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Cronaca

contributo intende esaminare le potenzialità formative, comunicative, ausiliarie e professionalizzanti della cartografia nel nuovo sistema nazionale di istruzione e formazione disegnato dalla Riforma Moratti, nonché elaborare una proposta didattica concreta orientata allo sviluppo delle competenze cartografiche di base nel primo ciclo d'istruzione. The contribution wants to examine the formative, communicative, auxiliary and professionalizing potentials of the cartography according to the new national instruction and forming the Moratti's Reform has planned moreover it wants to work out a real teaching method offer in order to develop the cartographic competences in the first cycle of the instruction.

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Nel nostro Paese il fenomeno dell'immigrazione appare quanto mai dinamico, articolato ed irreversibile, coinvolgendo tutti i settori sociali e, di converso, anche il mondo della Scuola. L'inserimento scolastico del minore straniero costituisce, senza dubbio, una sfida ben radicata nella coscienza degli insegnanti che operano nelle scuole giuliane, con particolare riferimento al primo ciclo dell'istruzione. In proposito, la Geografia sembra svolgere un ruolo decisivo nel processo in questione, offrendo un autorevole contributo ad una gestione sostenibile del delicato problema.

La nuova Scuola secondaria di primo grado è particolarmente interessata a intraprendere iniziative che consentano di superare un’impostazione ancorata alla tradizionale lezione frontale impartita in aula. In proposito, le visite di studio in campagna rappresentano esperienze particolarmente efficaci ai fini di un significativo sviluppo di competenze multidisciplinari e risultano imprescindibili, anche sul piano motivazionale, per favorire gli apprendimenti geografici e scientifici. Il presente contributo ne delinea un esempio, soffermandosi in particolare sull'esplorazione di un antropo-geotopo localizzato nell'ambito della Riserva Naturale Regionale della Val Rosandra (TS).

In conseguenza dell’esito della Seconda Guerra Mondiale, Gorizia venne notoriamente lacerata dalla comparsa del revisionato confine politico tra l’Italia e la Jugoslavia, che separò la città dalla maggior parte della sua regione complementare e, persino, da una consistente porzione della sua periferia, ove, successivamente, si sarebbe sviluppato e giustapposto un nuovo organismo urbano contermine. Tale demarcazione incise profondamente, anche per la sua pregnante valenza simbolica, sul vissuto delle popolazioni e sull’equilibrio originario dell’assetto territoriale, poiché rappresentò per decenni un limite – almeno apparentemente – netto tra l’Est e l’Ovest dell’Europa. Con il Trattato di Osimo il confine politico iniziò a perdere progressivamente la sua singolare forma di impermeabilità, consentendo una più accettabile convivenza proprio in corrispondenza dell’area frontaliera, che è andata consolidandosi quando la Slovenia subentrò all’ex- Jugoslavia. L’ulteriore defunzionalizzazione del confine, in conseguenza degli Accordi di Schengen, consente ora di esplorare minuziosamente la complessa peculiarità geografica di una fascia confinaria sovrimposta ad un ambiente urbano, sviscerando, tra l’altro, una serie di originali tipologie confinarie oltre a veri e propri paradossi. Il fenomeno induce, altresì, l’innesco di significativi processi di riorganizzazione e di riequilibrio socio-territoriale transconfinario dell’edificio urbano, di indubbio interesse geografico. Un’accurata indagine dell’assetto del borderland – svolta innanzitutto in termini indiretti con il ricorso all’analisi comparativa delle cartografie pubblicate dai Paesi confinanti ed integrata da dettagliate operazioni di rilevamento – può opportunamente sfociare nell’elaborazione di agili modelli interpretativi che consentano di riconoscere speditivamente, anche in termini processuali evoluzionari, i caratteri essenziali del sistema territoriale in esame.

