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In 2021 a group of researchers and students on both sides of the Atlantic Ocean toasted ten years of The Medieval Kingdom of Sicily Image Database project (https://kos.aahvs.duke.edu/). This collection of historical images of medieval monuments in Southern Italy was launched in 2011. Its purpose was to document the complex history of this highly diverse patrimony with visual documents that testify to the cultural richness of the Italian South. Online since October 2016, the project was fostered by Caroline Bruzelius at Duke University (NC). It has now become an invaluable research and study tool thanks to her charisma and her indefatigable enthusiasm in the face of ever-new intellectual challenges. Both these gifts have helped her become as much a leading light in the world of Digital Humanities as she had already become in the field of medieval architecture. The papers presented in this volume, authored by both her colleagues and students, pay tribute to her and celebrate ten years of the project. They reap the harvest of the ambitious and visionary idea that Caroline Bruzelius planted to set it all in motion. With a re-published essay by Caroline Bruzelius and Paola Vitolo

A drawing for the "parlatoio" of the Abbey of Santa Lucia in Syracuse A drawing attached to a document, dates back to 1838 kept in the Syracuse State Archives, shows the project for a space located next to the church of the Badia di Santa Lucia. A neo-greek style construction, called “parlatoio” is characterized by a cylindrical space covered with a coffered dome supported by fluted doric columns. The drawing is signed by the engineer Ignazio Giarrusso, known as a bridge designer, which here however deals with the construction of the dome. The choice of adopting a neoclassical language in a late phase was rare in this area of Sicily; here these choices belong to secondary professionals and this, compared to what happens in Palermo, represents an interesting topic of study.

Il contributo affronta il tema degli altari a doppio ordine settecenteschi conservati a Catania nelle chiese di San Giuliano, San Placido e Santa Chiara. A partire dal rilievo strumentale, l'analisi grafica e tipologica dei manufatti viene integrata con le informazioni documentarie e bibliografiche note. La rappresentazione digitale degli altari consente di chiarire specifiche questioni relative a modelli e scelte progettuali.

Questo catalogo nasce con l’intento di individuare, attraverso la circolazione di incisioni e di disegni, la fitta rete di relazioni che legano l’architettura prodotta tra Seicento e Settecento nel Val di Noto ad un contesto più ampio. Le incisioni costituirono per architetti e costruttori un apparato di forme da replicare o a cui ispirarsi, assumendo il ruolo ambasciatrici di un linguaggio destinato ad essere “condiviso” tra diverse aree culturali. Il catalogo ruota intorno a quarantuno materiali grafici (disegni e incisioni) provenienti da una collezione privata, integrati con riproduzioni e fotografie. L’organizzazione è suddivisa in nove sezioni tematiche diverse per scala e tipologie. Gli accostamenti proposti seguono logiche differenti: nella maggior parte dei casi sono immediati e la derivazione e i rapporti tra architettura costruita e il modello sono evidenti, in altri casi si è proposto un confronto non necessariamente immediato, ma apprezzabile per somiglianza tipologica.

Two drawings made between the late 18th and early 19th century, represent two palaces located in the cathedral square in Syracuse. These are the plants on the main floor of the palace of the commenda Borgia and the palace of the Borgia del Casale family. Both drawings represent the state of conservation, the distribution of rooms, the boundaries and the properties of the two buildings. The drawings also indicate the intentions of the owners in the management of the building, through new purchases and a distribution of rooms functional to their possible location. All these indications, deduced from the drawings, show us the complexity of management of this type of buildings which had to be continually subjected to ordinary maintenance interventions.

Questo volume nasce dall’esigenza di accrescere, attraverso nuovi apporti, la conoscenza del cantiere di architettura siciliano di età moderna a partire dalle informazioni contenute nei documenti d’archivio, fonti indispensabili di notizie dirette sulle vicende costruttive delle fabbriche, che talvolta celano, nel linguaggio impiegato, informazioni preziose sulla provenienza degli artefici e dei modelli progettuali. Il contributo di Fulvia Scaduto e di Armando Antista è finalizzato alla redazione di un glossario dell’edilizia tra XV e XVIII secolo che raccoglie i termini tecnici rintracciati nei documenti e selezionati nell’ambito del progetto di ricerca COSMED, offrendo un importantissimo tassello per la storia della costruzione. I saggi di Alessia Garozzo e di Federica Scibilia, dedicati, rispettivamente, alla cattedrale di Messina e alla chiesa dell’Annunziata di Trapani, affrontano due casi di rilievo nel panorama cinquecentesco dell’isola e forniscono informazioni inedite sull’organizzazione del cantiere e dei tecnici coinvolti.

L'antico campanile della cattedrale di Lecce si trovava in una posizione diversa rispetto a quello esistente costruito nel 1658. La maestosa torre, con cinque ordini e una terminazione a corona, era collocata di fianco all'antica facciata principale della chiesa, sul lato sinistro. Nel 1574 a causa di numerosi crolli, gli amministratori della chiesa decisero di avvalersi del parere tecnico di tre professionisti: Padoano Schiero, Padoano Baxi e Gabriele Meschinello, chiamati ad esprimersi in merito alla pericolosità di tali crolli e allo stato della torre. Vennero prodotte tre relazioni tecniche i cui contenuti illustravano la necessità di demolire la torre al fine di scongiurare eventuali danni alla chiesa e alle persone. Pertanto, l'antico campanile venne parzialmente demolito, rimase in rovina per molto tempo fino al 1658 allorquando venne costruito l'attuale campanile, in una posizione diversa su modello dell'antica torre scomparsa. The ancient bell tower, with five orders and termination crowned, was on the left side of the old main façade. In 1574, due to several collap- ses, the administrators of the Church decided to use of the technical advice of three professionals: Padoano Schiero, Padoano Baxi and Gabriele Meschinello were called to express about the state of the tower. Three reports were produced in which it expressed the need to demolish the tower in order to avoid any danger to the church and people. Therefore, the bell tower was partially demolished, it was so disfigured for a long time, until 1658 when the current tower was built on the ancient model.

