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Il saggio intende rileggere alcuni autori italiani in attività alla luce delle loro nuove opere, a partire da chi, come FRancesca Manfredi e Enrico Ianniello, si ripropongono con la seconda opera dopo una felice opera d'esordio, proseguendo con Salvatore Niffoi Fulvio Ervas, Salvatore Recami, Andrea Molesini Laura Pariani.

Il saggio prosegue la rilettura di alcuni autori italiani in attività alla luce delle loro nuove opere (Pariani, Teobaldi, Scianna, Santacroce).

Il saggio insegue, entro recenti narrazioni che affrontano ambientazioni tra emarginazione, eccentricità, bizzarria e follia, personaggi, spesso protagonisti, altre volte spalle, che popolano un preciso filone narrativo non solo della letteratura italiana, ma mondiale, ossia i cosiddetti idioti, folli, deviati, scemi, ingenui, mentecatti, eccentrici, pazzi e in tante altre simili varianti. opere di autori quali Remo Rapino, Gesuino Nemus, Michele Cecchini, Antonio G. Bortoluzzi, Aldo Simeone, Ireene Salvatori, Doris Femminis, Andrea Donaera.

Il saggio offre in edizione filologicamente critica il testo giovanile di Bazzero, ricavato da due diverse redazioni manoscritte conservate nel Fondo depositato all'Archivio di Stato di Milano. Il testo sconosciuto consente una riflessione sulle prime prove scrittorie e narrative di Bazzero.

Il volume riunisce saggi e studi dedicati ad autori del Novecento, in una prospettiva filologica. Lo accompagnano un saluto critico di Claudio Magris (Un Virgilio nella selva oscura della letteratura), uno di Salvatore Silvano Nigro (Per Ermanno); una lettura critica di Pierantonio Frare (La critica, la verità, l'amicizia); e una corposa Bibliografia dell'autore a cura di Daniela Tonolini, curatrice del volume.

Dopo una riflessione sulla "lettura", suggerita da un passo di Delacroix dalle "Lettres intimes" ripreso da un saggio dedicato a "Praga tra Delacroix e Dante" su "Otto/Novecento" di Daniela Tonolini, il saggio indaga rivisitazioni narrative recenti di passi evangelici, e segnatamente della Passione, senza tralasciare l'anticipazione fornita da Collodi nella pagina conclusiva della sua originaria "Storia di un burattino"

Il saggio indaga gli esordi narrativi di Luigi Santucci, cercando di individuare i percorsi attraverso i queli è venuta formandosi quella voce non solo autentica, ma anzi originale e isolata nel panorama narrativo dell'immediato dopoguerra. Al centro dell'indagine si pongono soprattutto i suoi lavori di tono "mariologico" e il romanzo "settecentesco": "In Australia con mio nonno".

Inni Sacri è un titolo nuovo nella produzione lirica italiana. Le edizioni non autorizzate seguite alle due edizioni manzoniane del 1815 e del 1822 presentano numerose varianti e alcuni errori, sanati solo con l'edizione ne varietur del 1855. Nel 1829 si scatentò una furibonda polemica intorno agli Inni Sacri, che probabilmente spinse Manozni a riprendere in mano il progetto innografico, anche grazie allo stimolo fornito dalla pubblicaizone di tre inni sacri da parte dell'amico Giuseppe Borghi: il cui risultato si può identificare nel poi abortito Ognissanti, ripreso infine nel 1847.

Il saggio prosegue la riflessione iniziata sul numero scorso della medesima rivista "Nuova Antologia" a proposito di talune, anche singolari, modalità di riscrivere o riscriversi. In particolare nel presente contributo sono prese in considerazione altre non meno singolari modalità di riscrittura, che passano dal “giocare” con altri testi, all’immergersi in taluni minimi segni lasciati da smarrite cronache, all’attraversarsi reinventando quanto sin lì scritto, a una riscrittura che si richiama e si fissa in un personaggio di secoli prima, attraverso il quale consegnarsi al lettore persino più che in limine mortis se, per via delle chiusure imposte dal Covid-19, un libro scivola ad altra data rispetto a quella preventivata, sino all’ironia di vederlo stampato e distribuito a pochi giorni di distanza dal venir meno del suo autore.

Barilli's war correspondences (1912-1915) were re-proposed in 1946 by Enrico Falqui with heavy cuts and changes, if we compare them to the original text. The article examines the typologies, both quantitative and qualitative, of these interventions, which go in the direction, led by Falqui, of a "liberation" of the text from its context: a direction that aims to a memorial purification of the past war.

