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The Global Navigation Satellite System (GNSS) represents a primary data source in Solid Earth Sciences. In order to investigate the Earth’s crustal deformation, time series of the estimated daily positions of the stations are routinely analyzed at the Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) to investigate the deformation of the Earth’s surface caused by tectonic and non­tectonic processes. The GNSS observations of the stations are processed using the three main scientific software: GAMIT/GLOBK, BERNESE, and GIPSY OASIS II. The accuracy and the strength of geodetic solutions often depend on the geometry and spatial density of the network, and the availability and quality of GNSS data. In many circumstances, GNSS networks are deployed for topographic purposes by private or public institutions, and a significant number of GNSS stations in large regions acquire continuous observations. It may happen that such networks do not collect and distribute data according to IGS standards, so it could be difficult to analyze this data using automated data­processing tools. For that reason, this data is often ignored or partially used by the scientific community, despite their potential usefulness in geodynamic studies. We have attempted troubleshooting this problem by establishing a centralized storage facility in order to collect all available GNSS data and standardize both formats and metadata information. Here we describe the processes and functions that manage this unified repository, called MGA (Mediterranean GNSS Archive), which regularly collects GNSS RINEX files from a large number of CORS (Continuously Operating Reference Station) located across a wide region of mainly the European and African plates. RINEX observation data and metadata information are provided to the analysts through an FTP server and dedicated web­services. The complete data set is stored in a PostgreSQL database in order to easily retrieve pieces of information and efficiently manage the archive content. The system implements many high­level services that include scripts to download files from remote archives and to detect new available data, web applications such as API (Application Program Interface) to interact with the system, and background services that interact with the database. During the development of this product, particular attention was paid to what has already been achieved by the EPOS Thematic Core Service WP10 (https://www.epos­eu.org/tcs/gnss­data­ and­products), whose objective was: “... to develop an open source platform with programmatic and web interfaces to store and disseminate raw data and metadata from GNSS stations operating in Europe”. Many ideas and tools presented here were inspired by that project.

Massive analysis of GNSS data (Global Navigation Satellite System) requires the development of specific tools to automate the different steps of processing: from data download to ground displacements estimates. In this technical report we describe the tools and algorithms we have developed to handle the metadata associated with GNSS observations from continuous networks operating in the EuroMediterranean and African area, which are routinely processed by the three main INGV data analysis centers. Obtaining accurate metadata, which records information on how a GNSS station is equipped (receiver, antenna, monument, etc..), is mandatory in order to obtain accurate GNSS stations daily position and their evolution through time. Here we will describe the processing chain, the software developed using opensource programming language, describing the major issues found in treating incomplete, inconsistent or wrong information, and the methods adopted to minimize or resolve these problems. The software developed is going to be implemented in the centralized GNSS data and metadata archive that we are realizing at INGV, and that will serve both institutional activities and research projects. The goal of this tool is to minimize errors and reduce/avoid the human intervention in handling a large set of information, facilitating the automatic analysis of data from thousands of GNSS stations on a daily basis. The software acronym is pyGLogDB, which stands for: “python GNSS Logfile elaboration with the support of DataBase”.

All’interno del WP3 del progetto “S.O.I.R. monitoraggio futuro”, il gruppo GNSS dell’ONT aveva l’obiettivo di implementare procedure per l’aggiornamento automatico, con minima latenza (legata ai prodotti IGS o JPL necessari all’analisi), delle serie temporali di spostamento della rete RING e di calcolare spostamenti cosismici in tempi rapidi, in caso di evento sismico significativo, anche utilizzando dati messi a disposizione da altre reti. Per raggiungere questi obiettivi era necessario rendere disponibili ai centri di analisi dati GNSS i file giornalieri in formato RINEX e i relativi metadati associati, aggiornati giornalmente. Per ogni stazione GNSS di interesse, i metadati associati a tali dati consistono principalmente in informazioni legate alla storia della strumentazione installata e ai valori dell’altezza dell’antenna GNSS rispetto al caposaldo geodetico. Per quanto riguarda i dati e i metadati della RING , essi sono già oggetto di un controllo quotidiano nell’ambito delle attività ordinarie legate alla manutenzione e gestione dell’intera infrastruttura RING e sono disponibili attraverso il data repository. Per quanto riguarda le altre reti permanenti, invece, la disponibilità dei metadati non è garantita. Per reti sviluppate per scopi diversi da quelli scientifici (topografici, commerciali, ecc.), infatti, queste informazioni o non ci sono o non sono costantemente monitorati o aggiornati o sono incompleti. La disponibilità di dati e metadati delle reti GNSS esistenti permetterebbe ai centri di analisi INGV di implementare procedure automatizzate per analizzare i dati giornalmente, e caricare i risultati in termini di serie temporali, in un formato comune, su un archivio condiviso in rete. Per raggiungere questo scopo, in questo articolo descriveremo le attività svolte per: 1) la realizzazione di un archivio dei dati e metadati delle stazioni GNSS permanenti in area Euro-Mediterranea; 2) l’implementazione di procedure automatiche per la generazione di prodotti GNSS (finali e rapidi) con software non commerciali diversi (Bernese, Gipsy, Gamit); 3) la visualizzazione dei prodotti geodetici (es. serie temporali di spostamento) ottenuti dall’analisi su menzionata.

