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Nuova edizione di tutti gli epigrammi, i frammenti e le testimonianze di Posidippo di Pella, con ampia introduzione sull’autore, il genere e il contesto storico-letterario e con ampie note di commento

Study on the etymology, meaning and uses of the term δάιος

Analysis of the iunctura mors immortalis (Lucr. 3.869) and its possible parallels, both before and after Lucratius’ work.

A close examination of three bilingual (Greek-Latin) verse inscriptions coming from Middle East and dating to the Imperial age offers a precious chance for observing the relations between Greek and Roman languages and cultures in the everyday life of the Graeco-Roman East: their texts, languages, personal names and monuments betray a multifaceted cultural context, where the interaction of Greek paideia and Roman tradition casts light on a different and more varied local background.

Studio di alcuni esempi di carmi epigrafici bilingui greco-latini e delle stretegie di comunicazione poste in atto in relazione ai relativi contesti sociolinguistici.

Studio dei segni di lettura, delle loro caratteristiche e delle loro funzioni nelle iscrizioni greche in versi provenienti dall’Egitto greco-romano di età ellenistica e primo imperiale: documentazione, confronti, problemi, peculiarità, esigenze legate alla mise en page.

Critical edition and commentary of the fragment of Molon

Collection and analysis of the Greek epigrams preserved by the Anthologies as composed by Roman authors at Ovid’s time and beyond.

Since the use of lectional and critical signs is less frequent in inscriptions than in papyri and manuscripts, such signs have never been a concern of epigraphists. This paper aims to draw attention to verse-inscriptions and focus on three signs: paragraphos, diple obelismene, diple. Some examples of each sign found in verse-inscriptions are examined. Both prose and verse-inscriptions seem to document a use of these sigla which is likely to be earlier and more varied than the Aristarchean system, which might have resulted from some adaptation of a more flexible system for the special use of learned readers.

Analisi dei derivati dal nome di Omero nella poesia epigrammatica di tradizione epigrafica e letteraria, a partire dagli aggettivi: ne emergono elementi utili non solo a tracciare un quadro della ricezione della poesia omerica e della auctoritas omerica nella poesia epigrammatica, ma anche a meglio definire il ruolo dell'epigramma nella tradizione letteraria.

Edizione critica e analisi del testo della Storia di Ercole e di Filottete pubblicata da Laura Orvieto ne «La Settimana dei Ragazzi» (III, 7, 16 febbraio 1947, p. 3), a confronto con gli altri scritti per ragazzi di argomento mitologico dell’autrice. Critical edition and analysis of the Storia di Ercole e di Filottete, published by Laura Orvieto in «La Settimana dei Ragazzi» (III, 7, 16 febbraio 1947, p. 3), compared to the other writings for children on classical mythology by the same author.

Studio degli epitafi collettivi per i caduti in guerra nella Grecia antica.

Replica ai futili argomenti dispiegati da Annalisa Cima, nel novembre del 2014, per ribadire l'autenticità del "Diario postumo"; ulteriori prove a favore della falsificazione.

Studio della narrativa per l'infanzia di Laura Orvieto di argomento mitologico: fonti classiche e contesto culturale. Laura Orvieto (1876-1953) is a Jewish-Italian author of several books for children: her masterpiece is Storie della storia del mondo. Greche e barbare, which was published in Florence in 1910 for the first time, was translated into many languages, and is still reprinted and read throughout the world. The subject of this book is the Trojan War: the Classical world appears very frequently in Laura’s writings. It was argued that her writings on Classical Antiquity were inspired by English literature for children (Nathaniel Hawthorne, Charles Kingsley, Andrew Lang): this paper reconsiders Laura’s references to the Classical culture found in her writings within the cultural background of her family (with a special attention to her husband Angiolo Orvieto’s education and interests) and of Florence at the beginning of the 20th century. Moreover, a close analysis of Laura’s published and unpublished writings reveals her effort of drawing from the ancient sources. On the other side, some handwritten notes in Laura’s manuscript of Storie della storia del mondo. Greche e barbare – published for the first time here – can be recognised as written by the classical philologist and papyrologist Girolamo Vitelli: the texts of two letters – published for the first time here, too – sent to Laura by Vitelli confirm that Vitelli read this book before publication upon Laura’s request. The Appendix includes the edition of an unpublished chapter of Storie della storia del mondo. Greche e barbare.

Il cosiddetto "Diario postumo" attribuito a Eugenio Montale: storia della questione, sintesi degli argomenti che ne dimostrano la natura di falso, valutazione critica dei controargomenti impiegati dai pochi autenticisti residui. Bilancio finale.

