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EnglishThe era in which we are living could be defined as the era of global migration. Masses of inividuals – in the most part coming from countries tormented by hunger, epidemics or wars – are crossing the sea, the ocean or the desert, in search of safer shores where to find shelter and hospitality. From their part, Western people feel the strong pressure of this massive exodus, evaluate with increasing concern the consequences – for economy and public order –, and basically divide themselves into two different groups: the few who want to offer hospitality and the many who would rather raise higher and higher walls to segregate misery and despair on the other side of a frontier. Where does the distrust of the foreigner come from? What are the psychological and sociological mechanisms that favor its diffusion? Could we find a philosophical guideline to address such problems? Inspired by such questions, the present essay detect in the duty of hospitality the original and foundational position of philosophy of law. italianoL’epoca che stiamo vivendo potrebbe essere definita come l’epoca delle migrazioni globali. Ingenti masse di individui – nella piu gran parte provenienti da Paesi tormentati dalla fame, dalle epidemie o dalle guerre – attraversano il mare, l’oceano o il deserto alla ricerca di lidi piu sicuri dove trovare riparo e accoglienza. Dal canto loro, i popoli occidentali avvertono la pressione di questo massiccio esodo, ne ponderano con crescente preoccupazione le conseguenze – in termini economici e di ordine pubblico –, si dividono tra i pochi che vorrebbero garantire ai migranti ospitalita e accoglienza e i molti che preferirebbero alzare mura sempre piu alte per segregare la miseria e la disperazione dall’altra parte di una frontiera. Da dove nasce questa diffidenza nei confronti dello straniero? Quali sono i meccanismi psicologici e sociologici che ne favoriscono la diffusione? Prendendo spunto da simili domande, il presente saggio intende rintracciare nel dovere di ospitalita la posizione originaria e fondativa della filosofia del diritto.

I bambini nati in Italia da genitori stranieri costituiscono ormai più del 50% degli alunni cosiddetti stranieri presenti nelle nostre scuole d’infanzia e primaria, secondo le statistiche degli ultimi anni. Chiamiamo questi bambini “alunni di seconda generazione”, per distinguere la loro condizione da quella profondamente diversa degli alunni neo-arrivati da un altro Paese. Questo articolo indaga l’opportunità della definizione “famiglie di seconda generazione”, in riferimento alle famiglie di questi bambini nati in Italia. A partire dai risultati di una ricerca recentemente condotta dall’autrice in alcune scuole dell’infanzia di Milano, viene elaborata una riflessione sull’utilità e l’opportunità pedagogica, nonché sui risvolti operativi, di tale categoria.

Multikulturalni sastav hrvatskog društva, globalizacijski procesi i nove integracije aktualiziraju pitanje odgoja i obrazovanja pripadnika različitih naroda. Škola kao čimbenik oblikovanja društvenih odnosa treba uvažiti kulturne specifičnosti i potrebe svih svojih članova pri čemu važnu ulogu imaju stavovi djece i mladih prema zajedničkom školovanju pripadnika različitih naroda. Budući da predstavljaju pretpostavku izgradnje interkulturalne škole, nužna su njihova istraživanja kao temelj osvještavanja odnosa prema „drugom“ i „drugačijem“ u školskom okruženju. Cilj ovoga empirijskog rada bio je istražiti stavove učenika i učenica srednjih škola o zajedničkom školovanju pripadnika različitih naroda. U istraživanju je sudjelovalo 1709 polaznika različitih srednjih škola u Republici Hrvatskoj. Podatci su prikupljeni pomoću upitnika. Na temelju analize rezultata utvrđene su statistički značajne razlike u stavu prema zajedničkom školovanju s obzirom na spol, razred i vrstu srednje škole, te u stavu prema školskoj asimilaciji s obzirom na spol, narodnost i vrstu srednje škole., Multicultural composition of Croatian society, globalization processes and new integrations bring the question of education of members of different nations into focus. School, as a factor in forming social relationships, should take cultural characteristics and needs of all its members into consideration, whereby an important role is played by the attitudes of children and young people towards a joint schooling of members of different nations. Since they represent a precondition for the construction of an intercultural school, analyses of such attitudes are indispensable as the basis for raising awareness of the relationship toward “other” and “different” in school setting. The aim of this empirical study was to investigate the attitudes of pupils of secondary schools on education of members of different nations. The study included 1709 students from various secondary schools in the Republic of Croatia. The data were obtained using a questionnaire. The analysis of the results revealed significant differences in attitudes towards joint education with regard to gender, class and type of high school, and in attitudes towards school assimilation with regard to gender, ethnicity and type of high school., Il quadro multiculturale della società croata, i processi della globalizzazione e i nuovi processi integrativi rendono attuale la questione dell’educazione e della formazione dei soggetti appartenenti ai vari popoli. La scuola come uno dei fattori nella formazione dei rapporti sociali deve tenere in conto delle specifi cità culturali e dei bisogni di tutti i suoi membri e in questo processo un ruolo importante ce l’hanno le posizioni dei bambini e dei giovini nei confronti del percorso formativo comune dei membri dei vari popoli. Dal momento che rappresentano il fondamento nel progetto di una scuola interculturale, sono necessarie le ricerche riguardanti il loro punto di vista nel determinare il rapporto verso „l’altro“ e il „diverso“. L’obiettivo di questo lavoro empirico era la ricerca dei punti di vista degli alunni e delle alunne delle scuole superiori circa il percorso formatvo condiviso dagli appartenenti dei vari popoli. Della ricerca hanno fatto parte 1709 frequentanti delle varie scuole superiori nella Repubblica di Croazia. I dati sono stati raccolti mediante i questionari. In base alle analisi dei risultati sono state determinate delle differenze rilenvanti dal punto di vista statistico per quel che concerne l’atteggiamento nei confronti al percorso scolastico comune prendendo in considerazione il sesso, la classe e la tipologia della scuola superiore.