In questa seconda puntata, il saggio - dopo aver inizialmente analizzato talune situazioni narrative di conferma della propria felicità creativa - passa a considerare altri percorsi che seguono una direttrice contraria, all'interno forse anche di una volontà di ricerca esplicitatasi però più nel segno della raziuonalità, anziché di un darsi alla narrazione (ad esempio Paolo Di Paolo); o, se si preferisce, su certe volontà di "essere narratori" o anche solo di "essere narratori di un certo tipo di narrativa" (Giuseppe Lupo).

Il saggio rilegge Il poema giovanile di Cipani, che svilupperà poi la sua attività nel settore della Pedagogia, evidenziandone la caratteristica di singolarità nel pieno di una produzione di ambito scapigliato, rilevandone le fonti dichiarate (Dante e la Commedia), ma pure quelle sotterranee.

Lo studio ricostruisce l'aspetto giornalistico del poeta novarese Ernesto Ragazzoni. Si sofferma in particolare sulla descrizione e analisi delle corrispondenza da lui inviate al giornale "La Stampa" da Parigi tra fine secolo XIX e prima guerra mondiale

ll saggio delinea un quadro della produzione giornalistica nel decennio preunitario utilizzando quale prospettiva di indagine l'attenzione ai contenuti culturali. Un percorso dai tre volti, a seconda proprio dei mutamenti di clima politico, riassumibili: nella grande voglia di raccontare della produzione dei cinque mesi del 1848; nel periodo grigio della seconda restaurazione, caratterizzato dalle restrizioni imposte dalla censura, che aveva nella cultura, gestita in quanto poteva darsi di evasione, il solo campo espressivo a disposizione; quindi il biennio 18571859, caratterizzato da una grande fioritura di pubblicistica dovuta a quella gioventù intellettuale oggi nota come 'scapigliatura preunitaria'. Tre momenti affrontati con sondaggi ovviamente diversificati: presenza di realtà in particolare letterarie sui giornali del 1848; sguardo su alcuni significativi percorsi singoli entro la gran messe giornalistica del 1850-1858; una attenzione alle testate più significative del mondo scapigliato., The essay provides a general outline of the journalistic production in the decade preceding the unification of Italy using the perspective of one paying more attention to its cultural content. The course of the studies has been divided into three parts following the changes of the political scene: the great desire to describe and report in the first five months of 1848; the period of the second restoration with the restrictions imposed by censorship in which culture, seen as a form of escapism, was the only available area of artistic expression; then the years 1857-1859 marked by a flourishing of political journalism stimulated by that group of intellectual youth famous as scapigliatura preunitaria'. A different approach, implying different survey research, has been adopted to each of the three parts: the presence of literary realities in the periodicals published until 1848; a review of some of the most relevant artistic paths inside the great production of 1850-1858; careful attention to the most important papers of the world of Scapigliatura.

Il saggio è frutto di un ricco sondaggio condotto sulla stampa periodica milanese, sia letteraria, che generalista, inteso a registrare ogni aspetto del dibattito sorto intorno a Manzoni. La particolare ricchezza dei risultati ha privilegiato i tanti aspetti di novità, limitandosi a registrare gli esiti più noti del dibattito sorto di volta in volta al comparire delle nuove opere per privilegiare aspetti inediti o meno noti o meno praticati, quale i riferimenti alle sue opere nei dibattiti sul ge nere sia narrativo (romanzo storico) che poetico (poesia religiosa); la presenza più generalmente 'culturale' di Manzoni sulle pagine dei periodici, non di rado riproponendo in traduzione interventi su pubblicazioni estere; tutto quanto ne è venuto in altri campi partendo proprio dalle opere di Manzoni (pittura, melodramma, teatro, e altri aspetti anche minori). È stato infine possibile anche recuperare giornali su cui sono apparsi taluni suoi testi, consentendo in tal modo di proporre correzioni alle edizioni già in essere., The study is the product of further research into the Milanese periodicals, both literature reviews and non-specialized magazines, in order to consider every aspect of the debate about Manzoni. The wealth of information has resulted in the novelty of some aspects, merely recording the famous outcomes of the debate provoked each time by the publication of new works while focussing on unknown, celebrated aspects such as any reference to Manzoni's works in debates over dif ferent gen res, narrative (the historical novel) as well as poetical (religious poetry). The presence of Manzoni in the cultural section of the periodicals has been analysed considering the translations of articles in foreign publications along with everything produced in different fields (paintings, operas, plays, to narre but few) inspired by Manzoni's production. Finally it has been possible to find journals which published some of his texts, thus enabling a process of correction of the editions in print.