Pubblicato anche su supporto cartaceo nel volume: 85° Congresso Nazionale della Società Geologica Italiana. Riassunti. Fascicolo 2 (Pag. 1-766), Bonaccorsi E., Carmina B., Marchetti D. & Pappalardo M (Eds). Pisa, 6-8 Settembre 2010.

Pubblicato in: SANTORO REALE E., CIRINO R. (a cura di), DE VECCHIS G. e BRUSA C. (con la collaborazione di), Atti del 48° Convegno AIIG "Identificazione e valorizzazione delle aree marginali. Contributi della Ricerca, della Didattica e della Società civile, 9° Corso Nazionale di aggiornamento e sperimentazione didattica (Campobasso, 2-5.9.2005), Associazione Italiana Insegnanti di Geografia - Sezione Molise, Istituto Regionale per gli Studi Storici del Molise "V. Cuoco", Università degli Studi del Molise, Campobasso, Art Decò - Digital printing, 2006, pp. 229-233.

In conseguenza dell’esito della Seconda Guerra Mondiale, Gorizia venne notoriamente lacerata dalla comparsa del revisionato confine politico tra l’Italia e la Jugoslavia, che separò la città dalla maggior parte della sua regione complementare e, persino, da una consistente porzione della sua periferia, ove, successivamente, si sarebbe sviluppato e giustapposto un nuovo organismo urbano contermine. Tale demarcazione incise profondamente, anche per la sua pregnante valenza simbolica, sul vissuto delle popolazioni e sull’equilibrio originario dell’assetto territoriale, poiché rappresentò per decenni un limite – almeno apparentemente – netto tra l’Est e l’Ovest dell’Europa. Con il Trattato di Osimo il confine politico iniziò a perdere progressivamente la sua singolare forma di impermeabilità, consentendo una più accettabile convivenza proprio in corrispondenza dell’area frontaliera, che è andata consolidandosi quando la Slovenia subentrò all’ex- Jugoslavia. L’ulteriore defunzionalizzazione del confine, in conseguenza degli Accordi di Schengen, consente ora di esplorare minuziosamente la complessa peculiarità geografica di una fascia confinaria sovrimposta ad un ambiente urbano, sviscerando, tra l’altro, una serie di originali tipologie confinarie oltre a veri e propri paradossi. Il fenomeno induce, altresì, l’innesco di significativi processi di riorganizzazione e di riequilibrio socio-territoriale transconfinario dell’edificio urbano, di indubbio interesse geografico. Un’accurata indagine dell’assetto del borderland – svolta innanzitutto in termini indiretti con il ricorso all’analisi comparativa delle cartografie pubblicate dai Paesi confinanti ed integrata da dettagliate operazioni di rilevamento – può opportunamente sfociare nell’elaborazione di agili modelli interpretativi che consentano di riconoscere speditivamente, anche in termini processuali evoluzionari, i caratteri essenziali del sistema territoriale in esame. In consequence of the Second World War Gorizia was torn by the revised political border between Italy and Yugoslavia. The new partition separated the town from the majority of its complementary region, inclusive of a substantial part of its periphery, where a new urban organism was later to be developed. Such a boundary line deeply affected, also for its symbolic value, the life experience of the people and the original balance of the territorial layout. Indeed for decades it represented a clear divide between Eastern and Western Europe. By the Treaty of Osimo the political border began to lose its peculiar impermeability allowing a more peaceful coexistence of peoples in the border area. A new climate which was bound to strengthen when Slovenia took the place of the former Yugoslavia. Following the Schengen agreements the border lost almost all its functional character. Therefore we are now able to explore in great detail the complex geographical peculiarity of a boundary belt superimposed on an urban environment with its original typology, that in some cases appears paradoxical. The practical fall of the border is inducing the development of processes of reorganization and readjustment in the urban fabric, which is of great interest to the geographer. A detailed investigation of the borderland layout carried on by comparing the maps published by both countries and followed by accurate surveys may help us to recognize the essential features of the areal organization.