ,Geographic Information Systems - Abstract
This paper presents an analysis of recent developments of Geographic Information systems in Sardinia, aiming at showing actual issues and opportunities in the use of digital archives describing the historic settlements in urban and regional landscape planning., Il contributo presenta un’analisi su opportunità e problematiche relative all’uso integrato di strumenti e metodologie ICT per il supporto alle decisioni per la salvaguardia delle risorse insediative storico-culturali nei processi di pianificazione e governo del territorio. A tal fine sono proposte esperienze complementari di progetto e sviluppo di sistemi informativi territoriali di supporto alla pianificazione territoriale e urbana in Sardegna., DISEGNARECON; Vol. 5, Numero Speciale (2012) - DOCO 2012, a cura di R. Mingucci, C. Bartolomei, L. Bravo, S. Garagnani; 141-146
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- 2012
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15. La documentazione del paesaggio tra territorio e ambiente
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BRAVO, LUISA, MINGUCCI, ROBERTO, MUZZARELLI, AURELIO, I. DI COCCO, S. PEZZOLI, L. Bravo, R. Mingucci, and A. Muzzarelli
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SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI ,TERRITORIO ,PAESAGGIO ,WEB-GIS ,URBANISTICA - Abstract
Da quando, specialmente nel gergo urbanistico, al termine territorio si è “sostituito” il termine ambiente (troppo spesso in modo automatico e semplicistico, quasi con la convinzione di stare utilizzando due sinonimi) si sono generati molti equivoci. L’evoluzione terminologica, in realtà rappresentava una acuta e profonda estensione dell’analisi che le varie scienze, coinvolte con lo studio dello spazio naturale ed antropico, intendevano dedicare alle molteplici componenti del territorio ed alle loro complesse relazioni. Il concetto quindi di territorio, che per tanto tempo in urbanistica si era accontentato di far centrare l’attenzione sulla diversità economico-sociale delle due fondamentali componenti città-campagna, di colpo si trovava, in modo assai più esplicito che nel passato, a fare i conti con una quantità estesa di componenti (quelle attribuibili all'ambiente appunto) che elevava assai la complessità dell'indagine per la sua “pianificazione”. Questo “moltiplicarsi delle componenti” da considerare e rappresentare nell'analisi e nella documentazione della progettazione urbanistica, sebbene possa apparire superficiale come osservazione sul reale evolversi della disciplina, sembra possa comunque rappresentare un’introduzione adeguata alla presente, breve panoramica sull’evoluzione degli strumenti che hanno di fatto consentito e, nello stesso tempo sollecitato, quella maggior ampiezza di indagine nello studio dell’ambiente, ampiezza che oggi è considerata necessaria oltre che opportuna.
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- 2012
16. Realizzazione di un sit finalizzato allo studio delle aree carsiche
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Visintin, Luca, Cucchi, Franco, and Zini, Luca
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Sistemi Informativi Territoriali ,H2OFVG ,GEOMATICA E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI ,Carso Classico ,Infrastrutture ferroviarie ,Pianificazione Territoriale ,GEO/05 GEOLOGIA APPLICATA ,Carsismo ,Analisi Statistica - Abstract
2009/2010 L’obiettivo primo del lavoro di ricerca è stato la creazione di un SIT finalizzato allo studio delle aree carsiche che rispondesse a precisi requisiti; tra tutti, vi era la necessità di progettare uno strumento rapido, intuitivo e di facile consultazione che ponesse l’attenzione non tanto all’aspetto scientifico dello studio del carsismo, bensì ai risvolti applicativi che il fenomeno carsico comporta nella pianificazione territoriale e nella progettazione di infrastrutture in genere. Inoltre, in un’ottica applicativa, si è voluto proporre le linee guida per la standardizzazione e l’informatizzazione dei dati desunti dal rilevamento dei fenomeni carsici in campagna. La costruzione del SIT si è fondata su alcune esperienze lavorative inerenti, per lo più, la progettazione di infrastrutture ferroviarie ed autostradali nell’area del Carso Classico triestino; inoltre, sono state studiate nel dettaglio le possibili applicazioni nel campo dell’idrogeologia carsica, della gestione del territorio e della valorizzazione delle risorse naturali riconoscendo i caratteri distintivi del carsismo ed i loro risvolti applicativi. Dapprima, sono state analizzate le morfologie carsiche in termini genetici ed evolutivi; successivamente, è stata valutata l’eventuale criticità di ciascuna morfologia carsica in rapporto ai diversi usi del territorio e ne sono stati definiti i parametri utili ad una sua descrizione che intrecci il significato scientifico con quello tecnico ed ingegneristico della forma. Definiti tali parametri, si è avviata la progettazione di un Personal GeoDatabase che permettesse l’archiviazione, l’elaborazione e la consultazione dei dati; a tal scopo si è optato per l’utilizzo combinato di ArcGis ed Access per la creazione del Geodatabase e l’utilizzo di AutoCad Map 3D per la digitalizzazione e l’editing dei dati. La raccolta dei dati è partita da una riesamina degli archivi informatici e bibliografici del Dipartimento di GeoScienze dell’Università di Trieste; contemporaneamente, sono stati acquisiti i dati relativi alle cavità ed alla geologia delle aree studio direttamente dalle banche dati della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Sono state definite quattro feature class fondamentali per gli scopi prefissati: Grotte, Doline, Karren e Punti Acqua. Il popolamento dei campi delle tabelle associate alle feature class del Geodatabase è stato integrato con i dati provenienti dai rilevamenti di dettaglio in campagna e da fotointerpretazione. Le relazioni tra feature class e tra le tabelle associate sono state prodotte contemporaneamente sia in ArcGis che in Access; in ArcGis vi è stata la possibilità di interrogare il Geodatabase dal punto di vista statistico creando, contemporaneamente opportune mappe tematiche, in Access, si sono create le maschere per una rapida ed agevole immissione dei dati. I casi studio proposti nella tesi hanno lo scopo di dimostrare l’utilità del SIT in un contesto applicativo importante come quello della progettazione di grandi linee viarie; l’interrogazione statistica dei dati ha premesso di localizzare i tratti dei progetti a diversa criticità per carsismo ed a proporre un criterio decisionale per la scelta dei tracciati ottimali. Uno studio in modalità back analysis relativamente a quanto emerso durante la costruzione di un tunnel autostradale ha restituito un feedback positivo relativamente alla distribuzione dei fenomeni carsici sul territorio indagato; è, infatti, emersa una correlazione tra quanto prevedibile e quanto scoperto durante gli scavi del traforo in termini di zone a maggior o minor grado di carsificazione sotterranea. Pur necessitando di ulteriori implementazioni e verifiche applicative, il SIT creato si propone come base per i futuri lavori di pianificazione territoriale nell’area del Carso Classico; non si esclude, inoltre, la possibilità di adottare la base informatica qui proposta per indagare anche altre aree carsiche con caratteristiche simili a quella su cui è stato indirizzato il lavoro di ricerca. XXIII Ciclo 1980
