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Nell'interpretazione delle scienze sociali il rito è spesso pensato come atto in grado di fondare legami e strutture sociali. Nella società occidentale contemporanea, molte parole chiave come identità, culture, istituzioni sono connotate da un processo di indebolimento e di perdita di significato. La questione affrontata nel saggio riguarda la "necessità" del rito in un mondo globale frammentato. A partire dalla tradizione durkheimiana, il saggio riprende e discute due proposte teoriche che sembrano in grado di recuperare il ruolo centrale del rito rielaborando e in qualche caso allontanandosi dalla tradizione. La prima è la visione micro dell'interazione rituale (Randall Collins) e la seconda è la visione ecologica e antropologica del rito come elemento fondamentale per la costruzione dell'umanità (Roy Rappaport).

I materiali lapidei dalla domus Libanore sono da riferire complessivamente alle indagini condotte da Lamboglia nel 1957, ma non è sempre possibile precisarne la provenienza poiché in alcuni casi manca l’indicazione relativa al contesto. I pezzi sono associati agli strati I A-I B-I C-II-II A-V e sono stati recuperati nei vani A-B-C-D-E2. Gli elementi studiati (846) appartengono a diverse tipologie21. La grande maggioranza è costituita da lastre e lastrine di rivestimento parietale o pavimentale22 in marmi bianchi e policromi (483) conservate allo stato frammentario.

Il contributo analizza i resti di decorazione architettonica e lapidea attribuibile all'edificio da spettacolo, con una riflessione sulla restituzione del frontescena

Il saggio così denominato è stato realizzato nel nucleo orientale del complesso, in corrispondenza della pars rustico/abitativa. Esso ha interessato una superficie di 70,8 mq (N-S m 11,80; E-W m 6) e ha compreso, oltre alla parziale riapertura della porzione più occidentale della vasta area indagata nel 2016 (saggio B), il suo allargamento verso W. Lo scopo era quello di verificare l’effettiva prosecuzione delle strutture, precedentemente messe in luce allo stato di fondazione, e di definire quindi l’articolazione planimetrica di questa porzione della villa. Le indagini condotte nel 2017 hanno consentito di confermarne l’estensione verso occidente, come preventivamente ipotizzato, e di constatare il prosieguo delle strutture murarie oltre il limite S di scavo.

I frammenti lapidei provenienti dalle indagini condotte nel complesso tardo antico di Palazzo Pignano non sono mai stati oggetto di uno studio né tantomeno di una catalogazione puntuale. Le campagne di scavo, susseguitesi a partire dal 1963 fino ad oggi , hanno restituito sporadici elementi pertinenti all’apparato decorativo, quasi sempre decontestualizzati e dunque difficilmente riferibili all’ornato di un ambiente piuttosto che di un altro.

Il contributo analizza i tubli fittili da riscaldamento rinvenuti nella villa tardoantica di Palazzo Pignano cercando di tracciare un quadro della presenza di questa classe in Lombardia

Sullo sfondo della lettura che Ernesto De Martino dedica al ruolo e alla funzione del pianto rituale, il saggio si pone come obiettivo quello di indagare le trasformazioni delle forme e del significato che i riti di cordoglio assumono nella società contemporanea. Se si considerano i mutamenti delle rappresentazioni e degli atteggiamenti verso la morte e il morire, allora si possono ipotizzare nuovi modi di reagire al dolore e di vivere il lutto che danno luogo, sul versante istituzionale, a riconfigurazioni delle azioni simboliche dei rituali, e, sul versante alternativo, a vere e proprie re-invenzioni del rituale. In particolare l’attenzione si concentra sulle forme virtuali del rituale affrontando il tema del digitale come spazio di innovazione in cui giocano un ruolo significativo le tendenze apparentemente contraddittorie alla personalizzazione e alla ricerca di comunità.

