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This paper intends to explore how the concept of triple helix in connection with the culture of innovative entrepreneurship may lead to local development. In these regards, by illustrating a case study undertaken in the South of Italy this paper brings evidence of a triple helix model that addresses the interactions between academy, industry and government relying on qualified human capital driving innovative entrepreneurship. By doing so, this paper will also tackle the question of whether, and if so, how the triple helix work in less advantaged regions. More specifically, the work discusses the case of the Euro Mediterranean Scientific Biomedical Institute (ISBEM), a scientific Institute that works as incubator of talents and promotes wealth in society by creating, diffusing and using knowledge. In a geographic area short of core centers that operates in society enhancing connections and relationships between the three helices of university-industry-government, ISBEM is a unique case in the attempt to elucidate the arguments of this paper. In this aim, the research method used is qualitative based on the collection and analysis of documentation and interviews with key informants. As such, the research design and the process of conducting the case study did not aim at generalizing the results of a single local practice, but at illustrating and revealing the virtuous relationship between the triple helix and the innovative entrepreneurship culture in the development processes of less advantaged areas.

Sodalites and sulfatic sodalites in holocrystalline K-feldspar-rich ejecta from the SommaVesuvius volcanic complex, Italy, have been characterized by combined chemical, structural and spectroscopic analyses. Sodalite has a relatively homogeneous chemical composition, with the ubiquitous presence of CO32 and H2O/OH. The sulfatic sodalites are isomorphous and have cage structures which can contain a wide variety of anions, molecular species and cations. Molecular CO2 and H2O/OH are present in sulfatic sodalites, instead of the CO32 anions that are present in sodalite sensu stricto. The cell dimensions of the all of the studied sodalite samples are very similar, the sulfatic sodalite cell dimensions are more variable. Structure refinement of a distinctly green sample confirms the P4¯3n space group. Metasomatic magma-derived fluids that are rich in H2O, CO2, Cl and S are believed to be responsible for the genesis of the relatively late-stage phases which form the ejecta containing the sodalite-group minerals.

Rimini 9-12 ottobre 2001

terzo Forum FIST, Chieti 5-8 settembre 2001

Questo volume è diretto all'approfondimento di una particolare tipologia museale: i Musei Scientifici Universitari. Tale scelta deriva dalla scarsità di studi sull'argomento e quindi dall'esigenza di conoscere meglio lo stato di fatto e le potenzialità future di questo patrimonio culturale di straordinario valore scientifico e storico, imponente ma poco conosciuto. Il volume è strutturato in tre Capitoli dedicati ai risultati di altrettante indagini empiriche condotte dall'IRAT-CNR tra il settembre del 2003 ed il novembre del 2005. Le prime due, riportate rispettivamente nel Primo e nel Secondo Capitolo, si riferiscono ad indagini riguardanti l'offerta dei musei scientifici universitari. La prima, condotta sull'universo dei musei scientifici universitari in Italia, si è posta il duplice obiettivo di effettuare una ricognizione del patrimonio museale universitario e di valutare se, e in che misura, in queste strutture si stiano estendendo processi di valorizzazione e di orientamento al cliente. La seconda invece si è indirizzata all'approfondimento di una specifica realtà museale, quella dei Musei scientifici aderenti al Sistema Museale dell'Ateneo Federico II di Napoli, con l'obiettivo di valutarne il grado di fruibilità, le principali attività svolte ed i servizi offerti. In particolare, il Caso di gestione congiunta del Centro Musei delle Scienze Naturali dell'Università di Napoli permette di sviluppare alcune riflessioni circa le prospettive di sviluppo offerte dai network museali, quali efficaci strumenti di gestione e promozione dei musei scientifici. Il Terzo Capitolo è infine centrato sulle opportunità offerte dalle tecnologie multimediali quali strumenti di valorizzazione ed analizza uno Studio di Caso condotto su di un campione di 13 Musei Scientifici Universitari italiani, selezionati tra gli Orti Botanici. Scopo dell'indagine è stato quello di analizzare e valutare la presenza sul web di queste strutture per verificare se sfruttano adeguatamente le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie; la valutazione dei siti web è stata condotta partendo dalle linee guida del Progetto Europeo Minerva, che ha elaborato gli standard da seguire per le Applicazioni Web di qualità dei Soggetti Culturali Pubblici.

Negli ultimi anni i musei scientifici universitari hanno ricevuto una crescente attenzione un po' ovunque nel mondo e si sono diffusi processi di sviluppo reticolare. La formazione di reti di musei è una tendenza che emerge con forza sulla base della convinzione che una possibile riorganizzazione dei musei in Italia non può che seguire la strada dei sistemi museali. I network museali consentono alle istituzioni, indipendentemente dalla dimensione, di proporre un maggior numero di servizi, di offrirli con dei costi inferiori, di attrarre iniziative di qualità superiore, di razionalizzare i costi di gestione e i costi amministrativi, di effettuare attività di promozione e valorizzazione delle collezioni. Il presente contributo contiene i risultati di un'indagine empirica condotta sull'offerta dei Musei Scientifici appartenenti al Sistema Museale di Ateneo dell'Università Federico II di Napoli, nonché l'approfondimento di un Caso di gestione congiunta di più realtà museali, quale il Centro Musei delle Scienze Naturali dell'Università Federico II. Il lavoro ha la finalità di definire il quadro dell'attuale situazione dei singoli musei e di sviluppare delle riflessioni circa le prospettive di sviluppo offerte dal network museale. Dall'indagine condotta emerge una scarsa integrazione dell'offerta culturale e dei programmi di attività dei singoli musei, nonché l'assenza di iniziative congiunte. Allo stato attuale la situazione si potrebbe definire di start-up per molte delle strutture, un momento opportuno quindi per impostare una logica di sistema tra musei, basata sullo sfruttamento di sinergie e sulla creazione di relazioni inter-organizzative.