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Riesame dello schol. Dion Thr. 2 (Goettling 1822, 59,24- 28), con una proposta di interpretazione basata sul confronto con alcuni scolî antichi concernenti le pause nella lettura (e.g. schol. A Il. II 681-685, V 297c1, XI 54b E.), dove ricorre la stessa espressione στίζειν μέχρι/ἕως τοῦ...

Survey of iconographic and literary representations of the ‘seated aoidos’ from Mycenaean times down to the classical age. Behind this image it is possible to recognise several implications in the different periods, contexts and media of artistic representation. A trait common to the majority of the occurrences seems to be the emphasis on the performer himself, on his exceptional persona and on his technical ability (or even bravura), by which he is able to charm the public (this second aspect becomes particularly prominent in the second half of the 5th century BCE).

The metrical pattern of Oedipus Coloneus’ first stasimon suggests that musical rhythm and tempo could conjure the same notions conveyed by the text, particularly the idea that the natural beauties of Colonus and Athens will endure thanks to divine protection.

Gli aneddoti sui musici d’età classica (cfr. in part. Aristot. Rh. 3, 1409b 24-30, Ath. 8, 338a, 352a) e alcuni frammenti di Timoteo (791, 202- 236 e 802) convergono nel fornire un quadro piuttosto animato della coeva discussione sulla μουσική che aveva luogo nel contesto degli agoni citarodici e ditirambici. The anecdotes on composers and musicians of the classical age (cfr. esp. Aristot. Rh. 3, 1409b 24-30, Ath. 8, 338a, 352a) and some Timotheus’ fragments (791, 202-236 and 802) are concordant in rendering a vivid representation of the coeval discussion on μουσική which took place on the occasion of citharodic and dithyrambic contests.

Profilo degli studi di metrica greca da P. Maas ad oggi.

A proposito degli studi metrici di Roberto Pretagostini, studioso recentemente scomparso.

Two main aspects of the interaction among Greek, Lydian and Persian musical cultures are analyzed: firstly, the story of the Smyrnean poet Magnes is taken into account, as an example of political and ideological use of the musical language within the broader cultural and political development of a musical koiné common to all the Persian Empire; secondly, it is paid attention to the orchestic (an oklasma, as it seems likely) and musical performance of the Lydian Maidens at the Artemisia held in Ephesus.

Osservazioni critiche sui contributi raccolti ed editi da A. Gostoli, relativi al De musica pseudoplutarcheo, alla sua tradizione testuale e alla sua fortuna in epoca moderna.

Discussion of scholl. vett. Aesch. Th. 101e (immo ll. 92-94), 128 and [Pr.] 128a, which seem to derive from a common Hellenistic or Imperial source combining rhythmical analysis, literary criticism, and literary history. A possible intermediate source might be found in Eugenius’ Κωλομετρία τῶν μελικῶν Αἰσχύλου, Σοφοκλέους, Εὐριπίδου, ἀπὸ δραμάτων ιε΄.

A proposito dell'abbigliamento del citarodo, della sua storia (a partire dal periodo palaziale sino all'età classica) e delle sue funzioni.

Bacch. fr. dith. 29d,16s. M. could contain a metapoetic statement and might be restored as follows: τὼς νῦν] καὶ ἐμ’ ἀμ[β]ρ[οσίων / μολπᾶ]ν κατασπείρε[ιν ἄωτος.

Osservazioni critiche sull'edizione della Vita Aeschyli e sulla sua tradizione manoscritta.

Profilo storico delle teorie metriche antiche sviluppatesi tra il V sec. a.C. e l'età alessandrina, con accenni agli sviluppi successivi in epoca imperiale e bizantina.

Si argomenta l'ipotesi che Stesich. PMGF 270 sia un frammento appartenente alla Gerioneide, per cui si propone come destinazione originaria una cerimonia sacra imerese in onore di Atena o di Atena ed Eracle.

Critical notes on the relationship between choral melic and dramatic choral forms on the margins of A. Rodighiero’s study on Sophoclean choruses (Tübingen, Narr, 2012).