Le pareti dell’edificio erano rivestite da pannelli marmorei policromi interrotti a determinate altezze da zoccolature e elementi modanati. I frammenti di rivestimento parietale delle terme possono essere suddivisi in differenti tipologie a seconda della morfologia e della funzione svolta in origine all’interno del partito decorativo.

Nel volume si analizza il complesso delle Terme imperiali tardoantiche di Milano, con particolare attenzioni ai litotipi utilizzati per la decorazione degli interni

Il presente contributo analizza la fortuna e la diffusione in pittura del motivo della losanga con rota dentata inscritta nell’area orientale dell’impero. Gli esempi riguardano l’edilizia privata e l’architettura funeraria. L’arco cronologico comprende contesti che vanno dalla media età imperiale (fine II-III sec. d.C.) alla tarda antichità (VI sec. d.C.). Lo studio consente di cogliere come il motivo venga usato nei secoli, senza soluzione di continuità, nelle differenti temperie culturali.

Lo studio e la documentazione degli affreschi esistenti sono iniziati nell’anno 2015 ed hanno visto un’intensa attività di ricerca da parte delle studiose, confluita nel testo dal titolo Le pitture della galleria superiore della cappella di S. Aquilino Milano: i motivi e le tecniche nel loro spazio architettonico, di cui si attende la pubblicazione in tempi prossimi su una rivista di archeologia specificatamente dedicata. Le pitture tardoantiche del sacello non sono mai state fatte oggetto di uno studio monografico; l’obiettivo è stato dunque quello di documentarle e descriverle al fine di studiarne, per la prima volta, i motivi ed il loro significato oltre che l’esecuzione dal punto di vista tecnico. Le pareti e le volte dipinte si inserivano in un articolato sistema decorativo con evidenti rimandi cristologici comprendente anche mosaici, sono perciò state studiate anche in relazione ad esso, per indagarne infine la loro funzionalità all’interno del contesto architettonico di appartenenza. Le pareti imitano lastre di rivestimento in marmi colorati (i quali sono stati debitamente riconosciuti) e le volte simulano, invece, un soffitto cassettonato con simboli animalistici dipinti dei quali si offre nel testo una prima interpretazione. Si propone una datazione nell’ambito del V secolo d.C. e si portano a sostegno numerosi confronti coevi. Sebbene poco visibili dal basso, le pitture potevano forse essere fruite da un’élite (militare?) che partecipava al rito di depositio-consecratio di un imperatore di cui le fonti non fanno esplicita menzione. Ci si propone di continuare a studiare l’argomento sotto nuovi punti di vista, come quello tecnico e scientifico (pigmenti usati, analisi archeometriche etc.), anche mediante l’ausilio di esperti.

The monumental baths of Mediolanum (Milano), were built in the late 3rd century-early 4th century ce, then they were rapidly dismantled and forgotten. Diferent excavations works, led from the early 18th to 1988, unearthed architectural and decorative elements, pavements, mosaics, etc. The study points out the confguration of the bathing complex, the chronology of the fndings, the use of stone materials, the identifcation of about 800 fragments made of more than 20 diferent coloured and white marbles, limestones etc. The marbles mainly came from the eastern Mediterranean basin, with the frst evidence of granito verde della sedia in Roman sites of Lombardy; the classifcation of the marbles according to the application (pavement, moulding, architectural decoration, column, pilaster, wall veneering). Finally, a distinct description of granitic (plutonic) rocks used as building material is reported.

