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Giovanni Marini era davvero instancabile e appena poteva conduceva in visita gruppi italiani – anche scuole – e stranieri interessati a vedere il Parco di Luine con le incisioni rupestri più antiche della Valle. Una rara fotografia scattata nell’ottobre del 1990 lo ritrae seduto sulla roccia n. 73 ed intento a illustrare alcune figure di mani, rappresentazioni tra le più rare del Parco.

Il mondo accademico italiano e straniero deve molto a Battista Maffessoli, artigiano, artista eclettico (pittore e scultore) dalla complessa personalità, guida alle incisioni rupestri per gruppi – sono nell’ordine di migliaia le persone che negli anni ha accompagnato a visitare le incisioni rupestri – e singoli, tra cui vanno annoverati praticamente tutti gli studiosi oggi attivi nelle ricerche dell’arte rupestre della Valcamonica.

Giovanni Marro (1875-1952) è senza dubbio la figura più discussa tra tutti i ricercatori dell’arte rupestre della Valcamonica nella prima metà del ’900. E’ importante sottolineare il ruolo dello studioso nell’ambito delle scoperte. Egli percorreva i boschi a piedi inoltrandosi nei castagneti dov’erano presenti le rocce incise – infatti è ricordato anche come “il grande camminatore” – e scopriva le figure rupestri rimuovendo l’humus, spesso con l’aiuto di persone del posto, tra le quali il Marro utilizzava soprattutto Giuseppe Amaracco di Capo di Ponte.

Emanuele Süss (1909-1996) è stata una figura molto importante per le ricerche e la diffusione dell’arte rupestre della Valcamonica nei primi anni ’50 del ’900. Dopo averle catalogate, disegnò la pianta con la numerazione delle rocce del Parco nazionale nell’area di Naquane. Fu autore del volume “Le Incisioni rupestri della Valcamonica” che ebbe una grande fortuna e che andò incontro a numerose ristampe.

Il percorso artistico e archeologico sperimentale di Jack Belmondo – nome d’arte di Giuseppe Belfiore Mondoni non può essere separato dal suo luogo di nascita, Cerveno, piccolo paese della media Valcamonica. Le prime ricostruzioni di archeologia sperimentale – modellini di capanne, di carri ed aratri – furono da lui eseguite nel 1988 ed esposte nel Museo di Nadro sino al 1991. Tra il 1989 ed il 1990 iniziò le prime esperienze di fusione dei metalli, allo scopo di ottenere quelli che gli parevano i manufatti più interessanti

Raffaello Battaglia è il quarto studioso ad occuparsi dell’arte rupestre della Valcamonica dopo Laeng, Graziosi e Marro, ma fu sicuramente il primo ad occuparsene scientificamente, dopo Paolo Graziosi. Insieme a suoi collaboratori, rinvenne numerosi siti con incisioni. Tra queste, famosa resta la scoperta e pubblicazione delle rocce di Bedolina

L'autore analizza la presenza dei pugnali di tipo Remedello (età del Rame, 3000-2500 a.C.) nell'arte rupestre e nelle statue stele dell'arco alpino occidentale con confronti con l'area centro-orientale

L'articolo propone un resoconto sulla presenza di massi incisi con coppelle nella Val d'Intelvi presso como

CT - The state of rock art research in Valcamonica, Italy: an updating on the research of Paspardo - Twelve years ago during the 42 th Scientific Conference of IIPP a report updated the state of the rock art re- search in Valcamonica. The current report summarizes the rock art studies of the last decade managed by the Cooperativa Archeologica Le Orme dell’Uomo of Cerveno (BS), with the Catholic University of the Sacred Heart of Brescia (CALOU-UCBS) often in collaboration with the State University of Milan and the Civic Museum of Bergamo. The CALOU-UCBS group traditionally concentrates its fieldwork in Paspardo where the Valcamonica Rock Art Field School & Fieldwork continues research on the numerous sites along the new and the old Deria road (La ‘it, ‘al de Plaha, Bial do le Scale, Dos Sottolajolo, In Valle, La Bosca, mainly within the Natural Regional Reserve) under the Ministry/Superintendence concession. In this area rock art spans from the 5 th to the 1 Millennium BC with typical themes including: topographic representations, schematic humans, warriors, wild and domestic zoomorphs. Archaeological excavations at the Bial do Le Scale and La ‘it sites are investigating the relationship of the ancient terraced agricultural area (a percentage of which include presence of old chestnuts trees) and engraved rocks. Five other sites within the Adamello Park have been researched: Dos Costapeta, Gras de Le pegore, Clef del Popomm, Dos Sulif, Baite Fles Saline. In the last years the research has concentrated primarily on the site of Castel (Castle) where a fringed mantel figure was discovered on an open air rock (rather than engraved on a stele as expected); paintings have been investigated at the Bial do le Scale site.