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- 2011
17. Uso dei sistemi informativi territoriali per lo studio della distribuzione della concentrazione di radon e dei parametri ad essa correlati in Friuli Venezia Giulia
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Giovani, Concettina, Cucchi, Franco, and Zini, Luca
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GEOMATICA E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI ,parametri edilizi ,radon ,Sistemi informativi territoriali ,GEO/05 GEOLOGIA APPLICATA ,Friuli Venezia Giulia ,parametri geologici - Abstract
2009/2010 Scopo del lavoro Scopo principale di questo lavoro è quello di dimostrare l’importanza dell’uso dei sistemi informativi territoriali nello studio della distribuzione della concentrazione di radon e dei parametri ad essa correlati. Il lavoro procede attraverso l’analisi della distribuzione della concentrazione di radon indoor, nel suolo e nelle acque, sul territorio del Friuli Venezia Giulia, utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalla geomatica e dai sistemi informativi territoriali, con lo scopo ultimo di mettere a disposizione delle amministrazioni pubbliche dati di facile interpretazione e fruizione per la valutazione del rischio da radon per la popolazione della regione. Effettuare uno studio di questo genere sul territorio del Friuli Venezia Giulia risulta particolarmente significativo a causa delle caratteristiche che il territorio presenta sia dal punto di vista della concentrazione di radon indoor, che risulta tra le più alte in Italia, che dal punto di vista delle caratteristiche geologiche che risultano estremamente variabili nell’ambito del territorio regionale e peculiari in ambito nazionale ed europeo. Anche le caratteristiche del parco edilizio della regione risultano essere tali da influenzare notevolmente la concentrazione di radon indoor. Ai fini della definizione della mappa di rischio è necessario analizzare le eventuali correlazioni del contenuto di radon, con particolare riferimento a quello indoor, con i principali parametri geologici, geomorfologici ed idrogeologici senza trascurare l’influenza dei parametri edilizi. Riassunto dell’attività La prima parte della ricerca si è svolta nell’ambito della campagna di campionamento e misura della concentrazione di radon indoor condotta da ARPA Friuli Venezia Giulia, con l’obiettivo di determinare le radon prone areas in regione ai sensi del D.Lgs.241/00. Tale campagna è stata materialmente avviata nel 2005 e le misure sono state completate alla fine del 2007. Dopo una fase iniziale di acquisizione dei suddetti dati e di ricerca bibliografica, l’attività è consistita essenzialmente in cinque momenti: a. creazione e popolamento della banca dati del sistema informativo territoriale per quanto riguarda le misure di radon indoor ed i relativi dati sugli edifici ed elaborazione dei dati stessi mediante l’utilizzo della Carta Tecnica Regionale e della Carta Geologica Regionale; b. analisi della distribuzione della concentrazione del radon indoor e delle sue possibili modalità di rappresentazione spaziale; c. analisi dell’eventuale correlazione dei parametri relativi agli edifici ed ai locali di misura con la concentrazione radon indoor allo scopo di costruire un sottoinsieme di edifici omogenei dal punto di vista delle caratteristiche costruttive che influenzano la concentrazione di radon indoor; d. analisi dell’eventuale correlazione dei parametri geologici con la distribuzione della concentrazione di radon indoor; e. costruzione di sottoinsiemi di abitazioni, omogenei tra loro, in cui i parametri edilizi rendessero, rispettivamente, massime e minime le concentrazioni di radon indoor ed analisi della distribuzione della concentrazione di radon per i diversi sottoinsiemi in funzione dei diversi parametri geologici. Inoltre vengono riportati i dati relativi alla distribuzione del radon nelle acque potabili e sorgive del Friuli Venezia Giulia. Sono anche stati analizzati i dati relativi ad un progetto complementare alla campagna radon prone areas e relativi ad una campagna di misura di radon nel suolo: sono stati georeferenziati i dati relativi alle concentrazioni di radon nel suolo per la provincia di Udine e sono state elaborate le prime mappe di distribuzione. I dati relativi alla campagna radon prone areas in Friuli Venezia Giulia sono stati pubblicati sul sito web di ARPA FVG. Risultati Sulla base dell’analisi dei risultati di oltre 10000 misure di radon indoor effettuate in circa 2500 abitazioni e del confronto di tali risultati con le caratteristiche geologiche, geomorfologiche ed idrogeologiche del territorio del Friuli Venezia Giulia, è stato possibile costruire una mappa della distribuzione della concentrazione di radon negli edifici del Friuli Venezia Giulia e correlarla con i principali parametri analizzati. Sono state altresì riportate le mappe di distribuzione della concentrazione di radon nelle acque potabili e sorgive del Friuli Venezia Giulia ed è stata costruita ed analizzata la mappa di distribuzione della concentrazione di radon nel suolo per la provincia di Udine. Dal punto di vista geologico i principali parametri analizzati sono stati la consistenza del substrato (sciolto o roccioso), la sua tessitura, l’età delle unità litostratigrafiche e le unità litostratigrafiche stesse, i lineamenti tettonici e la sismicità. Dal punto di vista geomorfologico la regione è stata divisa in 9 aree geomorfologicamente omogenee ed è stato considerato il fenomeno del carsismo con riferimento sia al carso classico che alle restanti aree carsificate della regione. Da ultimo sono stati indagati gli aspetti idrogeologici: la permeabilità, le risorgive e la profondità della falda acquifera. Ogni aspetto è stato analizzato e sono state indagate le eventuali correlazioni con le concentrazioni di radon indoor. E’ stato possibile valutare bene l’importanza di alcuni parametri soltanto dopo aver disaggregato i dati analizzando separatamente zone geomorfologicamente diverse fra di loro. I principali risultati ottenuti possono essere così riassunti: a. il parametro più importante è risultato essere la permeabilità del suolo con riferimento sia alla granulometria del substrato sciolto che alla eventuale carsificazione del substrato roccioso; b. altri parametri come le differenze nelle unità litostratigrafiche e la loro età, la presenza di lineamenti tettonici e la sismicità, la presenza della linea delle risorgive e la profondità di falda, non sono risultate significative ai fini della correlazione con il radon indoor in Friuli Venezia Giulia; c. è stato possibile effettuare alcune differenziazioni all’interno della fascia alpina e prealpina: concentrazioni più elevate sono state misurate nelle Prealpi Carniche e più basse nelle Prealpi Giulie. I valori più elevati misurati all’interno di abitazioni costruite su substrato sciolto sono stati misurati nella fascia alpina e prealpina e quelli più bassi nella Bassa pianura friulana e nella provincia di Trieste. Per quanto riguarda i parametri edilizi è stata analizzata l’eventuale correlazione dei parametri stessi con la concentrazione di radon indoor. Sono risultati significativi i seguenti parametri: posizione del locale in cui era posto il dosimetro rispetto al suolo, tipo di contatto suolo-edificio, anno di costruzione (pre o post terremoto del 1976), presenza di pietra nei muri. Sono stati infine creati due diversi data set con parametri edilizi omogenei ed è stata effettuata l’analisi della distribuzione del radon