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Descrizione della relazione tra classificazione NOHL definita durante la drug-induced sleep endoscopy e AHI iniziale in pazienti con OSAS da moderato a grave, e valutazione dei risultati ottenuti con dispositivi orali.La drug-induced sleep endoscopy (DISE) è ampiamente riconosciuta come un valido strumento per la diagnosi e la pianificazione del trattamento della sindrome delle apnee ostruttive (OSAS), in quanto consente una visualizzazione diretta dei siti e pattern di collasso delle vie aeree superiori (VAS). In letteratura sono state proposte molteplici classificazioni per descrivere gli eventi osservati duranti la DISE, fra cui la NOHL (Nasopharynx cavity and walls, Oropharynx, Hypopharynx, Larynx) classification (Vicini 2012). Lo studio si prefigge gli obiettivi di identificare quali strutture anatomiche, definite secondo la classificazione NOHL, sono più rappresentate nel collasso delle VAS in pazienti con OSAS da moderato (15 ≤ AHI ≤ 30) a grave (AHI30), e valutare il risultato del trattamento con dispositivi orali (OA), in termini di riduzione dell’AHI. Il gruppo studio è composto da 35 pazienti (29 M, 6 F, età media 50,6, BMI medio 26) con diagnosi polisonnografica di OSAS da moderato a severo, sottoposti a DISE e classificati secondo la classificazione NOHL per individuare le sedi anatomiche e i pattern di collasso più frequentemente riportati. I pazienti sono stati successivamente indirizzati a terapia con Mandibular Advancing Devices (MAD), ed è stato valutato il risultato del trattamento in termini di riduzione dell’AHI. Nel campione esaminato, le strutture anatomiche più frequentemente coinvolte nel collasso delle VAS risultano essere il nasofaringe (N) e la base lingua (H), con indice di correlazione 0,35 (p0,04), mentre non è stata evidenziata significatività per l’area retropalatale (O) e la laringe (L). L’analisi descrittiva ha evidenziato inoltre un collasso multisede in tutti i pazienti, con coinvolgimento di più strutture nella meccanica ostruttiva. In tutti i pazienti è stata osservata una riduzione dell’AHI dopo terapia con MAD (p0,00), sebbene in alcuni casi non completamente risolutiva della patologia.Nowadays, drug-induced sleep endoscopy is widely recognised as a valid tool for diagnosis and treatment planning of obstructive sleep apnoea syndrome (OSAS), as it allows a direct visualisation of sites and patterns of collapse of the upper airways (UA). Various classifications have been proposed in the literature to describe the events observed during DISE, including the NOHL (Nasopharynx cavity and walls, Oropharynx, Hypopharynx, Larynx) classification. This study was aimed at assessing which anatomical structures, according to the NOHL Classification, were most frequently involved in UA collapse in patients with moderate to severe OSAS, and evaluating treatment results with oral appliances (OA), in terms of AHI reduction. The study group consisted of 35 patients (29 M, 6 F, mean age 50.6, average BMI 26) with polysomnographic diagnosis of moderate to severe OSAS, subjected to DISE and classified according to the NOHL classification to identify the anatomical sites and patterns of UA collapse most frequently reported. Patients were subsequently addressed to mandibular advancing device (MAD) therapy and treatment results in terms of AHI reduction were evaluated. In the sample examined, the anatomical structures most frequently involved in the collapse of the UA were the nasopharynx cavity and walls and tongue base, with a correlation index of 0.35 (p0.04), while no significance was found for the retro-palatal area or larynx. Descriptive analysis revealed multilevel collapse in all patients, involving multiple anatomical structures in obstructive mechanics. In all patients, AHI reduction was observed after treatment with MAD (p0.00).