This paper offers a theoretical reflection on the concept of liberal multiculturalism as developed by the philosophical-political Canadian school, beginning with the dynamics of diversity and cultural pluralism in Latin America. The processes of regional trans-culturation and de-culturation are analyzed through the concepts of race, cultural universalism and particularism, thus presenting an alternative interpretation of such concepts. Il saggio presenta una riflessione teorica sul concetto di multiculturalismo liberale proposto dalla scuola filosofico-politica canadese a partire dalle dinamiche di diversità e pluralismo culturale latinoamericani. Attraverso i concetti di razza, universalismo culturale e particolarismo si analizzano i processi di deculturazione e transculturazione regionale e si offre una lettura alternativa del concetto. El presente ensayo presenta una reflexión teórica acerca del concepto de multiculturalismo liberal propuesto por la escuela filosófico-política canadiense a partir de las dinámicas de diversidad y pluralismo cultural latinoamericanos. A través de los conceptos de raza, de universalismo cultural y de particularismo se analizan los procesos de deculturación y transculturación regional y se ofrece una lectura alternativa del concepto.

La scuola, quale elemento centrale all’interno del vasto ecosistema culturale di cui fa parte, può e deve diventare terreno privilegiato del confronto interculturale, dell’incontro tra soggetti umani con progetti diversi, l’ambiente più adatto per la conoscenza e la comprensione reciproche. La formazione all’intercultura diventa, pertanto, una dimensione educativa irrinunciabile che vede protagonisti i bambini, gli alunni, gli adulti, gli educatori, gli operatori. Il compito primario dell’educazione interculturale - attraverso strategie, strumenti e metodologie adeguate – è quello di impegnarsi in un processo di gestione e di ricostruzione delle relazioni sociali, caratterizzate dagli incontri con la differenza. Partendo da questo scenario, il contributo intende affrontare il problema della prevenzione della dispersione scolastica dal punto di vista teorico e metodologico avvalendosi di un approccio squisitamente pedagogico al problema; la qualità della didattica è il presupposto irrinunciabile per assicurare il successo formativo all’azione della scuola e, conseguentemente, ai singoli studenti.

Il saggio prende in esame alcuni concetti fondamentali della storia e della cultura degli Stati Uniti d’America attraverso tre volumi pubblicati in Italia nel corso del 2008. Si tratta di sintesi che offrono una lettura complessa degli Stati Uniti anche a lettori non specialisti. Il concetto di eccezionalismo americano viene usato per affrontare il discorso sviluppato da questi importanti saggi al fine di comprender meglio l’immagine degli Stati Uniti proposta oggi e il posto occupato dalla storia americana in Italia. Con l’eccezionalismo, il pluralismo culturale fa da riferimento nella ricostruzione storica e storiografica. Toccando altri ideali centrali nell’identità americana, come il Destino Manifesto, la frontiera e l’internazionalismo, il saggio affronta la questione dell’imperialismo e della reazione a esso tra XIX e XX secolo. Con il tema dell’immigrazione si tocca la questione della società multiculturale e dei processi che hanno portato a un progressivo inserimento delle diverse minoranze attraverso i modelli proposti dalla società dominante. Il saggio ripercorre così alcuni stereotipi diffusi sui diversi gruppi etnici e la costruzione di un nuovo modello di pluralismo culturale. The essay examines some central concepts of U.S. history and culture through the analysis of three volumes published in Italy in 2008. These are surveys that offer a complex reading of the United States also to non specialists. The author uses the concept of American Exceptionalism in order to provide a closer reading of the books and a better understanding of the image of the United States offered today, as well as the place of U.S. history in Italy. Together with Exceptionalism, Cultural Pluralism is an important framework in the historical and historiographical narratives. Touching upon other central ideals of American identity such as Manifest Destiny, the Frontier, and Internationalism, this essay deals with the issue of Imperialism and the reactions against it in the 19th and 20th centuries. Through the question of immigration, reference is made to multiculturalism and the processes that led toward a progressive integration of different minorities on the basis of models proposed by the dominant society. The essay thus recapitulates some of the most widespread stereotypes concerning ethnic groups and the construction of a new model of Cultural Pluralism.