This paper consider the methods of study of rock art, especially in the field or rock engravings, with a focus on the contact tracing

The paper considers the figures engraved during the end of the Paleolithic and the Mesolithic periods (including deer, elks, fishes and ibexes) in Valcamonica

Il contributo traccia un resoconto sulle più recenti ricerche sul gruppo di statue-menhir del gruppo Valcamonica-Valtellina

Mission Report regarding the rock art of the Sharjah emirate (UAE)

Mission Report regarding the rock art of the Sharjah emirate (UAE)

Articolo a più mani su vari argomenti archeologici ed ambientali della Val Cavargna presso Como

Report of the XXX International Rock Art Congress of the IFRAO, that was held in Darfo Boario Terme in 2018 with the participation of 800 people with 530 papers divided into 36 sessions.

In 2016 don Mario Simonelli identified a stone slab being used as an entry platform in a rear entrance of the church of San Giovanni, in the Piombarda locality, as a Copper Age engraved stele. The slab, a block of green stone, was probably taken from the church’s surrounding area and it was reused in the 15th century as an altar table containing the relics of the saints held in a rectangular hollow which is now filled with cement. In the 17th century the church was enlarged and built a new altar, at which point the stele was removed and probably placed in its current position. As being a step, the central section of the slab is heavily worn and the engravings are almost lost. The original shape has changed, as the slab underwent various cuts, since it was first created; only one of the short sides retains its original sub-triangular shape, representing the head and shoulder line of an anthropomorphic figure. In 2017 an initial tracing was made, this was subsequently rechecked on various occasions. Despite the difficulty in identifying the images, due to the complexity of the engravings and the numerous overlapping figures, it was possible to distinguish 9 different phases, 8 belonging to phase III A1 (3000-2500 BC) and one probably to phase III A2 (2500-2200 BC).

Report of the 20th International Rock Art Congress IFRAO 2018, “Standing on the Shoulders of Giants” that was held in Valcamonica, Darfo boario Terme in 2018 with te participation of 800 people, 530 papers into 36 sessions

The paper deals with the state of reasearch of the Rock Art in the Municipality of Paspardo, Valcamonica. These researches are continuously going on from 1984 bringing to light several rocks engraved in prehistoric times, from Neolithic to Iron Age. The paper focuses on the research of the last years

Thousands of engraved and painted figures intrigue visitors to the wadis in the Al Hajar Mountains. Who created these enigmatic figures and when were they made? What are their hidden meanings? This volume Messages from the Past. The rock art of Northern Oman tries to answer these questions. It is the result of the archaeological surveys and investigations undertaken by the author over the last 9 years under the patronage of the Ministry of Heritage and Culture of the Sultanate of Oman

The paper in this volume summarizes the researches of the author in Oman, with particular reference with the rock art in Northern Oman into the wadis of the Al-Hajar mountains

L'articolo riassume le più recenti ricerche archeologiche nel centro cerimoniale di Anvòia presso Ossimo in Valcamonica, databile all'età del Rame

Nel giugno 2014 sono state scoperte due rocce incise con figure di stambecco durante un sopralluogo condotto dalla Société Valdôtaine de Prehistoire et d'Archéologie di Aosta presso il Mont des Fourches, Saint-Vincent (Aosta). Questa zona era già nota per la presenza di rocce con arte non figurativa (coppelle e canaletti). Gli stambecchi sono per lo più raffigurati con grandi corna in vista laterale (uno è rappresentato con vista frontale), ma senza la crescita annuale delle corna e la barba che si trovano negli animali reali. Sulla roccia che si protende sul fiume Dora sono presenti anche 3 figure di frange, segni ad U rovescia e due figure oranti schematici. La datazione degli stambecchi e delle figure a U e delle figure di frange può essere provvisoriamente proposta al Neolitico medio per i possibili confronti con l'arte megalitica della Bretagna e dell'Irlanda. In particolare si propone il confronto con le figure situate su un grande menhir del sito di Locmariaquer, che raffigura due animali con grandi corna in vista frontale e laterale. Inoltre, è necessario considerare anche la vicinanza di questo sito al complesso di incisioni del riparo di Montjovet Chenal, che presenta motivi di arte megalitica risalenti alla stessa fase.