indoor nei due casi mettendo in luce le diversità di distribuzione, oltre che di concentrazione di radon, per le diverse tipologie costruttive. Considerazioni conclusive e prospettive future Dal punto di vista dell’utilizzo dei sistemi informativi, essi sono stati usati in tutte le fasi dello studio, in particolare: Ø nella strategia di campionamento, nella definizione delle maglie e nell’estrazione del campione, nel posizionamento dei dosimetri e nella georeferenziazione dei siti, nella restituzione e nella pubblicazione dei dati; Ø nei controlli preliminari sui set di dati da analizzare; Ø nella creazione di nuovi set standard di dati; Ø nella ricerca di correlazione della concentrazione di radon con parametri edilizi e geologici; Ø nell’analisi della distribuzione della concentrazione del radon e nelle elaborazioni geostatistiche. Sarebbe stato molto più oneroso, ed in molti casi impossibile, eseguire lo stesso studio senza l’ausilio del SIT. Le potenzialità del SIT creato sono molteplici, ad esempio: utilizzo a fini amministrativi (definizione sul Bollettino Ufficiale Regionale delle radon prone areas, creazione di mappe di rischio, ecc.) ed epidemiologici; creazione di mappe nazionali ed europee, analisi geostatistiche ecc. Il SIT costruito risulta essere un sistema ricco di potenzialità, una piccola parte delle quali è stata sfruttata per le analisi che sono state riportate in questo lavoro. Le prospettive future possono comprendere sia l’ampliamento ed il completamento degli studi intrapresi, che lo svolgimento di molteplici nuove attività di ricerca che la struttura dei dati permette. A titolo di esempio si tenga presente, per quanto riguarda il completamento delle attività svolte, che sono state analizzate solo una parte delle eventuali correlazioni dei dati di concentrazione di radon indoor con i parametri geologici ed edilizi. Va inoltre sottolineata la possibilità di utilizzare, oltre alla Carta Geologica Regionale in scala 1:150000, la cartografia CARG 1:5000. L’uso di tale cartografia potrebbe permettere l’esecuzione di studi di dettaglio allo scopo di evidenziare correlazioni con eventuali altri parametri geologici non ancora considerati. Particolarmente promettente appare la possibilità, dimostrata dall’analisi dei diversi set di dati creati, di normalizzare il parco edilizio regionale in funzione delle caratteristiche costruttive, al fine di disporre di un numeroso set di dati per le analisi, eventualmente multivariate, per la valutazione dell’influenza dei diversi parametri geologici. Sono inoltre sicuramente possibili ulteriori analisi geostatistiche sui risultati delle misure, utili per la definizione delle radon prone areas, ma anche per la redazione di una mappa del “rischio radon” in Friuli Venezia Giulia, analogamente a quanto fatto in altri Paesi. I dati contenuti all’interno del SIT possono inoltre essere utilizzati, insieme a quelli prodotti da altre realtà territoriali ed analogamente a quanto già fatto per la parte relativa alle concentrazioni di radon indoor nelle strutture scolastiche regionali, per la redazione di mappe interregionali, nazionali od europee. XXIII Ciclo 1960
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- 2011
18. Ricerca scientifica e Best Practices per la Pubblica Amministrazione
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Curto, ROCCO ANTONIO
- Subjects
real Estate ,Best practices ,Land administration ,Cadastre ,Information technology ,Sistemi informativi territoriali ,Ricerca scientifica - Published
- 2011
19. A working environment for digital planetary data processing and mapping using ISIS and GRASS GIS
- Author
-
Markus Neteler, Angioletta Coradini, Trent M. Hare, Roberto Orosei, Costanzo Federico, and Alessandro Frigeri
- Subjects
Planetary mapping ,Sistemi Informativi Territoriali ,Software libero open source ,Geospatial analysis ,Geographic information system ,Computer science ,Digital data ,Mappe digitali ,computer.software_genre ,Free open source software ,Software ,Image processing ,Software system ,Geologia planetaria ,Software suite ,Digital mapping ,Human–computer interaction ,business.industry ,Integrated software ,Elaborazione delle immagini ,Astronomy and Astrophysics ,Data science ,Interazione uomo-computer ,Space and Planetary Science ,Geographic Information Systems ,Digital maps ,business ,computer ,Planetary geology ,Mappatura planetaria - Abstract
Since the beginning of planetary exploration, mapping has been fundamental to summarize observations returned by scientific missions. Sensor-based mapping has been used to highlight specific features from the planetary surfaces by means of processing. Interpretative mapping makes use of instrumental observations to produce thematic maps that summarize observations of actual data into a specific theme. Geologic maps, for example, are thematic interpretative maps that focus on the representation of materials and processes and their relative timing. The advancements in technology of the last 30 years have allowed us to develop specialized systems where the mapping process can be made entirely in the digital domain. The spread of networked computers on a global scale allowed the rapid propagation of software and digital data such that every researcher can now access digital mapping facilities on his desktop. The efforts to maintain planetary missions data accessible to the scientific community have led to the creation of standardized digital archives that facilitate the access to different datasets by software capable of processing these data from the raw level to the map projected one. Geographic Information Systems (GIS) have been developed to optimize the storage, the analysis, and the retrieval of spatially referenced Earth based environmental geodata; since the last decade these computer programs have become popular among the planetary science community, and recent mission data start to be distributed in formats compatible with these systems. Among all the systems developed for the analysis of planetary and spatially referenced data, we have created a working environment combining two software suites that have similar characteristics in their modular design, their development history, their policy of distribution and their support system. The first, the Integrated Software for Imagers and Spectrometers (ISIS) developed by the United States Geological Survey, represents the state of the art for processing planetary remote sensing data, from the raw unprocessed state to the map projected product. The second, the Geographic Resources Analysis Support System (GRASS) is a Geographic Information System developed by an international team of developers, and one of the core projects promoted by the Open Source Geospatial Foundation (OSGeo). We have worked on enabling the combined use of these software systems throughout the set-up of a common user interface, the unification of the cartographic reference system nomenclature and the minimization of data conversion. Both software packages are distributed with free open source licenses, as well as the source code, scripts and configuration files hereafter presented. In this paper we describe our work done to merge these working environments into a common one, where the user benefits from functionalities of both systems without the need to switch or transfer data from one software suite to the other one. Thereafter we provide an example of its usage in the handling of planetary data and the crafting of a digital geologic map.
