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Il contributo non si sostituisce alle bibliografie critiche precedenti sulla Beata Colomba da Rieti, ma, prendendole come base per quanto concerne le segnalazioni di edizioni a stampa più o meno coeve a Colomba, le integra e arricchisce e traccia, così, un profilo editoriale della produzione agiografica relativa alla beata da una prospettiva diversa, riscoprendo nelle fonti una valenza polinformativa e polifunzionale. Sono state prese in considerazione le sole edizioni che trattano autonomamente di Colomba o che le sono dedicate, quindi non le Vite dei santi e beati collettive, attribuendo a queste edizioni autonome un carattere speciale relativamente alla scelta del soggetto. Si danno in ordine cronologico le edizioni considerate, presentandole non solo nei loro elementi bibliografici descrittivi, ma anche particolarmente nel loro contenuto paratestuale.

Since 2011 the Sapienza-University of Rome has started a territorial research project in the Conca Velina and in the Piediluco lake aimed at the diachronic reconstruction of the human population. An in-depth focus for protohistory is the excavation of the lakeshore settlement of Paduli (Colli sul Velino, RI) already identified in the eighties of the twentieth century. Surface research and a initial first excavation trench, highlight a continuity of the site’s life from the Middle Bronze Age to the early Iron Age. From the Late Bronze Age, household structures and craft areas have been based on timber platform. Between BF 3 and I Fe1 an important metallurgical production, formally integrated with the facies medio-tirrenica, seems to be the spy of phenomena of social complexity behind which nascent local elites could be hidden, capable of managing, or directly controlling, the mechanisms of acquisition of the raw material and production of artefacts.

Comentario crítico de los principales textos griegos y latinos de la Antigüedad sobre la selección del asno garañón, generalmente destinado a la cría de mulas. Analizo diversos pasajes de Varrón, Columela, Paladio y la Mulomedicina Chironis en latín, y otros en griego del Corpus Hippiatricorum Graecorum y los Geoponica procedentes de Apsirto, además de pasajes más breves de otros autores desde Aristóteles hasta Isidoro de Sevilla. Comento el desarrollo y la importancia y razón de ser de los principales criterios que se tuvieron en cuenta al menos desde el siglo I a.n.e. hasta el siglo VII. Trato sobre todo de la procedencia geográfica, del color y de otras características físicas del asno.

Questo lavoro intende avere come oggetto lo studio dell'impiego delle piante nella Provincia di Rieti attraverso una ricerca storica tesa al recupero di usi, tradizioni e credenze proprie del territorio considerato nel periodo contemporaneo. Il metodo adottato ha richiesto sia la ricerca bibliografica effettuata in varie biblioteche ed archivi, sia il reperimento di testimonianze dirette raccolte dalla viva voce di anziani e contadini. Le osservazioni si riferiscono infatti tanto alle diverse coltivazioni che in passato hanno influito sugli aspetti socio-economici locali, quanto agli usi popolari di specie vegetali spontanee nel campo culinario, della medicina, della veterinaria, ecc. Sulla base delle informazioni raccolte, è stato infine svolto un approfondimento sull’aspetto esclusivamente curativo delle piante arboree, arbustive e suffruticose con impieghi che, peraltro, sono risultati in più di un caso sconosciuti alla letteratura. Nonostante nel corso degli anni molte tradizioni legate alle piante siano andate perdute, la difesa della biodiversità in tutte le sue forme, il recupero di specie da destinare al mercato, la moda delle cosiddette medicine alternative, hanno portato oggi alla rinascita di un grande interesse sul tema. La ricerca svolta su specie spontanee un tempo ampiamente diffuse e su specie in passato coltivate, potrebbe far immaginare il loro recupero finalizzato ad un possibile nuovo impiego anche di tipo industriale. Sarebbe a tale proposito auspicabile una incentivazione delle superfici coltivate sulla base di una scelta accurata di specie idonee all'ambiente che consentano un migliore sfruttamento delle potenzialità e delle possibilità insite nel nostro territorio. The present study concern the use of plants in the province of Rieti through an historical research that wants to recover customs, traditions and beliefs connected with the local area in the contemporary period. The adopted method required not only a bibliographical research in several libraries and archives of the province, but also a collection of evidences from old people and farmers. The analysis is about different types of cultivations that, in the past, influenced socio-economic aspects, as well as popular uses of wild plants species in cooking, in medicine, in veterinary medicine, etc. From the gathered information emerges a deepening study about exclusively curative treatment of woody plants, shrubs and suffruticose with uses that result, in more than one case, unknown to literature. Although over the years many traditions about plants have been lost, the biodiversity defense in all its forms, the recovery of species for the market and the trend of the so called “alternative medicine” have now led to the rebirth of a great interest about this subject. The research on wild natural species and cultivated species widespread in the past, might suggest a recovery finalized to a new use of them, even in the industrial field. It would be desirable to improve farmed areas based on the accurate choice of adequate species in order to allow a better exploitation of the potential and possibilities of our territory. Dottorato di ricerca in Ecosistemi e sistemi produttivi

