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Il volume riporta i risultati della ricerca “Abitudini e stili di vita dei ragazzi e delle ragazze a Palermo”. La ricerca, tenendo sullo sfondo il tema della povertà educativa, si è mossa sostenendo l’ipotesi che analizzando gli stili di consumo culturale e mediale, di fruizione del tempo libero, e altri indicatori specifici, sia possibile fornire una definizione più ampia e complessa di povertà educativa, come molta della più recente letteratura sull’argomento sta peraltro già sostenendo.

Bortezomib (BTZ) is a highly effective and widely used antineoplastic drug for the treatment of multiple myeloma. Despite its effectiveness, the use of this proteasome inhibitor is limited by its toxicity and in particular peripheral neurotoxicity is a major and clinically-relevant problem. In fact, since the earliest Phase I and Phase II studies, in a significant proportion of BTZ-treated patients a severe sensory peripheral neuropathy emerged as a dose-limiting side effect. Unfortunately, till now the management of BTZ-peripheral neurotoxicity is an unsolved issue. The use of animal models is one of the most widely used to investigate the neurotoxicity of anticancer drugs, provided they are able to reproduce the clinical use of the drug. Since it has been suggested that bortezomib peripheral neurotoxicity is more severe in myeloma patients that in those affected by solid cancers, the currently available animal models can be less reliable in the attempt to reproduce the clinical use of the drug. Therefore, we developed a myeloma-bearing animal model in which immunodeficient scid mice were intravenously treated with BTZ 1 mg/kg weekly for 5 weeks (q7dx5). Mice were s.c. injected into the right flank with 10x106 cell/0.1 mL/mouse of RPMI-8226 multiple myeloma cells. Treatments started three days after tumor injection.The results of this study evidenced that the administration of BTZ at a dose able to treat experimental myeloma and to induce proteasome activity inhibition comparable to that achieved in myeloma patients induced significant neurophysiological changes vs. vehicle-treated animals in conduction velocity in the caudal and digital nerves and in potential amplitude in the digital nerve. Moreover, the administration of BTZ induced evident pathological changes mostly due to axonopathy vs. vehicle-treated animals in caudal and sciatic nerve as well as in dorsal root ganglia (DRG). Therefore, this model able to mimic the clinical use of BTZ can be reliable and used to test neuroprotective strategies aimed at the reduction of BTZ peripheral neurotoxicity and to rule out their interference with BTZ anti-myeloma activity.

Bortezomib (BTZ) is a highly effective and widely used antineoplastic drug for the treatment of multiple myeloma. Despite its effectiveness, the use of this proteasome inhibitor is limited by its toxicity and in particular peripheral neurotoxicity is a major and clinically-relevant problem and an unsolved issue. The administration of Acetyl-L-Carnitine (ALC) in rat models of different peripheral neuropathies induced by other antineoplastic drugs has evidenced a neuroprotective effect of ALC. To investigate the neuroprotective role of ALC, we used a multiple myeloma-bearing animal model in which scid mice were iv treated with BTZ 1 mg/kg (q7dx5) or ALC 200 mg/kg/daily (qdx5/wx5w) alone or in co-treatment. Mice were s.c. injected into the right flank with 10x106 cell/0.1 mL/mouse of RPMI-8226 multiple myeloma. Treatments started three days after tumor injection. Aim of our study was to evaluate if the co-administration of ALC was able to prevent the peripheral neurotoxicity induced by BTZ chronic treatments. The results of this study evidenced that the administration of BTZ was able to induce significant neurophysiological changes vs. vehicle-treated animals in conduction velocity in the caudal and digital nerves and in potential amplitude in the digital nerve. The same results were observed in nerve conduction velocities in the BTZ+ALC treated mice, while the potential amplitude in the digital nerve was not significantly different from vehicle-treated animals in BTZ+ALC mice. Moreover, the administration of BTZ induced evident pathological changes vs. vehicle-treated animals in the caudal sciatic nerve or dorsal root ganglia (DRG). The same changes were observed in the BTZ+ALC treated mice, although in the caudal nerve an evident trend toward a less severe effect of BTZ administration was present in the animals co-treated with ALC. In conclusion, although not all the parameters investigated in this study evidenced a positive effect, a neuroprotective activity of ALC could be evidenced in the caudal nerve investigated at the pathological level and in the amplitude of the potential measured in the digital nerve

Analisi demografica, del mercato del lavoro, delle specializzazioni produttive e del dinamismo economico dell'area territoriale del Golgo di Castellammare.