Denuncia di due liriche falsamente attribuite ad Aldo Palazzeschi: l'esame grafologico dei manoscritti dimostra che l'autore o autrice del falso coincide con l'autore o autrice del falso "Diario postumo" attribuito a Eugenio Montale

Riflessione critica sugli studi recenti nell'ambito delle iscrizioni greche in versi, con particolare riferimento ai lavori di Amalia Margherita Cirio, Gli epigrammi di Giulia Balbilla (ricordi di una dama di corte) e altri testi al femminile sul Colosso di Memnone («Satura», 9), Lecce 2011 e di Matylda Obryk, Unsterblichkeitsglaube in den griechischen Versinschriften («Untersuchungen zur antiken Literatur und Geschichte», 108), Berlin-Boston 2012.

Studio dell'impaginazione di alcune iscrizioni ellenistiche in versi: le forme della scrittura e la presentazione del testo nello specchio epigrafico suggeriscono l'intenzione di imitare le caratteristiche della scrittura su papiro.

Testo e commento degli epitafi greci per cani conservati su pietra, su papiro, in antologie e testi letterari: analisi comparativa di tali epigrammi, loro caratteristiche e tratti distintivi. / Text and commentary of the Greek funerary epigrams for dogs preserved on stone, on papyrus, in ancient anthologies and literary texts: a comparative analysis of such epitaphs, their features and characteristics.

L'Année Philologique è la più importante bibliografia del mondo concernente l'antichità classica, fondata da J. Marouzeau nel 1924, e poi pubblicata ogni anno (per questo si configura altresì come una rivista, con nr. ISSN). Divisa in due grandi sezioni (1. Auteurs et textes, 2. Matières et disciplines), con circa 20.000 items bibliografici all'anno, e corredata da un ricco apparato di indici, è ora il frutto del lavoro congiunto di 7 redazioni internazionali (Parigi, Genova-Bologna, Heidelberg, Cincinnati, Granada, Victoria BC e Losanna), e viene edita in formato cartaceo ed elettronico (al sito www.annee-philologique.com). Il lavoro della redazione bolognese, coordinata da C. Neri, consiste in particolare nella schedatura (registrazione dei dati bibliografici e abstract critico di ogni contributo su rivista o in miscellanea) di una novantina di periodici specializzati, e di numerose miscellanee e monografie. Al lavoro della redazione bolognese (che produce oggi, insieme a Parigi, la parte più grossa della schedatura), collaborano - insieme a C. Neri (cui spetta la revisione, la correzione e la redazione finale di tutte le schede prodotte a Bologna: circa un paio di mesi di lavoro intensivo ogni anno) - A. Cristofori, M. Ercoles, L. Fiorentini, V. Garulli, R. Pierini, C. Salvaterra, S. Valente.

Riflessione critica in margine al volume.

Testo critico e analisi dei carmi epigrafici greci con acrostico; fenomenologia degli acrostici nei carmi epigrafici greci.

Studio monografico sui rapporti tra carmi epigrafici greci e tradizione letteraria; testo critico con apparato e analisi linguistica, metrica, lessicale e stilistica di numerosi carmi epigrafici di epoca compresa tra V sec. a.C. e IV sec. d.C. circa.

Riflessione critica sull'ultima edizione commentata degli epigrammi di Asclepiade di Samo, nel panorama dei recenti studi sull'epigramma greco

L'Année Philologique è la più importante bibliografia del mondo concernente l'antichità classica, fondata da J. Marouzeau nel 1924, e poi pubblicata ogni anno (per questo si configura altresì come una rivista, con nr. ISSN). Divisa in due grandi sezioni (1. Auteurs et textes, 2. Matières et disciplines), con circa 20.000 items bibliografici all'anno, e corredata da un ricco apparato di indici, è ora il frutto del lavoro congiunto di 7 redazioni internazionali (Parigi, Genova-Bologna, Heidelberg, Cincinnati, Granada, Victoria BC e Losanna), e viene edita in formato cartaceo ed elettronico (al sito www.annee-philologique.com). Il lavoro della redazione bolognese, coordinata da C. Neri, consiste in particolare nella schedatura (registrazione dei dati bibliografici e abstract critico di ogni contributo su rivista o in miscellanea) di una novantina di periodici specializzati, e di numerose miscellanee e monografie. Al lavoro della redazione bolognese (che produce oggi, insieme a Parigi, la parte più grossa della schedatura), collaborano - insieme a C. Neri (cui spetta la revisione, la correzione e la redazione finale di tutte le schede prodotte a Bologna: circa un paio di mesi di lavoro intensivo ogni anno) - A. Cristofori, M. Ercoles, L. Fiorentini, V. Garulli, R. Pierini, C. Salvaterra, S. Valente

Riesame dei due epigrammi dedicatori firmati da Antistene di Pafo (ID 1533 e 2549): lingua, metro, stile, e layout degli epigrammi.

