Search

Una delle motivazioni addotte per giustificare la città metropolitana è che essa costituirebbe una scala più efficiente per la pianificazione, produzione e fornitura dei servizi pubblici locali. In questo saggio abbiamo voluto, in primo luogo, richiamare alcune nozioni economiche che sono frequentemente usate nel dibattito teorico ed empirico sulla città metropolitana, quali le nozioni di economie di scala (densità, volume, spaziali), economie di scopo e di esternalità, utili per discutere di scala di fornitura ottimale e di assetto istituzionale efficiente. In secondo luogo, abbiamo passato in rassegna alcuni contributi importanti presentati nella letteratura internazionale ed italiana che verificano empiricamente qual è la dimensione ottimale dei Comuni sulla base delle spese amministrative generali e dei costi per la fornitura di alcuni servizi pubblici locali quali la polizia locale, l’illuminazione, la nettezza urbana e il trasporto pubblico locale. E’ emersa l’esistenza di economie di scala e di scopo e, pertanto, la necessità di ridurre i livelli di frammentazione attualmente esistenti.

This paper investigates the level of economies of scale, as well as their determinants, for 103 European listed banks over the period 2000-2011 by employing a Stochastic Frontier Approach. The results reveal that economies of scale are widespread and move together for all size classes, although small and medium-sized banks experience the lowest economies of scale and even diseconomies of scale in some of the years under analysis. At country level, the smallest financial systems (Iceland, Belgium and Finland) and the countries most affected by the financial crisis (Ireland, Iceland, Belgium, Portugal and Spain) experience the lowest economies of scale (if not even diseconomies of scale) probably due to the small/reduced use of their production capacity. With regard to the effects on economies of scale of risk-taking, diversification in the business model and profitability, higher economies of scale are documented for banks more oriented towards investment banking (in all periods), banks with a higher liquidity but only up to a liquidity ratio of about 5.3 percent (convex curve during the crisis only), banks with less Tier 1 (concave, although almost flat, curve during the crisis only), and banks contributing less to systemic risk (during the crisis only). The main policy implication concerns the too big to fail regulation, and especially the fact that the break-up hypothesis seems not to find support from our evidence.

Nel mercato del vino operano imprese di dimensione estremamente diverse. Dalle boutique winery che trasformano l’uva di pochissimi ettari, ai giganti con fatturati maggiori superiori al miliardo di euro. Certamente la formazione delle imprese di grandissima dimensione è l’aspetto più macroscopico dell’evoluzione dei modelli di business nel mercato del vino e questo porta alcuni osservatori a prevedere nel prossimo futuro una drastica concentrazione tra le imprese vitivinicole, ritenendo che la dimensione ottimale delle imprese vitivinicole sia ormai diventata molto grande; questo per effetto delle economie di scala e di quelle di organizzazione. Questo articolo contrasta questo punto di vista e porta degli argomenti a favore della tesi che la natura della domanda e delle condizioni di produzione nel mercato del vino rendono possibile la convivenza di imprese di dimensione molto diversa e che, pertanto, nel mercato del vino non è possibile determinare in modo univoco la dimensione ottimale delle imprese. La comunicazione è stata sviluppata sulla base di un’analisi della letteratura e di un’indagine empirica. L’analisi della letteratura verte sulle indagini sui bilanci delle imprese vitivinicole e sugli studi sull’evoluzione dei sistemi distributivi, sulla segmentazione della domanda e sulla teoria dei costi di produzione. L’indagine empirica affronta l’analisi della struttura del costo di produzione e dei risultati reddituali di 15 cooperative vitivinicole italiane che, nel loro insieme, esprimono un campione rappresentativo di contesti produttivi di dimensione molto diversa.

This paper discusses several studies carried out at Hermes and CERIS-CNR and aims at demonstrating that in many network utilities the firms' dimension is a constraint to guarantee an efficient service with qualitative standards. The analysis concerning electricity, gas, water and local public transport industries confirm the need for increasing firm size, as a priority especially for small units. Scope economies in the electricity sector suggest the creation of vertically integrated and bigger firms able to compete with ENEL. In local public transit, the size growth can be achieved by aggregating urban and intercity activities. Local multi-utilities should move towards a more coherent productive structure, by means of merging strategies focused on "core business".

applicazione dell'Analisi del Valore e delle Economie di scala nel recupero del centro storico di Napoli

This essay aims at giving a contribution to the issue of estimating the value of the economies of scale for the modern enterprise. The analysis will focus on the considered examination of the criteria developed by main doctrine, at the same time singling out the salient and peculiar features thereof together with some comments and in-depth studies on the subject-matter.