Uno dei fenomeni meno studiati dell'arte rupestre della Valcamonica è quello delle figure volutamente deturpate, cancellate o danneggiate. Non si tratta dell'intenzionalità delle sovrapposizioni tra le figure o dei mutamenti di genere della stele dell'età del Rame o della competizione di genere per i siti di arte rupestre che sovrappongono figure femminili su figure maschili o viceversa. Il fenomeno della cancellazione appare invece più diffuso, soprattutto durante il periodo dell'arte dei guerrieri, dal Bronzo Finale in poi, in quasi tutti i siti conosciuti. Troviamo figure di animali, di antropomorfi, di manufatti che mostrano percussioni solo su determinate aree, colpi diffusi, o intere figure cancellate dall'azione percussiva. Dato il gran numero di figure di questo tipo, cosa si può dedurre sul significato di questa attività? Per quanto riguarda la cancellazione totale delle figure umane, si può ipotizzare la “damnatio memoriae”; in altri casi, queste possono rappresentare azioni che riaffermano l'atto rituale passato legato all'immagine o una successiva affermazione rituale collegata in qualche modo all'immagine. Saranno necessarie ulteriori ricerche per raggiungere una comprensione più completa di questo fenomeno.

Regional and international research on representations of maps in rock art demonstrate their widespread importance within several societies in the past. From larger area, cartographic representations to more specific localised topographic maps they form a physical representation of what is known, perceived or imagined within the landscape. The recent discovery of an ancient topographic map composition on rock five in Castello (a residential area of Paspardo), has been uncovered and recorded. The region has several examples of topographic maps including similar engraved geometric images within their compositions. Comparing Rock 5 to the known examples in the literature, such as the Bedolina rock, and drawing on the particular elements of Rock 5 in Castello, it is possible to build on the current knowledge of petroglyphs in the valley. The possible interpretations for these compositions have been explored in the past (e.g., Anati, 2009, Arcà, 1994, 1999, 2004, 2007; Delano Smith, 1982; Fossati, 1994, 2003). This composition not only contributes to the data of the existing known topographic map images of the area but extends the research within the interpretative sphere.

The new National Museum of Prehistory in Capo di Ponte (BS) (MUPRE) displays many engraved boulders and steles found in Valcamonica in the last 50 years. The analysis of this new iconographic evidence resulted in supplementary results; however, the research also confirmed the overall picture of the chronology (Copper Age until the early Bronze Age), the succession of styles (style III A1, A2 and A3) and relationships between the symbolic groups (sun, weapons, ornaments, and fringed cloaks) as outlined in our previous research. With regard to the Valtellina monuments (the majority of them areon display in the Antiquarium Tellinum at Palazzo Besta, Teglio (SO)), in the last 15 years new monuments have been brought to light; the local heritage has thus been enhanced in addition to expanding the iconographic repertoire. The comparison with the figures from Valcamonica, in particular those considered female, has revealed iconographic and chronologic differences. The characteristics of the Valtellina steles can be considered as a form of expression stressing particular aspects of cultural identity within the same artistic language and ideological system. Over the last few years, the interpretational research of these monuments has been expanded, especially regarding the analysis of animal figures and their arrangement on the engraved surfaces, identifying dominant social groups within the local social structure in relation to the sites in question.

The paper analyses the open air Paleolithic Rock Art present at Luine in the communal park in Darfo Boario Terme, and discusses the art attributed to the so-called Proto-cammunian phase

In February 2015 Riccardo Carazzetti, former curator of the Archaeological Museum of Locarno and director of the city’s cultural services, saw the statue-stele S.1 from the train whilst travelling on the Vigezzina-Centovalli train line. Subsequently, he was able to locate and reach the site, reporting it to the Superintendency. On May 18, 2019, after a long illness, he passed away at the age of 66. This short contribution is based on a poster he presented at the LII Scientific Meeting of the Italian Institute of Prehistory and Protohistory. “Prehistory and Protohistory in Lombardy and Canton Ticino” (Milan-Como 17-21 October 2017).

Pioneering excavations at the survey-generated Ossimo Anvòia site between 1988-2004 have provided substantial information for an understanding of Copper Age Central Alpine ceremonial sites in their context. New results from laboratory work (as of 2021), together with an improved knowledge of the regional and circum-Alpine cultural background, allow for behavioural and ideological inferences to be drawn and contribute to situate such a site in its social and physical setting. In the Val Camonica as elsewhere, statue-menhirs represented real or remembered persons with their associated “biographies”. At Anvòia they demonstrably co-acted with landscape features, non-engraved monoliths, small artefacts and ecofacts (e.g. image-making tools and pigments, pottery, evocative natural stones), and human skeletal “relics”. This archaeological context suggests a pervasive sense of place and an ideology of descent and memory. It further refutes the usual emphasis on image-bearing monoliths alone, emphasizing instead the whole site as the significant unit: a more balanced approach to the roles of statue-menhirs can thus emerge. In this paper, in addition to an overview of the site, its imagery, and criteria for interpretation, several newly restored monoliths are presented, particularly Anvòia 14 and 19. Furthermore, several hundred reused statue-menhir fragments recovered from recent pastoral structures in satellite areas attest to Anvòia’s 5000-year-long “life” as a specialized site.

