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Considerazioni sulle conseguenze dell'attuazione del Recovery Plan in Italia sull'organizzazione e sul funzionamento della pubblica amministrazione.

Conversazione sulla disciplina del diritto regionale in Italia.

Il contributo ha ad oggetto alcune criticità nei processi di attuazione del PNRR, che riguardano tanto il versante della “forma di governo” regionale e statale, quanto la ripartizione di competenze tra istituzioni centrali e autonomie regionali. Di questi temi il saggio si occupa alla luce degli adempimenti dei Consigli regionali in sede di c.d. “sessioni europee” dei Consigli.

Il contributo costituisce la conclusione del volume. In esso si delineano le principali difficoltà relative in particolare all'uso giurisprudenziale del principio della dignità, con specifico riguardo alla guirisprudenza della Corte costituzionale italiana.

Il saggio si occupa delle più recenti evoluzioni della giurisprudenza della Corte costituzionale in materia di insindacabiltà dei consiglieri regionali.

Il saggio tratta dell'utilizzazione di metafore tratte dalle discipline scientifiche (in particolare dalla fisica e dalla matematica) nell'opera di Roberto Bin.

Il saggio muove da un esame di recenti tendenze nella giurisprudenza costituzionale in materia di questioni incidentali sollevate dalla Corte dei conti per trarne alcune considerazioni di insieme sulle evoluzioni del sistema di giustizia costituzionale dal punto di vista delle possibilità di sindacato delle leggi regionali.

Esame delle recenti vicende in materia di riforma del sistema delle autonomie locali nelle Regioni speciali, attraverso l'analisi di recenti leggi di attuazione della potestà ordinamentale sugli enti locali in Sardegna, Sicilia e Friuli Venezia Giulia.

Osservazioni sull'idoneità di alcune declinazioni della categoria dei "beni comuni" ad essere assunti a principi di riforma dell'ordine costituzionale contemporaneo, alla luce della loro compatibilità con alcuni principi fondamentali del costituzionalismo contemporaneo (come legalità e tutela dei diritti dell'individuo).

A partire da una recente sentenza della Corte costituzionale con la quale si dichiara l'illegittimità di due leggi regionali del Friuli Venezia Giulia, si svolgono alcune considerazioni in ordine al tema delle dichiarazioni anticipate di trattamento in attesa di un intervento legislativo.

Analisi delle principali questioni di politica legislativa in vista dell'apertura della nuova consiliatura (2018).

Esame della vicenda che ha condotto a due sentenze della Corte costituzionale di accoglimento di questioni sollevate in sede di giudizio in via incidentale sulla legge di bilancio del Piemonte in ragione del non adeguato finanziamento delle funzioni provinciali

Esame di alcuni profili problematici della legge di revisionen costituzionale sottoposta a referendum ex art. 138 Cost.

Riflessioni sulla figura di Livio Paladin nel quadro degli studi costituzionalistici italiani, sotto il profilo del metodo e dell'influenza del pensiero dell'Autore in particolare sugli studi in materia di forma di governo e di giustizia costituzionale

Il saggio si propone di valutare l'estensione delle competenze regionali in materia di diritti sociali dei migranti provenienti da Paesi terzi, anche attraverso l'analisi della giurisprudenza costituzionale in materia, allo scopo di valutare gli spazi per politiche di integrazione autonome e differenziate da parte dei legislatori regionali

Verso la fine del 2012 la Regione Friuli Venezia Giulia ha conferito l’incarico all’Università degli Studi di Trieste di effettuare uno studio su un’ipotesi di “Città metropolitana di Trieste”. Il primo passo è stata la ricognizione degli ambiti disciplinari e delle competenze utili per analizzare il tema. Sono stati individuati quattro ambiti che indicheremo come: • Ambito urbanistico-territoriale • Ambito economico-trasportistico • Ambito socio-politico • Ambito giuridico-legislativo Pur non essendo esaustivo, ciascuno di questi ambiti ha un sicuro rilievo nel definire e valutare l’impatto che la costituzione della città metropolitana potrebbe avere rispetto all’assetto territoriale, economico, sociale e amministrativo esistente. Si è quindi formato un ampio gruppo di ricerca proveniente da studiosi appartenenti a quattro diversi Dipartimenti: il Dipartimento di Ingegneria e Architettura, il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche, il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali e il Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell`Interpretazione e della Traduzione. Per il Dipartimento di Ingegneria e Architettura hanno partecipato Paola Di Biagi, Alessandra Marin, Claudia Marcon e Igor Ciuffarin; per il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche Romeo Danielis, Lucia Rotaris; per il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Giorgio Osti, Giovanni Carrosio e Marco Cesa; e per il Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell`Interpretazione e della Traduzione Paolo Giangaspero, Alessia Ottavia Cozzi, Pietro Faraguna e Federico Gambini. La provenienza multidisciplinare del gruppo di ricerca ha permesso di evidenziare le specificità di ciascuna disciplina nell’affrontare il tema oggetto di studio e di metterle a confronto, facendole interagire, nel caso specifico dell’ipotesi della Città Metropolitana di Trieste.