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- 2011
20. Studi per la messa a punto di un sit geologico stratigrafico e geologico applicato:il sit delle sorgenti
- Author
-
Treu, Francesco, Zini, Luca, and Cucchi, Franco
- Subjects
Tutela delle acque ,Sistemi Informativi Territoriali ,Geochimica ,H2OFVG ,Idrogeologia ,GEOMATICA E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI ,Geographic Information System ,Sorgenti d'acqua ,GEO/05 GEOLOGIA APPLICATA - Abstract
2008/2009 Il lavoro di tesi è consistito nella creazione di un Sistema Informativo Territoriale dedicato alle sorgenti d’acqua presenti nel territorio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Il SIT realizzato è stato in grado di rispondere positivamente alle aspettative e ai propositi che ci si era prefissati, ovvero quelli di ottenere un quadro delle conoscenze sulle emergenze d’acqua presenti in regione abbastanza completo e di produrre, al contempo, uno strumento informatico valido, sicuro e flessibile per l’archiviazione e l’elaborazione delle informazioni inerenti le stesse. Il lavoro svolto ha permesso anche di sviluppare alcuni semplici procedimenti, per lo più informatici, d’ausilio alle operazioni di revisione, validazione, omogeneizzazione, assemblaggio e accorpamento di dati e metadati e di individuazione di punti omologhi. Inoltre, il progetto ha permesso di fornire utili suggerimenti per il miglioramento, in previsione futura, della qualità dei procedimenti di rilevamento e di acquisizione dati riguardanti le sorgenti. Il materiale che è stato inserito nel SIT è, al momento, costituito da buona parte di quello reperito presso tre principali fonti di dati, rappresentate rispettivamente dal Dipartimento di Geoscienze dell’Università degli Studi di Trieste, dal Servizio Idraulica della Direzione Centrale all’Ambiente e Lavori Pubblici e dal Dipartimento Provinciale di Udine dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente. Solo da esse sono state raccolte informazioni relative complessivamente a ben 1342 sorgenti, diventate 934 in seguito alla individuazione dei punti omologhi e all’accorpamento dei dati. Per queste emergenze si dispone ora di una significativa quantità di dati associati (localizzazioni, portate, utilizzi, analisi idrogeochimiche delle acque...) e documentazioni allegate. Il SIT sviluppato, sebbene per certi versi sia da considerare ancora un prototipo e necessiti di alcune implementazioni, si è mostrato uno strumento utile per la gestione ed elaborazione di dati inerenti le sorgenti. Inoltre, malgrado i dati immessi racchiudano al proprio interno ancora alcuni elementi di incertezza e il numero delle sorgenti catastate sia al momento esiguo (se rapportato alla quantità di quelle effettivamente presenti sul territorio), il progetto può già rappresentare un buon quadro di riferimento a livello regionale. Si auspica che esso, con le dovute integrazioni e aggiornamenti, possa divenire nel tempo un efficace strumento per la programmazione delle strategie volte alla tutela e alla gestione delle acque sorgive. Andando in dettaglio, la creazione del SIT è stata una operazione molto complessa, che si è svolta in più fasi, eseguite in sequenza, in parallelo o secondo cicli iterativi. L'analisi dei requisiti è avvenuta in parallelo alla raccolta e disamina dei dati e metadati ed è servita ad ottenere le informazioni necessarie per la pianificazione dello sviluppo del SIT. L’analisi dei requisiti informatici, in particolare, è stata compiuta all’inizio del progetto, al fine di poter essere quanto prima operativi. Essa è stata condotta in parallelo, per garantire la piena compatibilità e interoperabilità, ed ha portato alla scelta di Windows quale Sistema Operativo (nelle versioni XP Pro e Vista) e di Microsoft Access e ESRI ArcGIS quali software RDBMS e GIS rispettivamente. L’accoppiata software si è rivelata vincente, grazie anche alla piena interoperabilità conseguente alla scelta dell’utilizzo del Personal Geodatabase quale modello di dati. L’utilizzo di quest’ultimo è stato ritenuto più che sufficiente per le finalità del progetto di lavoro, avvenuto in configurazione “stand alone” (qualora sorgesse la necessità di un passaggio in versione “multiutente in scrittura” o “web”, entrambi i software permettono una vasta gamma di possibilità di conversione del modello e formato di dati in configurazioni di tipo “client server” e “web gis”). La raccolta dei dati e metadati relativi alle sorgenti d’acqua della Regione Friuli Venezia Giulia è stata svolta in parallelo all’analisi dei requisiti del SIT ed è stata accompagnata da nuove operazioni di rilevamento e acquisizione dati, eseguite nell’ambito delle collaborazioni alle attività di ricerca del Dipartimento di Geoscienze. La ricerca bibliografica si è concentrata dapprima sul materiale già a disposizione del Dipartimento di Geoscienze (che ha ereditato i lavori e la mole di dati raccolti ed elaborati dall’ormai divenuto ex Dipartimento di Scienze Geologiche Ambientali e Marine, assorbito in esso all’inizio dell’anno 2010). Successivamente, l’attenzione si è rivolta a fonti esterne. Complessivamente è stata raccolta una notevole mole di documenti e dati, allo stato cartaceo o già digitali, questi ultimi però distribuiti “a macchia di leopardo” sul territorio e caratterizzati da dissimiglianze, disomogeneità e gradi di qualità non sempre comparabili, conseguenti alla provenienza da diverse tipologie di fonti informative. La fase successiva, relativa alla correzione dei dati reperiti e alla definizione di criteri di accettazione, è avvenuta avvalendosi di procedure informatiche e si è resa indispensabile per garantire standard di qualità e precisione al progetto. L’identificazione delle problematiche connesse ai dati, inoltre, ha messo in evidenza la necessità di dover disporre, già in fase di controllo e validazione, delle funzionalità di ArcGIS. Questa esigenza è nata soprattutto per facilitare la revisione delle coordinate e l’individuazione dei punti d’emergenza omologhi presenti nelle fonti considerate, operazioni difficili da eseguire in ambiente “non GIS” a causa dell’utilizzo da parte dei diversi studi di una propria codifica per la denominazione delle sorgenti. Uno degli obiettivi dello sviluppo di una base di dati, infatti, è anche l’eliminazione di dati ridondanti e duplicati al fine non solo di ottimizzare le prestazioni, ma soprattutto di accrescere la valenza degli stessi e di consentirne l’analisi integrata. A tal fine è stato creato, fin da subito, un abbozzo del Personal Geodatabase dotato di tematismi accessori integrati, appositamente prodotti