L'Année Philologique è la più importante bibliografia del mondo concernente l'antichità classica, fondata da J. Marouzeau nel 1924, e poi pubblicata ogni anno (per questo si configura altresì come una rivista, con nr. ISSN). Divisa in due grandi sezioni (1. Auteurs et textes, 2. Matières et disciplines), con circa 20.000 items bibliografici all'anno, e corredata da un ricco apparato di indici, è ora il frutto del lavoro congiunto di 7 redazioni internazionali (Parigi, Genova-Bologna, Heidelberg, Cincinnati, Granada, Victoria BC e Losanna), e viene edita in formato cartaceo ed elettronico (al sito www.annee-philologique.com). Il lavoro della redazione bolognese, coordinata da C. Neri, consiste in particolare nella schedatura (registrazione dei dati bibliografici e abstract critico di ogni contributo su rivista o in miscellanea) di una novantina di periodici specializzati, e di numerose miscellanee e monografie. Al lavoro della redazione bolognese (che produce oggi, insieme a Parigi, la parte più grossa della schedatura), collaborano - insieme a C. Neri (cui spetta la revisione, la correzione e la redazione finale di tutte le schede prodotte a Bologna: circa un paio di mesi di lavoro intensivo ogni anno) - A. Cristofori, M. Ercoles, L. Fiorentini, V. Garulli, R. Pierini, C. Salvaterra, S. Valente.

Il volume raccoglie le testimonianze antiche (dal poeta arcaico Simonide fino ad eruditi di età bizantina come Giovanni Tzetzes e Michele Psello) relative al melico Stesicoro. Per le diverse testimonianze si offre il testo criticamente rivisto -- nel caso delle Epistole dello Ps.-Falaride non esiste a tutt'oggi un'edizione complessiva affidabile e quella presentata nel volume per 25 epistole è la prima edizione fondata su un'ampia collazione di manoscritti e sullo studio dei rapporti stemmatici -- la traduzione ed il commento, di taglio filologico, storico e storico-letterario. L'intento perseguito è quello di valutare e vagliare criticamente le informazioni che ogni autore ha da offrire su Stesicoro e le possibili fonti di tali notizie. L'introduzione rappresenta una sintesi complessiva dei dati risultanti dall'analisi svolta in sede di commento e un inquadramento storico e storico-letterario del poeta. Il volume è completato da vari indici, tra cui l'index verborum Graecorum et Latinorum di tutte le testimonianze.

Annali Online Lettere - Ferrara, V 2 (2010)

Bacchyl. 29 M. is considered in the light of the myth of Orpheus as represented in archaic Lyric tradition (from Eumelus to Pindar) and a general proposal of reconstruction and interpretation is put forward. The second part of the contribution focuses on the image of Orpheus in the Classical age, in part. in Athens: the mythic singer becomes a historical Greek kitharode (like those represented on the Panathenaic amphoras), whose characterization changes according to the perspectives and the critical trends of poets, philosphers and historians., Annali Online Lettere - Ferrara, IV 2 (2009)

Stesichorus’ poetry is featured by a dramatic, pretragic treatment of the myth, well recognized by the ancients. The attempt made in this article is that of reconstructing the possible ways of performative rendition of such treatment, through an examination of the poet’s ancient testimonia and fragments. Some importance is credited to the orchestic action.

Note metriche a Tim. PMG 791, 40-42 e 115-120

Osservazioni sui testi con notazione musicale, sulle prassi esecutive e sugli strumenti, a partire dal volume "La musa dimenticata. Aspetti dell’esperienza musicale greca in età ellenistica", Pisa 2009, a cura di M. C. Martinelli, con la collab. di F. Pelosi-C. Pernigotti.