Il saggio valuta le conseguenze de progetto di revisione costituzionale in corso di approvazione sulla posizione delle Regioni ad autonomia differenziata

L'articolo (comparso come editoriale della rivista) evidenzia alcune grandi linee nello sviluppo della legislazione regionale di settore dal punto di vista degli spazi a disposizione delle Regioni nell'elaborare proprie politiche autonome e diversificate relativamente ad alcuni settori materiali di particolare rilievo attribuiti alla competenza regionale dalla riforma costituzionale del 2001

Il lavoro considera la questione della riforma delle province nell'ordinamento italiano dal punto di vista degli strumenti normativi utilizzabili dal legislatore, soffermandosi sulle prospettive di riforma dell'ente locale intermedio, anche alla luce delle proposte di revisione costituzionale all'esame del Parlamento.

L'articolo esamina la posizione delle Regioni per quanto riguarda la loro autonomia finanziaria alla luce della recente giurisprudenza costituzionale in materia di coordinamento della finanza pubblica.

Attraverso l'analisi e la presentazione di una serie di scritti di Sergio Bartole in materia di diritto regionale, si traccia un quadro dell'evoluzione della riflessione dottrinale italiana in materia di decentramento regionale, evidenziando il contributo di Bartole agli avanzamenti delle conoscenze in materia

Verso la fine del 2012 la Regione Friuli Venezia Giulia ha conferito l’incarico all’Università degli Studi di Trieste di effettuare uno studio sull’ipotesi di “Città metropolitana di Trieste”. Il volume raccoglie i materiali predisposti da un gruppo di ricerca formato da studiosi appartenenti al Dipartimento di Ingegneria e Architettura, al Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche, al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali e al Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell`Interpretazione e della Traduzione. Il tema è stato analizzato da quattro punti di vista: urbanistico-territoriale, economico-trasportistico, socio-politico e giuridico-legislativo. Lo studio si è concluso nel maggio 2014. Contiene ampie sezioni analitiche e un capitolo finale in cui sono commentate, dai diversi punti di vista, tre distinte ipotesi di dimensionamento della città metropolitana di Trieste: a) una equivalente all’attuale provincia di Trieste; b) una equivalente alle attuali province di Trieste e Gorizia; c) una equivalente all’area litoranea comprendente Monfalcone, Trieste e Capodistria.

Il saggio si occupa da un punto di vista giuridico della genesi e della trasformazione degli Statuti delle Regioni spciali. In particolare si sofferma dapprima sul dibattito svoltosi in Costituente, successivamente sulle modifiche agli Statuti differenziati e sul processo di approvazione dello Statuto del Friuli Venezia Giulia. Infine tenta un bilancio delle evoluzioni che hanno segnato il regionalismo differenziato nell'ordinamento italiano, evidenziando alcuni tratti comuni tra le diverse specialità regionali.

The article addresses the problem of the “constitutionalisation” of Italian legal order focusing on some developments in the argumentative structure of Italian Constitutional Court decisions, that have significant implications on the role of the Court in the Italian legal system. In this perspective some types of decisions – due to the peculiar features of Italian Constitutional jurisdiction – can be described as “statute-oriented” (and in this sense “abstract”, as aimed at assuring the “objective” conformity of general legal provisions with the Constitution); others are “right oriented” (and in this sense “concrete”) because the reasoning of the Court is more focused on the problems of the protection of individual rights as they arise in the specific case from which the constitutional question derives.