a partire da altri già esistenti, atti all’uopo. Le procedure messe in atto, hanno permesso l’assemblaggio e l’accorpamento delle informazioni in un’unica fonte di riferimento priva di duplicati. Parallelamente a queste operazioni è avvenuta la progettazione del Personal Geodatabase vero e proprio, dapprima solo a livello concettuale, quindi logico e poi fisico. La progettazione delle numerose tabelle degli attributi relative alle sorgenti è avvenuta in ambiente Access, tenendo in considerazione non solo le tipologie di dati reperiti ma anche di quelli non ancora acquisiti e tuttavia non meno importanti. Tutto ciò è stato compiuto in prospettiva futura, al fine di creare dei procedimenti di rilevamento e di acquisizione dati il più possibile completi e standardizzati. In visualizzazione struttura, sono stati poi definiti il tipo di dati e le chiavi primarie, sono state compilate le descrizioni ed impostate le dimensioni dei campi, inserite le etichette, le regole di convalida, i domini di esistenza ed eventuali messaggi di errore. Fra le tabelle sono state create complessivamente 22 relazioni, del tipo sia uno a uno, sia uno a molti, dirette o concatenate. Inoltre, al fine di aggiungere funzionalità e consentire un livello maggiore di automazione, sono state sviluppate delle query, alcune solo di semplice utilità, talune di conteggio, altre ancora di calcolo (in particolare dei parametri idrogeochimici), ed inserite macro, richiamate da pulsanti di comando o da eventi associati alle maschere, e tre moduli di codice VBA. Le numerose maschere prodotte contengono codice VBA, destinato all'automazione degli elementi contenuti tramite utilizzo di routine, fanno richiamo alle macro e sono tutte dotate di pulsanti di comando. Esse dispongono, inoltre, di funzionalità di ricerca e di filtraggio avanzate e di autocompilazione delle chiavi su cui si basano le relazioni. Il principale metodo di visualizzazione adottato è consistito nell’utilizzo di più maschere, collegate e sincronizzate fra loro, che possono venire aperte o chiuse a scelta (tramite pulsanti di comando o in automatico, a seconda che contengano o no dati). Questa funzionalità peculiare è stata resa possibile per mezzo di moduli e di macro appositamente create. Con questa tecnica è stato possibile: 1) ridurre l’affollamento dello schermo; 2) consentire il confronto diretto delle informazioni che risiedono in maschere differenti; 3) facilitare l’utilizzo della maschera principale; 4) rendere più veloce il passaggio da record a record. Altra caratteristica degna di interesse è rappresentata dalla funzionalità di multi istanza, che permette di eseguire un qualsivoglia numero di istanze dalla stessa maschera. Questa opportunità si è mostrata molto utile per le operazioni di confronto dati fra maschere dello stesso tipo. Oltre a ciò, al fine di agevolare il più possibile l’inserimento manuale dei dati e ridurre gli errori di compilazione, nelle maschere si è cercato di massimizzare l’utilizzo di: 1) valori di controllo, regole di convalida e domini di esistenza; 2) caselle di controllo ActiveX; 3) funzioni di calcolo e di autocompilazione, tramite query richiamate da routine evento e macro; 4) caselle combinate (di tre tipologie). Successivamente, sempre operando in ambiente Access, sono stati inseriti dei report. Questi sono stati strutturati in maniera tale da ricalcare grossomodo le principali maschere realizzate e da fungere anche da schede di rilevamento. La progettazione del Personal Geodatabase, ovviamente, è stata svolta in seguito anche in ambiente ArcGIS, creando le Personal Geodatabase Feature Class, ridefinendo le relazioni ed effettuando l’operazione di “Join Data”. Terminato lo sviluppo del SIT e le operazioni di assemblaggio dei dati e di popolamento delle tabelle degli attributi, ci si è approntati alla fase di collaudo. I test eseguiti, consistiti nell’inserimento e visualizzazione, nell’editing (sia in ArcMap delle Feature Class, sia in Access delle tabelle degli attributi) e nell’elaborazione e analisi spaziale dei dati, hanno dato riscontri positivi ad indice della buona funzionalità del SIT prodotto. XX Ciclo 1968
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- 2010
21. Strumenti dell’informazione territoriale per la analisi degli effetti ambientali
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Agricola, B., Pasca, Monica, and Torchio, M.
- Subjects
sistemi informativi territoriali ,Energia ,impatto ambientale - Published
- 2010
22. The parametric representation of the city
- Author
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GARAGNANI, SIMONE, BRAVO, LUISA, Garagnani Simone, and bravo luisa
- Subjects
SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI ,SOFTWARE PARAMETRICI ,MORFOLOGIA URBANA ,MODELLI URBANI - Abstract
Representation of the city, according to dictates of classical literature and manuals, takes shape from studies about morphology and expressive language of the urban plot, in a deep connection between spaces, monuments and significant buildings. In the contemporary digital era, city can be described as a linkage of elements converging toward built environment's generation, following gathering procedures detectable by parameters. Present territorial planning can take advantage of these criteria, in order to simulate the evolving of urban realities and reach predictable or desirable development frontiers, using models made by computer software aimed to favour choices in managing and transforming the city. Parametric technologies make possible to embed information into urban digital models, intended as sort of data collectors browsable in real time., La rappresentazione della città, secondo i dettami della manualistica e della letteratura classiche, si sviluppa attraverso lo studio della morfologia e del linguaggio espressivo della trama urbana, in stretta relazione con i monumenti e gli edifici significativi. Nell’era digitale contemporanea, la città può essere intesa come connessione di elementi concorrenti nella generazione dello spazio costruito, secondo logiche aggregative individuabili da parametri. L’attuale pianificazione del territorio può avvalersi di tali criteri, simulando realtà in divenire per seguire frontiere di sviluppo prevedibili od auspicabili, formalizzando modelli prodotti attraverso programmi di calcolo che coadiuvano le scelte progettuali di trasformazione e gestione della città. Le possibilità fornite dalle tecnologie parametriche consentono di associare informazione ai modelli digitali che possono così assumere la valenza di contenitori informativi consultabili in tempo reale.