The present research aims to obtain information on cancer deaths in the five Latium provinces in the years 2006-2010 and to highlight similarities and differences between them.The survey was carried through statistical elaboration of cancer mortality data for the years 2006-2010 obtained from the National Institute of Statistics.The mortality due to oncological diseases in Rieti province showed a decreasing temporal trend for the years investigated. Among all the Latium provinces, Rieti presented the lowest standardized mortality rates. This phenomenon could be related to specific environmental conditions and low levels of air, water and soil pollution affecting the Rieti province.The results of the present study show that the "healthy" environment of Rieti province could be considered as a benchmark for studies in oncological diseases.

Antonino di Piacenza, Itinerarium, in P. Geyer, O. Cuntz, a cura di, Itineraria et alia geographica, Turnholti, 1965 (Corpus Christianorum, Series Latinae, 175), p. 129-153. Apparitio sancti Michaelis in monte Gargano, in P. Bouet, G. Otranto, A. Vauchez, a cura di, Culte et pèlerinage cit., p. 1-4. Apparitio Sancti Michaelis in monte Tancia, in A. Poncelet, S. Michele sul Monte Tancia, in Archivio Storico della Società Romana di Storia Patria, XXIX, 1906, p. 541-548 (p. 545-547). Bernardo mo...

1– PROVINCIA DI VITERBO Barbarano Romano, Grotta di San Simone Nei dintorni di Barbarano Romano, sul versante orientale della necropoli etrusca di San Giuliano, una tomba a doppia camera conserva resti di una pittura medievale raffigurante l’episodio evangelico della Presentazione al tempio (tavv. 1 a, 53 a). È probabile che il toponimo, San Simone, derivi dalla presenza del sacerdote Simeone nella scena dipinta. La tomba è costituita da un ampio ambiente a pianta rettangolare che tramite un ...

Spesso poco note, talvolta ancora inedite, le testimonianze di pittura rupestre medievale del Lazio e della Campania settentrionale sono numerose, come dimostrano le quarantadue schede del catalogo, corrispondenti ai monumenti presi in esame. L’ampio raggio di indagine ha permesso di enucleare due differenti tipologie di ambienti: la cavità artificiale, in corrispondenza del substrato tufaceo, utilizzata il più delle volte per esigenze funzionali, e la grotta naturale, fin dalla preistoria associata all’universo del sacro. Particolare attenzione è stata rivolta ai fenomeni religiosi che hanno concorso allo sviluppo dei santuari, quali la devozione all’arcangelo Michele, l’eremitismo e la venerazione delle reliquie. Queste ultime sono la causa della sopravvivenza dei santuari ubicati all’interno delle catacombe, luoghi di culto che molto hanno in comune con l’universo rupestre. Quanto alle tematiche di ambito artistico, il ricco corpus di dipinti ha consentito di soffermarsi sul dialogo fra roccia e immagine, sui diversi contesti della produzione pittorica campano-laziale fra VI e XIII secolo, sui problemi conservativi.

1– L’EREDITÀ SIMBOLICA DELLA GROTTA Fra i motivi che hanno spinto l’uomo medievale a occupare uno spazio rupestre per farne un luogo di culto emerge senza dubbio l’esigenza funzionale. Determinate condizioni geomorfologiche, infatti, offrono l’opportunità di ricavare nella roccia un ambiente abitabile in alternativa ad un edificio in muratura con conseguente risparmio di mezzi, materiali e mano d’opera. Al di là delle necessità pratiche, tuttavia, le ragioni della scelta di adibire a santuari...