Attraverso i materiali d'archivio (Fondazione Mondadori e privato dell'autore) il saggio ricostruisce la nascita del romanzo, opera prima di castellaneta, e le sue traveresie editoriali. I materiali d'archivio sono offetri per la prima volta e riportati integralmente

Il saggio esamina le caratteristiche della produzione critica novecentesca di Ermanno Paccagnini

Attraverso un puntuale riscontro delle Appendici dei più diffusi quotidiani milanesi del ventennio Postunitario, Il saggio cataloga tipologie , autori, polemiche della narrativa lì ospitata, quale che sia la provenienza, aprendo pseudonimi, sottolineando i comportamenti editoriali e i vari problemi legati alla circolazione di quei testi.

Il saggio offre una panoramica del considerevole numero di opere prime di differenti provenienze, sesso ed età, con conseguenti proposte di contenuti e di vicende narrate: da narrazioni strettamente legate alla propria esperienza, a intrecci, se non di autobiografia, di sensazioni autobiografiche, all'uscita da se stessi e dal presente per indagare nel passato i fantasmi che hanno spinto alcuni giovani a scelte critiche; ad attraversamenti del passato, in particolare in Napoli, da tre diverse prospettive (storica; odierna; tra ricordi di gioventù; a differenti modalità di fuga; a rivisitazioni e del recente passato berlusconiano, come pure una cavalcata wester nella Toscana dell'Ottocento. Ma pure un esordio nel genere della narrativa breve.

Il saggio intende attraversare la più recente produzione narrativa caratterizzata da percorsi quanto mai differenti: taluni tutto sommato omogenei se non addirittura in costante crescendo; altre situazioni conoscono invece momenti di sbandamento, dopo aver raggiunto autentici vertici narrativi, dovuti comunque a una pregevole volontà di provarsi in un nuovo percorso, mettendo in conto anche di poter sbagliare; né mancano poi felici riprese, dopo qualche momento di incertezza, più o meno accentuato, verificatosi. A fronte di essi si segnalano poi percorsi che seguono invece una direttrice contraria, all'interno forse anche di una volontà di ricerca esplicitantesi però talora più nel segno della razionalità, anziché in un darsi alla narrazione.

Sulla base delle più recenti pubblicazioni, il saggio indaga due aspetti della narrativa italiana contemporanea: da un lato il riaffacciarsi della narrativa che ha per oggetto i migranti, non più però con questi in prima persona a narrare, ma, come agli esordi del fenomeno, con autori italiani che raccontano vicende di migrazioni, o facendo riferimento a specifiche esperienze o su base inventiva, ma con riferimenti più generici a una realtà drammatica. In contrasto con gli esiti narrativi di questa modalità, risultano invece taluni esordi nel sengno della memorialità

Il saggio è dedicato all'analisi di alcune tipologie di gialli, si presentino essi come tali e magari anche appartenenti alla serialità (Antonio Manzini e Malvaldi) o di fatto ne possano vantare la valenza (lo stesso Malvaldi con narrazioni non seriali su personaggi letterari), o il risvolto giallistico possa affacciarsi dentro una tramatura più specificatamente letteraria (Stassi, Nemus e soprattutto l'iultyimo Magris)

Dopo aver rilevato il mutamento intervenuto nel rapporto ebook-libro cartaceo a favore di quest'ultimo, il saggio indaga alcune esperienze narrative proprie del racconto breve

Il saggio indaga i due duversi ruoli assunti da Giovcanni Giudici, sia come direttore della rivista "Mondo Occidentale" finanziata dal governo degli Stati Uniti; sia come responsabile del periodico della Olivetti "Comunità": nel primo caso soffermandosi sulle linee editoriali; nel secondo passando in rassegna i suoi interventi critici sia letterari, sia di carattere sociologico o dedicati a temi propri del momento quali ad esempio alienazione, rapporto cattolicesimo-comunismo, ricerca di una lingua democtatica

Il saggio indaga questa opera prima di Goffredo Parise, riproposta secondo l'edizione originaria del 1951, sottolineandone non solo gli elementi tematici e le componenti stilistiche, ma anche evidenziando il lavorio sul manoscritto, del quale sono riprodotte in facsimile alcune pagine per un confronto, e pure le varianti intervenute nelle successive edizioni Feltrinelli e poi Mondadori.

In un volume dedicato alla molteplice attività di Oreste del Buono, esplicitatasi nei campi più disparati, il saggio approfondisce in modo particolare la sua produxione narrativa, esplicitatasi in romanzi e racconti, all'insegna di un gusto eclettico e poliedrico, tanto dello straordinario e dell'eccezionale, quanto di ciò che si cela nell'ordinario, rivisiti il campo della memorialità, oppure quello del mondo editoriale. Percorsi che hanno quale punto centrale del suo raccontare un Io al tempo stessa reale e fantastico, fattosi sempre più amaro negli anni.