L'Année Philologique è la più importante bibliografia del mondo concernente l'antichità classica, fondata da J. Marouzeau nel 1924, e poi pubblicata ogni anno (per questo si configura altresì come una rivista, con nr. ISSN). Divisa in due grandi sezioni (1. Auteurs et textes, 2. Matières et disciplines), con circa 20.000 items bibliografici all'anno, e corredata da un ricco apparato di indici, è ora il frutto del lavoro congiunto di 7 redazioni internazionali (Parigi, Genova-Bologna, Heidelberg, Cincinnati, Granada, Victoria BC e Losanna), e viene edita in formato cartaceo ed elettronico (al sito www.annee-philologique.com). Il lavoro della redazione bolognese, coordinata da C. Neri, consiste in particolare nella schedatura (registrazione dei dati bibliografici e abstract critico di ogni contributo su rivista o in miscellanea) di una novantina di periodici specializzati, e di numerose miscellanee e monografie. Al lavoro della redazione bolognese (che produce oggi, insieme a Parigi, la parte più grossa della schedatura), collaborano - insieme a C. Neri (cui spetta la revisione, la correzione e la redazione finale di tutte le schede prodotte a Bologna: circa un paio di mesi di lavoro intensivo ogni anno) - A. Cristofori, M. Ercoles, L. Fiorentini, V. Garulli, R. Pierini, C. Salvaterra, S. Valente

L'Année Philologique è la più importante bibliografia del mondo concernente l'antichità classica, fondata da J. Marouzeau nel 1924, e poi pubblicata ogni anno (per questo si configura altresì come una rivista, con nr. ISSN). Divisa in due grandi sezioni (1. Auteurs et textes, 2. Matières et disciplines), con circa 20.000 items bibliografici all'anno, e corredata da un ricco apparato di indici, è ora il frutto del lavoro congiunto di 7 redazioni internazionali (Parigi, Genova-Bologna, Heidelberg, Cincinnati, Granada, Victoria BC e Losanna), e viene edita in formato cartaceo ed elettronico (al sito www.annee-philologique.com). Il lavoro della redazione bolognese, coordinata da C. Neri, consiste in particolare nella schedatura (registrazione dei dati bibliografici e abstract critico di ogni contributo su rivista o in miscellanea) di una novantina di periodici specializzati, e di numerose miscellanee e monografie. Al lavoro della redazione bolognese (che produce oggi, insieme a Parigi, la parte più grossa della schedatura), collaborano - insieme a C. Neri (cui spetta la revisione, la correzione e la redazione finale di tutte le schede prodotte a Bologna: circa un paio di mesi di lavoro intensivo ogni anno) - A. Cristofori, M. Ercoles, L. Fiorentini, V. Garulli, R. Pierini, C. Salvaterra, S. Valente.

In Stesichorus’ account of the fight between Heracles and Geryon, the winged figures said to be crouching nearby should be understood as the Keres waiting to carry off the dead Geryon.

In Suda t 620 A. Pérsas è Naúplion, il titolo del famoso «nomos» di Timoteo potrebbe derivare da una erronea inserzione di una nota marginale (e o e´) riferita a enkómia (i.e. otto encomi); se è così, «Pérsai» e «Naúplios» sono i titoli di due diversi poemi.

L'Année Philologique è la più importante bibliografia del mondo concernente l'antichità classica, fondata da J. Marouzeau nel 1924, e poi pubblicata ogni anno (per questo si configura altresì come una rivista, con nr. ISSN). Divisa in due grandi sezioni (1. Auteurs et textes, 2. Matières et disciplines), con circa 20.000 items bibliografici all'anno, e corredata da un ricco apparato di indici, è ora il frutto del lavoro congiunto di 6 redazioni internazionali (Parigi, Genova-Bologna, Heidelberg, Cincinnati, Granada e Losanna), e viene edita in formato cartaceo ed elettronico (al sito www.annee-philologique.com). Il lavoro della redazione bolognese, coordinata da C. Neri, consiste in particolare nella schedatura (registrazione dei dati bibliografici e abstract critico di ogni contributo su rivista o in miscellanea) di una novantina di periodici specializzati, e di numerose miscellanee e monografie. Al lavoro della redazione bolognese (che produce oggi, insieme a Parigi, la parte più grossa della schedatura), collaborano - insieme a C. Neri (cui spetta la revisione, la correzione e la redazione finale di tutte le schede prodotte a Bologna: circa un paio di mesi di lavoro intensivo ogni anno) - S. Ceccaroli, F. Citti, A. Cristofori, M. Ercoles, L. Fiorentini, V. Garulli, L. Pasetti, R. Pierini, C. Salvaterra, S. Valente.

Osservazioni critiche sulla traduzione commentata curata da L. Battezzato.