1– CRONOLOGIA E CONTESTI L’arco cronologico entro il quale si collocano i contesti pittorici del territorio preso in esame si estende dalla fine del vi secolo al pieno xiii. Relativamente all’età cristiana che precede il termine alto non abbiamo rilevato testimonianze di pittura né in grotte naturali né in ambienti rupestri artificiali, ad eccezione degli insediamenti catacombali che, com’è noto, raggiungono il grado massimo di sviluppo e vitalità fra ii e iv secolo d.C. A partire dal xiv sec...

Le più antiche pitture su roccia sono state rinvenute in diversi luoghi della Spagna, nella Francia meridionale e occidentale, in aree circoscritte dell’Italia e del Portogallo. Le « scene di caccia » che popolano le pareti delle grotte di Lascaux e Altamira, tracciate con l’ocra delle terre e il carbone, risalgono a decine di migliaia di anni fa. Se dal Paleolitico ci rivolgiamo al corso della storia, senza distogliere lo sguardo dall’orizzonte geografico del bacino mediterraneo, notiamo com...

1– L’eremitismo Il portico della basilica di Sant’Angelo in Formis conserva un breve ciclo pittorico del xii secolo che narra la vita dell’eremita Paolo di Tebe, nato all’inizio del iii secolo (tav. 51 a). Nelle quattro lunette ai lati della porta d’ingresso è raccontato l’incontro che, all’età di centotredici anni, secondo quanto tramandato da san Girolamo, il venerando Paolo avrebbe avuto con il monaco novantenne Antonio venuto in visita presso la sua dimora, una grotta nel deserto della Te...

Le xe siècle est un siècle de rupture pour la vallée du Turano. Rupture avec l’organisation précédente des terres à l’intérieur de la curtis de Corneto constituée par l’abbaye de Farfa au ixe siècle, le xe siècle ouvre une période séculaire de transition pendant laquelle se mit lentement en place un nouvel ordre rural. Période cruciale à plus d’un titre, donc, mais mal documentée. Entre le milieu du xe siècle et la première moitié du xie siècle, la vallée du Turano sort à peu près totalement ...

A l’inverse de ce qui se produit généralement, les informations documentaires se font plus rares à partir du xiie siècle et surtout plus hétérogènes. L’expansion normande dans les Abruzzes et dans les Marses conféra pourtant une importance nouvelle et stratégique à la région située désormais au cœur du système frontalier entre le royaume de Sicile, l’État de l’Église et l’Empire. L’enquête réalisée sur le terrain fournit à ce sujet quelques informations de première main qui, pour limitées qu’...

La présentation et l’examen des résultats principaux de l’enquête archéologique réalisée dans la vallée du Turano ne constituent qu’une étape préliminaire de la mise en œuvre des données recueillies. Il convient maintenant de les confronter aux autres sources à notre disposition pour tenter d’élaborer l’histoire de l’organisation de l’espace et de la géographie du peuplement dans la micro-région prise en considération. Plusieurs périodes principales jalonnent cette histoire que la documentati...

Montagliano apparaît dans les sources en tant que castellum en 1074-1075 lorsque les héritiers du comte Bérard II des Marses cédèrent le site à l’abbaye de Farfa qui en conserva la propriété éminente jusqu’à la seconde moitié du xiiie siècle. Le village appartint ensuite successivement aux Castiglione, aux Orsini puis aux Colonna jusqu’à son abandon définitif à la fin du xve siècle. Pour la période précédant l’« incastellamento », les sources de Farfa attestent l’existence d’un casale Talianu...

Un nouvel élément vint modifier l’organisation foncière de la moyenne vallée du Turano pendant les décennies centrales du xie siècle. Depuis la seconde moitié du siècle précédent, les comtes des Marses, on l’a vu, étaient solidement implantés dans la région de Carsoli qui formait un des centres de leur pouvoir et où un fils de Bérard Ier (947-972), Rainaldo II (972-1000), fonda en particulier le monastère familial de Santa Maria in Cellis. C’est aux deux générations suivantes, avec Bérard II ...