Il progetto RETRACE-3D (centRal italy EarThquakes integRAted Crustal modEl) è volto alla caratterizzazione tridimensionale, geologica e sismotettonica, del volume di crosta terrestre che a partire dal 24 agosto 2016 è stato interessato dai terremoti di Amatrice, Visso e Norcia, e dalla relativa sequenza sismica. Il progetto è il risultato di una collaborazione tra il Dipartimento della Protezione Civile, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il Consiglio Nazionale delle Ricerche che partecipa con l’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria (CNR-IGAG) e l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (CNR-IREA) e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), con la collaborazione di Eni e Total, realtà private ma anch’esse parte del Servizio nazionale della Protezione Civile, che hanno messo a disposizione i propri dati di sottosuolo. La finalità principale del progetto è stata ricostruire un quadro 3D di alta qualità della distribuzione dei diversi tipi di rocce nel sottosuolo in questa porzione di Appennino centralee delle possibili sorgenti sismogenetiche presenti in quel settore di crosta terrestre. Il progetto RETRACE-3D è stata un’occasione di lavoro multidisciplinare unica nel suo genere, alla quale hanno partecipato esperte ed esperti del Dipartimento della Protezione Civile e ricercatrici e ricercatori appartenenti ai Centri di Competenza del Dipartimento stesso, contribuendo al miglioramento delle conoscenze sui terremoti e ad una migliore valutazione della pericolosità sismica del territorio italiano. I percorsi di lavoro seguiti e le collaborazioni sviluppate all’interno del progetto sono da considerarsi di valore confrontabile con i risultati scientifici ottenuti, esi intende sottolineare come esperienze positive e propositive come quelle realizzate nel progetto RETRACE-3Dpossano costituire, in futuro, uno standard di azione e interazione tra i singoli ricercatori di diverse Istituzioni scientifiche e gli esperti del Dipartimento della Protezione Civile, anche al di fuori delle fasi emergenziali e post-emergenziali di una sequenza sismica. Il presente Rapporto finale è frutto dell’attività e dell’opinione degli autori. I contenuti non rappresentano necessariamente l’opinione generale delle istituzioni di cui i singoli autori fanno parte. La proprietà intellettuale dei risultati qui riportati è degli autori. Sebbene sia stato fatto ogni sforzo possibile per integrare i dati disponibili, non viene fornita alcuna garanzia, esplicita o implicita, in merito all'accuratezza e all'affidabilità dei dati forniti in RETRACE-3D GEOMOD. Gli utenti sono invitati a considerare l'incertezza epistemica intrinseca di tale prodotto per ogni suo possibile utilizzo e a tenere conto che il modello ha una scala equivalente a 1:250.000. RETRACE-3D GEOMOD è stato progettato per analisi a scala regionale; per studi e utilizzi diversi, a scale più locali (dettaglio superiore alla scala 1:250.000), andranno previste da parte degli utilizzatori indagini locali e sito specifiche. Gli utenti sono invitati a considerare attentamente la natura e la scala del contenuto di RETRACE-3D GEOMOD prima qualunque utilizzo. Gli autori di RETRACE-3D GEOMOD non sono responsabili per utilizzi diversi da quelli dichiarati.

International audience; Il patrimonio paesaggistico ha subito in molte aree, negli ultimi cinquant'anni, un processo continuo di degrado: l'attenzione per i problemi ambientali è mossa dall'esigenza di elaborare nuove politiche territoriali secondo le linee di sviluppo introdotte a Rio de Janeiro (1992). La Convezione Europea del Paesaggio (Firenze 2000) ha introdotto un nuovo concetto di ‘paesaggio', dove natura e cultura sono due facce della stessa medaglia. La complessità di questo nuovo modo di vedere il territorio comporta un mutamento nell'approccio, che rafforza un'idea identitaria di valorizzazione. Il lavoro, incentrato sui sistemi religiosi devozionali introdotti nel Piano Paesaggistico della Regione Piemonte (2009), si pone come sperimentazione di un metodo di analisi multidisciplinare per la valorizzazione integrata di aspetti storici, paesaggistici ed economici, al fine di costituire un programma strategico in grado di avviare progetti di governance territoriale.