Indice analitico del volume: B. Snell, Noi e gli antichi Greci. Nove giorni di latino, a c. di Marilena Amerise

Esame critico dei rapporti di Posidippo con le scuole filosofiche del suo tempo, quali emergono dai versi a lui attribuiti

L'Année Philologique è la più importante bibliografia del mondo concernente l'antichità classica, fondata da J. Marouzeau nel 1924, e poi pubblicata ogni anno (per questo si configura altresì come una rivista, con nr. ISSN). Divisa in due grandi sezioni (1. Auteurs et textes, 2. Matières et disciplines), con circa 20.000 items bibliografici all'anno, e corredata da un ricco apparato di indici, è ora il frutto del lavoro congiunto di 7 redazioni internazionali (Parigi, Genova-Bologna, Heidelberg, Cincinnati, Granada, Victoria BC e Losanna), e viene edita in formato cartaceo ed elettronico (al sito www.annee-philologique.com). Il lavoro della redazione bolognese, coordinata da C. Neri, consiste in particolare nella schedatura (registrazione dei dati bibliografici e abstract critico di ogni contributo su rivista o in miscellanea) di una novantina di periodici specializzati, e di numerose miscellanee e monografie. Al lavoro della redazione bolognese (che produce oggi, insieme a Parigi, la parte più grossa della schedatura), collaborano - insieme a C. Neri (cui spetta la revisione, la correzione e la redazione finale di tutte le schede prodotte a Bologna: circa un paio di mesi di lavoro intensivo ogni anno) - A. Cristofori, M. Ercoles, L. Fiorentini, V. Garulli, R. Pierini, C. Salvaterra, S. Valente.

L'Année Philologique è la più importante bibliografia del mondo concernente l'antichità classica, fondata da J. Marouzeau nel 1924, e poi pubblicata ogni anno (per questo si configura altresì come una rivista, con nr. ISSN). Divisa in due grandi sezioni (1. Auteurs et textes, 2. Matières et disciplines), con circa 20.000 items bibliografici all'anno, e corredata da un ricco apparato di indici, è ora il frutto del lavoro congiunto di 6 redazioni internazionali (Parigi, Genova-Bologna, Heidelberg, Cincinnati, Granada e Losanna), e viene edita in formato cartaceo ed elettronico (al sito www.annee-philologique.com). Il lavoro della redazione bolognese, coordinata da C. Neri, consiste in particolare nella schedatura (registrazione dei dati bibliografici e abstract critico di ogni contributo su rivista o in miscellanea) di una novantina di periodici specializzati, e di numerose miscellanee e monografie. Al lavoro della redazione bolognese (che produce oggi, insieme a Parigi, la parte più grossa della schedatura), collaborano - insieme a C. Neri (cui spetta la revisione, la correzione e la redazione finale di tutte le schede prodotte a Bologna: circa un paio di mesi di lavoro intensivo ogni anno) - S. Ceccaroli, F. Citti, A. Cristofori, M. Ercoles, L. Fiorentini, V. Garulli, L. Pasetti, R. Pierini, C. Salvaterra, S. Valente.

Alcune note aggiuntive all'articolo del 2009.

Edizione con introduzione, traduzione italiana e commento delle lettere scritte da Wilhelm Croenert (novembre 1918-ottobre 1919), per lo più inviate a Wilamowitz dal campo di prigionia di Donington Hall, Derby (Cod. Ms. Wilamowitz-Moellendorff 227, nrr. 67, 69, 70, 73, 74); una delle lettere pubblicate è indirizzata a Paul Maas dallo stesso luogo (Cod. Ms. Wilamowitz-Moellendorff 227, nr. 72), e l'ultima è indirizzata da Friedrich Croenert a Wilamowitz da Traben Trarbach, Germany (Cod. Ms. Wilamowitz-Moellendorff 227, nr. 75).