La ricerca su Abitudini e stili di vita dei ragazzi e delle ragazze a Palermo ha rappresentato un momento di riflessione, di studio e di indagine sul tema della povertà educativa. Partendo dal quadro disegnato dall’indagine desk, l’obiettivo principale dell’indagine field è stato quello di studiare empiricamente il territorio, in modo da individuare con maggiore analiticità i beneficiari ed i contenuti specifici da approfondire. Per tale motivo, la ricerca è stata finalizzata ad approfondire il tema partendo dalle abitudini e gli stili di vita dei ragazzi e delle ragazze frequentanti le terze classi delle scuole secondarie di primo grado del territorio del Comune di Palermo, tenendo nello sfondo il tema della povertà educativa. L’analisi dei concetti che in questa sede viene proposta non ha carattere di esaustività ma ha l’obiettivo di costruire una cornice di riferimento e di offrire spunti per future ri- flessioni. Per tale ragione, per ulteriori approfondimenti, si rimanda alla letteratura specifica sull’argomento. Dal punto di vista metodologico, questa fase d’indagine si è avvalsa di strumenti di rilevazione diretta delle informazioni. La scelta di utilizzare una strategia di ricerca quantitativa ha comportato la formulazione e concettualizzazione dell’oggetto; la progettazione e costruzione della base empirica; il trattamento, l’elaborazione e l’analisi della base empirica

La ricerca su “Abitudini e stili di vita dei ragazzi e delle ragazze a Palermo”, tenendo sullo sfondo il tema della povertà educativa, si è mossa sostenendo l’ipotesi che analizzando gli stili di consumo culturale e mediale, di fruizione del tempo libero, e altri indicatori specifici, sia possibile fornire una definizione più ampia e complessa di povertà educativa, come molta della più recente letteratura sull’argomento sta peraltro già sostenendo . Se, per esempio, definiamo la povertà educativa come «insieme complesso di fattori che generano il mancato o limitato accesso a istruzione e formazione nonché alle opportunità di apprendimento nel corso della vita, al pieno esercizio della cittadinanza e alla fruizione delle occasioni culturali» (Rossi Doria 2017, p. 49), è evidente l’aggancio con una visione di “policentrismo formativo” (Cesareo 1974) che sin dalla fine degli anni ’70 del secolo scorso metteva in discussione il sistema scuola-centrico sino ad allora dominante, affermando che «l’educazione non si può circoscrivere in uno solo o anche in più spazi, poiché al limite ogni “spazio sociale” possiede una propria valenza educativa» (p. 45). In una prospettiva di “comunità educante”, all’educazione formale si affiancano pertanto gli attori e i contesti dell’educazione non formale (l’associazionismo giovanile, i centri di aggregazione giovanile, ecc.) e informale (la famiglia, i media e la Rete, il gruppo dei pari, ecc.), tutti egualmente coinvolti nello sviluppo dell’individuo in un’ottica di educazione permanente. Parafrasando la definizione di Rossi Doria, la tesi qui sostenuta è che un «mancato o limitato accesso» ai media e alla Rete si traduce immediatamente in povertà educativa ovvero in mancato o limitato «esercizio di cittadinanza». Coerentemente con questa impostazione, nel corso della nostra ricerca abbiamo raccolto dati sui consumi mediali e sulle attività online dei ragazzi e delle ragazze di Palermo , con un focus sul digital parenting, ovvero sul ruolo dei genitori.

Il testo analizza i dati sulla povertà educativa a Palermo, suddividendoli per Circoscrizione e, quando possibile, per quartiere. Ne esce fuori un quadro complesso e variegato, che mostra come le differenze territoriali siano profondamente marcate. Il testo utilizza i dati rilevati tramite un questionario organizzato da un gruppo di ricerca che comprende l'autore; inoltre, al testo sono allegate diverse mappe tematiche che esemplificano visivamente le differenze territoriali. The text analyses the data on educational poverty in Palermo, subdividing them by Circoscrizioni and, when possible, by neighbourhood. The result is a complex and varied picture that shows how the territorial differences are profoundly marked. The text uses the data collected through a questionnaire organised by a research group that includes the author; moreover, several thematic maps are attached to the text and visually exemplify the territorial differences.

