Origin of disease has special interest for rheumatologists, for whom absence of etiologic information generally mandates empirical approaches. Hypotheses have been offered that rheumatoid arthritis and syphilis were New World diseases, only transmitted to the Old World subsequent to the passages of Christopher Columbus (1-7). The pertinent search is for polyarticular erosive disease, sparing axial joints (8-10) and for oligostotic or polyostotic periosteal reaction (3, 4). The phenomenon of interest is not the focal periosteal reaction that occurs secondary to trauma (9, 10), but rather the more diffuse reaction indicative of pres- “Like a virgin”: Absence of rheumatoid arthritis and treponematosis, good sanitation and only rare gout in Italy prior to the 15th century “Come una vergine”: in Italia, niente artrite reumatoide o sifilide, solo poca gotta, e buona sanità prima del XV secolo BM. Rothschild1, A. Coppa2, PP. Petrone3 1Arthritis Center of Northeast Ohio, Youngstown, OH; Department of Internal Medicine, Northeast Ohio Universities College of Medicine, Rootstown, OH; Department of Biomedical Engineering, University of Akron, Akron, OH; Department of Earth Sciences, Carnegie Museum of Natural History, Pittsburgh, PA; 2Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo, Sede di Antropologia, Università di Roma “La Sapienza”, Roma; 3Museo di Antropologia, Centro Musei di Scienze Naturali, Università di Napoli “Federico II”, Napoli RUBRICA LA REUMATOLOGIA NELLA LETTERATURA… Reumatismo, 2004; 56(1):61-66 Reumatismo, 2004; 56(1):61-66 RIASSUNTO Obiettivi: Lo studio è stato condotto con lo scopo di compiere alcune valutazioni e di verificare, anche indirettamente, una serie di ipotesi: 1. che l’artrite reumatoide e la sifilide siano malattie originate nelle Americhe e che siano state trasmesse nel Vecchio Continente successivamente ai viaggi di Cristoforo Colombo; 2. che l’intossicazione da piombo, causa di iperuricemia e quindi di gotta, fosse frequente ai tempi dell’antica Roma; 3. valutare lo stato di salute pubblica in Italia prima del XV secolo, attraverso la stima della prevalenza delle spondiloartriti; 4. valutare la frequenza dei traumi ossei nell’Italia antica, grazie all’analisi dei fenomeni di reazione periosteale focale. Metodi: Gli scheletri provenienti da diversi siti archeologici di epoca diversa (età del bronzo/peste del 1485-86) sono stati esaminati macroscopicamente per documentare segni di reazione periosteale focale e caratteristiche peculiari di artrite reumatoide, gotta, spondiloartriti e treponematosi ossea. Risultati: L’esame di 688 campioni ha rivelato una bassa frequenza di reazione periosteale con distribuzione focale (perlomeno nel periodo compreso fra 3400-700 anni fa), con una brusca impennata nel XV secolo. Una reazione periosteale di tipo diffuso è stata messa in evidenza solo in singoli soggetti con un quadro isolato di osteoartropatia ipertrofica. Le erosioni ossee sono risultate poco frequenti e sempre con distribuzione oligo-articolare. Non si sono osservate erosioni marginali, a parte un unico caso, a livello metatarsale, con le caratteristiche tipiche della gotta. Erosioni subcondrali, fusione di articolazioni periferiche e coinvolgimento dello scheletro assiale suggestive di spondiloartrite sono state rilevate nell’1-3% dei campioni esaminati, indipendemente dalla datazione del sito archeologico. Conclusioni: L’Italia, prima di Cristoforo Colombo, si presentava “come una vergine”. Malattie come artrite reumatoide ed infezioni da treponema (in particolare sifilide) non sarebbero state presenti, fornendo così un’ulteriore prova che si tratta di forme morbose originarie delle Americhe. Segni di reazione periosteale dovuta a traumi minori erano rare prima del XV secolo, ovvero ai tempi dell’epidemia di peste del 1485-86. Ciò suggerisce il ruolo potenziale di attività domestiche, piuttosto che di quelle esterne, nello sviluppo di questo particolare tipo di lesione. L’ipotesi di un ruolo dell’intossicazione da piombo come cofattore causale nel declino dell’impero romano appare poco probabile, data la rarità dei casi di gotta osservati. La frequenza di spondiloartriti è risultata ridotta rispetto a quella che si osserva su popolazioni in precarie condizioni igienico-sanitarie, lasciandoci così intuire buoni standard di salute pubblica nell’Italia di quei tempi. Indirizzo per la corrispondenza: Prof. Dr. Bruce M. Rothschild The Arthritis Center of Northeast Ohio, 5500 Market Street, Youngstown, OH 44512 e-mail: bmr@neoucom.edu ence of a systemic disease (e.g., treponemal or hypertrophic osteoarthropathy) (9-11). Four thousand years of Italian cemeteries provide fertile ground to assess those hypotheses.