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- 2010
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23. L'analisi spaziale come strumento per la ricostruzione della viabilità medievale nel Friuli Venezia Giulia
- Author
-
Gherdevich, Davide, Manzoni, Giorgio, and Degrassi, Donata
- Subjects
ricostruzione viabilità antica ,Sistemi Informativi Territoriali ,Fotografia aerea ,informatica applicata ai beni culturali ,cartografia storica ,GEOMATICA E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI ,L-ANT/08 ARCHEOLOGIA CRISTIANA E MEDIEVALE ,topografia antica ,archeologia medievale ,storia medievale ,GIS ,Analisi Spaziale ,cost surface analysis - Abstract
2007/2008 La ricerca mira a dare un contributo significativo alla ricostruzione della viabilità antica, di epoca romana e soprattutto di epoca medievale. La ricostruzione della rete viaria è stata effettuata attraverso apposite applicazioni di analisi spaziale contenute nei software GIS, in particolare è stata utilizzata la Cost Surface Analysis e la Line of Sight. Spesso la ricostruzione della rete viaria e resa alquanto difficile, sopratutto in territori che sono stati soggetti a bonifiche , culture intensive o a dissesti idrogeologici, in queste zone il dato archeologico è spesso mancante o parziale, ed è in questi casi che la tecnologia GIS, e più precisamente l'analisi spaziale, può aiutare a ricostruire il tracciato viario e fornire nuovi dati che possono essere usati per ulteriori analisi o per confutare e consolidare delle tesi o delle ipotesi. Le elaborazioni spaziali sono tecniche di simulazione finalizzate a classificare, rappresentare e interpretare il paesaggio archeologico, in micro o macro scala, sulla base delle relazioni spaziali e diacroniche che intercorrono fra elementi antropici, naturali, ambientali e, in parte, secondo fattori socio politici. L’analisi spaziale fa misurazioni e ha l’obiettivo di definire un quadro di riferimento all’interno del quale realizzare osservazioni. In particolare il cost surface analysis calcola l'energia consumata da un individuo che si sposta da un punto ad un altro; questo tipo di analisi ci consente non solo di valutare le percorrenze, ma anche ricostruire le strade ed i percorsi di un paesaggio antico. L’altra analisi che abbiamo effettuato e la line of sight o anche Viewshed analysis; calcola il campo visuale umano sulla base delle caratteristiche morfologiche ed ambientali del territorio, e le relazioni spaziali tra i siti all'interno del paesaggio. Le zone da me prese in considerazione per effettuare le prime analisi sono il territorio tra Gemona, Ragogna e Spilinbergo e la provincia di Trieste. Nel primo caso, dopo una prima fase di raccolta dei dati, la nostra attenzione si è concentrata sul tentativo di ricostruire la viabilità di epoca romana e medievale nella zona di trovare il possibile punto di guado sul fiume Tagliamento ed infine verificare se i castelli avessero o meno il controllo sulla rete viaria e sul guado. Per dare una risposta a queste domande abbiamo effettuato prevalentemente due tipi di analisi: il cost surface analysis e il line of sight. Come secondo caso di studio abbiamo analizzato la viabilità, soprattutto di epoca medievale, che attraversava una particolare zona della provincia triestina: la Val Rosandra. Ci siamo riproposti di ricostruire la viabilità nella zona e di confrontarla con i dati storici ed archeologici ed inoltre di verificare se vi era la possibilità di una viabilità principale che attraversasse la valle. Infine abbiamo confrontato i risultati ottenuti con la cartografia storica ed in particolare il rilievo cartografico Giuseppino di fine ‘700. In un ultima fase abbiamo controllato numerose foto aeree, concentrandoci sulla zona comprese tra Osoppo e san Daniele, alla ricerca di possibili anomalie collegabili alla viabilità. I voli visionati sono diversi:volo GAI 1954, Volo IGM 1971, volo R.A.F. 1976 a bassa quota e ad alta quota, volo E.N.E.L. 1976, volo CGR 1986, volo CGR 1998. Una prima analisi ci ha permesso di rilevare diverse possibili anomalie nella zona ad est di Osoppo, a sud di Ragogna e presso san Daniele. XXI Ciclo 1977
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- 2009
24. Utilizzo delle tecniche GIS e dei DSS nell'analisi dei rischi idrogeologici nella gestione delle emergenze in tempo reale
- Author
-
Savi S., De Amicis M., Frigerio S., Sironi S., and Sterlacchini S.
- Subjects
Modello di intervento ,Scenari di Rischio ,Sistemi Informativi Territoriali ,Sistemi di Supporto alle Decisioni ,Piano di Emergenza Comunale - Abstract
The main aim of this work is developing new technologies for managing emergencies in the field of Civil Protection. In Italy and in Lombardy there are many lows that govern the management of emergencies and give directives to guide the implementation of municipal emergency plans for the Civil Defence. The innovative aspect of this research is to combine the potential of Geographic Information Systems (GIS), of Decisions Support Systems (DSS) and of the most modern mobile technologies (for communication) for the emergency management in a real-time. For this work is used a software called PETer (developed by Globo Srl), a geographic information system that is able to integrate different kind of information. This software allows us to manage all the information that are necessary to the implementation of an emergency plan and is able to give guidelines for overcoming it. In this way all the involved people are able to know what they have to do in all the phases of the emergency. The potential of the software is being consultable, easy usable and upgradeable.
- Published
- 2009
25. Nuove pratiche di pianificazione e Sistemi Informativi Territoriali
- Author
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SECONDINI, PIERO, STINCHEDDU, ANTONIO DOMENICO, V. ORIOLI, P. SECONDINI, Secondini P., and Stincheddu A.