Il mondo della ricerca nel campo dei BB.CC. sta guardando con sempre maggior interesse all’uso di tecnologie informatiche integrate, che consentano di fornire e condividere in rete dati quantitativi e qualitativi, geometrici, posizionali, alfanumerici, relativi ai BB.CC., sfruttando l’interazione tra banche dati e modelli 3D. Tali modelli, dunque, oltre a fornire una ricostruzione virtuale del monumento con la possibilità di navigare ed analizzare l’oggetto in dettaglio, costituiscono lo strumento per accedere ad informazioni eterogenee (testi, immagini, sequenze video, ecc.) sui manufatti, raccolte ed organizzate in database relazionali interrogabili, al fine di una piena comprensione e contestualizzazione degli stessi. In tale prospettiva, negli ultimi dieci anni, nell’ambito dei sistemi informativi territoriali sono stati fatti diversi passi avanti verso il GIS (Geographic Information System) 3D, in particolare nell’ambito della visualizzazione di oggetti tridimensionali all’interno di un sistema informativo geografico. I prototipi di sistemi GIS realmente 3D, tuttavia, sono ancora pochi e per la maggior parte dedicati alla descrizione di ambiti urbani. In tale contesto, la sperimentazione qui illustrata, realizzata all’interno del GISLab (CNR/UNIPA) di Palermo, è stata orientata verso l’implementazione di un sistema informativo 3D per la descrizione di beni archeologici e monumentali: in tale sistema l’informazione grafica di un modello tridimensionale, incorporato all’interno di un PDF 3D (formato di Acrobat Reader per lo scambio di documenti contenenti oggetti tridimensionali), è associata all’informazione semantica, allocata in un RDBMS (Relational DataBase Management System). Tale sperimentazione è stata applicata a scala territoriale al caso studio dei sollazzi arabo-normanni di Palermo e a scala architettonica e di dettaglio ad uno di essi: il Castello di Maredolce. Researchers in the field of Cultural Heritage are watching with increasing interest in the use of integrated computer technology: it allows to provide and share on the Internet both quantitative and qualitative data (geometric, positional, alphanumeric, etc.) related to Cultural Heritage, using the interaction between databases and 3D models. Such models, therefore, not only provide a virtual reconstruction of monuments as well as the browsing and the analysis of the subject in detail, but they also enable users to access to heterogeneous information (texts, images, video clips, etc.) on artifacts. Data are collected and organised in relational databases that are queriable, in order to a full understanding and contextualization of the cultural objects. In this perspective, in the last decade, we have been making several steps towards the 3D GIS (Geographic Information System), particularly in displaying three-dimensional objects within a geographic information system. The prototypes of effective 3D GIS systems, however, are still few and for the most part devoted to the description of urban areas. In this context, this research work, made within the GISLab (CNR / UNIPA) of Palermo, was aimed at implementing an information system for the description of 3D archaeological and monumental heritage: within this system the graphic information of a three-dimensional model, embedded within a 3D PDF (the Acrobat Reader format for exchanging documents, containing three-dimensional objects), is associated with semantic information, allocated in a RDBMS (Relational DataBase Management System). Such experimentation has been applied on a regional scale to the case study of the Arab-Norman "sollazzi" in Palermo and on an architectural and detailed scales to one of them: the Castle of Maredolce.

Jacopo Salemi, architetto e scultore proveniente dalla città di Castrogiovanni, il giorno 8 novembre 1563 a Catania, sottoscrive un contratto con la congregazione dei monaci benedettini per la costruzione di un modello in legno della chiesa San Nicolò l’Arena che si stava costruendo dal 1558 sul confine ovest della città. Il documento che regola l’incarico tra Salemi e i benedettini è datato 24 febbraio 1564 ed è custodito presso l’Archivio di Stato di Catania; tale documento rivela che il modello realizzato da Salemi sarebbe stato valutato da due esperti incaricati provenienti dalla città di Messina. Le ragioni di una tale commissione potrebbe essere stata connessa alla necessità di verificare lo stato dell’arte delle opere che si stavano eseguendo nella chiesa ma anche un modo per ottenere donazioni in denaro utili a proseguire gli interventi previsti. Un modello tridimensionale avrebbe prodotto più suggestione rispetto a un disegno tecnico e sarebbe stato più utile per convincere potenziali finanziatori, che con le loro donazioni, avrebbero contribuito al completamento dell’opera. The 8th of November 1563 in Catania, Jacopo Salemi subscribed an agreement with the Benedictine congregation to build a wooden model of the church of San Nicolòl’Arena. The building was already under construction since1558 in the west limit of the city of Catania. Jacopo Salemi, architect and sculptor from the city of Castrogiovanni, was working in that period within the cities of Messina, Catania and Enna. In the latter one, around the 1566 and 1567, he had an important role on the new arrangement of the cathedral. After he moved to Palermo his presence was registered both in Trapani than in Alcamo as attested in some documents dated back to 1577. Statements on the afore mentioned agreement with the Benedictines, were found in a document dated back to the 24th of February 1564 and now conserved in the State Archive of Catania. The document reveals that Jacopo’s work at issue, would have been evaluated by two experts in charged, coming from the city of Messina. The reasons of such a commission could be both the need to verify the state of art of the works than a way to obtain monetary donations: a tridimensional model would have convinced better than technical drawings, potential donors that might have contributed to the completion of the building. Indeed, in spite of their survival and durability till nowadays, wood- en tridimensional models were widely used to better explain drawings and ideas.