La naissance des villages perchés et fortifiés, la recomposition de l'espace rural qu'elle induit, sont des thèmes de prédilection et débattus, connus sous le nom d'incastellamento, de l'histoire médiévale de l'Occident méditerranéen depuis la publication des Structures du Latium médiéval de Pierre Toubert en 1973. Les antécédents, la genèse, les modalités du processus, sans négliger ses hésitations ni ses échecs, sont examinés ici dans une enquête d'archéologie et d'histoire micro-régionales. Des prospections et des fouilles conduites dans une vallée frontalière des Apennins aux confins de la Sabine et des Abruzzes, jointes à la critique de la documentation écrite, montrent comment les facteurs économiques et sociaux se conjuguent à l'histoire politique générale et à ses répercussions sur l'organisation des pouvoirs locaux pour expliquer les évolutions matérielles des formes de l'occupation du sol et de l'habitat qui ont dessiné le paysage des campagnes jusqu'à nos jours. à la me´moire de Jean Coste et de Jean-Marie Pesez

CHRONOLOGIE GÉNÉRALE Au terme de la présentation des quatre sites étudiés, il convient de rassembler de manière synthétique les principaux résultats archéologiques obtenus avant de les confronter aux données des dossiers documentaires dans la perspective d’élaborer l’histoire des structures territoriales de la moyenne vallée du Turano. Si la dynamique d’ensemble nous paraît acquise, il est évident que la poursuite éventuelle des fouilles à Montagliano, à Offiano ou à Sant’Agnese permettrait d...

Attesté comme fundus de la massa Turana à la fin du viiie siècle et au ixe siècle, le toponyme Offianus désigna ensuite un espace qui couvrait la moyenne vallée du Turano entre les villages actuels de Paganico et de Collalto Sabino. Le nom fut ensuite donné à un castellum attesté comme tel en 1038, mais sans doute antérieur de quelques lustres. Entre 1017 et 1038, ses fondateurs, les filii Maifredi, le donnèrent à l’abbaye de Farfa qui en conserva la propriété éminente jusqu’à son abandon ver...

L’organisation territoriale et la topographie de la vallée du Turano pendant le haut Moyen Âge ont fait l’objet depuis une quinzaine d’années des travaux approfondis d’Elvira Migliario et d’Andrea Staffa qui facilitent notre besogne. Il nous suffira par conséquent d’en résumer les grandes lignes en préliminaire à l’étude des changements qui modifièrent le paysage rural à partir du xe siècle. En effet, notre recherche, on l’a vu, n’a pas été centrée sur les problèmes de l’occupation du sol pen...

Fruit d’une évolution pluriséculaire, la géographie de l’habitat dans la vallée du Turano avait acquis à la fin du xve siècle une physionomie qui ne changea plus jusqu’à nos jours. On ne s’étonnera pas de constater ici comme ailleurs l’ampleur des disparitions survenues avant le xvie siècle qui ont touché près de la moitié des sites médiévaux. Sur les quarante villages disséminés le long des deux versants de la vallée entre Carsoli et Rocca Sinibalda, dix-sept d’entre eux ont été rayés de la ...

Après les villages fortifiés de Montagliano et d’Offiano et le hameau de la villa de Sant’Agnese, le château de Castiglione a fait l’objet de sept campagnes de fouilles entre 1994 et 2000. Deux raisons ont dicté le choix de ce quatrième et dernier site pour compléter l’enquête réalisée dans la moyenne vallée du Turano. Le dossier documentaire, pour maigre qu’il soit, et la campagne de prospection effectuée dans la vallée en 1992 montrent que le castellum quod dicitur Castellione voisin de Mon...

Item [relinquo] hominibus ville Sancte Agnetis de Monte Aliano L solidos provisinorum pro emendatione dampni eis facti per homines dicti Montis Aliani, dictait Giangaetano Orsini dans son testament le 13 avril 1232. La villa de Sant’Agnese, dont le testament de Giangaetano Orsini atteste les liens qui l’unissaient à Montagliano dans le premier tiers du xiiie siècle, a fait l’objet pour cette raison de la campagne de l’été 1993 après qu’une reconnaissance effectuée l’année précédente eut permi...