Da uno sfondo teorico di grande rilevanza (problema dell’identità e differenza in Heidegger, il riconoscimento dell’alterità in Lévinas, la dualità di genere come fattore imprescindibile di interpretazione del sé , del mondo, della storia in Luce Irigaray), si mostra la necessità di comprendere, direi di più di attuare una pratica e una etica che tenga conto delle differenze di cultura, di razza, di lingua e di religione. Il cammino di una poetica della integrazione non è da intendere in senso sentimentale, emotivo, paternalistico o maternalistico, ma nel senso forte di prassi, caratterizzata da alcune parole chiave ,che vengono delineato: teoria critica della differenza, pluralismo culturale ,e adesso aggiungo universalismo che ricomprenda in sé le differenze, diritti fondamentali. In altre parole è necessaria la promozione di una piena uguaglianza civile attraverso la redistribuzione e l’azione positiva, compatibile con la libertà e la non discriminazione.

Rad donosi treorijski pregled o interkulturalnom odgoju i obrazovanju u Hrvatskoj s posebnim osvrtom na doprinos Odsjeka za pedagogiju Filozofskoga fakulteta Sveučilišta u Zagrebu kako u znanstvenom tako i u nastavnom pogledu. Naime, u sklopu Odsjeka provedena su različita znanstvena istraživanja u području interkulturalizma, a od 1995. godine interkulturalni odgoj se javlja kao poseban kolegij na Odsjeku pedagogije na diplomskom i postdiplomskom studiju. U empirijskom dijelu rada prikazani su najznačajniji rezultati komparativnog istraživanja provedenog u osnovnim školama u Hrvatskoj, Sloveniji i Italiji. Cilj istraživanja bio je komparativna analiza nastavnih programa prirode i društva i povijesti od I. do V. razreda većinskih i manjinskih osnovnih škola u Hrvatskoj, Sloveniji i Italiji te analiza stavova učitelja prema učenicima različitih nacionalnosti. Na temelju kvantitativne komparativne analize zastupljenosti interkulturalnih sadržaja u nastavi prirode i društva te povijesti u većinskim i manjinskim osnovnim školama u Hrvatskoj, Sloveniji i Italiji može se zaključiti kako je najveći postotak nastavnih tema s elementima interkulturalizma prisutan u nastavnim programima talijanskih osnovnih škola u Italiji od I. do V. razreda, ukupno (78.8%), zatim u slovenskim (74.3%) i talijanskim osnovnim školama (71.5%) u Sloveniji te u talijanskim (62.7%) i hrvatskim osnovnim školama (57.6%) u Hrvatskoj. Ispitivanje stavova učitelja prema različitim nacionalnostima pokazalo je da su učitelji hrvatske, slovenske i talijanske nacionalnosti iskazali najmanju socijalnu distancu prema pripadnicima svoje nacionalnosti dok je najveća socijalna distanca iskazana prema Romima. Učitelji najbolje poznaju obilježja svoje kulture, a vrlo malo su upoznati s romskom, albanskom i muslimanskom kulturom. Učiteljima u radu s djecom druge nacionalnosti najviše poteškoća pričinjava problem nepoznavanja jezika (M=3.06 ; SD=1.57), nedostatak vremena za sustavno bavljenje tim učenicima (M=2.64 ; SD=1.23) i nedostatak nastavnog materijala, a u pogledu djelotvornih oblika integracije učenika različitih nacionalnih grupa u razredu, učitelji osnovnih škola pridaju najveću važnost poticanju bolje suradnje s roditeljima (M=4.17: SD=1.05) kao i češćim uključivanjem učenika drugih nacionalnosti u školske i izvanškolske aktivnosti (M=4.15 ; SD=1.04).