Il volume raccoglie alcune relazioni presentate in occasione del ciclo di seminari Letture e riletture sulla Sicilia e sul Meridione, inserito nell'ambito del progetto di ricerca FFR dell'Università di Palermo, coordinato da Salvatore Costantino, dal titolo Genesi dei fenomeni e dei comportamenti mafiosi: istituzioni, società civile e modelli teorici in Sicilia tra Otto e Novecento.

Nel contributo, utilizzando i dati di una indagine sulle imprese, si analizzano i meccanismi di interazione che le imprese stabiliscono nei mercati del credito e del lavoro. Mercati per molti aspetti fortemente diversi ma che sembrano condividere un rilievo centrale dei modelli di relazione su cui si stabiliscono i meccanismi di incontro fra domanda e offerta.

Sulla base di un'indagine diretta presso un campione rappresentativo di imprese esportatrici e non esportatrici, si procede a una stima dei differenziali di produttività e a un confronto relativo a variabili economiche e relazioni fra imprese esportatrici, imprese non esportatrici e imprese potenzialmente esportatrici

E' necessaria una nuova concezione dello sviluppo del Mezzogiono incentrata sulla valorizzazione delle grandi risorse disponibili. Si formulano ipotesi per un modello di sviluppo sostenibile e si presentano i risultati di una esperienza di ricerca e di formazione dell’Università di Palermo sui beni confiscati alla mafia.

Nel distinguere tra aree tradizionali e non tradizionali dell’espansione mafiosa si suole indicare come nel primo caso il potere delle mafie si configuri innanzitutto come un dominio di tipo politico-militare che si avvale di quella estesa rete relazionale, altrimenti definita sotto l’accezione di capitale sociale. Nel secondo caso, la caratteristica prevalente della mafia è quella di una pervasiva penetrazione e diffusione all’interno del tessuto economico-produttivo. Questa tipologia finisce spesso per corroborare la tesi del contagio. Al momento in cui le mafie penetrano – con i loro capitali, i loro traffici illegali e la loro organizzazione militare – all’interno della cosiddetta “parte sana” del paese, si verificherebbe la meridionalizzazione del Nord. In altre parole, le mafie recherebbero con sé la diffusione del malaffare anche in contesti territoriali fino ad allora considerati avulsi da queste logiche. Ad uno sguardo analitico più accurato, il contesto dei rapporti tra le logiche del degrado di origine mafiosa e le aree non tradizionali si presenta in modo ben più articolato. In primo luogo, va sottolineato non soltanto il fatto che i capitali mafiosi creino un beneficio rilevante all’economia settentrionale, ma anche che non potrebbero penetrarne il tessuto produttivo senza avvalersi dei terminali locali situati negli interstizi dell’economia e della politica locale. In secondo luogo, le mafie trapiantate al Nord diventano più efficienti, più vischiose, più camaleontiche perché, per attecchire e proliferare nel tessuto settentrionale, devono introiettarne la dinamicità tipica delle economie contemporanee. Lo scopo di questo contributo è quello di mettere in evidenza, a partire dal caso Sindona fino ad arrivare alle più recenti inchieste giudiziarie sulla ‘ndrangheta, che non ci troviamo di fronte ad una permeabilità e impreparazione dell’economia settentrionale di fronte all’attacco delle mafie, bensì di fronte ad un processo osmotico che, a partire dalle cointeressenze che si formano tra mondi legali e illegali nelle sfere della politica e dell’economia, sfocia in uno scambio di valori, di reti e di modelli di comportamento. Di conseguenza, non è di meridionalizzazione o di settentrionalizzazione che bisogna parlare, ma di una porosità dei confini tra legalità e illegalità che investe tutto il paese nel suo complesso.

Si analizza l'anomala dimensione del mercato del lavoro siciliano nel settore della sanità, e le sue conseguenze sull'accumulo del deficit strutturale degli anni duemila.

Foreigners are a very important resource for Italy not only for the evolution of the Italian society (through for example the contribution they provide to the natural balance, with a fertility rate about twice that of Italian) but also for their important role in our labor market (see Istat, 2009). But when we want to measure the dimension of phenomenon and, through it, to determine significance levels of foreign presence in the territory, there is enormous difficulties in the collection of information. In this job to solve this problem we consider small area estimation methods. We use the continuous labor force survey conducted by ISTAT for the year 2008. Then to choose the best model we consider a simulation through the Monte Carlo method. Results obtained are very interesting.