Cosa significa vivere in una società di individui? Quali conseguenze comporta sul piano del sentire e dell'agire religioso? Negli ultimi decenni si è molto parlato di una irresistibile dinamica di individualizzazione di credenze e pratiche religiose. Ma il rapporto tra individualismo e religione nella storia d'Occidente ha origini molto lontane nel tempo. Fin dalle origini, le trame complesse che collegano i due piani, hanno evidenziato affinità e similitudini ma anche scostamenti e discontinuità. Con l'avvento dell'epoca moderna, l'esperienza religiosa rivela una relazione sempre più stretta con i mutamenti della concezione di individuo. I significati che l'individualizzazione assume nelle fasi successive, le rappresentazioni e le problematiche che ne caratterizzano l'evoluzione, modellano e diversificano le modalità di sperimentare soggettivamente il religioso. La ricerca dell'autenticità, l'identità "senza dimora", l'indebolirsi del legame sociale, l'orientamento narcisistico e il ripiegamento dell'io in se stesso, la condizione della società dell'incertezza si combinano con i vissuti religiosi innescando la ricerca di nuove vie di salvezza dell'io. Le forme mistiche di ricomposizione del sé che ne derivano possono riassumere o combinare fra loro significati assai distanti: la ricerca di un io “autentico”, aperto agli altri; vere e proprie strategie di fuga o di rinuncia al mondo; movimenti a legame debole; tentativi di rifondazione e re-invenzione di legami comunitari forti ed esclusivi

Describing religions in Europe throughout the last two centuries is a difficult task because they have undergone important changes and are highly differentiated from country to country. The relations among churches, states, and society, for example, are deeply connected to the constitutional path and the legal framework of individual states, and this connection affects the daily life of believers. For instance, the role of religion in Italy and in other southern European countries is quite different from that in northern Europe. There is often a gap between the institutional level of religions, including relations between churches and states, and the personal level of religious feelings and practices. Several historical processes and events, as well as recent social and political issues, have affected religions in Europe. The secularization process, the Holocaust, migration flows toward Europe, biotechnology, and terrorism have all hugely affected daily religious life in Europe. This chapter will provide a broad overview of religion in modern Europe.

According to many scholars, the polysemic nature of laicity has stimulated, during the last decade, a renewed interest on the status and legitimacy of religion in the public space. This paper focuses on the relation between public sphere and religion starting from a theoretical reflection on the meaning of laicity in Italy. In the higly institutionalized Italian Catholic context, laicity seems to be subjected to significative change. The article’s starting point is the ideological controversy about the presence of crucifix in the Italian public school. After have outlined the case of this normative conflict, the essay points out the social and cultural mechanisms that require new interpretations. In particular, the processes of individualization of religious beliefs and the pluralisation of religious communities are the most relevant factors that affects institutional and normative relations between the state and religious communities. These trends suggest that to reconsider the concept of laicity implies rethinking the notion of separation and the boundaries between private religiosity and public religion.

Questo contributo apre un importante saggio di Roy Rappaport dedicato al rito e alla religione nella costruzione dell’umanità. L’introduzione ha l’obiettivo generale di presentare al pubblico italiano la visione dell’antropologo americano. Dopo aver ricostruito il quadro concettuale dell’ecologia culturale, vengono presentati e discussi gli aspetti salienti della visione del rito e della religione che Rappaport ha sviluppato nel corso degli ultimi anni. L’approccio adattativo e cognitivo, l’ampia anlsisi del significato evolutivo della religione, la sua coestensione alla creazione del linguaggio e della cultura, convergono nel far emergere un ruolo cruciale del rito, denso di implicazioni per la riflessione sociologica.

This article seeks to illustrate some characteristics of the religiosity of Italians, focusing on Catholicism and interpreting the data in the light of the model of religious economy. The issue of belonging to the Catholic Church is addressed first, with an emphasis on problems of measurement and on the factors which underlie the differentiation of religious orientations in Italy. Next, the practice of Catholicism, primarily attendance at Mass, is examined as an indicator of the diffusion and vitality of the Catholic Church, and its course since the Second World War is described. Finally, the article deals with the issue of belief, showing Italians' widely diffused propensity to 'deviate' from full Catholic orthodoxy. Our analysis shows that while the Catholic Church has maintained its pre-eminent position in Italy's internal religious market, it has lost ground in recent decades and at present must contend with a considerable lack of both vitality and orthodoxy. © 1999 Taylor & Francis Limited.