Search

Background: Hereditary Angioedema (HAE) is characterized by unexpected attacks, and its warning signs can vary significantly. However it is considered that stress or emotional and physical traumas are relevant to the development of HAE attacks. This contribution describes the first stage of a broader research on the influence of psychological factors on the development of HAE attacks in children and adolescents. The first stage of this research aimed at exploring the parents’ interpretations of the condition, based on the hypothesis that these interpretations could influence the way in which the parents cope with the condition and work through the experiences connected to it. Methods: The parents of 14 patients with HAE, between 4 and 18 years of age, who have been referred to Naples’s centre for the treatment of HAE, have been involved in the research. During an initial meeting the parents answered the questions of an interview about the history of the children and the meaning attributed to HAE. During a second meeting the parents completed the test Child Behaviour Checklist (CBCL). Results: According to the interviews each parent has constructed a more or less complex interpretation in order to make sense of the unpredictability of HAE: 14% of parents reported that the attacks arise in response to physical traumas; 7% reckoned that intense emotions represent a trigger; while 79% offered an explanation that refers both to emotional and physical stressors. Through the CBCL 52% of the parents recorded critical scores on the Activities subscale. Two children appeared to be at psychopathological risk. Conclusions: The hypothesises provided by parents seem to have the function of filling the void of meaning caused by the extremely variable and unexpected nature of the condition that creates a sense of confusion, which is managed subjectively. This seems to be closely connected to the burden of HAE on the patients, who are significantly limited in their daily activities.

Il contributo presenta i risultati di un'indagine condotta su 418 adolescenti al fine di indagare l'influenza dei valori personali sulla percezione di benessere in adolescenza controllando gli effetti dovuti a variabili di personalità. I risultati mostrano che il sistema di valori personale dell'adolescente esercita un'influenza sui livelli di benessere personale, pur controllando gli effetti dovuti ai tratti di personalità

Negli ultimi anni, lo sviluppo delle ricerche sul genoma umano ha reso disponibili conoscenze teoriche e tecniche, utili alla diagnosi, prevenzione e terapia di numerose malattie genetiche. L'avanzare di queste conoscenze ha portato allo sviluppo di un crescente numero di test che hanno lo scopo di diagnosticare il rischio di malattie in fase prenatale, neonatale e postnatale, in soggetti sintomatici e/o non ancora sintomatici nonché di predirne la trasmissione alla progenie. Ad oggi le più accreditate linee guida in materia (Linee guida per le attività di genetica medica, 2004), prevedono che tali test vengano eseguiti solo ed esclusivamente all'interno di un più ampio percorso di consulenza e di presa in carico del probando e della sua famiglia (Kessler, 2001; Farkas-Patenude, Guttmacher, Collins, 2002; Lerman, Croyle,Tercyak, Hamann, 2002, Zinzi, 2004). In particolare, nell'ambito della genetica medica, con riferimento all'area pediatrica, la relazione medico/paziente e, quindi, i processi di comunicazione implicati, assumono configurazioni peculiari che, pur differenziandosi in ragione delle fasi del percorso diagnostico-terapeutico e dei singoli quadri clinici, si caratterizzano per alcune dinamiche trasversali. Si tratta, infatti, di una relazione sanitaria che: a) coinvolge in ogni caso la globalità di una famiglia la quale viene implicata nel processo diagnostico trasversalmente ai suoi legami intergenerazionali e transgenerazionali. Di conseguenza, il lavoro del medico genetista, al di là dell'interlocutore presente nel dialogo, si rivolge anche ad un numero imprecisato di assenti appartenenti al medesimo albero genealogico (Saviolo-Negrin, Cusinato, 1998; Jacopini, 2000, Erba, 2007); b) si fonda su di uno stretto binomio tra assistenza clinica e ricerca che nello stadio attuale della conoscenza, si declina in un gap tra competenze diagnostiche e prospettive terapeutiche (Santosuosso, 1999; Latiner, 2007). Una relazione sanitaria in cui il legame tra medico e paziente viene garantito dalla possibilità di collocare nella ricerca la speranza di guarigione e che, dunque, si confronta costantemente con la complessità del rapporto tra bene individuale e sviluppo collettivo; c) attribuisce particolare rilevanza agli aspetti informativi, sia perchè, in molti casi,più disponibili rispetto a prescrizioni terapeutiche, sia perchè necessari a sostenere l'autonomia decisionale del malato/probando e della sua famiglia. Si viene a configurare, pertanto, una difficile dinamica tra funzioni direttive e funzioni volte a mettere l'interlocutore in grado di assumere in modo consapevole la responsabilità delle proprie scelte in campi delicati come, per esempio, quello della riproduzione e della partecipazione a protocolli terapeutici sperimentali (Kessler, 1979, 1997; White, 1997; Ormond et al., 2000; Carrozzo, 2004). Sulla base di diverse esperienze maturate negli ultimi anni, in vari contesti sanitari e attraverso la collaborazione con medici genetisti e pediatri, il simposio intende discutere le specifiche problematiche comunicative che si generano in questo ambito e proporre alcune ipotesi di costruzione del setting dell'intervento psicologico. Un intervento psicologico che, attraverso il ricorso a diversi dispositivi di lavoro congiunto, quali il gruppo interdisciplinare, la presenza congiunta in fase diagnostica, il sostegno alle famiglie è volto ad assumere una funzione integrativa di supporto al processo comunicativo e alla relazione sanitaria.

Hemostasis in neurosurgery is of utmost importance. Bleeding management is one of the crucial steps of each neurosurgical procedure. Several strategies, namely thermal, mechanical, electric, and chemical, have been advocated to face blood loss within the surgical field. Over time, countless hemostatic agents and devices have been proposed. Furthermore, the ever-growing recent technological innovation has made available several novel and interesting tools. Pursuant to their impact on surgical practice, we perceived the imperative to update our previous disclosure paper. Therefore, we reviewed the literature and analyzed technical data sheets of each product in order to provide an updated and comprehensive overview in regard to chemical properties, mechanisms of action, use, complications, tricks, and pitfalls of topical hemostatic agents.