Riflessione critica in margine al volume

Esame delle principali peculiarità della poesia epigrafica sepolcrale greca nella prospettiva della sua traduzione in italiano e di un suo eventuale impiego a fini didattici

Riflessione critica in margine al volume

L'Année Philologique è la più importante bibliografia del mondo concernente l'antichità classica, fondata da J. Marouzeau nel 1924, e poi pubblicata ogni anno (per questo si configura altresì come una rivista, con nr. ISSN). Divisa in due grandi sezioni (1. Auteurs et textes, 2. Matières et disciplines), con circa 20.000 items bibliografici all'anno, e corredata da un ricco apparato di indici, è ora il frutto del lavoro congiunto di 6 redazioni internazionali (Parigi, Genova-Bologna, Heidelberg, Cincinnati, Granada e Losanna), e viene edita in formato cartaceo ed elettronico (al sito www.annee-philologique.com). Il lavoro della redazione bolognese, coordinata da C. Neri, consiste in particolare nella schedatura (registrazione dei dati bibliografici e abstract critico di ogni contributo su rivista o in miscellanea) di una novantina di periodici specializzati, e di numerose miscellanee e monografie. Al lavoro della redazione bolognese (che produce oggi, insieme a Parigi, la parte più grossa della schedatura), collaborano - insieme a C. Neri (cui spetta la revisione, la correzione e la redazione finale di tutte le schede prodotte a Bologna: circa un paio di mesi di lavoro intensivo ogni anno) - D. Bertolaso, S. Ceccaroli, F. Citti, A. Cristofori, F. Delneri, M. Ercoles, E. Esposito, L. Fiorentini, V. Garulli, L. Pasetti, E. Pavini, R. Pierini, C. Salvaterra, S. Valente, C. Zamagni.

L'Année Philologique è la più importante bibliografia del mondo concernente l'antichità classica, fondata da J. Marouzeau nel 1924, e poi pubblicata ogni anno (per questo si configura altresì come una rivista, con nr. ISSN). Divisa in due grandi sezioni (1. Auteurs et textes, 2. Matières et disciplines), con circa 20.000 items bibliografici all'anno, e corredata da un ricco apparato di indici, è ora il frutto del lavoro congiunto di 7 redazioni internazionali (Parigi, Genova-Bologna, Heidelberg, Cincinnati, Granada, Victoria BC e Losanna), e viene edita in formato cartaceo ed elettronico (al sito www.annee-philologique.com). Il lavoro della redazione bolognese, coordinata da C. Neri, consiste in particolare nella schedatura (registrazione dei dati bibliografici e abstract critico di ogni contributo su rivista o in miscellanea) di una novantina di periodici specializzati, e di numerose miscellanee e monografie. Al lavoro della redazione bolognese (che produce oggi, insieme a Parigi, la parte più grossa della schedatura), collaborano - insieme a C. Neri (cui spetta la revisione, la correzione e la redazione finale di tutte le schede prodotte a Bologna: circa un paio di mesi di lavoro intensivo ogni anno) - D. Bertolaso, S. Ceccaroli, F. Citti, A. Cristofori, F. Delneri, M. Ercoles, E. Esposito, L. Fiorentini, V. Garulli, L. Pasetti, E. Pavini, R. Pierini, C. Salvaterra, S. Valente, C. Zamagni.

Riflessioni critiche in margine al volume

Riflessione critica in margine al volume

Fenomenologia dell''epigramma longum' nell'àmbito della tradizione epigrafica sepolcrale

Nell'epitafio greco di Aurelio Marciano (trovato a Roma, di datazione incerta) si legge l'espressione 'eukoiti', assimilabile all''eukoitei' attestato sinora solo nell'opera dell'atticista Frinico

Riflessione critico-testuale ed esegetica sull'epitafio della piccola Nicopoli (Smirne, II secolo a.C.), alla luce della tradizione epigrafica sepolcrale greca

Riflessione critica in margine al volume

Contributo critico in margine al volume: AA.VV., The New Posidippus. A Hellenistic Poetry Book, ed. by Kathryn Gutzwiller, Oxford (Oxford University Press) 2005

Virgilio: l'autore e l'opera nel loro contesto

Contributo critico in margine al volume: J.S. Bruss, Hidden Presences. Monuments, Gravesites, and Corpses in Greek Funerary Epigram («Hellenistica Groningana», 10), Leuven (Peeters) 2005

Riflessione critica sul etimologia, morfologia e significato dell'aggettivo greco 'paipaleos' integrabile nell'epitafio posidippeo 46,4 A.-B.

Riflessione critica in margine al volume

La distruzione del sepolcro di Simonide, cui Callimaco fa riferimento in Aitia fr. 64 Pf., potrebbe essere un'invenzione letteraria, come sembrano suggerire numerose coincidenze tra i versi di Callimaco ed alcuni passi simonidei, in primis PMG 581