This volume collects the papers of two sessions of the IFRAO 2018 International Congress held in Valcamonica

Nel contributo vengono analizzati a confronto alcuni temi ricorrenti nell'arte rupestre dell'India e in quella dell'Europa nelle varie fasi, dal Paleolitico alle epoche più recenti. In particolare sono state trattate le figure dei cervi, delle swastiche, dei labirinti e alcuni particolari stili di figure umane

L'articolo riassume gli aspetti salienti delle culture di Hallstatt,, Golasecca, La Tène durante l'età del Ferro

L'articolo narra della presenza di figure di imbarcazioni e di animali marini nell'arte rupestre dei monti dell'Al.Hajar nel Sultanato dell'Oman, dalla preistoria alle fasi più recenti

In 2003 I was requested by the UNESCO World Heritage Centre to lead a mission in the Republic of Azerbaijan with the aim of preparing a management plan for the Gobustan rock art area that the state of Azerbaijan wished to nominate to the World Heritage List. This project enabled me to learn about the beautiful and important rock art of Gobustan, today recognized with the name Gobustan Rock Art Cultural Landscape, one of the few rock art areas on the World Heritage List. The rock art spans from the Upper Paleolithic period to the end of Middle Ages with even a few engravings belonging to the Modern Era.

The paper resumes typology, chronology and interpretation of the rock art of Oman

The paper regards the topographic representations that appear into the rock art of Valcamonica and Valtellina in the Italian Alps, with particular emphasis on the presence of this subject on boulders, menhir and stele of the Copper Age (3rd millennium BC)

This volume Messages from the Past is the result of the archaeological surveys and investigations undertaken by the author over the last 10 years under the patronage of the Ministry of Heritage and Culture. The rock art of the Sultanate was one of the least studied in the Arabian Peninsula, but now this gap is going to be filled. In this book the author takes the reader on an in depth journey into the various themes present in the rock art of Oman. He offers theories on the chronology and interpretation, while exploring the landscape setting of the decorated panels and how best to research these. Several beautiful photographs and scientific tracings of the rock art accompany the text. The volume closes offering to enthusiasts and tourists a series of guided visits with GPS maps to the most interesting and visible rock art sites protected by the Royal Decrees of the Sultanate.

Nel febbraio 2015 Riccardo Carazzetti, già curatore del Museo Archeologico di Locarno e direttore dei servizi culturali della città, notò la statua-stele S.1 dal treno della Ferrovia Vigezzina-Centovalli. Successivamente fu in grado di identificare e raggiungere a piedi il sito, segnalandolo alla Soprintendenza. Il 18 maggio 2019, dopo una lunga malattia, egli si è spento all’età di 66 anni. Questo breve contributo si basa sul poster che presentò al LII Convegno Scientifico dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria. “Preistoria e Protostoria in Lombardia e Canton Ticino” (Milano-Como 17-21 ottobre 2017).

L'articolo propone un approfondimento sulle ricerche in corso presso la Balma dei Cervi di Crodo in Valle Ossola

L'articolo riassume le ricerche sugli animali presenti nelle pitture rupestri del riparo detto "Balma del Capretto" presso Croveo, Valle Ossola (VB) in Piemonte.

L'articolo riassume le ricerche instraprese su una roccia incisa nel Comune di Usseglio (TO) dove sono osservabili, oltre ad incisioni rupestri di varie tipologie (soprattutto pediformi e coppelle) anche figure di guerrieri ed un iscrizione in caratteri latini dove si può leggere la parola IOVI

The petroglyphs and pictographs of Oman are little known, but for the last 9 years I have been involved, through the Omani Ministry of Heritage and Culture, in a series of surveys of the Jebel Akhdar Mountain range, that have resulted in the location of several important sites. The recording of these sites, on occasion in advance of major roadwork modernization projects, has for the first time enabled detailed research of the rock art in the area. This is being undertaken through the research of: superimpositions; cross-dating with known artistic expressions elsewhere in the region; the known dates for the introduction of writing systems in Ancient Arabic and Standard Arabic alphabet; the study of various objects of material culture; and the presence of certain animals in the rock art (such as turtles, oryxes, goats-like animals, camels and horses). I propose a preliminary chronology consisting of several major phases spanning the last 7,000 years.