Il saggio analizza il riparto di competenze tra Stato e Regioni e le politiche in materia di aree protette, con particolare riguardo alla giurisprudenza della Corte costituzionale.

L'articolo, comparso come editoriale di un numero monografico della Rivista "Le Regioni" dedicato alle Regioni speciali, si propone di trarre alcune considerazioni di sintesi, a 10 anni dall'entrata in vigore della riforma costituzionale del regionalismo, sulla condizione delle specialità regionali alla luce sia delle innovazioni costituzionali che della loro concreta applicazione ad opera della giurisprudenza della Corte costituzionale.

Il saggio prende in considerazione le innovazioni introdotte negli Statuti speciali con la l.c. n. 2/2001 sia dal punto di vista dell'introduzione di nuovi meccanismi di produzione di norme giuridiche (le c.d. leggi statutarie), sia dal punto di vista dei modi in cui le diverse autonomie speciali hanno utilizzato i nuovi strumenti, in particolare nella definizione delle rispettive forme di governo.

Lo studio analizza l'attuale assetto delle competenze delle regioni a stauto speciale in materia di turismo, con considerazioni che, benchè centrate sulla regione Friuli Venezia Giulia, finiscono per coinvolgere il complessivo corredo di competenze delle regioni ad autonomia differenziata, e per inquadrare l'assetto delle competenze sulla materia del turismo come un caso particolarmente significativo delle dinamiche dell'evoluzione delle autonomie differenziate nel quadro del regionalismo italiano, sia prima che dopo la riforma costituzionale del 2001. L'ultima parte dello studio è dedicata all'analisi giuridica degli strumenti delle politiche pubbliche regionali in materia turistica.

Il saggio si apre con alcune considerazioni teoriche relative all'inquadramento delle decisioni c.d. "normative" della Corte costituzionale (con specifico riguardo alle decisioni "additive"), e si sofferma particolarmente sulle diverse ricostruzioni circa la natura di tali decisioni; successivamente viene presa in esame, attraverso la tecnica del "case study", la questione dell'impatto di tali decisioni sulla attività conseguenziale dell'amministrazione pubblica. Il quadro complessivo che ne risulta - e che viene illustrato nella parte finale dello scritto - risulta piuttosto variegato, in quanto emerge come sul versante amministrativo in talune ipotesi le sentenze additive paiono essere senza dubbi considerate base legale sufficiente a fondare un'attività amminstrativa conseguenziale; in altri casi (specialmente con riguardo alle c.d. sentenze additive di prinicpio, o a dispositivo generico) l'attività conseguenziale della p.a. si presenti più problematico e controverso

Il saggio esamina la problematica del ruolo regionale nei rapporti internazionali sulla base della riforma del Titolo V, parte II, cost. muovendo dalla situazione antecedente rispetto alla riforma e centrando l'indagine in modo particolare sull'assetto del "potere estero" delle Regioni speciali. A questo riguardo è esaminata la giurisprudenza della Corte costituzionale al fine di valutarne le linee direttrici anteriori alla riforma per misurarne le evoluzioni all'indomani della riscrittura del titolo V, parte II, Cost.

Nel commentare la sentenza il dà un inquadramento sistematico delle linee fondamentali della complessiva giurisprudenza della Corte costituzionale in materia di rapporti tra le prerogative parlamentari e le esigenze della giustizia penale e pone in luce come la soluzione del caso non sia incompatibile con ulteriori sviluppi problematici relativamente alla opponibilità all’autorità giudiziaria degli impedimenti del parlamentare.

Sono presi in considerazione, oltre alle disposizioni fondamentali della Costituzione in materia di libertà religiosa, i concreti problemi di garanzia di tale libertà nei loro profili maggiormente problematici e nelle soluzioni di tutela affermatesi nella pratica; sono altresì indicate le questioni ad oggi rimaste irrisolte relativamente alla tutela della libertà religiosa

Nel commentare la sentenza con la quale la Corte costituzionale definisce la questione dell’allocazione delle competenze regolamentari a livello regionale, il lavoro fa il punto sulle evoluzioni della giurisprudenza della Corte e della prassi su una questione di grande importanza per il nuovo assetto della forma di governo delle regioni ordinarie con alcune considerazioni che coinvolgono l’assetto complessivo del sistema delle fonti regionali.