- Subjects
SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI ,PROGETTAZIONE URBANA ,CARTOGRAFIA ,PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ,URBANISTICA - Abstract
Il saggio è dedicato ad approfondire il ruolo di uno strumento – il sistema informativo territoriale (SIT) -, nell’attività di pianificazione e ad individuare, di conseguenza, anche la sua importanza nel percorso formativo dell’architetto-urbanista, che utilizza questo strumento nella propria attività. Vengono esaminati i modi in cui il Sit supporta l’attività di pianificazione a livello di approfondimento analitico ed interpretativo, per poter fornire quel contributo tecnico-scientifico che gli è proprio in materia di pianificazione, nel quadro di un continuo ricorso a nuove aperture disciplinari ed a strumentazioni concettuali ed operative per dare soluzioni soddisfacenti ai problemi della città e del territorio. Si motivano le necessità di aprire il sistema informativo territoriale alle innovazioni di contenuto, di metodo e procedurali del processo di pianificazione. Il SIT supporta l’attuale modello concettuale del piano, assimilabile ad un “operatore” che integra, nel quadro di un coordinamento affidato all’amministrazione pubblica ed in funzione delle opzioni sui valori da perseguire per il futuro della città e del territorio, attività di produzione e scambio di informazioni ed argomentazioni sulle dinamiche territoriali possibili e che ne propone la valutazione al reticolo formato dagli attori e dai portatori di interesse. Si richiama il fatto che il SIT costituisca supporto agli strumenti di modellazione e di rappresentazione ed accompagnamento di un processo intrinsecamente politico: essi mettono in ordine concetti, chiariscono le idee e visualizzazione situazioni, ma la decisione è politica ed è formulata secondo logiche di questa natura. L’uso concreto della rappresentazione cartografica, ad esempio, potrà aiutare a comprendere compiutamente cosa queste decisioni significhino, quale utilità potranno avere e come potranno essere migliorate. In prospettiva il SIT serve a generare e registrare lo stato di avanzamento di un dibattito in cui, in modo incrementale ed attraverso circuiti di feed-back, si costruiscono argomentazioni a supporto di specifiche alternative sul futuro del territorio ed immagini sugli impatti di queste decisioni. Si conclude motivando come la diffusione del ricorso all’informazione geografica per la pianificazione concorra a produrre le condizioni per agevolare il processo di pianificazione e lo sviluppo scientifico nell’area delle scienze e delle tecnologie dell’informazione. Si realizza infatti una condizione per cui si trattano i problemi in una cornice razionale favorendo, prima di tutto, la discussione sulla natura di ciascuno di essi e la possibilità di affrontarlo con le metodologie e gli apparati disciplinari ed interdisciplinari appropriati.
- Published
- 2009
26. CONSUMO DI SUOLO E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI: Il caso del Comune di Gragnano
- Author
-
Losco S, Aa.Vv., and Losco, S
- Subjects
sistemi informativi territoriali ,Consumo di suolo ,Dimensione ambientale della pianificazione - Published
- 2009
27. Tecniche GIS e DSS per la gestione delle emergenze in aree a rischio industriale
- Author
-
Trozzi A., De Amicis M., Deligios M., Frigerio S., Sironi S., and Sterlacchini S.
- Subjects
Sistemi Informativi Territoriali ,Gestione delle Emergenze ,Rischio Industriale ,Sistemi di Supporto alle Decisioni ,Information and Communication Technology - Abstract
Industrial risk is related to storing, employing and producing hazardous chemicals. The area called "Isola Bergamasca" (Lombardy Region, Italy) is a consortium of 24 Municipalities strongly exposed to this type of risk both for the presence of several industrial activities and the high urbanization of its territory. The aim of this work is to apply Geographic Information System and Decision Support System technology to emergency planning in the study area. In this methodological context, real-time emergency management is the last of four steps: identification of potentially dangerous events ; inventory of goods and resources within the involved area; definition of Risk Scenarios; development of an emergency management workflow. In this approach the use of a GIS integrated with DSS represents a valuable instrument for storing, analyzing and representing geographical data and for emergency management: by using "workflow management" tools it is possible to make procedures 'automatic', so that emergency managers can describe and control the running of workflows, the availability of resources and people with the support of Information and Communication Technology devices, with the aim of optimizing time and increasing the efficiency of intervention.
- Published
- 2009
28. Progetto DIVA: dati e informazioni per le valutazioni ambientali
- Author
-
Ceoloni, P, Pasca, Monica, and Torchio, M.
- Subjects
sistemi informativi territoriali ,Valutazione d'impatto ambientale ,ambiente ,INSPIRE - Published
- 2009
29. Convenzione fra Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare – Direzione per la Salvaguardia Ambientale e CINIGeo inerente attività di formazione e aggiornamento attraverso la predisposizione di linee guida per la valutazione di impatto ambientale e l’organizzazione di seminari specialistici - Linea 2 – Strumenti per la Valutazione dell’Impatto Ambientale resi disponibili dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Sviluppo di progetti cartografici di base a supporto delle valutazioni
- Author
-
Pasca, Monica and Corso, T.
- Subjects
valutazione di impatto ambientale ,sistemi informativi territoriali ,informazione al pubblico - Published
- 2009
30. E-government del territorio
- Author
-
DI LUDOVICO, Donato
- Subjects
Reti civiche ,Egovernment ,Sistemi Informativi Territoriali ,Edemocracy - Published
- 2008
31. Progetto P.I.S.E.: Palmari integrati ai sistemi informativi territoriali nelle emergenze
- Author
-
Martinolli, Shaula, Tribuson, B., Rigo, A., Ruzzier, G., AA.VV., Martinolli, Shaula, Tribuson, B., Rigo, A., and Ruzzier, G.
- Subjects
P.I.S.E ,sistemi informativi territoriali ,Protezione Civile ,gestione delle emergenze ,Carta Tecnica Regionale - Abstract
P.I.S.E. è un acronimo. In lingua italiana sta per "Palmari integrati ai sistemi Informativi territoriali nelle emergenze". Il Progetto nasce nell'ambito di una tesi di Master fatta presso il Centro di Eccellenza per la Ricerca in Telegeomatica dell'università di Trieste in collaboraziobe con la Protezione Civile del Comune di Trieste. Il progetto prevede la costruzione di una serie di banche dati contenenti informazioni riguardanti la gestione delle emergenze nel territorio comunale di Trieste. Si sta sperimentando uno smartphone che funge sia da telefono che da navigatore. Il navigatore è stato implementato con la Carta Tecnica Regionale, in seguito sono state inserite le bache dati relative a tutti gli idranti e alla viabilità forestale, ai vasconi per gli elicotteri, dati raccolti nei diversi rilievi, e altri elementi per la gestione dell'antincendio boschivo. Il passo successivo sarà quello di trasmettere la posizione via GSM dei Volontari di Protezione Civile ad una base fissa operativa, in modo tale da seguire la posizione degli operatori sul territorio durante le emergenze.
