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Questa tesi di dottorato ha come scopo l?indagine sistematica di una parte del deposito archeologico e degli individui sepolti nella Cripta della Beata Vergine Annunziata, presso l?antico Ospedale Maggiore Ca? Granda di Milano. L?utilizzo di metodi presi dall?archeologia e dall?antropologia ha permesso di ottenere risultati utili ad affrontare un discorso multidisciplinare per ricostruire la storia degli scheletri recuperati. La suddetta ricerca ha posto altres� le basi metodologiche per studi futuri sul Sepolcreto e per confronti con altre popolazioni, anche non riconducibili alla stessa area geografica. La porzione di deposito indagata ha restituito, per la prima volta, una sequenza stratigrafica ben definita, nonch� individui in connessione anatomica e reperti non ossei dal particolare valore archeologico. Lo studio antropologico � stato suddiviso in due differenti campagne: la Campagna A che ha analizzato i 1571 resti ossei commisti provenienti da sondaggi precedenti, privi di contesto stratigrafico, e la Campagna B, la quale si � occupata di indagare le 1059 ossa e i 43 individui recuperati nel nuovo scavo archeologico. I risultati cos� ottenuti sono stati affiancati da quelli relativi alle altre discipline scientifiche, svolti su un campione di reperti di natura differente come, ad esempio, i tessuti molli e i resti botanici intrappolati nel tartaro calcificato. Al fine di effettuare un confronto diacronico per ricostruire l?identit� degli antichi abitanti di Milano ed inserire la popolazione della Ca? Granda nel pi� ampio progetto MIAntropo, � stato poi svolto un raffronto antropologico con tre diversi campioni di popolazione. Gli scheletri archeologici presi in considerazione provengono da necropoli e cimiteri di Et� Romana, Medievale e Contemporanea. Un primo ed importante risultato dell?analisi archeologica � stato quello di individuare le dinamiche di inumazione dei corpi. Si tratta quindi di un deposito di tipo primario, utilizzato per un lungo periodo di tempo (primary long term usage). La presenza degli individui in connessione anatomica � il risultato della deposizione, avvenuta poco dopo la morte, di numerosi cadaveri. La commistione dei reperti osteologici, riscontrata nei vari livelli del deposito, � dovuta perlopi� all?azione di eventi tafonomici naturali, come la caduta e il rotolamento di ossa a causa della forza di gravit�, ed antropici. Le analisi antropologiche hanno permesso di ricostruire una popolazione non omogenea, composta da soggetti di entrambi i sessi e di varie et�: dai feti a soggetti anziani, di et� superiore ai 60 anni. I dati hanno confermato che nelle corsie ospedaliere veniva curata perlopi� la popolazione povera di Milano; i segni osservati sulle ossa sono di natura perlopi� cronica. Tra di essi � ben rappresentata la malattia simbolo dell?Et� Moderna, ovvero la sifilide. Nei reperti ossei esaminati sono state riscontrate poche lesioni traumatiche, la maggior parte subita prima della morte dell?individuo e in corso di guarigione. In particolare, una grande percentuale di questi eventi � dovuta a cause accidentali, probabilmente accadute in ambito lavorativo, ma non mancano episodi, anche se minimi, di segni riconducibili a violenza interpersonale. Le analisi specialistiche hanno permesso di acquisire ulteriori informazioni sulla medicina praticata all?interno del nosocomio e sullo stile di vita degli antichi abitanti, nonch� sul Sepolcreto stesso e sulla datazione delle sepolture. I temi trattati hanno permesso di ottenere, per la prima volta, un quadro ricostruttivo composto da dati storici e scientifici differenti, ma coerenti tra loro, il quale ha consentito di proporre una solida metodologia per risolvere le problematiche rimaste ancora irrisolte e che saranno oggetto degli studi futuri. I criteri scientifici qui delineati potranno porre le basi per un approccio scientifico multidisciplinare, adatto ad affrontare altri contesti di studio dal punto di vista archeologico ed antropologico.

Sex assessment is one of the principal activities in the establishment of a biological profile in both forensic anthropology and osteoarchaeology; in addition, most of methods for diagnosis of sex are based upon anatomical findings, including morphological traits of cranium and pelvis [1]. As standard procedures based on cranial and pelvic morphology are not applicable in every context, literature is focusing on novel methods for assessing sex also from measurements of single bones. In the last years volumetric (CT, MRI) and surface (stereophotogrammetry, laser scanners) 3D acquisition systems enabled researchers to perform statistical evaluations not only of linear measurements, but also of surfaces and volumes. This article aims at assessing volume parameters of the first metatarsal bone through 3D acquisitions by laser scanning: 129 first metatarsal bones from 68 skeletons (35 men, 33 women) were acquired from the Milanese Skeletal Collection hosted by University of Milan (66 right and 63 left elements). A male-female cut-off value of 13,330 mm3 was found, with an overall accuracy of 82.4% (p, Italian Journal of Anatomy and Embryology, Vol. 121, No. 1 (Supplement) 2016