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Una donna su tre è la gravissima stima del numero di donne al mondo vittime di violenza psicologica, fisica o sessuale, che ha reso la violenza di genere un'emergenza di salute pubblica, oltre che una violazione dei diritti umani. L'altra faccia della medaglia è la condizione traumatica dei bambini vittime di violenza assistita per il maltrattamento subito dalle madri e degli orfani speciali prodotti dai femminicidi. Si tratta di un fenomeno multifattoriale complesso, perlopiù sommerso, che richiede una formazione specialistica dei professionisti che si interfacciano con situazioni di violenza, per poterle prima di tutto riconoscere e quindi per fornire un ascolto consapevole e un supporto efficace a donne e minori. Questo manuale prova a fornire una panoramica il più possibile esaustiva dal punto di vista multidisciplinare dei fenomeni della violenza domestica - più specificatamente dell'Intimate Partner Violence - e della violenza assistita. Il volume affronta questi temi prima di tutto da un punto di vista sociologico, fornendo al lettore le lenti di genere per mettere a fuoco gli stereotipi e i fattori storico-culturali che rappresentano le radici di tali forme di violenza. Successivamente, sono descritti dal punto di vista giuridico gli strumenti di prevenzione civilistica e di tutela penale a contrasto della violenza di genere e domestica. Per comprendere come la violenza si insinua in modo subdolo nelle relazioni di coppia per poi cronicizzarsi in una spirale che imprigiona la vittima, vengono analizzate le conseguenze psicologiche e i vincoli emotivi, sociali e materiali che influenzano i percorsi di fuoriuscita dalla violenza; vengono quindi illustrate le prassi operative delle Reti Antiviolenza Territoriali. L'ultima parte del volume allarga il focus sui minori vittime di violenza assistita: si esplorano le conseguenze specifiche di questa forma di maltrattamento all'infanzia e si presentano le strategie di protezione e promozione del benessere delle

L'obiettivo della repressione della violenza domestica e di genere ha sollecitato nel nostro ordinamento giuridico la creazione progressiva di un sistema di norme di natura penale, sostanziale e processuale. Dopo aver delineato i contenuti della Convenzione di Istanbul del 2011, sulla prevenzione e la lotta contro la violenza contro le donne e la violenza domestica, sono illustrate le disposizioni introdotte dalle legge 19 luglio 2019, n. 69 (c.d. Codice Rosso). Sono altresì delineate e discusse le principali figure di reato dirette a contrastare le forme di violenza domestica.

Il capitolo, composto da riflessioni sia sociologiche, sia pedagogiche, introduce il concetto di genere: dalle dimensioni che lo compongono, alla sua utilità per interpretare i processi discriminatori a danno delle donne in particolare. Nella prima parte del capitolo sono discussi alcuni aspetti della complessa relazione tra genere e cultura: genere come costruzione sociale delle caratteristiche biologiche, come sistema di stratificazione ma anche come prospettiva interpretativa e di ricerca. Nella seconda parte del capitolo la lente di genere è applicata al sistema scolastico: viene sottolineata la crucialità dell’educazione di genere come una bussola imprescindibile per promuovere la parità tra donne e uomini, contrastare gli stereotipi di genere in ambito formativo e orientare le azioni pedagogiche nel futuro.

Background: Prenatal maternal stress is a key risk factor for infants' development. Previous research has highlighted consequences for infants' socio-emotional and cognitive outcomes, but less is known for what regards socio-cognitive development. In this study, we report on the effects of maternal prenatal stress related to the COVID-19 pandemic on 12-month-old infants' behavioral markers of socio-cognitive development. Methods: Ninety infants and their mothers provided complete longitudinal data from birth to 12 months. At birth, mothers reported on pandemic-related stress during pregnancy. At infants' 12-month-age, a remote mother-infant interaction was videotaped: after an initial 2-min face-to-face episode, the experimenter remotely played a series of four auditory stimuli (2 human and 2 non-human sounds). The auditory stimuli sequence was counterbalanced among participants and each sound was repeated three times every 10 seconds (Exposure, 30 seconds) while mothers were instructed not to interact with their infants and to display a neutral still-face expression. Infants' orienting, communication, and pointing toward the auditory source was coded micro-analytically and a socio-cognitive score (SCS) was obtained by means of a principal component analysis. Results: Infants equally oriented to human and non-human auditory stimuli. All infants oriented toward the sound during the Exposure episode, 80% exhibited any communication directed to the auditory source, and 48% showed at least one pointing toward the sound. Mothers who reported greater prenatal pandemic-related stress had infants with higher probability of showing no communication, t = 2.14 (p = .035), or pointing, t = 1.93 (p = .057). A significant and negative linear association was found between maternal prenatal pandemic-related stress and infants' SCS at 12 months, R2 = .07 (p = .010), while adjusting for potential confounders. Conclusions: This study suggests that prenatal maternal stress during the C

The COVID-19 pandemic is a global traumatic experience for citizens, especially during sensitive time windows of heightened plasticity such as pregnancy and neonatal life. Pandemic-related stress experienced by mothers during pregnancy may act as an early risk factor for infants' regulatory capacity development by altering maternal psychosocial well-being (e.g., increased anxiety, reduced social support) and caregiving environment (e.g., greater parenting stress, impaired mother-infant bonding). The aim of the present longitudinal study was to assess the consequences of pandemic-related prenatal stress on infants' regulatory capacity. A sample of 163 mother-infant dyads was enrolled at eight maternity units in northern Italy. They provided complete data about prenatal stress, perceived social support, postnatal anxiety symptoms, parenting stress, mother-infant bonding, and infants' regulatory capacity at 3 months of age. Women who experienced emotional stress and received partial social support during pregnancy reported higher anxious symptoms. Moreover, maternal postnatal anxiety was indirectly linked to the infants' regulatory capacity at 3 months, mediated by parenting stress and mother-infant bonding. Dedicated preventive interventions should be delivered to mothers and should be focused on protecting the mother-infant dyad from the detrimental effects of pandemic-related stress during the COVID-19 healthcare emergency.

I fenomeni della violenza domestica e della violenza di genere presentano molteplici profili di complessità sul piano criminologico, che dovrebbero trovare riscontro nel momento della predisposizione di adeguati strumenti giuridici di contrasto. L'attuazione di comportamenti offensivi nell'ambito di relazioni personali significative, come quelle familiari e affettive, espone il soggetto passivo a condotte che possono essere espressive di occasionali conflittualità della relazione, ma che potrebbero evolvere rapidamente verso comportamenti pericolosi per la vita e l'incolumità della persona offesa. Alcuni degli strumenti giuridici di tutela presenti nel nostro ordinamento giuridico, in particolare civilistici e amministrativi, perseguono l'obiettivo di fornire un intervento di tutela anticipato e preventivo, al fine di evitare che le condotte offensive perpetrate possano aggravarsi e integrare figure di reato contro la vita e l'integrità fisica.