- Published
- 2008
32. Piani, metodi e pratiche. Il ruolo delle conoscenze
- Author
-
DI LUDOVICO, Donato
- Subjects
Sistemi di Pianificazione ,Sistemi delle Conoscenze ,Sistemi Informativi Territoriali - Published
- 2008
33. I sistemi informativi territoriali per il governo del territorio e la tutela dell'ambiente
- Author
-
Agricola, B., Pasca, Monica, and Venditti, A.
- Subjects
valutazione di impatto ambientale ,sistemi informativi territoriali ,ambiente - Published
- 2008
34. Informazione Territoriale e Valutazione di Impatto Ambientale
- Author
-
Pasca, Monica
- Subjects
infrastrutture strategiche ,valutazione di impatto ambientale ,sistemi informativi territoriali - Published
- 2008
35. Built environment and geospatial technologies: experiences in Sardinia
- Abstract
This paper presents an analysis of recent developments of Geographic Information systems in Sardinia, aiming at showing actual issues and opportunities in the use of digital archives describing the historic settlements in urban and regional landscape planning.
- Published
- 2012
36. L'informatica per il servizio sociale: il centro di prima accoglienza S. Anna di Isola di Capo Rizzuto rappresentato con il Sistema Informativo Geografico GIS
- Author
-
Scaringella, Angela
- Subjects
sistemi informativi territoriali ,sistemi informativi geografici ,basi di dati - Published
- 2005
37. Le Carte dei Luoghi e dei Paesaggi, strumenti per un governo plurale del territorio
- Author
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Properzi, P and DI LUDOVICO, Donato
- Subjects
Sistemi Informativi Territoriali ,Paesaggi e Luoghi ,Conoscenza condivisa - Published
- 2004
38. Il monitoraggio strategico della Progettazione integrata territoriale: l’esperienza di PuntoPIT in Sicilia
- Author
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VINCI, Ignazio Marcello, Frate M., Pigna T., Vinci I., and Vinci I
- Subjects
Settore ICAR/20 - Tecnica E Pianificazione Urbanistica ,Sistemi informativi territoriali - Published
- 2004
39. Calcolo dei fabbisogni irrigui delle colture
- Author
-
Piero Battista
- Subjects
Meterologia ,Climatologia ,Sistemi informativi territoriali ,Modellistica - Abstract
Il libro si articola in un percorso che parte dalla descrizione del tempo atmosferico e del clima, per arrivare all'analisi dei principali strumenti che possono essere impiegati in Meterologia e Climatologia applicata (modelli si simulazione di crescita delle coltre, sistemi infromativi geografici, ..), passando attraverso la descrizione delle tecniche per l'acquisizione, gestione ed elaborazione dei dati meteorologici.
- Published
- 2003
40. Energy and the urban environment: a coordinated approach
- Author
-
Fabbrini F., Fernandez A., Esposito A., Di Massa M., and Axerio G.
- Subjects
Sistemi informativi territoriali ,GIS - Abstract
The Brescia Municipal Services Board (ASM), the National Research Council (CNR), the Italian Association of Local Public Service Boards (CISPEL) and the Society for the Organization of Government and public Boards (SOGESS.EL) are carrying out a feasibility study, financed by the EEC, in the area of "Energy and the Urban Environment". The aim of this study is to improve the control of energy management in such a way as to safeguard the environment. The project consists of an organic, integrated study of a management system, automatic control, monitoring and remote control of various areas, such as: * an integrated traffic control system; * the centralized remote control and monitoring of space heating; * remote reading of customer meters; * environmental monitoring (air and water). The project includes the definition of the architecture of the information computer system necessary for the handling of data for management and planning use, based on an AM/FM/GIS system.
- Published
- 1990
41. Standards in the SITUS approach
- Author
-
Biagi B., Bonfiglioli R., Fabbrini F., Fernandez Perez De Talens A., and Di Massa A.
- Subjects
Sistemi informativi territoriali ,GIS ,Open systems - Abstract
Geographical Information Systems I as an autonomous discipline to be applied in several different application areas, has not yet reached full development. Similarly, the referral to Standards as a base for data interchange has never become the greatest care of manufacturers or system integrators. Nevertheless, the possibility to use graphics standards has been considered a feasible answer to the increasing demand of integration between different applications. On another hand, the graphics standards for the coding territorial images has decreased its relevance, due to two general parallel processes: -The wide acceptance of Open Systems, both as data structures and message interchanges, that fulfill the ISO/OSI architectural features, so easying the translation from a format to another. -The arising issues of semantics, dealing with the deeper problems of image interpretation, over those of pure image availability. All this has leaded the whole issue of GIS Standards to diversify from the initial aspect of data representation towards a threefold structure where each of the three areasa deals with a specific aspect: Framework: answers the need of an overall reference frame for GIS' S irrelevant to the specific images and related DB's, to know "what we are talking about" in common terms. Format: set of rules that guidelines the syntax of the managed information. Contents: set of rules that allows the semantic description of the managed information.
- Published
- 1990
42. Un anno di crescita del ruolo della ricerca nei sistemi informativi territoriali: gli standard
- Author
-
Biagi B., Fabbrini F., and Fernandez A.
- Subjects
Sistemi informativi territoriali ,GIS - Abstract
Durante la I Conferenza Nazionale Italiana sui sistemi Informativi cartografici; al termine del 1989, facendo il punto sul contributo della Ricerca allo sviluppo, in Italia, dei sistemi Informativi Territoriali, avevamo messo in luce come tale contributo, in un settore che peraltro non aveva raggiunto una propria autonomia, fosse sostanzialmente scarso e comunque inferiore a quello individuabile in altri settori operativi. In particolare si evidenziava che il settore AM/FM si sviluppava prevalentemente sotto l'impulso dell'utenza, cioé della domanda, che era venuta così ad assumere un ruolo trainante nel processo di crescita del settore.
- Published
- 1990
43. Il ruolo degli standards grafici per i sistemi informativi territoriali
- Author
-
Biagi B., Fabbrini F., and Fernandez A.
- Subjects
Sistemi Informativi Territoriali - Abstract
I sistemi Informativi Territoriali quali autonoma disciplina da utilizzare in settori applicativi diversi non ha mai avuto enorme fortuna in Italia. Similmente, si può affermare che il riferimento a standard, quale base per l'interscambio di informazione, non ha mai costituito la maggior preoccupazione dei produttori od di sistemi. Ciononostante, la possibilità di utilizzare (o definire, o - in qualche modo - fare riferimento a) standard grafici si è venuta affermando quale possibile base di risposta alla crescente domanda di integrabilità tra applicazioni diverse.
- Published
- 1990
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