1. Evidenza sierologica di infezione da virus dell’influenza di tipo A in una popolazione di cinghiali (Sus scrofa scrofa) del Nord Italia
- Author
-
DE MARCO, MARIA ALESSANDRA, COTTI, CLAUDIA, GHETTI, GIULIA, DELOGU, MAURO, Piredda I., Musto C., Raffini E., Corazzari V., Frasnelli M., Donatelli I., F. BALDINELLI , S. BABSA, C. MARESCA ,L. BUSANI E G. SCAVIA, De Marco M.A., Cotti C., Ghetti G., Piredda I., Musto C., Raffini E., Corazzari V., Frasnelli M., Donatelli I., and Delogu M.
- Subjects
INFLUENZA DI TIPO A ,CINGHIALE (SUS SCROFA SCROFA) ,SIEROLOGICAL EVIDENCE - Abstract
Il maiale domestico (Sus scrofa domestica), condividendo con gli uccelli e i mammiferi i recettori cellulari per i virus influenzali, svolge un ruolo epidemiologico chiave nell’ecologia del virus dell’influenza di tipo A ed in particolare nell’emergenza di nuovi ceppi, come confermato dall’origine suina del virus pandemico H1N1 del 2009. Il cinghiale (Sus scrofa) è il progenitore selvatico del maiale domestico, con cui condivide sia una stretta affinità genetica sia la suscettibilità verso numerosi agenti patogeni, tra cui i virus influenzali. La sottospecie nominale (Sus scrofa scrofa) è la più comune e diffusa in Eurasia, dove può arrecare gravi danni economici e ambientali. Se da un lato l’epidemiologia delle infezioni da virus influenzali di tipo A ed il relativo impatto economico negli allevamenti suini sono noti, vi sono ancora scarse informazioni sulla dinamica di circolazione del virus nelle popolazioni di cinghiali a vita libera. Nel presente lavoro è stata condotta un’indagine sierologica per valutare l’esposizione a virus influenzali di tipo A di una popolazione di cinghiali a vita libera distribuiti in un'area protetta della Provincia di Bologna. Metodi. Durante i periodi maggio 2002-luglio 2003 e aprile 2010-aprile 2011, sono stati raccolti 741 campioni di sangue prelevati da cinghiali catturati o abbattuti selettivamente nel Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa. In questa area protetta di 4.844 ettari situata nella fascia collinare preappenninica bolognese, dal maggio 2002 è applicato un modello di gestione demografica densità-dipendente basato sulla selezione ed il mantenimento di una popolazione a densità nota strutturata in base ad una piramide di popolazione sesso-età dipendente. In funzione dell’eruzione dentaria, gli animali campionati sono stati suddivisi in tre classi di età: 1a classe, 14 mesi. Per differenziare le positività sierologiche dovute ad immunità passiva materna (IPM) da quelle indotte da una risposta sierologica attiva (RSA) post-infezione, la 1a classe è stata ulteriormente suddivisa nelle sottoclassi 1a-IPM e 1a-RSA che comprendono rispettivamente i cinghiali di età
- Published
- 2011